PALERMO/POLIZZI GENEROSA: DISERTARE! DUE GIORNI CONTRO L’IDEOLOGIA DEMOCRATICA E LA GUERRA DEGLI STATI

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DISERTARE! DUE GIORNI CONTRO L’IDEOLOGIA DEMOCRATICA E LA GUERRA DEGLI STATI

Dalla guerra per procura fra Nato e Russia sul suolo ucraino al genocidio portato avanti da Israele a Gaza, uno scontro diretto per l’egemonia geopolitica gra le maggiori potenze si fa una possibilità sempre meno virtuale. In questo quadro, la mobilitazione ideologica alla guerra in difesa della democrazia e dell’occidente si è messa in moto, preparando il campo a quella “reale” che ci vorrebbe trasformare tutti/e in carne da cannone per gli interessi di Stati e padroni: come resistere alla prima per non farsi trovare impreparati dalla seconda?

23 NOVEMBRE
VIA CARRETTIERI 14 (PALERMO)
CONTRO LA DEMOCRAZIA. DISERTIAMO LA MOBILITAZIONE ALLA GUERRA! H 19:30
Da Israele come faro per le democrazie occidentali, al popolo palestinese come cavia su cui sperimentare i dispositivi repressivi dello stato da applicare anche in occidente. Ne parleremo con i redattori e le redattrici dell’opuscolo “Democrazie reali. Israele come modello della nuova modernità per un occidente sempre più in crisi”
H 19:30 CIBO BIRRETTE E DISTRO/ H 21:00 DISCUSSIONE

24 NOVEMBRE
ALAVO’, LABORATORIO PER L’AUTOGESTIONE, VIA DUCA LANCIA DI BROLO (POLIZZI)
CONTRO LA GUERRA DEGLI STATI CONTRO IL GENOCIDIO: NON SI PARTE!H 17:00
Dal movimento siciliano “Non si parte!” ad oggi, sui sentieri della diserzione: ne parliamo con Letizia Giarratana e Pippo Gurrieri delle edizioni “la Fiaccola – Sicilia punto L” (Ragusa). A seguire piccola mangiata popolare

RIVOLTA NEL CPR DI TRAPANI MILO

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Dai media apprendiamo della rivolta avvenuta sabato scorso nel CPR Trapani Milo. Tutti gli articoli riportano la stessa velina diffusa da un sindacato di polizia, che racconta di una perquisizione nel CPR, contrastata dalle persone recluse, con lanci di oggetti e danneggiamenti. Sarebbe intervenuto il reparto celere di Palermo, che ha arrestato due persone. Il CPR di Trapani era stato chiuso nello scorso gennaio grazie alle continue rivolte che avevano reso inservibile il 90% della struttura. Da circa un mese è stato riaperto, per recludere anche persone appena sbarcate in Italia, sottoposte alle procedure accelerate di frontiera, le stesse recentemente applicate nei lager in Albania, che prevedono l’esame rapido delle domande d’asilo, la detenzione amministrativa e la deportazione per chi proviene da paesi, come la Tunisia e l’Egitto, considerati “sicuri”, come era avvenuto il 15 ottobre scorso per 22 persone sbarcate a Marsala.

A differenza di quanto avvenuto ultimamente in Albania, per il lager di Trapani non si hanno notizie di ispezioni di garanti, parlamentari e associazioni, né di critiche per queste detenzioni illegittime secondo le leggi europee. Nessuno sembra interessarsi alle condizioni delle persone recluse, che invece coraggiosamente continuano a lottare contro l’orrore di questi campi di concentramento.

BOLOGNA: DISERTA LE URNE, SCEGLI T.A.Z.

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FURY ROAD 16-17.11.2k24

“There is no alternative” tradotto “Non esiste alternativa” così diceva la conservatrice inglese Margaret Thatcher insistendo su come non ci sia altra scelta al capitalismo. E così pure sarà questa domenica elettorale, in cui quella parte di popolazione che gode dei diritti di cittadinanza, sarà invitata da chi governa questo sistema di oppressione e sfruttamento, a “scegliere” quale versione del capitalismo indossare in regione per la prossima stagione, e a mettere una croce, quella si, su reali immaginari, scelte e alternative. Per quanto ci riguarda a questa tornata elettorale rispondiamo riprendendoci ossigeno e spazio con questa nuova T.A.Z.! Raggiungeteci a San Lazzaro in via Remigia all’incrocio con via Aldo Moro, abbiamo aperto un edificio industriale abbandonato per tuttx coloro che questo fine settimana alla delega e alle urne, preferiranno un weekend di autogestione e libertà, tra musica, spettacoli e socialità.
In questa regione martoriata dal cemento, occupiamo a dispetto di un teatrino elettorale che oscilla tra negazionismo climatico e greenwashing, fra partiti che negano l’impatto dell’industrializzazione sull’ecosistema, e chi tenta invece di raccontarla verniciando speculazioni e profitti di verde. Riprendiamo spazio contro le politiche securitarie, razziste, proibizioniste e repressive che stanno travolgendo le città, contro la legge anti-rave e il nuovo DDL 1660, che se approvato, istituzionalizzerà un sempre più manifesto stato di polizia.
Rifiutiamo l’illusione di “scelta” e “democrazia” che dà il voto, una “democrazia” che sappiamo fondata su colonialismo, guerre e frontiere. Questo fine settimana all’isolamento della cabina elettorale preferiamo un capannone dove starci tuttx, per riscoprire immaginari e pratiche fatte di autodeterminazione, cura, creatività, solidarietà e autogestione!

Se votare cambiasse qualcosa, sarebbe illegale.

Accesso e parcheggio per camper e mezzi pesanti
Fire Show e proiezioni
Bar, cucina, banchetti e autoproduzioni
Stand RDR
Zona Chillout
Zona FLINTAQ+

Porta acqua in abbondanza
Porta una boraccia o conserva il tuo bicchiere

No fascismo, No sessismo, No razzismo, No omolesbobitransfobia
Rispetta il posto, te stessx e lx altrx!

Coordinate GPS 44.467210,11.428898

https://omaps.app/0yuoOqEEhM/Luogo_sconosciuto

Per chi arriva a piedi dal centro autobus 19, anche notturno.

SI PARTE  INSIEME, SI TORNA INSIEME

PERCHÈ CI SCUSIAMO CONTINUAMENTE PARLANDO DI AZIONI E PRATICHE “NONVIOLENTE”, QUANDO È LO STATO CHE ESERCITA LA VIOLENZA IN FORMA SISTEMATICA SU DI NOI?

Traduciamo e diffondiamo (da Bella Praxis)

Perché ci scusiamo continuamente parlando di azioni e pratiche “non-violente”, quando è lo Stato che esercita la violenza in forma sistematica su di noi?

Da qualche tempo a questa parte, la ripetizione da parte dei mass-media di termini come “terrorismo” o “violenti” è riuscita a farci mettere al centro del dibattito l’uso della (non)violenza. Come se dovessimo dissociarci da qualcosa che praticamente non esiste, e quando si manifesta, lo fa a livelli bassissimi e in forma quasi aneddotica.

In questo modo, contribuiamo a generare un discorso contro l’autodifesa, dando per scontata l’idea secondo cui tutte le violenze sono uguali e cadendo in semplicismi del tipo “se rispondi, sei come loro” o “se rispondi, passi dalla parte del torto”, senza analizzare da dove viene quella violenza né verso dove è diretta.

Perché, cos’è la violenza? Senza dubbio, è un concetto difficile da definire. Potremmo dire che è ciò che non rientra dentro il socialmente accettato o dentro il “senso comune” (il quale cambia secondo i luoghi e i tempi). Gettare vernice lavabile su un vetro è violenza? Che il diritto alla casa sia una mera illusione per la maggior parte della popolazione è violenza?

Il controllo e la pacificazione della società crescono ogni giorno di più. Ci trasforma in persone incapaci di agire da sole di fronte a qualsiasi tipo di conflitto, lasciando in mani altrui le nostre vite.

Per questo, crediamo che quando la violenza viene esercitata sistematicamente dall’alto verso il basso, l’autodifesa non solo è legittima, ma è anche una responsabilità collettiva, perché non rispondere alle loro violenze significa permetterle, ignorarle e perpetuare l’oppressione sui più deboli.

Così, potremmo dire che, molte volte, decidere di rispondere o meno è una questione legata al privilegio che dipende dal livello di violenza che si subisce. Siamo consapevoli, d’altra parte, che il livello di coinvolgimento e di risposta, così come la situazione e le condizioni di ogni persona, sono diversi e non devono essere sottovalutati.

Un’altra questione sarebbe il dibattito su quando l’autodifesa può esserci utile o meno a livello strategico, tenendo conto di tutte le sue conseguenze. Ma quello che qui vogliamo affrontare è l’opzione di poter proporre l’autodifesa come strumento legittimo, nonostante non sia una cosa bella o facile da fare per nessuno e comporti giocare d’azzardo con la repressione, o possa non essere vista di buon occhio dalla maggior parte della società.

Sembra che il mantra del “non serve a niente” vada di moda. Sarebbe assurdo ignorare come la risposta attiva sia stata decisiva nel corso della storia in termini di cambiamenti e conquiste sociali. I potenti cedono solo quando vedono vacillare i loro privilegi; senza una vera pressione, il potere rimane statico. Perlomeno, forse è giunto il momento di essere solidali con coloro che “stanno al gioco” e di smettere di puntare il dito e criminalizzare lx nostrx compagnx.

Yesenia Zamudio ha riassunto bene queste idee: “Chi vuole rompere, che rompa, chi vuole bruciare, che bruci, e chi non vuole, deve stare fuori dai piedi”. In un mondo ingiusto e diseguale, dove la pace non esiste, saranno sempre le stesse persone a subire questa violenza?

TORINO: AUTODIFESA ANTIPSICHIATRICA

Riceviamo e diffondiamo

TORINO sabato 23 novembre ore 18:30
a Radio BLACKOUT via Cecchi 21/a

AUTODIFESA ANTIPSICHIATRICA
vol II – Autodifesa dal TSO (Trattamento Sanitario Obbligatorio)

a cura di Ricongiunzioni – Mezcal squat – Collettivo antipsichiatrico Antonin Artaud (Pisa)

FORLÌ: PRESENTAZIONE DELL’OPUSCOLO “DEMOCRAZIE REALI. ISRAELE COME LABORATORIO E MODELLO DELLA NUOVA MODERNITÀ PER UN OCCIDENTE SEMPRE PIÙ IN CRISI”

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Giovedì 21 novembre, presso il circolo Asyoli (corso Garibaldi 280,
Forlì)

alle ore 18:30 incontro con alcunx autorx dell’opuscolo
“Democrazie Reali”, un dossier che parte dall’assunto che, no, non c’è nessuna incompatibilità con la democrazia tra Stato sionista d’Israele, la sua occupazione coloniale della palestina (e del Libano ora) e le pratiche genocidiarie che sta attuando, come non c’è incompatibilità con la sua struttura di società-carcere hi-tech. Anzi. Lx autorx dell’opuscolo mostrano come la maggioranza delle democrazie occidentali siano già ben avviate sulla strada di una “israelianizzazione” dei propri assetti.

Ne Parliamo con alcunx autorx.

A seguire buffet vegan!!

(come sempre ci sarà del materiale informativo di critica radicale
all’esistente)

– Collettivo Samara –

BENTIVOGLIO (BO): CHIACCHIERE APERTE E RIFLESSIONI SU ALLUVIONI IN ROMAGNA, SFRUTTAMENTO DEL SUOLO E ALLEVAMENTO

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14/10, al Brigata Bestiale (rifugio per animali nei pressi di Bologna)

dalle 19:00
cena buffet vegan benefit “cassabbestia” (un progetto di mutuo aiuto per animali che vivono nelle nostre comunità umane e che non necessariamnete hanno umani di riferimento che si possano accollare le spese mediche derivanti dalla vita in questa società!)

a seguire chiacchierata/discussione sulle consueguenze che ha avuto nelle alluvioni in Emilia Romagna degli ultimi due anni il consumo di suolo legato agli allevamenti!

TORINO: PRESENTAZIONE DI “SOCIALMENTE PERICOLOSO. LA TRISTE MA VERA STORIA DI UN ERGASTOLO BIANCO”

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TORINO venerdì 22 novembre alle ore 20:30
c/o la Libreria COMUNARDI via San Francesco da Paola 6

presentazione del libro:
“SOCIALMENTE PERICOLOSO. La triste ma vera storia di un ergastolo bianco”
di Luigi Gallini, Contrabbandiera editrice

Una accorata denuncia sulla pericolosità sociale

con la presenza di Luigi Gallini, il collettivo InformaCarcere (Firenze), il collettivo Antipsichiatrico Antonin Artaud (Pisa), Nicola Valentino e Ri-Congiunzioni

PORRETTA: CONTESTATO IL GENERALE VANNACCI

Riceviamo e diffondiamo:

Oggi, venerdì 8 novembre, il generale Vannacci era atteso a Porretta, principale centro abitato della valle del Reno, nell’appennino bolognese, per tenere la presentazione del suo libro in un cinema, insieme a consiglieri regionali e varie cariche del suo partito. Ma le cose sono andate diversamente da come avevano previsto. Alcune persone infatti hanno bloccato l’ingresso del cinema, esposto alcuni striscioni femministi, contro la guerra e il ddl 1660 e volantinato tra i passanti, intonando cori contro il fascismo,il razzismo e il sessismo. I simpatizzanti di questo losco figuro si sono trovati impossibilitati ad entrare nel cinema, e i carabinieri e la Digos hanno provato a forzare il blocco delle porte tirando, spingendo e provando a spostare di peso le antifasciste che le presidiavano. Dopo una mezz’ora di parapiglia, i fascisti sono dovuti entrare nel cinema da una porta secondaria, e il comizio è stato ritardato e disturbato dai cori delle compagne per strada. È stata espressa solidarietà ai migranti e alle migranti, ai popoli in rivolta, ed è stato urlato forte che i fascisti in appennino non avranno vita facile!

Fuori i fascisti dall’universo!
Antifascistx dell’appennino

ASSAGO: AZIONI IN SOLIDARIETÀ ALLA PALESTINA

Riceviamo e diffondiamo:

Nella notte fra mercoledì 30 e giovedì 31 ottobre ad Assago, provincia di Milano, sono state incendiate 23 auto elettriche del servizio sharing e 1 furgone di proprietà di Eniplenitude, società che appartiene al gruppo Eni.
Mentre il massacro a Gaza prosegue da oltre un anno, Eni continua ad arricchirsi facendo affari con Israele come ci mostrano le acquisizioni di giacimenti di gas naturale al largo delle coste di Gaza effettuate dalla multinazionale italiana subito dopo il 7 ottobre 2023.
A fianco del popolo palestinese.
Palestina libera