Questo 21 giugno il governo francese ha votato per lo scioglimento di Soulèvaments de la Terre, mentre ieri, con una maxi operazione su larga scala, almeno 18 persone sono state arrestate in una dozzina di luoghi diversi in Francia.
Il testo del decreto:
Il comunicato di Les Soulèvements de la Terre di ieri 20 giugno 2023:
PIÙ DI 15 PERSONE ARRESTATE QUESTA MATTINA: NUOVA OPERAZIONE PER TENTARE DI FAR TACERE UN MOVIMENTO POPOLARE
Questa mattina presto, almeno 18 persone sono state arrestate e messe in custodia in una dozzina di luoghi diversi in Francia, tra cui Notre-Dame-des-Landes. Questa operazione poliziesca su larga scala – alla vigilia dell’annunciato scioglimento dei Soulèvements de la terre – è soprattutto un’operazione di comunicazione e intimidazione contro il movimento sociale nel suo complesso.
I motivi non sono ancora del tutto noti, ma in particolare sono stati citati dalla polizia durante i suoi interventi l’azione contro la fabbrica Lafarge a Bouc-bel-air dello scorso dicembre e l’azione a Ste Soline. In questa fase, non è chiaro su quali prove materiali si basi il procedimento.
Questi arresti arrivano in un momento in cui Olivier Veran ha annunciato il previsto scioglimento di Soulèvements de la terre attraverso il decreto nel Consiglio dei Ministri di mercoledì 21 giugno: uno scioglimento prettamente politico e particolarmente preoccupante, richiesto direttamente al Capo dello Stato dall’agroindustria e dalla FNSEA (Fédération nationale des syndicats d’exploitants agricoles). In questo modo, il governo si è piegato alle pressioni del sindacato, che ha minacciato di intraprendere azioni violente contro i membri della Confédération Paysanne e dei Soulèvements de la terre se il gruppo non fosse stato sciolto.
Questi arresti si iscrivono all’interno di una repressione continua, soprattutto dopo l’ondata di arresti del 5 giugno, alcuni dei quali sono durati fino a 82 ore.
Ma il fatto di aver preso di mira poche persone non serve a nascondere la realtà: più di 108.000 persone hanno firmato l’appello “Nous sommes les Soulèvements de la Terre” all’inizio di aprile, ne fanno parte e sostengono il movimento popolare per la difesa della terra e dell’acqua.
Questi arresti confermano l’inquietudine del governo e la sua paura nei confronti di un movimento sempre più popolare e legittimo. In un momento in cui il riscaldamento globale sta accelerando e l’acqua e la terra sono oggetto di appropriazione da parte dell’agrobusiness e delle lobby, c’è un urgente bisogno di una riappropriazione collettiva dei beni comuni e di una condivisione delle risorse in esaurimento.
Nulla fermerà tuttx quellx che si ribelleranno a questa palese ingiustizia. Sappiamo che la vera cospirazione criminale è quella tra il governo, la lobby agroindustriale e l’industria edilizia, che sta distruggendo la Terra in modo irreversibile.
Cercare di mettere a tacere les Soulèvements è un vano tentativo di rompere il termometro piuttosto che preoccuparsi della temperatura.
Ribadiamo il nostro sostegno alle azioni passate e future per la condivisione dell’acqua e della terra, che sono destinate a crescere finché i responsabili continueranno a distruggere e a monopolizzare.
Ribadiamo il nostro sostegno alle azioni passate e future per la condivisione dell’acqua e della terra, che inevitabilmente aumenteranno finché i responsabili continueranno a distruggere e ad accaparrarsi le terre.
Noi rimaniamo saldi e sereni e prepariamo la nostra difesa contro lo scioglimento, lontano dagli spauracchi creati dalla comunicazione del governo. Ribadiamo inoltre la presunzione di innocenza degli arrestati. Andremo in tribunale, fiduciosi nella possibilità di una vittoria legale per ribaltare questa iniqua decisione, come è avvenuto per altri scioglimenti a sfondo politico negli ultimi anni.
In particolare, denunciamo l’arresto di uno dei portavoce di Soulèvements de la terre, che è stato invitato a comparire contemporaneamente su diversi media. Questo arresto mira direttamente a impedirgli di parlare pubblicamente dello scioglimento: un tentativo inaccettabile di imbavagliare la libertà di espressione.
Chiediamo che le manifestazioni previste per domani sera, 21 giugno, alle 19, davanti alle prefetture di tutta la Francia siano mantenute e ampliate.
Ma anche la sera del 28 giugno in tutta la Francia.