“Quello che è successo a me non può essere solo mio”

Condividiamo il discorso della mamma di Matteo Tenni in seguito all’archiviazione “per tragica fatalità” del processo sulla morte del figlio.

Una semplice infrazione al codice della strada che il 9 aprile 2021 a Pilcante si è trasformata in violenta caccia al «matto», fino al vero e proprio abbattimento.

“COGLIONE FERMATI”, “NON SI FERMA ‘STO BASTARDO” , “MATTO, SEI UN MATTO”, “SCHIANTATI, SCHIANTATI”, “DOVEVO SPARARGLI PRIMA”

L’inseguimento predatorio di Matteo fin sulla porta di casa e lo spietato omicidio davanti alla madre Annamaria, cui è stato impedito anche di avvicinarsi al figlio morente, non sono una tragica fatalità, è la polizia, è la psichiatria!

NOI NON DIMENTICHIAMO, NOI SAPPIAMO CHI È STATO

CHI SI RIBELLA NON È MAI SOLO/A

Il 15 ottobre 2011 resta impresso nella testa di chi l’ha vissuto come una boccata d’ossigeno: vale la pena svegliarsi la mattina e vivere per lottare.
A distanza di 11 anni sappiamo che quella fiammata di rabbia ha un riverbero anche tra chi oggi è giovane e l’ha vissuta nei racconti di chi non ha mai smesso di autorganizzarsi nelle lotte.
Ribellarsi resta una possibilità perché c’è chi lo ha fatto, lo fa e lo rifarà. Non c’è altro modo per dimostrarlo e non bastano le parole, le esortazioni o gli slogan.
La repressione ha colpito duramente: arresti in piazza, condanne pesanti anche per devastazione e saccheggio, carcere.
Il monito è rivolto a tutte e tutti noi.
Il 15 febbraio 2022 arriviamo all’udienza conclusiva, quella in corte di Cassazione, per chi è già stato/a condannata/o in secondo grado nell’ultimo troncone processuale.
Se le condanne verranno confermate, alcune delle persone imputate entreranno in carcere.
I risarcimenti richiesti dalle parti civili ammontano a centinaia di migliaia di euro.
La solidarietà che abbiamo dimostrato sin dal primo momento ai/alle manifestanti colpiti/e dallo stato è la stessa che ci guida in tutte le lotte ed è motore delle nostre relazioni.
Martedì 15 febbraio saremo davanti la corte di cassazione, dalle ore 10, in presidio solidale per chi entrerà a processo e per tutte e tutti noi.
Vi invitiamo a partecipare perché non possiamo restare in silenzio.

LIBERI TUTTE

_Le compagne e i compagni_

Insuscettibili di ravvedimento

Ieri mattina, 8 febbraio 2022, Ros e Digos hanno eseguito tre mandati di custodia cautelare e perquisizioni a Torino e dintorni. Una persona è stata raggiunta dall’ordine di arresto mentre si trovava già in carcere, un’altra, sottoposta ad obbligo di dimora è stata arrestata e portata alle Vallette. Un nostro compagno invece dopo la perquisizione si è visto notificare l’obbligo di dimora a Torino insieme alle firme quotidiane e al rientro notturno.

Le indagini inizialmente erano partite vertendo su un’accusa di addestramento e attentato con finalità di terrorismo (270 quinquies e 280 bis) estendendosi poi con l’uso di intercettazioni telefoniche e geolocalizzazioni a reati diversi quali rapina ed evasione e resistenza. Quest’ultimo capo di accusa si riferisce al saluto sotto al carcere cittadino del capodanno scorso durante il quale la polizia in assetto antisommossa aveva largamente utilizzato gas lacrimogeni non riuscendo tuttavia a disperdere lə solidali.

Non ci stupisce quest’ennesima operazione repressiva che colpisce chi non ha mai nascosto il suo odio per l’autorità e la sua avversione per le regole imposte. Nel quadro di questa indagine le frequentazioni politiche e la partecipazione a iniziative anarchiche assurgono ad assioma del profilo psicologico degli indagati.

Esprimiamo la nostra solidarietà a chi non si piega davanti alle limitazioni della libertà e alle costrizioni imposte dallo Stato e a chi lotta per distruggerle.

Compagnə e solidali

Da  https://nocprtorino.noblogs.org/post/2022/02/09/insuscettibili-di-ravvedimento/