MILANO: CORTEO SABATO 8 OTTOBRE ORE 15 concentramento a Porta Genova Nessuna prigione, nessuna estradizione! VINCENZO LIBERO, LIBERX TUTTX #Genova2001 #Parigi2022
Categoria: Repressione
COLLETTIVO AUTONOMO LAVORATORI PORTUALI DI GENOVA: ANCORA PERQUISIZIONI
Dalla pagina facebook del Collettivo autonomo lavoratori portuali
6 agosto 2022
Un’altra perquisizione sempre nel solco dell’indagine per associazione a delinquere in casa di nostri compagni del Calp. Sempre alla ricerca di bengala o materiale vario che si ipotizza venga utilizzato per contrastare le navi che trasportano armi.. Non dovreste preoccuparvi di fumogeni o razzi di segnalazione, preoccupatevi piuttosto delle armi che viaggiano su quelle navi, armi che mantengono e alimentano uno dei conflitti più sanguinosi al mondo quello yemenita. Armi ed equipaggiamento che finiranno all’esercito turco e poi passeranno alle formazioni jihadiste, mezzi che serviranno all invasione della Siria e alla distruzione del progetto di autonomia del Rojava, armi che serviranno a combattere chi ha affrontato sul terreno l’Isis…ci siamo già dimenticati di tutto quello che il popolo curdo ha dovuto affrontare?
Comunque mentre le perquisizioni nelle case hanno dato esito negativo la Bahri sta viaggiando carica di armi verso Iskendurun..
CONTRO PATRIARCATO, RAZZISMO E VIOLENZA DI STATO
DA FIRENZE A CIVITANOVA MARCHE
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ACCANTO A CHI OGGI NON C’È PIÙ, AL FIANCO DI CHI LOTTA!
Arriverà quella soglia di saturazione in cui l’insieme delle oppressioni e delle discriminazioni sistemiche diventerà inaccettabile?
Cosa unisce una professoressa trans* che sceglie il fuoco pur di smettere di subire violenze da questa societa’, due sex workers brutalmente uccise, l’omicidio di una donna trans* e l’assassinio di un uomo razzializzato ammazzato in questi giorni, mentre intorno i passanti riprendevano coi telefonini?
Li unisce il fatto di non essere episodi, fatalità, ma il preciso esito di una violenza strutturale accettata tutti i giorni.
La violenza razziale e di genere non e’ un problema di ordine pubblico, avere una vulnerabilità o una diagnosi psichiatrica non significa essere potenziali assassini diversamente da chiunque altro, non è né con la psichiatria, né col giustizialismo, che stravolgeremo alla radice la cultura segregazionista, patriarcale e machista che tiene in piedi questo sistema basato sullo sfruttamento che si riproduce nelle relazioni individuali e collettive.
Ci sono responsabilità precise che vanno indicate.
Chi arma le mani di chi uccide, ammazza?
Non è forse chi porta avanti campagne d’odio cavalcando le paure delle persone a fini economici, propagandistici ed elettorali?
Non sono media, giornali e stampa che veicolano stereotipi ed esasperano insicurezze e paure?
Non sono gli interventi di polizia e repressione che cacciano quotidianamente le fasce più povere e marginalizzate della popolazione dalle città, per fare spazio a profitto e speculazione?
Non è la dottrina securitaria e machista della “tolleranza zero”, della “guerra al nemico”, all’”invasore”?
Non è la morale “disinfettante” bigotta e borghese della “pulizia” e del “decoro” per la fortificazione/colonizzazione dello spazio, contro l’altro diverso da sé, neutralizzato come soggetto?
Non sono forse la violenza delle frontiere, il ricatto dei documenti, le discriminazioni istituzionalizzate?
Non è la delega, l’ipocrisia e l’indifferenza quotidiana?
In nome del Capitale, degli Stati e delle frontiere ogni giorno lə migranti e i migranti in fuga da guerra e povertà subiscono controlli razziali, ricatti, rastrellamenti, violenze e deportazioni. Tutto questo avviene nelle stazioni dei treni, negli areoporti, nelle questure e nei cpr, nei centri di “accoglienza”, all’interno delle città, nei luoghi dello sfruttamento di massa.
In nome del sistema patriarcale alla base di ogni Stato e di questa violenza, che necessita di muri e confini per esercitare il suo potere, ogni giorno le nostre compagnə queer, trans e gender-variant sono respintə in quanto imprevistə e indesideratə, allontanatə dalle famiglie, espostə a sfruttamento, a persecuzioni, aggressioni e vessazioni, sul lavoro, per le strade, nella vita quotidiana.
Quando sopravvivono alle aggressioni vengono incarceratə per essersi difese.
E’ importante dire forte e chiaro che la polizia non solo non ferma abusi e uccisioni ma fa parte del problema: quando non è quella che ammazza, tortura e reprime, è quella che aggredisce e umilia. Il carcere ha la funzione di difendere lo Stato patriarcale e la società borghese da eventuali minacce alla sua integrità, serve da schermo per coprire le disuguaglianze e le oppressioni su cui si regge, affinché tutto rimanga tale.
Se oggi le istanze femministe e transfemministe vengono sempre più depoliticizzate e assorbite dallo Stato e dal Capitale, strumentalizzate e spogliate della loro intrinseca conflittualità, essere oggi in strada ha una valenza doppiamente importante.
Una compagna trans è accusata di aver dato fuoco al citofono di una sede della Lega: in questura è stata descritta come “un uomo travestito da donna” nel tentativo di scalfire e umiliare ciò che vorrebbero annientare. 424 e 270bis, incendio con aggravante di finalità di terrorismo.
“Terrorismo”, la parola magica per intimidire e spaventare chi non intende più subire, la macchina della repressione ha sempre pronto come ribaltare il senso della violenza per colpire chi intende lottare, agire per difendersi.
Si, vorremmo che questa gente provasse un briciolo di quel terrore e di quella violenza di cui si serve per opprimere e opprimerci.
Non dimentichiamo nulla.
FIRENZE: SLUT WALK NAZIONALE
SE LO STATO E’ VIOLENTO, TERRORISTA LO DIVENTO!
CONCENTRAMENTO IL 6 AGOSTO 2022, h 19:00, IN PIAZZA SANTISSIMA ANNUNZIATA A FIRENZE
1312- TRIGGERZ: MISGENDERING, OMOTRANSFOBIA. -1312
Non possiamo permettere che passi il messaggio che possono continuare a ucciderci, a metterci in galera, a farci violenza e poi umiliarci, chiamandoci uomini travestiti da donne. Per questo in solidarieta’ con la compagna accusata, e con l’intento di rispondere ai colpi sempre piu’ forti che stiamo ricevendo, chiamiamo una slut walk nazionale.
Non siamo sbirri, ogni azione e’ benvenuta, sfogate la vostra fantasia! LGBTQIACAB
BOLOGNA, 2 AGOSTO: A FIANCO DI CHI COMBATTE CONTRO LO STATO E LE SUE STRAGI
Spezzone solidale con Anna, Alfredo e Juan durante il corteo del 2 agosto, per ribadire che lo Stato si fonda sulle stragi, per sostenere chi a tutto ciò si oppone!
ASSEMBLEA, ore 19.30, piazza dell’Unità (BO)
CONTRO LA LORO REPRESSIONE
PIACENZA: MANIFESTAZIONE NAZIONALE
Le lotte operaie le processano perché è quello che hanno sempre fatto. La repressione non è un ‘accidente’ della società in cui viviamo ma il cardine su cui si fonda la sua pacificazione, che è interiorizzazione generalizzata delle logiche del potere tra gli oppressi.
Isolamento, repressione e carcere sono i pilastri su cui Stato e padroni fondano le loro ricchezze e il loro potere, gli strumenti elettivi con cui mantengono il loro dominio con la paura, coltivando impotenza.
Queste misure repressive che oggi colpiscono i lavoratori e le lotte della logistica, si inseriscono in un’escalation repressiva di più ampio raggio volta ad abbattere chiunque, ad ogni piano e con qualsiasi mezzo, intenda – coi fatti – mettere i bastoni tra le ruote ad un sistema predatorio che annienta sempre più ferocemente la vita di persone, territori e comunità.
Una guerra a bassa intensità affinchè il processo di accumulazione capitalista proceda senza soluzioni di continuità, che mira a spostare il limite di tolleranza degli sfruttatx, sempre un po’ più in là.
La rimozione collettiva di questa ferocia serve allo Stato per conservare saldamente il primato della violenza e far si che nulla cambi.
Contro la loro repressione, l’unica difesa è l’attacco!
LIBERX TUTTX
Comitato di lotta Viterbo: Toccano uno/a, toccano tutti/e!
Si è conclusa il 6 luglio la cassazione per il processo “scripta manent”. La corte ha riqualificato l’attacco esplosivo contro la scuola allievi ufficiali dei Carabinieri di Fossato (Cuneo) del 2 giugno 2006, rivendicato da Rivolta Anonima e Tremenda/F.A.I., per il quale erano imputati Anna e Alfredo, in “strage politica” (art.285 c.p.), rinviando al tribunale di Torino, per il ricalcolo peggiorativo della pena. Sono state confermate tutte le altre condanne, comprese, tra un anno e nove mesi e due anni e sei mesi, per 11 compagni/e e le assoluzioni che quindi diventano definitive! In sintesi, 2-3 anni per chi ha scritto su un giornale anarchico e l’ergastolo per chi passa per le “vie di fatto”!
Questa sentenza è l’ennesimo atto di “guerra” contro chiunque, “proletario cosciente”, anarchico o comunista che sia, si è posto e/o si pone oggi, sul terreno teorico/pratico della “irriducibilità”, contro lo Stato Borghese e per la “Costruzione di un nuovo Modello di Società di liberi/e uguali”. Ricordiamo a tutti/e che ancora “seppelliscono” nelle carceri (da decenni…), decine di “proletari comunisti” che hanno fatto parte della storia rivoluzionaria degli anni 70′-80′ del nostro Paese! A loro, ad Anna ed Alfredo va il nostro fraterno abbraccio!
Noi non facciamo “distinguo”: toccano uno/a, toccano tutti/e , va gridato anche e soprattutto in questo caso, davanti al “nostro nemico comune”… Sará la storia e lo “scontro” teorico-pratico a dire chi avrá ragione e non altri.
Noi pensiamo che la “questione carcere” in generale, deve diventare, non un impegno esclusivo per “addetti”, familiari, avvocati etc, bensí parte integrante dell’attività politico-sociale di ogni componente del Movimento di Classe, altresí crediamo che queste condanne vadano ad inserirsi in un quadro di repressione, dominio, controllo, contro chiunque in questo Paese, lotti e resista all’affermazione di scelte e logiche di questo barbaro Sistema chiamato Capitalismo! La repressione contro i disoccupati a Napoli, il movimento No-Tav a Torino, gli occupanti delle case a Roma, le cariche, i pestaggi e le denunce contro i lavoratori della logistica, sono solo gli ultimissimi esempi… e siamo solo all’inizio, questo è l’avvertimento, prepariamoci ad un “caldo autunno” da parte loro… e noi?
Libertà per i proletari anarchici e comunisti, “prigionieri” nelle carceri! Davanti allo Stato Borghese, siamo tutti/e uguali e uniti! Per la Rivoluzione Proletaria!
Comitato di lotta Viterbo, Sicobas Viterbo
ATTACCO ALLA SEDE DELLA LEGA DI TREVISO
Il tribunale di Treviso ha condannato il compagno Juan a 28 anni.
Che possano bruciare.
Per scrivere a Juan:
JUAN ANTONIO SORROCHE FERNANDEZ
Casa Circondariale di Terni,
Strada delle Campore 32,
05100 Terni
CASSAZIONE DEL PROCESSO SCRIPTA MANENT
Si è conclusa il 6 luglio la cassazione per il processo Scripta Manent. La corte ha riqualificato l’attacco esplosivo contro la scuola allievi dei carabinieri di Fossano (Cuneo) del 2 giugno 2006, rivendicato da Rivolta Anonima e Tremenda / Federazione Anarchica Informale e per cui erano imputati Anna e Alfredo, in “strage politica” (art. 285 c. p.), rinviando al tribunale di Torino per il ricalcolo peggiorativo della pena. Sono state confermate tutte le altre condanne comprese tra 1 anno e 9 mesi e 2 anni e 6 mesi per 11 compagni e le assoluzioni per il resto degli imputati, condanne e assoluzioni che quindi diventano definitive.
Verrà il momento per più approfondite riflessioni. Quello che pare evidente è la determinazione dello Stato nello spezzare il movimento anarchico e la lotta rivoluzionaria, peggiorando ulteriormente quanto emerso dall’assise torinese con una sentenza che non pare contenere margini di sindacabilità. Mentre le contraddizioni su cui si regge questa società diventano sempre più ingovernabili, prima che le tensioni sociali prendano forme ingestibili per il potere, lo Stato cerca di dare un duro colpo al movimento e un monito per chi non desiste: due o tre anni per chi scrive un giornale, decine di anni di carcere e finanche l’ergastolo per chi passa alle vie di fatto.
La recente decisione di rinchiudere Alfredo in 41 bis, oltretutto presa sfacciatamente alla vigilia di questa sentenza, si iscrive appieno in questa rappresaglia di Stato: le decisioni sono prese, Alfredo deve essere seppellito, letteralmente, in carcere. Le sue idee, le sue gesta, il suo contributo deve essere messo a tacere, dimenticato, condannato all’oblio.
Ma dimenticare i prigionieri della guerra sociale significa dimenticare la guerra stessa: solidarietà rivoluzionaria con gli anarchici Anna Beniamino e Alfredo Cospito. Morte allo Stato e al capitale, viva l’anarchia!
Gli indirizzi dei compagni in carcere:
Anna Beniamino
C. C. di Roma Rebibbia femminile
via Bartolo Longo 92
00156 Roma
Alfredo Cospito
C. C. di Sassari “Giovanni Bacchiddu”
strada provinciale 56 n. 4
Località Bancali
07100 Sassari
Link https://www.rivoluzioneanarchica.it/cassazione-del-processo-scripta-manent/