COME L’EGITTO ANCHE L’ITALIA TORTURA E UCCIDE NELLE CARCERI

Assistiamo in questi giorni a una grande ipocrisia istituzionale circa il ritorno in italia di Patrick Zaki, arrestato in Egitto a febbraio 2020 e detenuto fino a dicembre 2021. Il processo si conclude il 18 luglio 2023, con una condanna a tre anni e mezzo di reclusione da parte del tribunale egiziano. Il giorno dopo, il presidente Al-Sisi gli concede la grazia, e Patrick ritorna in Italia con tutti gli onori del caso.

Non possiamo che accogliere con gioia la notizia del suo ritorno in libertà, tuttavia non possiamo restare cieche di fronte alla grandissima ipocrisia di politici e media mainstream. Da destra a sinistra, da Giorgia Meloni a Matteo Lepore, la liberazione di Patrick Zaki è stata presentata come un successo raggiunto grazie a una strenua battaglia portata avanti dal governo italiano, culla di “civiltà” e dei “diritti umani”.

Noi non ci stiamo a questa retorica fuorviante, smascheriamo la vostra ipocrisia ricordando che esattamente come l’Egitto anche l’Italia tortura e uccide nelle carceri!

Ricordiamo i 40 suicidi in carcere dall’inizio del 2023.
Ricordiamo i 14 detenuti ammazzati durante le rivolte in carcere nel 2020, l’omertà diffusa volta a insabbiare la responsabilità di secondini, medici e dirigenti.

Ricordiamo Liborio Davide Zerba e Victor Pereshchako, due detenuti morti nel carcere di Augusta, in Sicilia, mentre conducevano uno sciopero della fame nel silenzio più assordante.
Ricordiamo Domenico Porcelli, attualmente in sciopero della fame nel carcere di Bancali contro il 41 bis.
Ricordiamo Diana Blefari Melazzi, morta suicida in regime di carcere duro (tolta dal 41 bis a causa delle sue condizioni psico fisiche e trasferita a Rebibbia dove si è suicidata).
Ricordiamo il compagno anarchico Alfredo Cospito che per oltre 6 mesi ha portato avanti uno sciopero della fame contro la tortura democratica del 41-bis, a cui è attualmente sottoposto.
Ricordiamo Nadia Lioce, detenuta da 17 anni nello stesso regime.

Ricordiamo tutte le persone lasciate affogare in mare.
Ricordiamo le torture a Bolzaneto e alla Diaz e tutte le persone che hanno trovato la morte in una cella, in una caserma, ad un posto di blocco, per colpa del braccio armato dello Stato!

Ricordiamo chi ha la responsabilità di tutto questo! Basta ipocrisia, basta passerelle istituzionali!

ANCHE LO STATO ITALIANO TORTURA E UCCIDE NELLE CARCERI
NO 41 BIS
FUOCO ALLE GALERE