Categoria: Iniziative
UDINE: TATTOO CIRCUS BENEFIT CONDANNATX DEL BRENNERO
DOMENICA 18 FEBBRAIO
Allo Spazio Autogestito di Via de Rubeis 43, Udine
Il 7 maggio del 2016 un corteo di varie centinaia di persone si batte per diverse ore al passo del Brennero bloccando autostrada e ferrovia per più di mezza giornata, in risposta alla proclamata intenzione del governo austriaco di costruire un muro anti-immigrati alla frontiera italo-austriaca con la complicità dell’Italia.
Lo Stato decise di processare per quella giornata in totale più di 120 compagni e compagne. La sentenza d’appello ha alla fine condannato 63 di loro ad un totale di 123 anni di carcere. Qualora le condanne fossero confermate in Cassazione, il 5 marzo prossimo, una trentina tra compagne e compagni potrebbero finire in carcere, vari altri e altre ai domiciliari.
Come transfemministx riteniamo fondante l’intersezionalità delle lotte e l’importanza di sostenerci l’unx l’altrx contro la repressione che avanza e che colpisce chiunque si esponga contro le nocività e le oppressioni sistemiche.
Ora come allora siamo dalla parte di chi, per mezzo dell’azione diretta, decide di attaccare le strutture e i responsabili di questo sistema di asservimento e devastazione, perchè abbattere le frontiere non può essere solo uno slogan con cui reclamare il ritorno a Schengen o una diversa politica di “accoglienza” da parte delle istituzioni e nemmeno una mera espressione di solidarietà nei confronti dei profughi. Significa battersi autonomamente – con quelli che ci stanno – per sconvolgere un ordine sociale marcio fino al midollo.
PROGRAMMA DELLA GIORNATA
Ore 10.30
Aggiornamento sul processo e discussione a partire da quella giornata di lotta e i suoi legami con il presente.
a seguire PRANZO SOCIALE VEGAN
Nel pomeriggio furious feminist dj set con ERIKA e URANIA IMPOVERITA
Tutto il giorno TATTOO
Come funziona la Tattoo circus
Tattoo Artists presenti:
Lady Electric Ljubljana
Se hai già in mente un tatuaggio (medie o piccole dimensioni) contatta Lady Electric per metterti d’accordo e prenotare un posto scrivendo a ladyelectrictattoo@gmail.com
Krina
Se ti piace lo stile di Krina vieni a vedere il suo flash book e decidi sul momento!
ANGOLO TAROCCHI a cura di Coco
Avete bisogno di un consiglio su quella situazione che vi sembra proprio irrisolvibile? Magari una lettura può aiutarvi a fare chiarezza sui vostri sentimenti e darvi un piccolo suggerimento.
N.B. Qui non si predice il futuro!
Banchetti informativi
Distro
Cibarie vegane e senza glutine
Autoproduzioni
e ciò che va oltre la fantasia…
SE SEI MOLESTO STATTENE A CASA TUA
Se hai domande e curiosità puoi scrivere a laboratoria.tfq.ud@canaglie.org
https://laboratoriatfqudine.noblogs.org/
BOLOGNA: MICROZAD AL PARCO DON BOSCO
Cosa ci fanno delle casette sull’albero al Parco Don Bosco? Perché c’è sempre gente, iniziative e socialità? Cosa succede a Bologna accanto alle Scuole Besta? Di seguito un piccolo racconto, sicuramente parziale e non esaustivo, dell’inedita resistenza che sta vedendo protagonista un parco e i suoi abitanti, nel contesto del cemento bolognese.
Da diversi mesi un comitato di cittadinx è riuscito a rompere il silenzio intorno al progetto di “riqualificazione” delle scuole Besta. Parliamo di oltre 18 milioni di euro per abbattere decine di alberi ad alto fusto, distruggere la fauna presente, non ristrutturare e demolire la scuola esistente, e ricostruirne una nuova accanto – “green” – asfaltando il parco. Un vero capolavoro.
Il 16 dicembre 2023 circa duecento persone tra abitanti e giovani del quartiere, collettivi e realtà ecologiste, cittadine e cittadini in lotta contro il Passante di mezzo, e un’idea di città escludente ed esclusiva, hanno attraversato il quartiere San Donato in corteo per dire no alla devastazione del Parco Don Bosco. Sono state organizzate iniziative, momenti di incontro e confronto, oltre che costanti presidi per impedire l’inibizione dell’accesso al parco.
Il 29 gennaio, quando operai e municipale si sono presentati per recintare definitivamente l’area in vista degli abbattimenti, un gruppo di cittadinx si legato agli alberi, mentre le abitanti del quartiere hanno divelto le recinzioni per impedire l’allestimento del cantiere. Da quel giorno il Parco Don Bosco è presidiato costantemente, animato da iniziative, momenti di incontro e libera socialità, colazioni, pranzi, cene, merende, bricolage, sculture in legno, casette sull’albero, tende, tessuti, trapezi, musica e discussioni!
Una situazione assolutamente inedita e singolare per le nostre latitudini, soprattutto all’interno di contesti iper-urbanizzati, una vera e propria micro ZAD in città – Zone a Defendre, Zona da difendere – inserita come un cuneo tra i palazzi della fiera e i progetti dell’amministrazione, in cui abitanti del quartiere, di età e generazioni diverse, si stanno incontrando, vincendo pregiudizi e paure, non solo per difendere un parco, ma contro un modello di sviluppo insensato che annienta la vita di individui, territori e comunità, e un’idea di città “green” come il colore dei soldi. In barba a chi avrebbe già voluto vederlo distrutto, il Parco Don Bosco oggi è più vivo che mai!
ZAD – Zone a Defendre, Zona da Difendere – è un neologismo francese che indica quelle occupazioni che hanno lo scopo di bloccare progetti dannosi e nocivi per comunità e ambienti, rendendo possibile, qui e ora, la riappropriazione collettiva da parte delle comunità dei territori che abitano, oltre le logiche del consumo e del profitto.
Qualcuno non aveva fatto i conti con una comunità ostinata!
Siamo tuttx invitatx a presidiare il Parco!
IL PARCO DON BOSCO NON SI TOCCA!
Alcunx abitanti in lotta
Testo in PDF: MICROZAD AL PARCO DON BOSCO
BOLOGNA: IN SOLIDARIETÀ A JUAN
Diffondiamo:
Oggi 26 gennaio si è tenuta l’udienza in Cassazione per il nostro compagno anarchico Juan, in carcere dal 2019 per un attacco contro la sede della Lega di Villorba, condannato in appello a 14 anni e sette mesi. A Bologna sono stati appesi due striscioni, uno in Piazza dell’Unità, uno in zona universitaria, dove sono stati distribuiti e affissi anche volantini in solidarietà.
Non sappiamo chi ha colpito la sede trevigiana della Lega quel giorno ma abbiamo ben chiaro che le vere stragi sono da un’altra parte.
Solidalirietà a Juan! Contro il razzismo genocida di Stato e Lega Nord! Contro il massacro del popolo palestinese! Solidarietà a tuttx lx antifascistx e rivoltosx internazionalistx in Ungheria, in Europa, nel mondo! Contro le frontiere! Solidarietà allx anarchichx imputatx nel processo del Brennero!
TESTI IN SOLIDARIETÀ A JUAN
Diffondiamo due testi in solidarietà a Juan Sorroche, in vista del presidio solidale davanti alla corte di cassazione del 26 gennaio 2024, giorno in cui si terrà un’udienza a carico del compagno. Juan, in carcere dal maggio 2019, è stato condannato a 14 anni e 7 mesi in appello per un attacco alla sede della Lega di Villorba (TV) avvenuto nel 2018.
26 FEBBRAIO – 5 MARZO MOBILITAZIONE IN SOLIDARIETÀ AGLI IMPUTATI/E DEL PROCESSO BRENNERO
Diffondiamo da Abbattere le frontiere:
Il 5 marzo (data da confermare) la Corte di Cassazione si pronuncerà sulle condanne per il secondo troncone del processo per il corteo del Brennero del marzo 2016.
L’abbiamo già scritto tante volte, ma vale la pena ricordarlo: in quegli anni si assisteva allo spostamento dalla rotta mediterranea a quella balcanica e nel 2016, per fermare i migranti che dall’Italia provavano a raggiungere il nord Europa, l’Austria aveva deciso di costruire un muro al passo del Brennero, uno dei più utilizzati.
Il luogo non era certo dei migliori per organizzare un corteo il cui obiettivo era bloccare le vie di comunicazione (“se non passano le persone, non passano nemmeno le merci”), ma in tanti e in tante siamo andate fino al confine, a urlare con slogan e sassi che non avremmo lasciato che il muro venisse costruito impunemente. Nei mesi precedenti e in quelli successivi sono state tante le azioni, più o meno incisive, con cui abbiamo ribadito da che parte stiamo: al fianco di chi sceglie di fuggire da guerre, devastazioni ambientali e povertà.
L’Austria ha poi rinunciato a costruire il muro, ma l’attraversamento delle frontiere è diventato di anno in anno più difficile e letale.
Oggi, con la guerra in Ucraina e il massacro in atto in Palestina, il nesso tra guerra e frontiere è più evidente che mai e purtroppo il significato di quella giornata di lotta è sempre più attuale.
La guerra parte da qui: dai laboratori, dalle industrie, dalle università della Fortezza Europa.
Oggi come allora ci sono cose che ci risultano inaccettabili e abbiamo l’esigenza quasi fisica di palesarlo: come era scritto nel testo di indizione del corteo “Provare ad abbattere le frontiere è anche un impegno a non accettare l’inaccettabile. Un esercizio di etica del linguaggio, una pratica di libertà, un incontro possibile tra compagni di rotta”.
I più di 130 anni di carcere con cui lo Stato vuole mettere a tacere questo slancio di solidarietà non sono un peso solo per coloro che potrebbero vedere le loro condanne confermate il marzo prossimo. Sono un’ipoteca sulla possibilità collettiva di lottare, non perché smetteremo di farlo, ma perché quando il prezzo da pagare si alza sono meno le persone disposte a rischiare e questo costituisce un pericolo per la libertà di tutti e tutte.
L’unico modo per non farci schiacciare è continuare a tenere la testa alta, a dire forte e chiaro quello che pensiamo e a comportarci di conseguenza.
Intrecciare legami di solidarietà con coloro con cui condividiamo le lotte e con coloro sui quali più pesano le conseguenze del capitalismo.
Sabotare i piani di chi è disposto a uccidere e sfruttare altri esseri umani e devastare il mondo in cui viviamo, spesso senza nemmeno sporcarsi le mani, solo per mantenere in vita un sistema mortifero.
Facciamo capire chiaramente che non ci faremo spaventare dalle loro condanne, che le ragioni di quella lotta sono ancora le nostre, che non riusciranno mai a metterci a tacere perché oggi lottare è un’esigenza imprescindibile.
Che vogliamo restare umani.
Sono tanti i modi per declinare la solidarietà a chi era al Brennero quel 7 maggio: la lotta contro le frontiere è lotta contro la guerra.
Dal 26 febbraio al 5 marzo facciamo capire che chi lotta non è mai solo/a!
BOLOGNA: IN PIAZZA CONTRO LA MILITARIZZAZIONE DELLA BOLOGNINA
I controlli ad “alto impatto” inaugurati a gennaio dell’anno scorso con la visita in città del ministro Piantedosi in queste settimane hanno trovato nuovo slancio in Bolognina: blitz, vere e proprie retate interforze con ampio dispiegamento di uomini e mezzi, quotidiani e sistematici, con chiara impronta razziale. Sono stati setacciati bar, attività, associazioni, è stato violato un intero quartiere.
Fermiamo le politiche securitarie in quartiere!
Martedì 23 gennaio alle 18:30 tuttx in Piazza dell’Unità!
BOLOGNA: SPECULAZIONE, PROFITTO, CEMENTO, IN LOTTA CONTRO OGNI ABBATTIMENTO
Diffondiamo:
Ieri al Parco Don Bosco si è tenuto un partecipatissimo presidio contro la riqualificazione delle Scuole Besta e la distruzione del parco. C’è stato un aggiornamento del comitato Besta, sono stati distribuiti volantini e materiale informativo, oltre che vin brulè caldo per sostenere la solidarietà e le prossime iniziative. È stato un momento di libera convivialità contro il deserto sociale imperante, dove molte abitanti del quartiere che non si riconoscono in questo modello di città hanno condiviso la loro determinazione a non farsi portare via dalla speculazione e dal cemento l’ennesimo luogo di incontro e libertà.
Siamo tuttx invitatx a presidiare il parco, a farlo vivere con idee e iniziative!
Con il Parco Don Bosco e le Scuole Besta in lotta, contro la città vetrina!
HAIKU SENZA HAIKU E VERSI SCATENATI
Diffondiamo:
Juan Sorroche, la persona che ha ispirato questo appello, è un compagno anarchico che da vent’anni partecipa alle lotte contro lo Stato e il capitalismo, subendo per questo diversi periodi di detenzione. […]
In un mondo che ha sempre più bisogno di gabbie e recinzioni in cui rinchiudere ogni forma di vita, ci piacerebbe non dividere più i nostri percorsi di lotta per la liberazione: integrare la trasformazione intima, esistenziale, individuale a quella per l’abbattimento di ogni forma di sfruttamento, oppressione o privilegio. […]
Questa è una chiamata per non smettere di sognare, immaginare e realizzare infiniti mondi nuovi.
Ti invitiamo a contribuire alla realizzazione di una raccolta di brevi scritti (dalla parola singola a massimo una ventina/trentina di versi) che abbiano appunto come sfondo la “dicotomia lotta interiore – lotta esteriore”.
Gli scritti possono essere corredati di o incastonati in disegni (max 3 colori) e andrebbero inviati entro e non oltre metà marzo.
[Altre info qui sotto ]
UN APPELLO DA JUAN IN VISTA DELL’UDIENZA IN CASSAZIONE DEL 26 GENNAIO
Diffondiamo un appello di Juan in vista dell’udienza in Cassazione del 26 gennaio:
Chiamata a tutti i compagni per una presenza energica al processo di Cassazione del 26 gennaio 2024 a Roma per l’azione alla Lega di Treviso.
Oppure quello che ogni individualità si sente con la creatività come unico limite.
Il 26 gennaio a Roma si terrà il processo di Cassazione a mio carico per l’azione alla Lega di Treviso.
– In primo grado, anche togliendo il PM l’accusa di strage politica, mi condannarono a 28 anni di carcere più 3 anni di libertà vigilata.
– In Appello mi hanno condannato a 14 anni e 7 mesi, ridimensionando quasi a metà.
I PM hanno fatto appello in Cassazione per riqualificare peggiorativamente, così da tornare alla condanna precedente di 28 anni e 3 di libertà vigilata, oppure peggio. Anche il mio avvocato ha fatto appello, vista la condanna a 14 anni e 7 mesi, che non sono bruscolini.
Ora io non sarò presente per protesta contro la videoconferenza, a nessuna udienza del processo per l’azione alla Lega di Treviso, come dichiarai già durante il primo grado. E così ho fatto fino ad oggi.
Perchè nella mia dichiarazione che ho letto l’11/06/2022 a Treviso di fronte al tribunale dichiarai:
“ E’ per questo motivo che questo processo e qualsiasi Stato non mi rappresentano, viste le continue stragi della classe degli oppressi di cui io faccio parte, e le continue falsificazioni e manipolazioni di cui lo Stato è responsabile. Per questo oggi rivendico la mia identità di anarchico, che ha motivazioni ben profonde, politiche e sociali da un secolo e mezzo di lotta contro lo Stato stragista. Un anarchismo ribelle di prassi e di lotta, un anarchismo individuale che va al di là delle vostre falsità e ipocrisie.
La mia consapevolezza di quello che è lo Stato stragista non può essere manipolata perché da anni la mia individualità non si rispecchia in quella di nessuna Autorità, tanto meno quella dello Stato.
Ho rinnegato, rifiutato lo Stato da anni. Da quando ho consapevolezza del mio anarchismo non nutro fiducia su quello che si pona al di sopra di me.
L’unico rapporto che ho con lo Stato è con la sua forza che mi imprigiona qui. Non ho fede in nessuno dei vostri fantasmi rappresentati dal Diritto e dalla ipocrita frase che la legge è uguale per tutti. Non sono stupido.
Oggi, in modo assoluto, rifiuto questa farsa statale, rifiuto questo tribunale e qualsiasi verdetto, sia esso di colpevolezza che di innocenza.
Oggi dichiaro che per me questo processo è finito e non vedrete più la mia immagine”.
E perciò faccio una chiamata a tutti i compagni che vorranno fare presenza energica per il mio processo e far sentire la solidarietà. Oppure quello che ogni individualità si senta, con la creatività come unico limite.
Comunque vorrei fare una piccola precisazione del contesto della mia ultima condanna in Appello di 14 anni e 7 mesi. Io credo che il ridimensionamento della mia condanna è anche grazie al clima di lotta che abbiamo creato insieme, tutti noi, anarchici e non, nel periodo di lotta di solidarietà ad Alfredo, e ciò secondo me si è articolato e collegato alla mia condanna. Questo ridimensionamento è anche grazie alla lotta che abbiamo creato e al clima generale di tensione e attenzione che c’era in
Italia sui nostri processi, e dunque durante il mio Appello a Venezia. “Bisogna lottare e lottare perché la sproporzione sia stroncata”
Per la propagazione delle pratiche di solidarietà rivoluzionarie!
E, qualsiasi via stiamo percorrendo, sempre col cuore e per l’Anarchia!
– Juan Sorroche –
c.c. Terni – AS2 – 04/01/2024
Qui il file dell’appello in PDF