MODENA: STREET RAVE PARADE

SMASH REPRESSION/MODENA – 28 OTTOBRE 2023

Ad un anno esatto dal rave di Modena nord e dalla legge anti-rave, un anno di sgomberi, repressione e ostilità, per le strade e nei quartieri, nella città che ha visto la strage al carcere Sant’Anna, contro la società del proibizionismo, delle gabbie e dei CPR, in solidarietà ai rave, alle TAZ, agli spazi sociali e a chi lotta… tuttx a Modena il 28 ottobre! 🏴‍☠️

NUOVA MISURA CAUTELARE IN CARCERE PER JUAN

Dai media veniamo a conoscenza di una nuova misura cautelare in carcere per Juan relativa ad un ordigno piazzato a fine 2015 davanti alla scuola di polizia (POLGAI) di Brescia.

È la terza volta che viene attribuita un’azione di questo tipo a Juan dopo la condanna in appello a 14 anni e 10 mesi per l’attacco contro la sede leghista di Villorba (Tv) e quella a 3 anni e mezzo in primo grado per l’attacco contro il Tribunale di Sorveglianza di Trento (avvenuto nel 2014).

Per scrivere a Juan:

Juan Antonio Sorroche Fernandez

Strada delle Campore n. 32

05100 TERNI


Link e riferimenti:

Brescia: Nuove tracce di DNA riguardo all’attentato alla POLGAI

Trento: sentenza della “operazione senza nome”

Manifesto per Juan e aggiornamenti sul processo

ROMA: APRIAMO LA STREET PARADE CON UN CARRO CONTRO LA VIOLENZA MASCHILE SULLE DONNE

Diffondiamo da L38Squat:

APRIAMO LA STREET PARADE “IL GRIDO DELLE PERIFERIE PRENDE FORZA IN STRADA” CON UN CARRO CONTRO LA VIOLENZA MASCHILE SULLE DONNE

Saremo in testa alla street parade e non vogliamo che siano altri a parlare al posto nostro.

Ogni giorno i quartieri popolari vengono dipinti come “terra di nessuno”, facile teatro di violenze contro le donne e la gente che li abita come complice silenziosa.
L’Italia femminicida utilizza i mezzi d’informazione per cristallizzare la violenza. Ogni giorno veniamo bombardatx dalle notizie mediatiche con i particolari scavati nella vita delle donne uccise da mariti, fidanzati, amici cugini e zii senza che venga mai rivolta un’accusa alle fondamenta di una società basata sulla sopraffazione.
La politica difende il potere patriarcale e strumentalizza gli episodi di violenza maschile sulle donne per campagne securitarie che hanno lo scopo di terrorizzarci, disciplinarci e spingerci a restare chiuse in casa. La risposta politica ai più eclatanti episodi di violenza sono blitz di polizia nei quartieri popolari, i militari nelle stazioni e un innalzamento delle pene e tutto ciò niente ha a che fare con il contrasto alla violenza sulle donne. Le tante politiche di populismo penale fatte sulla nostra pelle non hanno mai prodotto alcun risultato: i dati pubblicamente noti che riguardano la violenza maschile sulle donne sono invariati. Mai viene nominata l’importanza delle reti di solidarietà e sorellanza, mai ci si riferisce al lavoro dei centri antiviolenza, mai si parla della necessità di educare contro gli stereotipi di genere che collocano le donne sotto il controllo degli uomini.
Viviamo nelle occupazioni di case, sbarriamo i portoni per portare solidarietà a chi è sotto sfratto, ma sappiamo bene che spesso le mura domestiche sono tutt’altro che luoghi sicuri per noi perchè è proprio in famiglia che avviene il maggior numero di violenze.
Chi parla al posto nostro non sa che alcune volte è stato proprio il senso di appartenenza e la conoscenza reciproca in quartiere a permettere a molte di noi di cavarsela, impedendo che la violenza restasse un fatto privato.
Se il primo passo è riconoscere la violenza che su di noi viene agita, il secondo è avere la possibilità di fuggirne. Sappiamo quanto è complicato riuscirci quando non hai una indipendenza economica o una rete di relazioni su cui poter contare.
Questo è per noi un motivo in più per scendere in strada e darci forza insieme, perché nessuna venga lasciata sola coi propri guai. Lo facciamo con la musica che piace a noi, con lo spirito alto di chi non je la darà mai vinta.
Venerdì 27 ottobre – ore 18.30
Partenza dal primo ponte del quartiere Laurentino 38
(via Ignazio Silone altezza via Gian Pietro Lucini)

AGGIORNAMENTO SULL’OPERAZIONE SCRIPTA SCELERA

Diffondiamo:

Aggiornamento sull’operazione Scripta Scelera: Gino trasferito in carcere a Massa, Veronica agli arresti domiciliari con tutte le restrizioni (4 ottobre 2023)

Informiamo che il 4 ottobre è stato notificato l’aggravamento delle misure cautelari nei confronti di due compagni anarchici indagati nell’operazione Scripta Scelera dell’8 agosto contro il quindicinale anarchico internazionalista “Bezmotivny”. A seguito di alcune segnalazioni da parte della DIGOS, inerenti delle presunte violazioni nelle restrizioni, il giudice per le indagini preliminari ha disposto il trasferimento in carcere per Gino Vatteroni (che si trovava agli arresti domiciliari con tutte le restrizioni) e l’aggravamento della misura cautelare per Veronica (originariamente posta all’obbligo di dimora con rientro notturno dalle ore 19:00 alle 07:00 e che adesso si trova agli arresti domiciliari con tutte le restrizioni).

Ricordiamo che in questo procedimento sono coinvolti dieci compagni e compagne anarchici indagati per associazione sovversiva con finalità di terrorismo o di eversione dell’ordine democratico (art. 270 bis c. p.) e per istigazione a delinquere (art. 414 c. p.) con la circostanza aggravante della finalità di terrorismo (art. 270 bis 1 c. p.). A seguito dell’esito dell’udienza di riesame, tenutasi il 28 agosto al tribunale di Genova, le misure cautelari per i nove compagni e compagne agli arresti e con le restrizioni sono state confermate solo in riferimento all’art. 414 c. p. aggravato dalla finalità di terrorismo (oltre che per un reato minore, l’accusa di offesa all’onore o al prestigio del presidente della repubblica, art. 278 c. p., per cui sono indagati quattro compagni).

Seguiranno maggiori aggiornamenti.

L’indirizzo del compagno in carcere:

Gino Vatteroni
Casa di Reclusione di Massa
via Pietro Pellegrini 17
54100 Massa

Solidarietà con i compagni agli arresti e inquisiti per l’operazione Scripta Scelera! Perseveriamo nell’agitazione e nella propaganda anarchica rivoluzionaria! Né Dio né Stato, né servi né padroni!

Riportiamo qui di seguito le coordinate del conto per la cassa di solidarietà con i compagni inquisiti:

Carta postepay numero: 5333 1711 9250 1035
IBAN: IT12R3608105138290233690253
Intestataria: Ilaria Ferrario

FIRENZE: SGOMBERO DEL CIRCOLO ROMITO IN CORSO

Sgombero del circolo Romito in corso. Celere e digos hanno chiuso la strada. Compagnx sul tetto. Chi può raggiunga la zona.

 [AGGIORNAMENTO]

Le iniziative previste per oggi sono  confermate e saranno spostate in piazza Tanucci. Sul tetto del circolo ancora si resiste. Chi può raggiunga il presidio in via Circondaria.

Ricordiamo il programma:

Ore 13: pranzo sociale
Ore 16: workshop contro il carovita, condividiamo pratiche e saperi per abbattere il costo dell’esistenza
Ore 19: iniziativa con la “città invisibile” sui processi di gentrificazione a Firenze
Ore 21: slam poetry

 

SOSTENIAMO LA SOLIDARIETÀ PER I CONDANNATI/E DEL BRENNERO

Condividiamo da Oltre il ponte l’appello alla solidarietà per le/i condannati del Brennero:

Una cassa di solidarietà per i condannati/e del Brennero

La sentenza d’appello nel processo per la manifestazione al Brennero del 7 maggio 2016 ha distribuito più di 120 anni di carcere. Se le condanne fossero confermate in Cassazione, una trentina tra compagne e compagni potrebbero finire dietro le sbarre, vari altri avranno bisogno di una casa dove svolgere i domiciliari e in tutti i casi non mancheranno le spese da sostenere.

Collettiva è stata la manifestazione “Abbattere le frontiere” e più collettivo possibile vorremmo che fosse il modo di affrontare la repressione, affinché nessuno/a si ritrovi solo/a.

Per questo abbiamo deciso di creare un’apposita Cassa di solidarietà.

Non solo un numero di conto a cui far arrivare contributi economici, ma anche un contatto per avere materiale informativo, concordare eventuali interventi a concerti o altre iniziative di solidarietà, uno spazio in cui confrontarsi.

Mentre continuano le stragi di immigrati in mare, si allargano i recinti della detenzione amministrativa e aumenta il terrore poliziesco verso chi non ha in tasca i documenti giusti; mentre i lavoratori della logistica e delle campagne si organizzano e resistono contro il razzismo di Stato e lo sfruttamento padronale; mentre s’intensificano i piani di riarmo e di guerra, che sradicano milioni di umani dal loro mondo e colpiscono chi non si allinea; mentre il controllo tecnologico separa sempre di più gli inclusi dagli esclusi, le ragioni per cui siamo andati/e al Brennero quel 7 maggio non hanno fatto che moltiplicarsi. Se è soprattutto nella continuazione della lotta contro guerra e frontiere che si esprime la solidarietà ai condannati/e per quella giornata, una cassa di sostegno è un piccolo – ma necessario – pezzo.

I contributi economici possono essere versati sull’IBAN:

IT04H3608105138216260316268

intestato a Kamilla Bezerra (specificando “solidarietà Brennero”).

Per contatti: cassasolidarietabrennero@riseup.net


Qui alcuni link utili sui motivi, le modalità e le conseguenze della manifestazione del Brennero:

https://abbatterelefrontiere.blogspot.com/p/documenti.html

https://abbatterelefrontiere.blogspot.com/2016/05/7-maggio-una-giornata-di-lotta.html

https://ilrovescio.info/2021/05/16/manifestazione-al-brennero-condanne-per-166-anni/

https://ilrovescio.info/2023/02/03/dichiarazione-al-processo-dappello-per-la-manifestazione-del-brennero/

https://ilrovescio.info/2023/03/19/sentenza-dappello-del-processo-brennero

IMOLA: VERSO L’UTOPIA

Diffondiamo:

Qual’è il mondo contro cui lottiamo? Qual’è il mondo per cui lottiamo?

Dibattiti e presentazioni di libri su tecnologia, estrattivismo, transizione ecologica e guerra.
Concerti benefit.

VENERDÌ 29 settembre
SABATO 30 settembre
DOMENICA 1 ottobre

Al Brigata, via Riccione 4 – Imola.
[Qui il programma dettagliato.]

AGGIORNAMENTO SUL PROCESSO A NAPOLI: RINVIO DELLA PRIMA UDIENZA AL 9 OTTOBRE

Riceviamo e diffondiamo:

Mercoledì 13 settembre si è tenuta in corte d’assise a Napoli la prima udienza del processo contro Zac, arrestato il 28 marzo a Pozzuoli con l’accusa di 280 bis (atto terroristico con ordigni micidiali o esplosivi) e 270 quinquies (autoaddestramento) per l’azione incendiaria del 4 marzo 2021 contro la sede dell’ambasciata greca di Napoli.

I comunicati precedenti si trovano qui, qui e qui.

All’udienza era presente un nutrito gruppo di compagne e compagni solidali, che in aula ha dovuto sopportare un certo dressshaming, oltre a uno spropositato numero di agenti della digos e una camionetta della celere… e poi si lamentano degli straordinari! Lo Stato italiano infatti ha richiesto un risarcimento di 150.000 euro per i danni all’erario pubblico, tra cui 110.000 euro per le 8410 ore di lavoro straordinario effettuato dalla digos.
Inoltre, poco prima dell’inizio dell’udienza, è stata notificata a Zac da parte della questura di Napoli una richiesta di sorveglianza speciale per cui si terrà un’udienza il 25 ottobre (seguiranno aggiornamenti).
L’udienza di regolamentazione delle parti è stata rinviata al 9 ottobre per vizio di notifica a una delle parti offese, perché la GIP, invece di notificare all’ambasciata greca in Italia, ha notificato all’ambasciata italiana in Grecia…
Il 20 settembre a Roma si terrà invece l’udienza del ricorso in Cassazione all’esito del riesame del 6 aprile, che aveva confermato la misura cautelare in carcere per Zac.

Per scrivere a Zac:
Marco Marino
C.c. di Terni
Via delle Campore,32
05100 Terni (TR)

Per chi volesse inviare contributi a sostegno invitiamo a spedire soldi tramite bonifico bancario.

IBAN: IT07V3608105138299544199741
Codice BIC/SWIFT: PPAYITR1XXX
Intestario: Luca d’Esposito
Causale: ricarica

La moda passa, lo stile mai

ZAC LIBERO!

Le compagne e i compagni di “Nun ve ramm na lira”