AGGIORNAMENTO SUL PROCESSO RONDENBARG – AMBURGO G20 2017

Riceviamo e diffondiamo un aggiornamento sul processo Rondenbarg,  Amburgo G20 2017.

Il 18 gennaio ad Amburgo si è aperto il processo Rondenbarg, legato al corteo della mattina del 7 luglio 2017, in occasione del G20. 73 persone di diverse nazionalità (tra cui due italianx) sono accusatx di “grave violazione della quiete pubblica, violenza contro pubblici ufficiali con un caso particolarmente grave, nonché tentate lesioni personali gravi, formazione di gruppi armati e danni alle cose” per aver preso parte ad un corteo di circa 200 persone che fu violentemente represso dalle forze dell’ordine pochi minuti dopo la partenza. Il bilancio dell’operazione fu di un numero imprecisato di feriti tra cui 14 gravi, alcunx con danni permanenti, e 59 arresti, alcunx rilasciatx tre giorni dopo alla fine del vertice, altrx rimastx per settimane o mesi in custodia cautelare in carcere.
Si tratta di un processo politico, nel quale la Procura di Amburgo vuole dimostrare che la sola presenza ad una manifestazione sia sufficiente per condannare per “supporto morale”, reato depenalizzato nel 1970 e reinserito poco prima del G20 appositamente per colpire x manifestantx.
Per ora sono state fissate 25 udienze fino ad agosto. Durante le prime udienze sono stati visionati dei filmati del corteo e si è discusso sulla natura di esso per capire se l’accusa fosse applicabile applicabile o meno. La prossima udienza si terrà l’8 febbraio, seguiranno aggiornamenti.

Segue una traduzione di un quadro di quanto accaduto dal 2017 ad oggi, dal sito https://gemeinschaftlich.noblogs.org/ su cui sono disponibili ulteriori aggiornamenti e informazioni in tedesco.

Qui un aggiornamento a cura di osservatorio repressione https://www.osservatoriorepressione.info/riprendono-processi-g20-del-2017-ad-amburgo/

Informazioni di base sul processo Rondenbarg

Nel luglio 2017 si è svolto ad Amburgo il vertice annuale del G20, in cui si incontrano i capi di Stato e di governo dei venti paesi più potenti del mondo. In quell’occasione decine di migliaia di persone si sono recate ad Amburgo per scendere in piazza contro i negoziati capitalisti e per un mondo più giusto senza sfruttamento e oppressione. Già prima dell’inizio del vertice la città di Amburgo era blindata da forze dell’ordine e da restrizioni alla libertà di aggregazione come il divieto di manifestazioni in un’area di oltre 30 chilometri quadrati dal centro e il divieto di accampamento.
La prima manifestazione “Welcome to hell” della sera del 6 luglio fu brutalmente caricata e dispersa dalla polizia. Il 7 luglio, primo giorno del vertice, migliaia di attivistx erano in giro fin dalle prime ore del mattino per manifestare e bloccare le vie di accesso ai partecipanti al vertice. Dal campeggio autorizzato nel parco di Altona (fuori dall’area oggetto di restrizioni) sono partite diverse manifestazioni che dovevano congiungersi al corteo principale. Sulla strada per il centro della città, in via Rondenbarg, un gruppo di circa 200 persone è stato bloccato da diverse unità di polizia con idranti che hanno chiuso il corteo davanti e dietro e hanno brutalmente caricato la manifestazione da entrambi i lati costringendo le persone a disperdersi. I manifestanti sono stati violentemente buttati a terra, picchiati ed insultati, ci sono state numerose persone ferite che hanno riportato lacerazioni, contusioni, vertebre compresse e fratture ossee anche esposte. I vigili del fuoco sono arrivati sul posto con 12 ambulanze e 5 veicoli sanitari di emergenza e in un comunicato stampa hanno parlato di “incidente con vittime in massa”.[1]
Ferite particolarmente gravi sono state causate tra l’altro da una ringhiera che si è staccata quando i manifestanti hanno tentato di scappare scavalcandola, venendovi spinti contro dalla polizia. La ringhiera si ruppe e alcunx attivistx caddero con essa da un altezza di circa quattro metri. L’episodio venne così commentato alla radio della polizia: “li hanno proprio fatti a pezzi!”.[2] Il dispiegamento di polizia per l’operazione prevedeva oltre a un centinaio di guardie e due idranti, anche l’unità di arresto e conservazione delle prove (BFE) “Blumberg” della polizia federale, nota per i suoi comportamenti violenti, e l’unità speciale di supporto bavarese (USK).
In totale a Rondenbarg sono state fermate 73 persone, di queste, 59 sono state arrestate e portate al centro di raccolta carcerario (GeSa), le altre 14 sono state trasportate in ospedale con ferite gravi e alcune hanno riportato danni permanenti. Alcunx arrestatx sono rimastx per più di 24 ore nelle celle del GeSa costantemente illuminate, strette e soffocanti e sono stati poi trasferitx in vari istituti penitenziari, anche durante la notte, dopo essere statx condannatx dai “Tribunali accelerati” istituiti appositamente per il vertice del G20. Delle 59 persone arrestate, 42 sono state rilasciate solo domenica 9 luglio dopo la conclusione del vertice. Per altre 12 persone invece è stata disposta la custodia cautelare in carcere, che è caduta solamente dopo settimane, o in alcuni casi mesi, di detenzione.[3]

Fabio, italiano, ha trascorso quasi cinque mesi in custodia ad Amburgo dopo il suo arresto a Rondenbarg. Il suo processo è stato sospeso nel febbraio 2018 perché la giudice è andata in maternità. Nel processo di Fabio, la volontà incondizionata della magistratura di perseguire si è espressa non solo nella durata della custodia cautelare in carcere, ma anche nelle dichiarazioni rese dal giudice regionale Tully durante le udienze per la richiesta di revoca della custodia cautelare. Senza nemmeno aver mai visto Fabio e senza avere nemmeno un rapporto a disposizione, il giudice Tully ha ipotizzato che il diciannovenne avesse “un’inclinazione alla violenza” e “significative carenze caratteriali e educative”. Il concetto di “inclinazione alla violenza” fu introdotto nel diritto penale minorile tedesco dai nazisti nel 1941 e venne mantenuto anche durante la revisione della legge nel 1953. [NdT il processo di Fabio è stato archiviato senza ulteriori richieste nell’autunno 2023]

Le indagini sono state seguite dal SOKO Black Block, unità speciale appositamente costituita, che ha successivamente identificato altrx attivistx tramite fotografie e ha effettuato decine di perquisizioni domiciliari. Finora il Tribunale distrettuale ha presentato accuse contro un totale di 73 imputatx divisx in otto gruppi procedurali.[4] Tuttavia, le indagini sono state notificate ad un totale di 85 persone.
Tra questi vi sono tre cittadinx svizzerx che sono stati giudicati dal Tribunale di Zurigo per il procedimento Rondenbarg. Il loro processo, inizialmente rinviato a causa del Covid, si è svolto solamente il 16 aprile 2021 presso il Tribunale distrettuale di Zurigo. In questo processo il giudice aveva già emesso il verdetto in anticipo. Nel fascicolo del Tribunale messo a disposizione per l’ispezione prima del processo c’era infatti un documento con una sentenza già completamente formulata contenente le motivazioni del giudice Vogel, datato autunno 2020. Gli imputati hanno lasciato l’aula durante il processo per protesta contro questa farsa. Il verdetto è arrivato per iscritto il 21 aprile 2021: due compagnx sono statx giudicatx colpevoli e condannatx al pagamento di multe per violenza e minacce contro pubblici ufficiali e per violazione della quiete pubblica,[5] mentre il terzo è stato assolto.
Il 3 dicembre 2020 presso la Camera penale minorile 27 del Tribunale regionale di Amburgo, è iniziato il processo contro x cinque imputatx più giovani, che nel luglio 2017 erano ancora minorenni. L’imputazione, per queste cinque persone come per le altre, è quella di “grave violazione della quiete pubblica, violenza contro pubblico ufficiale con un caso particolarmente grave, nonché tentate lesioni personali gravi, formazione di gruppi armati e danni alle cose”, il processo avrebbe dovuto svolgersi a porte chiuse. Il giudice Halbach, che ha in carico il processo, è noto per le sue dure condanne contro gli occupanti abusivi e per le condanne lievi o sospese contro gli stupratori di gruppo. Tuttavia, solo le prime due udienze hanno avuto luogo il 3 e il 9 dicembre 2020.[6] Il 27 gennaio 2021 il processo è stato annullato a causa del Covid.[7]
Un nuovo tentativo da parte del tribunale nel procedimento Rondenbarg avrà luogo nel gennaio 2024. Il processo contro sei imputatx inizierà il 18 gennaio 2024 ad Amburgo, finora sono state fissate 25 udienze. La procura non accusa lx imputatx di alcuna azione personale: con l’ausilio della formula “azione collettiva” si mira ad emettere condanne senza avere prove concrete e individuali delle accuse, ma basandosi solamente sulla presenza ad una manifestazione. L’obiettivo è criminalizzare chiunque prenda parte ad una manifestazione. Se il Tribunale desse seguito alle richieste del pubblico ministero e condannasse le persone coinvolte nel procedimento Rondenbarg, la libertà di riunione, il mezzo più importante del dibattito politico negli spazi pubblici, sarebbe fortemente messa a rischio.
L’intento della Procura della Repubblica è annullare la riforma sulla violazione della pace del 1970, paragrafo 125: prima del 1970, la semplice presenza in una “assemblea non pacifica” era un reato penale.[8] Oggi, il cosiddetto “supporto morale” viene talvolta utilizzato per condannare le persone come “complici”: questa interpretazione è già stata utilizzata nel processo Elbchausee sempre per fatti accaduti nel contesto del G20, sebbene la Corte federale di giustizia (BGH) abbia più volte sottolineato in passato che la semplice presenza in una “folla violenta” non è sufficiente per una condanna per violazione della pace. Nel 2017, tuttavia, la Corte federale di giustizia ha deciso che le “marce ostentate” [“ostentative Mitmarschieren” NdT] potevano essere punite per violazione della pace, sebbene questa norma dovrebbe applicarsi ai gruppi di hooligan e non alle manifestazioni politiche.[9]

La campagna “Gemeinschaftlicher Widerstand” [resistenza comunitaria NdT] è stata lanciata alla fine del 2019 con l’obiettivo di portare sostegno politico alle persone imputate nel cosiddetto procedimento Rondenbarg del G20 e prevede presidi, manifestazioni, eventi e altre azioni di solidarietà, l’appello alla solidarietà è stato firmato da più di 100 realtà. Sosteniamo le persone colpite attraverso una rete di relazioni e azioni di protesta. La nostra solidarietà va a tuttx x compagnx colpitx dalla repressione dello Stato.

Per la chiusura del procedimento e la liberazione dei prigionieri!

 


NOTE

1 Comunicato stampa dei vigili del fuoco di Amburgo, 7 luglio 2017 https://web.archive.org/web/20171201032002/https://www.presseportal.de/blaulicht/pm/82522/3679470
2 “Die haben sie ja schön platt gemacht, alter Schwede” Dal giornale serale ARD, 10 agosto 2017 https://www.youtube.com/watch?v=EdJKWGVd5jg
3 Risposta del Senato a un’interrogazione della sinistra sulle misure che comportarono la privazione della libertà durante il vertice del G20, 12 giugno 2018 https://kleineanfragen.de/hamburg/21/13300-freiheitsentziehende-massnahmen-bei-dem-g20-gipfel
4 Comunicato stampa del Tribunale regionale superiore anseatico, 27 novembre 2020 https://web.archive.org/web/20201127171600/https://justiz.hamburg.de/pressemitteilungen/14681614/pressemitteilung-2020-11-27-olg-01/
5 Comunicato sulla sentenza della Rote Hilfe Schweiz, 22 aprile 2021 https://rotehilfech.noblogs.org/post/2021/04/22/urteil-im-zurcher-g20-prozess/
6 Rapporti sul processo di Rondenbarg sul blog della Rote Hilfe Rondenbarg https://rondenbarg-prozess.rote-hilfe.de/category/prozessberichte/ e su United we Stand https://unitedwestand.blackblogs.org/category/rondenbarg/
7 Avviso di chiusura del processo sul blog Rondenbarg della Rote Hilfe https://rondenbarg-prozess.rote-hilfe.de/category/prozessberichte/
8 Articolo al CILIP sulla storia del diritto di manifestare, 7 agosto 2002 https://www.cilip.de/2002/08/07/per-gesetz-gegen-ein-grundrecht-eine-kurze-geschichte-des-demonstrationsrechts/
9 Sentenza della Corte Federale di Giustizia (BGH) del 24 maggio 2017 https://www.hrr-strafrecht.de/hrr/2/16/2-414-16.php