FIRENZE: CORTEO CORSICA OVUNQUE

Mentre continua la resistenza sul tetto e per le strade, diffondiamo la chiamata al corteo previsto per domani venerdì 11 agosto alle 19, con partenza dal presidio permanente in via dei Martiri. Corsica ovunque! Altri aggiornamenti sulla pagina facebook occupazione.

L’occupazione di Corsica 81, sia nella sua prima, sia nell’ultima versione attualmente sotto sgombero, nasce con l’intenzione di rispondere a due bisogni primari. Da un lato è una risposta alla difficoltà che giovani studenti e precari riscontrano nel reperire una casa in affitto a prezzi accessibili; questa difficoltà a Firenze, dove l’immobiliare ha sempre rappresentato una delle forme di investimento privilegiate, è storica, ma si è in particolar modo accentuata negli ultimi anni con l’esplosione del fenomeno AirB&B. Firenze è una città nella quale per mantenere un tenore di vita decente, lavorare spesso non basta. Figuriamoci se il lavoro risulta essere precario o sottopagato, come spesso accade nella ristorazione o nei settori legati all’organizzazione di eventi, che rappresentano l’indotto maggiore. L’occupazione rappresenta per molti l’unica possibilità di avere un tetto sopra la testa, ma anche la liberazione dalla necessità di pagare l’affitto, e la possibilità dunque di poter liberare tempo di vita da dedicare maggiormente alla cura di sè e degli altri.
Dall’altro lato c’è la questione sociale, e in particolare la questione della socialità. Anche qua negli ultimi anni abbiamo vissuto un restringimento sempre maggiore degli spazi di agibilità. Pian piano tutto ciò che era libero, o comunque alla portata di tutti, ha finito con lo scivolare nei meccanismi della valorizzazione. A ciò contribuisce senz’altro il fenomeno generale dell’aumento dei prezzi che le classi più povere stanno pagando in prima persona. Ma su questo la governance cittadina ha sicuramente contribuito non poco. Non sono solo gli sgomberi dei centri sociali ad essersi susseguiti negli anni, ma anche gli sgomberi di varie piazze del centro storico dove si riusciva ancora a coltivare forme di socialità non mercificate. Su questo aspetto la repressione è stata forse meno spettacolare, ma non di certo meno dura. Corsica 81 è stata ed è tutto questo. E’ casa per alcuni, posto per organizzare la lotta per le proprie necessità e i propri diritti per molti, spazio aperto di cultura e ricreazione per tutti.
Il secondo sgombero in due anni è un attacco a tutto questo. E’ un tentativo netto di far cessare qualsiasi forma di organizzazione pratica a Firenze che tenti di costruire spazi di autonomia esterni ai meccanismi della speculazione e del mercato.
Nella capitale del Rinascimento, dove il turismo rappresenta una vera e propria industria pesante, la classe dirigente non può tollerare forze che si oppongono alla valorizzazione del più minuscolo metro quadro.
L’orgoglio e la forza di chi vive questa città però è molto più grande. Così da giorni ci troviamo a resistere in centinaia nelle vie che siamo abituati ad attraversare e in cui abitualmente lottiamo. Così venerdì vorremmo costruire un momento per trovarci ad attraversare queste strade collettivamente. Un corteo che parta dalle strade di Rifredi ed attraversi la città, per capire insieme cosa ci porta ancora oggi, nonostante tutto, ad essere felici di resistere per giorni sopra un tetto per la vita che vogliamo, per costruire insieme la nostra vita di domani, vita che parte imprescindibilmente dagli spazi che abitiamo e che si trovano ancora una volta sotto attacco.

FIRENZE: SGOMBERO CORSICA IN CORSO

ATTENZIONE!! Stanno sgomberando Corsica! Chi può accorra!!


AGGIORNAMENTI

Da qualche ora è in corso lo sgombero dell’occupazione Corsica in via del Ponte di mezzo 32. Meschini come al solito hanno aspettato le settimane centrali di agosto in modo da poter fare le loro porcate sotto meno sguardi possibili. Sin dai primi minuti gli sbirri si sono mostrati subito molto aggressivi, in linea con la mano libera che si sentono da quando gli amici fascisti sono al governo, hanno provato a rubare quanto più equipaggiamento possibile ai compagni sul tetto e si sono mostrati molto violenti verso il presidio solidale per allontanarlo dalle vie adiacenti all’occupazione.

Tutto questo invece che fiaccare la nostra voglia di resistere, l’ha alimentata!

Ai giardini di via Mariti è già presente un presidio solidale con gli occupanti del tetto. La giornata sarà lunga e non finirà certo oggi, raggiungeteci sin da subito.

Alle 13h sarà allestito un pranzo sociale collettivo. Portate idee e materiale da campeggio per allestire il presidio permanente: tende, amache e gazebi sono benvenuti.

H 17 ASSEMBLEA PUBBLICA SU COME PROSEGUIRE LA MOBILITAZIONE

Non è il momento dello sconforto, ma della rabbia. La temperatura è gradevole, è una fantastica giornata estiva: un ottimo giorno per resistere.

COME UNA FORESTA IN CITTÀ

Bologna – Ieri sera dopo la proiezione di “Come una foresta in città”, documentario sulla storia di Xm24, un corteo spontaneo ha attraversato la Bolognina fino a raggiungere il cantiere dell’Ex Mercato. Una parte della recinzione in legno è stata abbattuta. L’amministrazione ha già provveduto a chiudere il varco.

OPUSCOLI, LIBRI E LIBRETTI PER L’AUTODIFESA/IGIENE DIGITALE

Criptolibretto

Dal Criptolibretto:

Usiamo il termine: igiene digitale, non perché si voglia sterilizzare l’approccio all’autodifesa digitale, ma per rendere visibile un problema. Ci sembra che esistano elementi di base nell’uso delle reti e dei dispositivi che sono semplici azioni quotidiane, l’equivalente del lavarsi i denti. È fatica. Ma quando viene presentato un problema e al suggerimento di una eventuale soluzione viene risposto: “questa è sbatta”, lo consideriamo il segnale che il problema era un altro. Ok, niente camici bianchi e no RTFM: (Read The Fine Manual), ma almeno la parte di come non prendere la scossa è meglio leggerla. Il problema non è tecnico, ma sociale. La tecnica non è un mezzo né una soluzione ai problemi portati dal capitalismo, oggi apparato tecnico e capitalismo sono una cosa sola. Se il problema è la repressione algoritmica, crittografare da soli non basta a liberarsi, perché si è liber@ solo quando le altre persone attorno a te sono libere. Crediamo nell’alfabetizzazione informatica e che si debba studiare la grammatica della questione tecnica, non perché tutti debbano essere programmatori, ma perché nessun@ sia schiav@.

Il criptolibretto è in continuo divenire, sul git si trova il sorgente e anche il formato PDF: pieghevole croccante stampabile A5 e classico formato A4.

PDF criptolibretto A4


Guida all’autodifesa digitale

Da: Guida all’autodifesa digitale

Scrivere una guida d’autodifesa digitale è un progetto ambizioso. Ci sono un mare di cose da dire, dettagli a cui prestare attenzione, responsabilità a cui non devi sottrarti. A volte corri il rischio di generare troppe paranoie, a volte troppo poche. Hai bisogno di precisione, di un certo grado di intransigenza, eppure anche di molta duttilità e capacità di immedesimazione. Scrivere una guida d’autodifesa è un progetto ambizioso, perché spesso chi ti legge alla fin fine vorrebbe solo faticare il meno possibile. E non esiste ricetta, non esiste guida, non esiste manuale, per chi ha troppa fretta e poca attenzione. La Guide d’Autodefénse Numerique può darsi non sia perfetta, ma sicuramente ha un pregio che ce l’ha fatta stare a cuore: insegna un approccio lento e non pigro alla tecnologia. Il che, forse, è il primo vero buon consiglio. E il più importante.

Questa guida è quindi una lunga lettura, che nella sua traduzione italiana abbiamo deciso di pubblicare un po’ alla volta, per avere noi il tempo di tradurla e per chi la legge quello di digerirla. E’ in un piccolo formato, stampabile a costo zero o quasi, perché si possa moltiplicare e diffondere il più facilmente possibile.

PDF- Guida autodifesa digitale_1_offline

PDF- Guida autodifesa digitale_2_online

Altre pubblicazioni e opuscoli per argomento: https://numerique.noblogs.org/post/category/pubblicazioni/


Facciamo CISTI

Queste slide intendono essere una panoramica concisa di autodifesa digitale. Rappresentano un’insieme di conoscenze e buone pratiche tratte da varie fonti ed esperienze.https://facciamo.cisti.org/

BOLOGNA: LA GUERRA DEI TANUKI NELL’EPOCA DELLA GENTRIFICAZIONE [PROIEZIONE]

Diffondiamo:

*INIZIATIVA ANNULLATA*

Mercoledì 28 al parchetto di via Fioravanti proiezione di:

Pom Poko – La Guerra dei Tanuki del Periodo Heisei, regia di Isao Takahata (Giappone, 1994)

Nel pieno del boom economico del Giappone, la città di Tokyo necessita sempre più di spazi da cementificare per accogliere la sua crescente popolazione. Un progetto di espanzione urbana, che minaccia la deforestazione e la distruzione di una collina, vede un’inaspettata quanto improbabile opposizione in un gruppo di coraggios* Tanuki, piccoli mammiferi simili ad un misto tra cane e procione dotati di particolarissimi poteri. Riusciranno i simpatici animaletti a difendere il proprio habitat dalle grinfie dell’Uomo? Dallo storico Studio Ghibli (fondato dal maestro Hayao  Miyazaki e dallo stesso Takahata) una piccola perla dell’animazione nipponica che getta uno sguardo particolare sul problema della cementificazione e sulle ricadute che le attività umane hanno sull’ambiente naturale.

Mercoledì 28 giugno al calar del sole ci ritroviamo al parchetto di via Fioravanti per la proiezione del film, per ri-appropiarci della socialità e degli spazi che i progetti di cementificazione e gentrificazione tentano di toglierci. Proprio come i Tanuki scegliamo di resistere e opporci al modello capitalista di questa società, che sempre di più agisce su di noi cercando di reprimerci. Per questo motivo ribadiamo che gli spazi siamo noi a crearli e non aspettiamo che ce li diano.
Ci rivendichiamo la solidarietà come strumento di lotta e resistenza davanti ad uno stato che oggi più che mai ci vorrebbe zitti e omologati.
Esprimiamo la nostra solidarietà agli indagati per 270 bis e a chi lotta dentro e fuori le carceri.

Prima della proiezione dibattito su cementificazione/gentrificazione, per riflettere collettivamente e pensare a nuove prospettive.
Tutti i banchetti sono benvenuti (portati tavolo e luci!).
Il tutto sarà animato da dj set con cenetta a cura del collettivo cannibale.

Resistere è meglio che cementificarsi

ACERCHIATA: BOLOGNINA MUSEO DEGLI SGOMBERI

Da Infestazioni:

Ieri mattina è stata sgomberata l’Acerchiata in via Zampieri 14/a, spazio che avevamo occupato e riaperto al quartiere il 4 febbraio. Dopo che la polizia ha militarizzato la zona, lo stabile è stato murato.
Nove anni di abbandono, dieci giorni di vita. In poco più di una settimana lo spazio è stato attraversato da centinaia di persone, ed è stato la sede di pranzi popolari, proiezioni, assemblee, laboratori, iniziative e discussioni. Nonostante lo sciacallaggio mediatico che stampa e giornali hanno fatto sulle pelle delle anarchicə e di chi lotta, in questi giorni sono state moltissime le abitanti del quartiere che hanno portato all’Acerchiata il loro sostegno e la loro solidarietà. Evidentemente la strategia di mostrificare chi si oppone a questo modello di sviluppo insensato non ha avuto l’effetto sperato. Dieci giorni sembrano pochi, ma il tempo è relativo e la libertà non ha prezzo: la solidarietà arrivata è ossigeno.
Un prezzo invece è stato messo alla città: i fondi del Pnrr saranno usati come volàno per trasformare definitivamente i quartieri e le prime periferie, con l’obbiettivo di fare di Bologna un polo di attrazione turistica e commerciale.
Mentre sfrattano violentemente intere famiglie, come successo questa mattina in via Bacchi della lega, e lasciano le persone d’inverno per strada, i padroni della città stanno investendo 1.620.000 euro per fare un Museo delle case popolari in Bolognina, scelta tutt’altro che simbolica, che sancisce definitivamente la fine, non delle disuguaglianze e della povertà, ma della volontà politica di occuparsi delle fasce popolari, sempre più escluse e marginalizzate. In via Zampieri sono decine gli appartamenti vacanti o lasciati cadere a pezzi nella più totale indifferenza dell’amministrazione locale; la stessa Acerchiata, trovata con il riscaldamento acceso, era in abbandono da oltre nove anni.
Sbandierano il progetto del “Polo della Memoria Democratica di Bologna”: 30.000.000 di euro di ipocrisia, mentre, nei fatti, aprono la strada alle destre xenofobe, militarizzando e rastrellando i quartieri. “Senza memoria non c’è futuro”, dicono. È vero, e per fortuna noi una memoria l’abbiamo. E no, non dimentichiamo. Non rimarremo passive davanti al deserto sociale. Possono murare gli spazi ma non possono fermare le nostre idee, non siamo le 4 mura che ci ospitano: esistiamo e continueremo ad infestare e lottare per una vita che valga la pena di essere vissuta!

BOLOGNINA, 40129 ACAB