CORTEO CONTRO LEONARDO: LA GUERRA COMINCIA DA QUI


Riceviamo e diffondiamo:

CORTEO CONTRO LEONARDO – RONCHI (GO) – Sabato 16 dicembre h 10.30

LA GUERRA COMINCIA DA QUI!

La guerra comincia qui, l’Italia è co-belligerante nella guerra russo-ucraina e nel massacro israeliano nella Striscia di Gaza, una spirale di morte e distruzione che potrebbe portare ad un conflitto mondiale globale e nucleare.

Nella guerra russo-ucraina l’Italia è implicata non solo con la fornitura di armamenti ma anche con la presenza alle frontiere della Russia di un migliaio di soldati e di centinaia di mezzi militari. Ed è complice della mattanza di civili palestinesi a Gaza, perché la Base siciliana di Sigonella, viene utilizzata come ponte con quella di Ramstein in Germania per rifornire quella di Nevatim, quartier generale degli squadroni dell’Aeronautica israeliana equipaggiati con i recenti cacciabombardieri F-35 a capacità nucleare. E sono prodotti da Leonardo i sistemi di puntamento laser utilizzati nei bombardamenti.

La guerra comincia qui, in questo Friuli storicamente colonizzato ed asservito dallo Stato italiano e dalla Nato, attraverso un’occupazione militare che ancora oggi continua con caserme disseminate in ogni dove, alcune delle quali destinate a diventare Smart Military District, cioè caserme che invadono e  pervadono il territorio civile e le sue attività (Comprensorio “La Comina” di Pordenone, Comprensorio “Spaccamela-Bevilacqua-Zavattaro” di Udine, Caserma “Montesanto” di Gorizia,…); con poligoni di tiro ed esercitazioni aeree e terrestri che, oltre a molestare la vita degli abitanti, sono la causa dell’inquinamento di zone di rilevanza ambientale come i Magredi del Meduna-Cellina; con la Base aerea di Rivolto dove ha sede la famigerata Pattuglia di addestramento dei cacciabombardieri noti come Frecce Tricolori; con la presenza della Base Nato di Aviano, quella con il maggior numero di testate nucleari in Italia.

La guerra comincia qui, nei nostri paesi, anche a Ronchi, dove ha sede il gruppo industriale Leonardo Spa, il n°1 tra i produttori di armi in Italia nel settore high tech, ai vertici a livello europeo e mondiale delle compagnie del settore difesa. Nello stabilimento isontino, dove operano 278 addetti, si progettano e si realizzano gli aerei robot a guida remota, chiamati “droni”, come ad esempio il Falco Xplorer che “potrà essere equipaggiato con armamenti fino a 6 missili o 12 razzi, compresi i missili Brimstone «prodotti da Mbda, altamente efficaci contro i carri armati e in grado di colpire le navi a una distanza di circa 12 chilometri.» A Ronchi si produce il Mirach 40, già utilizzato da svariate forze aeree militari come bersaglio negli addestramenti tattici. Più che di velivoli occorre parlare di sistemi d’arma autonomi (cioè senza equipaggio) per applicazioni aeree, fuori dal gergo militare: sistemi di assassinio mimetizzato – è così che dominio e capitale organizzano la massima intensità per cancellare dai soggetti agenti (i soldati) la loro personalità e la loro responsabilità.

LA GUERRA COMINCIA QUI. RIBELLIAMOCI QUI!
BLOCCHIAMO LA MILITARIZZAZIONE DELLA SOCIETÀ!

Assemblea “Sabotiamo la guerra” – Friuli e Trieste

BOLOGNA: SENZA CHIEDERE PERMESSO

Giovedì 7 dicembre abbiamo partecipato con la nostra distro alla seconda edizione della rassegna SENZA CHIEDERE PERMESSO – Mercatino autogestito delle autoproduzioni, ogni primo giovedì del mese in Bolognina.

È con piacere che diffondiamo qualche foto della serata, un momento di riappropriazione nella cornice di un quartiere di cui si vorrebbe cancellare finanche la storia, una boccata d’aria per ridarsi spazio e contestare una sedicente “piazza pubblica” privatizzata, parlare di antirazzismo con un fumetto incredibile e rompere l’isolamento contro la repressione e la violenza di Stato. 💜

Rap con i Senza Palle
Mostra sul DL Caivano

Mostra: Un deserto chiamato sicurezza
Digiuno

Non poteva mancare un pensiero ai caduti durante il violento sgombero dell’occupazione abitativa Social Housing in via di Corticella 115, mentre contemporaneamente veniva sgomberato anche lo Student Hostel occupato in Viale Filopanti 5/A.

In serata il corteo che dalla prefettura ha attraversato la città contro l’attacco sferrato alle lotte per la casa e l’abitare ha raggiunto la tettoia, unendo le voci del corteo a quelle del mercatino, contro la violenza di Stato.

PSICOFARMACI E AUTODETERMINAZIONE

Diffondiamo alcune puntate di approfondimento che i/le compagnx di Ricongiunzioni, trasmissione su Radio Blackout dedicata alla salute di, da, con e tra tutti e tutte, stanno curando,  per conoscere gli psicofarmaci. Cosa sono? Come agiscono? Fino al tema dello scalaggio.

Breve ricettario antipsichiatrico sugli psicofarmaci: https://radioblackout.org/podcast/breve-ricettario-antipsichiatrico-sugli-psicofarmaci-del-18-7-2023/

Cosa sono gli psicofarmaci: https://radioblackout.org/podcast/cosa-sono-gli-psicofarmaci-del-08-11-2023/

Smettere gli psicofarmaci: https://radioblackout.org/podcast/smettere-gli-psicofarmaci-del-28-11-23/

“Queste puntate vorrebbero essere la prima di una serie in cui poter discutere di psicofarmaci e dei problemi/complicanze che possono derivare dal loro utilizzo. Infatti, spesso capita – in prima o terza persona – che si verifichino: prescrizioni non richieste, effetti collaterali invalidanti, difficoltà nella comunicazione con lx psichiatrx circa la possibilità di interrompere o cambiare la terapia, il dubbio che lx nostrx amicx stiano peggiorando da quando prendono i farmaci. Cosa dobbiamo fare quando ci troviamo in queste situazioni? Come possiamo tutelarci se decidiamo di prendere dei farmaci ma rimanendo libere di scegliere per i nostri corpi?”

L’invito è a condividere riflessioni ed esperienze inviandole a ricongiunzioni@anche.no per costruire la prossima puntata – tra circa un mese e mezzo – da punti di vista diversi.

GIORNATA DI MOBILITAZIONE CONTRO L’ESTRADIZIONE DI GABRIELE, PER LA LIBERTÀ DI TUTTE/I LE ANTIFA [5 DICEMBRE]

Diffondiamo:

Chiamiamo per il 5 dicembre, data fondamentale per le sorti di Gabriele, una giornata di solidarietà per fare sentire forza e vicinanza a lui come a tutti e tutte le altre compagne coinvolte in questo caso! Invitiamo in questo giorno chiunque a mostrare striscioni, scritte, graffiti, scendere in strada o utilizzare la propria fantasia per portargli solidarietà ed esprimersi contro la sua estradizione. Gabri deve rimanere in Italia!

Tra il 20 e il 21 novembre a Milano il nostro compagno Gabriele è stato raggiunto da un Mandato d’Arresto Europeo per i fatti accaduti a Budapest nel febbraio 2023. In quel contesto nella capitale ungherese migliaia di neonazisti si sono ritrovati per la commemorazione del “giorno dell’onore” e alcuni di loro sono stati attaccati. Ilaria e Tobias si trovano da febbraio in carcere a Budapest con l’ accusa di aver partecipato a queste azioni e Gabriele è ora agli arresti domiciliari a Milano in attesa dell’udienza, fissata per il 5 dicembre, che deciderà per la sua estradizione in Ungheria.Alcune/i compagne/i tedesche/i su cui pendono altri MAE per gli stessi fatti sono latitanti da mesi.

Di fronte a questo pesante attacco repressivo verso compagni e compagne antifascisti/e che si protrae da 10 mesi rispondiamo con la solidarietà! “Innocenti” o “colpevoli” saremo sempre al loro fianco!

NO ESTRADIZIONE! Gabri Libero!
Ilaria e Tobias liberi!
Solidarietà a tutte e tutti i latitanti
Liberi tutti
Libere tutte


AGGIORNAMENTI SULLX ARRESTATX ANTIFA PER I FATTI DI BUDAPEST

IMPERIA: PROCESSO A STECCO [4 DICEMBRE]

Da Il Rovescio

Il nostro amico e compagno Stecco, arrestato il mese scorso dopo due anni di latitanza, sarà processato lunedì prossimo presso il tribunale di Imperia per il documento falso che aveva con sé in occasione del suo arresto. Visto che il compagno sarà presente in aula, si tratta di un’occasione per salutarlo e fargli sentire la nostra solidarietà. L’udienza è alle ore 12,00.

OPUSCOLO: SABOTARE LA MACCHINA IMPERFETTA

Diffondiamo questo opuscolo scritto tra l’estate del 2022 e quella del 2023 da alcunx compagnx attivx sul territorio siciliano, sulla macchina della deportazioni in Sicilia, con un focus specifico sul CPR di Caltanissetta.

SABOTARE LA MACCHINA IMPERFETTA- Deportazioni e resistenze dentro e oltre il CPR di  Pian del Lago di Caltanissetta.

PDF – Sabotare la macchina imperfetta

Dall’introduzione:

Questo opuscolo è stato scritto tra l’estate del 2022 e quella del 2023 da alcunx compagnx attivx sul territorio siciliano. Si incentra sulla macchina della deportazione in Sicilia, focalizzandosi su una struttura specifica – il centro polifunzionale di Pian del Lago a Caltanissetta – al fine di delineare alcune riflessioni più ampie sull’attuale funzionamento del regime di frontiera in Italia e in Europa. Pensiamo che la condivisione di queste informazioni, seppur specifiche e geograficamente situate, possa essere utile anche per altre zone di Italia al fine di sostenere le pratiche di lotta e resistenza di chi viene reclusx nelle carceri “per migranti” e provare così ad inceppare la guerra che lo stato e l’Unione Europea stanno conducendo contro chi, dai vari sud del mondo, cerca di riappropriarsi della libertà e della ricchezza che la democratica Europa coloniale ha loro sottratto e continua a sottrarre.
Per quanto ci riguarda, Pian del Lago, così come tutti i luoghi carcerari, di detenzione amministrativa e della cosiddetta “accoglienza” vanno chiusi. Non c’è soluzione riformista o di presunta umanizzazione di questi luoghi che possa essere praticata: siamo contro l’idea che le condizioni di questi luoghi si possano migliorare, come d’altra parte ci dimostrano da decenni reclusi e recluse e come dimostra anche la storia ventennale di Pian del Lago. I Cpr si chiudono bruciandoli, distruggendoli, si chiudono da dentro, e con il sostegno di chi, da fuori, sostiene le pratiche di chi in questi luoghi ci si ritrova, senza nessun moralismo di nessuna sorta. Da nord a sud, in centri più o meno oppressivi, detenuti e detenute hanno in questi venticinque anni chiuso i centri solo tramite le rivolte. Luoghi che, a differenza di quanto spesso si sente dire, non costituiscono un’eccezione, ma sono parte integrante, produttiva e funzionale del sistema militare delle frontiere e della violenza capitalista. Da venticinque anni abbiamo CPR e altri internamenti, da molto prima abbiamo forme di reclusione e sfruttamento verso le soggettività mostrificate dallo stato e i suoi padroni.
Abbiamo quindi organizzato questo opuscolo attorno ad alcune sezioni: la ricostruzione di una genealogia dei CPR in Sicilia, che permetta di essere consapevoli da una prospettiva storico-politica delle dinamiche repressive che si sono susseguite fino ad ora e che potranno aprirsi in futuro; un focus specifico sul CPR di Caltanissetta, i suoi enti gestori e il vario indotto; le tecniche di militarizzazione contemporanee di questo tipo di strutture nonché le modalità concrete con cui le deportazioni avvengono; le forme di resistenza che sono state fino ad ora possibili.
In conclusione, riportiamo tre contributi, uno uscito su “Il Rovescio”, uno sulla rivista “Lo stato delle città” e uno sul sito “Napoli Monitor”, riguardanti le lotte del 2022 e del 2023. Si tratta di una prima versione, che diffondiamo vistane la necessità.