AGGIORNAMENTO OPERAZIONE “SCRIPTA SCELERA”

Diffondiamo:

Aggiornamento sull’udienza di riesame per le misure cautelari dell’operazione Scripta Scelera e coordinate della cassa di solidarietà

Informiamo che è stata fissata per il 28 agosto, presso il tribunale di Genova dalle ore 09:00, l’udienza di riesame in relazione alle nove misure cautelari disposte dal giudice per le indagini preliminari Ghio nell’ambito del procedimento Scripta Scelera contro il quindicinale anarchico internazionalista “Bezmotivny”. Un’operazione che l’8 agosto ha comportato 11 perquisizioni (tra cui quella del Circolo Culturale Anarchico “Gogliardo Fiaschi” a Carrara), ingenti sequestri di giornali e pubblicazioni (nonché di telefoni, computer, ecc.) e la notifica di un’indagine nei confronti di 10 compagni anarchici, per cui il pubblico ministero Manotti aveva originariamente richiesto l’arresto in carcere in due occasioni, a luglio 2022 e a marzo 2023. Dalla seconda richiesta di arresti è derivata l’ordinanza del GIP che ha portato all’operazione dell’8 agosto, con quattro arresti domiciliari con tutte le restrizioni per altrettanti compagni di Carrara e cinque obblighi di dimora con rientro notturno dalle 19:00 alle 07:00, tra i quali figurano, fuori da Carrara, anche compagni all’Aquila, Lucca e Spoleto.

Inoltre, per il 6 settembre, sempre presso il tribunale di Genova alle ore 09:00, è stata fissata un’udienza di appello su richiesta del PM avverso l’ordinanza del GIP che ha stabilito le misure cautelari sulla base degli artt. 270 bis e 414 c. p. aggravato dalla finalità di terrorismo per otto compagni e solo per 414 c. p. aggravato per un compagno (mentre per il decimo compagno non ha appunto stabilito alcuna restrizione). Il PM chiede l’aggravamento della misura (cioè la detenzione in carcere) nei confronti di questi nove destinatari delle misure cautelari. Quest’ultimo episodio è l’ultimo di un andazzo complessivamente confusionario nel quale si sta muovendo il tribunale di Genova. La separazione in due momenti delle udienze (il 28 agosto quella degli avvocati che chiedono la revoca delle misure e il 6 settembre quella del PM che chiede il carcere), il fatto che a oggi (23 agosto) non siano ancora noti i membri del tribunale che si esprimerà tra meno di cinque giorni e la probabilità di due collegi differenti nelle due giornate, è un fatto inconsueto persino per la kafkiana giustizia italiana, con la possibilità di due sentenze contraddittorie.

Segnaliamo infine che tra il 17 e il 18 agosto sono stati posti i braccialetti elettronici ai tre compagni e alla compagna agli arresti domiciliari.

Riportiamo qui di seguito le coordinate del conto per la cassa di solidarietà con i compagni inquisiti.

Carta postepay numero: 5333 1711 9250 1035
IBAN: IT12R3608105138290233690253
Intestataria: Ilaria Ferrario

Seguiranno aggiornamenti sulle iniziative solidali.

CONTRO LA CENSURA, PERSEVERIAMO NELL’AGITAZIONE E NELLA PROPAGANDA ANARCHICA! SOLIDARIETÀ CON I COMPAGNI E LE COMPAGNE AGLI ARRESTI E INQUISITI!

CATANZARO: DETENUTO IN SCIOPERO DELLA FAME E DEI FARMACI

Dai media apprendiamo di un detenuto in sciopero della fame e dei farmaci (da cento giorni rifiuta il cibo, da settanta i farmaci) poiché recluso senza possibilità di accesso al cortile, quindi all’ora d’aria. A causa di una malattia degenerativa il detenuto non può fare le scale in quanto si sposta in sedia a rotelle, l’ascensore è presente ma sempre guasto. La persona si è rifiuta di essere portata in braccio dalle guardie, sottoposta a flebo, le sue condizioni potrebbero iniziare a peggiorare.

Link: https://catanzaro.gazzettadelsud.it/articoli/cronaca/2023/08/23/catanzaro-detenuto-rifiuta-i-pasti-da-100-giorni-beb78cf3-3ac9-4ea3-b359-cb37f41d9b4d/

IMOLA: VERSO L’UTOPIA. SCRITTI E PENSIERI ANARCHICI

Diffondiamo:

Qual’è il mondo contro cui lottiamo? Qual’è il mondo per cui lottiamo?

Dibattiti e presentazioni di libri su tecnologia, estrattivismo, transizione ecologica e guerra.

VENERDÌ 29 settembre
SABATO 30 settembre
DOMENICA 1 ottobre

Al Brigata, via Riccione 4 – Imola.
[Programma dettagliato in arrivo https://brigataprociona.noblogs.org/post/2023/07/22/verso-lutopia-scritti-e-pensieri-anarchici/]

GENOVA: PROTESTA AL CARCERE DI MARASSI

Dalla stampa apprendiamo di una protesta con battiture all’interno del carcere di Marassi contro l’aumento dei prezzi dei generi alimentari e la mancata consegna della spesa.

“Una rumorosissima protesta, è stata messa in atto, alle 23,45 di ieri sera, ed è durata circa un’ora, dai detenuti ristretti nel penitenziario genovese di Marassi. Prima e Seconda sezione (i reparti più grandi dell’istituto) hanno sbattuto stoviglie e pentolame alle grate e alle porte delle celle”

ROMA: PRESIDIO DAVANTI AL CARCERE DI REBIBBIA

MERCOLEDI 30 AGOSTO – ore 18 Presidio davanti al carcere di REBIBBIA
[appuntamento lato maschile – via Elena Brandizzi Gianni]

Diffondiamo:

Durante questa estate, forse approfittando della distrazione vacanziera dei più, molte delle guardie penitenziarie sotto processo per vari episodi di torture, a Torino come a Santa Maria Capua Vetere, sono tornate in servizio. A deciderlo sono stati i giudici competenti dei singoli procedimenti in cui sono imputate.
Riandando con la mente alla mattanza dell’aprile 2020 a S.M.C.V. ci preme inoltre ricordare che, a seguito di quelle brutali violenze di massa, ben 3 persone detenute sono decedute: Vincenzo Cacace e Fakhri Marouane, due tra i prigionieri che hanno denunciato le torture, e Lamine Hakimi dopo più di un mese di isolamento da quel maledetto aprile.
Quando fuori dalle carceri la vita si fa giorno dopo giorno più dura, chi è detenuto ha maggiori difficoltà a ricevere un sostegno dalle persone care. I pacchi alimentari, per esempio, si riducono di quantità e qualità. Per non parlare, poi, di quante persone imprigionate non hanno alcun sostegno poiché prive di una rete familiare o comunque affettiva.
Da lungo tempo chi è detenuto/a nel carcere di Rebibbia, denuncia la qualità scadente del cibo e i costi enormi del sopravvitto. Ma, nonostante ci sia un’indagine in corso, nei fatti nulla è cambiato.
Ad inizio agosto un detenuto, come riportato all’interno dei pochissimi articoli che ne hanno parlato, ha scelto di protestare contro le condizioni di detenzione salendo su una gru presente all’interno del carcere di Rebibbia.
Mentre scriviamo, veniamo a conoscenza del suo trasferimento punitivo nel carcere di Teramo solo perché i giornali del luogo hanno scelto di parlarne a seguito del suo tentativo di togliersi la vita. Nessuno ha voluto davvero approfondire i motivi della sua protesta e cosa c’è dietro questo ennesimo “tentato suicidio”.
Guardando agli ultimi 3 anni, ben 3 ministri della giustizia di diversa bandiera stanno perpetrando lo stesso lavoro di feroce annientamento. Dalle stragi e le torture di massa alle morti di carcere quotidiane. Non permettere che il carcere venga raccontato come una bolla separata dal resto, fare da megafono a chi è privato della libertà, farci sentire fuori da quelle mura anche durante quest’ennesima estate bollente, è necessario.

FIRENZE: UN TESTO SUL RECENTE SGOMBERO DI CORSICA + ASSEMBLEA IN DIFESA DEGLI SPAZI OCCUPATI

Diffondiamo dalla pagina fb Patrizia Corsica:

Nell’agosto fiorentino si sa, le sorprese non mancano. Il periodo perfetto per qualunque operazione antipopolare: tagliare gli alberi sani di un viale, vietare piazze storiche del centro a chi non paga 10 euro per un drink, sgomberare una casa o chiudere un intero stabilimento produttivo lasciando a casa centinaia di operai.
Così, anche il turno della “nuova Corsica”(v. Ponte di Mezzo 32) è arrivato, con centinaia di sbirri che ancora una volta invadono le strade di Rifredi con la solita arroganza e violenza.

Ripercorriamo I fatti: due compagn* riescono a salire sul tetto, dove resisteranno per tre giorni difendendosi dai furti(acqua, cibo e vestiti) e le vessazioni della Digos. Nel frattempo, i primi solidali che accorrono in strada per solidarizzare con chi resiste sul tetto, vengono fatti caricare con “punitiva” violenza e tentativi di strangolamento, una compagna viene tratta in arresto dopo essere stata immobilizzata a terra senza apparente motivo. Il giorno dopo verrà scarcerata dal tribunale, l’arresto è illegittimo, un video mostra chiaramente quanto il fermo fosse immotivato oltre che pericolosamente violento. Nel frattempo, in barba alla paura che la polizia voleva infondere, i solidali sono aumentati e ai giardini di via mariti prende vita un campeggio che sarà il fulcro di iniziative, volantinaggi e cortei per i giorni successivi. Il campeggio è una comune viva e attiva nelle strade del quartiere, si sta insieme, si parla, ci si aiuta e si portano calorosi saluti a chi resiste sul tetto. Dopo 3 giorni asserragliate in mezzo alle guardie le compa scendono dal tetto, il presidio solidale le riabbraccia. Corsica82 è stata sgomberata ma nessuno si abbatte di animo: la città per quanto sia in mano ad affaristi e turisti è ancora la nostra. Il corteo del giorno dopo attraverserà i quartieri di Rifredi e S.Jacopino con numerosi interventi contro carovita, sfruttamento, caro affitti, guerra e politiche securitarie, raggiungendo poi il centro cittadino e intonando cori contro il turismo, principale attore della vita misera che questa città vorrebbe propinarci. La manifestazione terminerà quindi in santo spirito, riconquistando così una delle piazze che il turismo ha sottratto agli abitanti della città.

Ancora una volta Firenze si è distinta come una città mostruosa, dove la polizia sfrutta l’occasione di una bambina rapita per tentare di annientare i pochi spazi di incompatibilità rimasta in città. Ma Firenze dimostra anche di essere una città ancora viva, piena di persone pronte a difendere ciò che è giusto e prezioso. Alle persone solidali che hanno difeso Corsica in questo agosto come nel marzo 2022 va tutto il nostro affetto ed il nostro ringraziamento. Vogliono annientare ogni forma di critica e opposizione reale, a Firenze come in tutta Italia. Episodi come l’arresto della nostra compagna molto spesso finiscono con pesanti condanne, sta volta un video fatto da un solidale e un giudice non asservito alle volontà della procura hanno permesso che così non fosse. Arresti, sgomberi e violenze sono frutto della loro paura, lo sappiamo bene, temono la rabbia di quelle persone che non arrivano più a fine mese, di quelle che hanno scoperto loro malgrado che la sanità è sempre meno accessibile, mentre i miliardi che estirpano dalle buste paga di chi ha ancora un contratto decente vanno in armi ad uso delle politiche NATO. Temono la rabbia dei ragazzini figli di migranti, razzializzati dallo stato ed abbandonati alla povertà e ai soprusi degli sbirri. Temono la rabbia dei tanti che sempre meno credono a giornalisti e politicanti. Temono chi si oppone e chi resiste, come gli operai di mondo convenienza a campi Bisenzio in lotta da mesi per avere condizioni e paghe degne.
Il loro futuro ha paura di noi, è questa la verità, per questo cercano di istillare quotidianamente il terrore, caricando picchetti e manifestazioni, denunciando ed arrestando. Lo sappiamo bene, per questo non abbiamo più paura, e non siamo certo soli.
Proprio la volontà di rompere l’isolamento ci sembra essere uno dei fili rossi che lega le lotte presenti: dalla val Susa alle lotte operaie fino alle occupazioni abitative e le lotte studentesche la forma del presidio permanente diventano i pochi momenti di scambio reale e diretto tra persone, nuovi luoghi per immaginare ed organizzare un mondo migliore.
Come avrete capito non siamo ancora pronti a rassegnarci alla città vetrina e le sue telecamere.
Stay tuned, Corsica 83 attende tutti coloro che vorranno scrivere nuove pagine colorate nella grigia storia della Firenze votata al turismo.


ASSEMBLEA PUBBLICA IN DIFESA DEGLI SPAZI OCCUPATI

Intanto rilanciamo l’assemblea fiorentina prevista per venerdì 25 agosto in difesa degli spazi occupati alle 18 in piazza Tasso.

BOLOGNA: DELMASTRO IN VISITA AL CARCERE DELLA DOZZA

Lunedì 31 luglio il carcere della Dozza di Bologna è stato visitato dal sottosegretario alla giustizia Delmastro, accompagnato dal deputato Galeazzo Bignami, dal senatore Marco Lisei e dal consigliere comunale Stefano Cavedagna, tutti di Fratelli di Italia.(1)

Fedelissimo della Meloni, al pari dei suoi colleghi Delmastro vanta una carriera di tutto rispetto: dal Fronte della gioventù del Movimento Sociale Italiano – Destra Nazionale,  passando per Azione giovani di Alleanza Nazionale, il Popolo della libertà, ed infine Fratelli di Italia. Di recente lo ricordiamo come primo firmatario di un’interpellanza parlamentare al Ministero della giustizia per chiedere l’encomio solenne per i poliziotti coinvolti nei pestaggi a Santa Maria Capua Vetere, oltre che per il teatrino politico sulla pelle del compagno anarchico Alfredo Cospito.(2)

Ebbene proprio costui parlando del problema del sovraffollamento alla Dozza – circa 800 detenuti, a fronte di una capienza di 500 – ha affermato:

“Quando l’Europa parla di sovraffollamento penitenziario, la ricetta della sinistra è un bello svuota-carceri. E questa non sarà mai la ricetta della destra [..] Dobbiamo mettere in sicurezza i nostri istituti e lo si può fare solo assumendo penitenziaria e immaginando una nuova edilizia penitenziaria per contrastare il sovraffollamento”.

Tradotto: più carceri, più polizia. E in tema di “ricette” si sa, “destra” e “sinistra” si sanno alternare come due facce della stessa spregevole medaglia: a ben vedere è stata proprio la Cartabia ad approvare i finanziamenti verso la costruzione di nuovi padiglioni detentivi, la stessa che ha firmato il Decreto che ha disposto il regime di 41-bis per il compagno Alfredo Cospito.(3)

Ciò che è certo è che da una parte e dall’altra, chi continua a blaterare di “sovraffollamento” come se fosse un accidente naturale, è lo stesso che le galere le ha riempite fino a farle scoppiare, e su questa strada intende procedere.

Con i fondi del PNRR e del Piano Nazionale Complementare al PNRR saranno costruiti altri 8 nuovi padiglioni detentivi nelle città di Ferrara (dove verrà costruito un nuovo padiglione sull’area attualmente destinata ad attività all’aria aperta), Civitavecchia, Arghillà (Calabria), Rovigo (dove si parla di 240 posti ma il dato non è chiaro), Caserta (a S. Maria Capua Vetere è previsto un nuovo padiglione di 120 posti), Vigevano, Viterbo (120 posti) e Perugia.(4)

Per dare il contentino alla penitenziaria Delmastro ha annunciato anche l’arrivo alla Dozza di 10 nuovi agenti, un incremento che si inserisce nel piano del governo che prevede l’ingresso di 5 mila nuovi agenti negli istituti penitenziari, come soluzione per affrontare il sovraffollamento… col manganello.

A ciò si aggiunge l’acquisto di nuove dotazioni:

“10.200 scudi anti sommossa, 10.200 caschi, tute operative, divise, 20mila guanti antitaglio, perché mai più un agente dovrà affrontare a mani nude un detenuto con un pentolino di acqua bollente”

D’altronde, cosa possono contro un pentolino d’acqua bollente una pistola mitragliatrice Beretta M12, una Pistola Beretta 92 FS/SB, un fucile Benelli M4, una pistola mitragliatrice Heckler & Koch MP5 A5, un fucile Spas Franchi 12/70  un fucile Heckler & Koch G3-PSG1?(5)

Certo tutto in nome della “legalità” e della “sicurezza”. Non abbiamo alcun dubbio su quale sia la legalità di cui parla il sottosegretario: la stessa legalità nel nome della quale gli agenti umiliavano e torturavano i detenuti a Santa Maria Caputa Vetere e per cui sono morti 9 detenuti nel carcere di Modena a marzo 2020, la sicurezza della caserma Levante a Piacenza e delle torture in questura a Verona, per cui quotidianamente si consumano abusi e torture nelle celle di carceri, nei repartini psichiatrici e nei CPR.

Delmastro sottolinea quanto sia centrale il benessere psicofisico degli agenti (i reclusi e le recluse possono crepare) – tant’è che negli ultimi mesi è stato istituito il “corpo medici della polizia penitenziaria” – e quanto sia importante la formazione “affinche le guardie siano preparate ad affrontare circostanze critiche, sempre più frequenti vista la presenza massiccia di detenuti psichiatrici e con dipendenze.”

Ancora una volta di fronte la criminalizzazione di intere fasce di popolazione la soluzione non è depenalizzare, non è documenti, non è case, non è amnistia, non è accesso alla salute, non è stracciare la legge che continua a rappresentare il principale motivo di ingresso nel sistema giudiziario e di detenzione nelle carceri italiane (DPR n.309/1990, Testo unico delle leggi in materia di disciplina degli stupefacenti e sostanze psicotrope, prevenzione, cura e riabilitazione dei relativi stati di tossicodipendenza), ma più carceri e più polizia.

Ricordiamo alcuni dati: “circa il 35% della popolazione detenuta è in carcere per violazione della legge sulle droghe, ed oltre il 40% di chi finisce in cella in Italia fa uso di sostanze o ha problemi di dipendenza che spesso esordiscono o si cronicizzano/acutizzano proprio durante la detenzione. Questo è accaduto grazie a leggi razziste, discriminatorie e liberticide come la Fini/Giovanardi, la Bossi/Fini, la Cirielli, le leggi sulla sicurezza volute da Minniti e Salvini. Politiche repressive il cui bersaglio non è mai stato il grande narcotraffico – un giro miliardario che allo Stato e alle sue mafie fa evidentemente comodo così – ma, come sempre, chi non ha documenti, mezzi di sostentamento, reti sociali o non è spendibile in termini di profitto.”(6)

Infine, citando le micidiali ondate di calore di giugno e luglio, Delmastro dice:

“Le ondate di calore accadono, ma non possono e non devono mettere in crisi le regole carcerarie. Dobbiamo fare il possibile per rendere la pena meno inumana e meno degradante possibile, ma non penserò mai che con le ondate di calore vadano immaginate regole carcerarie diverse”. Confermando di fatto come la pena SIA GIA’ inumana e degradante.

Mentre i reclusi ammassati crepano di caldo, e tecnici e politici blaterano di “eventi critici” in aumento da contenere e sedare, alla Dozza, dopo la ristrutturazione dell’Articolazione Tutela Salute Mentale femminile (repartino psichiatrico) con l’istituzione di un “asilo nido” proprio accanto (7), non sappiamo che tipo di ristrutturazioni si stanno svolgendo al suo interno e a che punto è il progetto del nuovo padiglione che prevederebbe addirittura di estendere il carcere a 200 posti in più.(8)

PIÙ FORTE DELL’AMORE PER LA LIBERTÀ C’È SOLO L’ODIO PER CHI CE LA TOGLIE


Note

(1) https://www.ilrestodelcarlino.it/bologna/cronaca/carcere-dozza-delmastro-10-agenti-0c0bb622

https://www.bolognatoday.it/cronaca/dozza-visita-delmastro-bignami.html

(2) https://ristretti.org/santa-maria-capua-vetere-ce-pestaggi-in-carcere-fdi-chiede-di-premiare-gli-agenti

(3) https://ilmanifesto.it/cartabia-nel-pnrr-fondi-per-ledilizia-carceraria

https://www.ilfattoquotidiano.it/2023/07/21/cospito-delmastro-a-processo-per-aver-difeso-il-41-bis-e-donzelli-attacca-il-m5s-la-replica-bufale-doveva-dimettersi-mesi-fa/7236982/

(4) https://www.giustizia.it/giustizia/page/it/pnrr_piano_nazionale_complementare

(5) Armi in dotazione alla polizia penitenziaria, ognuna assegnata a un particolare reparto
https://www.leduecitta.it/index.php/7-rivista/2150-le-armi-del-mestiere#:~:text=Le%20armi%20in%20dotazione%20alla,Heckler%20%26%20Koch%20G3%2DPSG1.

(6) https://www.osservatoriorepressione.info/bolognina-un-deserto-chiamato-sicurezza/

(7) https://brughiere.noblogs.org/post/2022/01/19/per-un-mondo-senza-psichiatria-senza-carcere-e-senza-frontiere/

BOLOGNA: GIORNATA ANTIPSICHIATRICA. MORTO UN OPG SE NE FA UN ALTRO

(8) https://bologna.repubblica.it/cronaca/2018/10/27/news/il_carcere_di_bologna_si_allarga_nuovo_padiglione_da_200_posti-210116804/

https://www.bolognatoday.it/cronaca/carcere-dozza-nuovo-padiglione-protocollo-2019.html

AGGIORNAMENTO SULLA SITUAZIONE DI ALFREDO COSPITO E APPELLO ALLA SOLIDARIETÀ

Diffondiamo:

Abbiamo avuto notizia che Alfredo in carcere a bancali (Sassari) fisicamente sta bene e ha ripreso peso dopo i sei mesi di sciopero della fame. Purtroppo riceve pochissima posta, quasi niente, e anche quando il carcere trattiene lettere, cartoline o telegrammi, non sempre lui ne riceve comunicazione. Si trova così sottoposto a una censura ancora più alta e arbitraria di quella già durissima del 41 bis.
Facciamo quindi appello per non fargli mancare la nostra solidarietà e invitiamo tutte e tutti a scrivergli lettere o cartoline utilizzando la raccomandata con ricevuta di ritorno, per aumentare le possibilità che gli venga consegnata o se gli viene trattenuta, che ne abbia notizia.

Alfredo Cospito
Casa Circondariale di Sassari
Località Bancali
07100 Sassari SS
Italia

Contro tutte le galere!
Cassa Antirepressione delle Alpi Occidentali