Rastrellamenti a Catania, violenza poliziesca nel quartiere San Berillo

Rastrellamenti sulle marginalità oppresse,  guerra ai poveri sempre più violenta.

Fonte: lasiciliaweb.it

“Gravissima violenza a San Berillo: lavoratrici del sesso massacrate dalla polizia”

CATANIA: “Ieri nel quartiere abbiamo assistito a una dimostrazione di spropositata e gratuita violenza poliziesca” Racconta lo Sportello sociale San Berillo, associazione dello storico quartiere catanese.

“Alcune lavoratrici della zona sono state buttate a terra e percosse coi manganelli da numerosi poliziotti contemporaneamente. E’ solo un miracolo che nessuna sia rimasta gravemente ferita”

L’associazione spiega che “da mesi, oramai, il quartiere, colpevole di ospitare comunità di migranti e lavoratrici sessuali, è soggetto a quotidiane incursioni delle forze dell’ordine. Ma se di solito questo accanimento viene esercitato con l’intimidazione che chi veste una divisa può agevolmente esercitare nei confronti di individui che la nostra società spinge ai margini, stavolta le forze dell’ordine hanno voluto mostrare i muscoli. Sono stati violentemente picchiati gli abitanti del quartiere, colpevoli di avere osato riprendere col cellulare l’operato delle forze dell’ordine”.

In particolare, prosegue il racconto, “si è assistito a tre poliziotti che si accanivano sul corpo di una donna trans e la madre che disperata tentava di filmare quello che vedeva non potendo fare altro. Ma questo, evidentemente, non è bastato alle squadre di polizia che, per cancellare le prove di quanto appena fatto, hanno cominciato a fare irruzione e a perquisire, senza alcun mandato, la casa di una lavoratrice sessuale, all’interno della quale hanno continuato a picchiare chiudendo le imposte che davano sul balcone di fronte da cui si sarebbe potuto vedere”.

Inoltre, secondo l’associazione, “sono stati portati in questura anche i semplici passanti, ai quali sono stati sequestrati i cellulari. Abbiamo assistito a una sospensione dei diritti gravissima”.