FORLÌ: GIORNATA ANTIPSICHIATRICA

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DOMENICA 16 NOVEMBRE
presso E’ Circulet (Circolo Asyoli), corso Garibaldi 280.

➡️ GIORNATA DI APPROFONDIMENTO E DISCUSSIONE SULL’ANTIPSICHIATRIA:
ne parleremo con le/i compagnə del Collettivo Artaud di Pisa e con Angelo del Collettivo CAMAP che gestisce tra l’altro il telefono di mutuo aiuto antipsichiatrico.

* Ore 13:00 pranzo conviviale con buffet vegan.

* Ore 14:30 chiacchierata su il TSO come strumento di Tortura, Sopruso e Oppressione: rischi legati a questa misura costrittiva e autodifesa legale e pratica.

* A seguire decompressione e convivialità.

* Ore 16:00 la psichiatria a scuola: come le aule sono sempre più e sempre più precocemente laboratori di psichiatrizzazione delle nostre vite.

* Ore 17:30 la psichiatria nella vita quotidiana: perché patologizzare i nostri comportamenti è uno strumento di dominio da parte del potere? Perché siamo antipsichiatricx per una idea di cura radicalmente altra?!

Organizza Collettivo Samara
Contatti: samara@inventati.org

ROMA: PRESIDIO AL CPR DI PONTE GALERIA

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9 novembre ore 17 presidio al CPR di Ponte Galeria
Appuntamento alla stazione Fiera di Roma del treno per Fiumicino

La grande differenza tra una galera israeliana e un CPR come quello di Ponte Galeria è che la maggior parte delle torture e delle uccisioni l’Italia le ha esternalizzate ed appaltate alle guardie di Libia, Niger e Tunisia coperte dall’UNHCR.

Il razzismo, la segregazione e l’espulsione hanno la stessa radice coloniale, da una parte all’altra del Mediterraneo.

La storia dei CPR è fatta di quotidiane resistenze individuali e collettive che spesso hanno acceso la solidarietà all’esterno.
Ad oggi il CPR di Ponte Galeria è stato ricacciato nel silenzio, nulla è dato sapere dalla voce diretta delle persone imprigionate.

A Roma il PD – che ha avuto tra le sue fila i consulenti di Leonardo, i diretti responsabili dei lager in Libia e del bottino coloniale consegnato ad ENI – gioca una battaglia elettorale sul corpo delle persone colpite dal razzismo di stato dichiarando cose che non farà mai, come la chiusura dei CPR che il PD stesso ha aperto.

Crediamo sia importante rompere l’isolamento delle persone imprigionate e far sentire forte la nostra solidarietà fuori da quelle mura.

Assemblea di solidarietà e lotta

CATANIA: GIÙ LE MANI DALLA LUPO

 

TESTO IN PDF: scarica, stampa, diffondi!

 “Nessuno dice: abbiamo gonfiato e arricchito le mafie perché Stato e Mafia devono vivere in simbiosi mutualistica, devono presupporsi ed alimentarsi a vicenda, rappresentarsi come Società, la Seconda Natura, per la maggiore gloria del Dio-Capitale, della sua Merce, del suo Spettacolo. Liberarsi dalle Mafie è liberarsi dallo Stato”.
Riccardo d’Este

Infine il comune di Catania ha deliberato un progetto esecutivo per la piazza Pietro Lupo. Lo ha fatto nonostante non sia stata fatta alcuna concertazione territoriale, perché in questi anni l’unica espressione dellx abitanti sono state proteste e critiche verso l’idea di realizzare il famoso e fumoso parcheggio.

Quasi 4 milioni di euro sono stati invece ora stanziati per diminuire i posti auto già esistenti, piantare qualche essenza arborea e fare un’ennesima postazione per turisti e telecamere. Se il problema era migliorare la pedonabilità dello spazio urbano e la qualità della vita in questo pezzo di centro storico non serviva di certo uno spreco così ampio di risorse pubbliche, o meglio un tale indebitamento (ricordiamoci che i soldi del PNRR sono un debito che l’Italia ha contratto con l’Europa). Questo mentre arriva la notizia che Catania ha perso 19 istituti scolastici negli ultimi 2 anni.

3 milioni 900mila euro verranno dati alle imprese edili risultate vincitrici dell’appalto, in primis il “Consorzio stabile progettisti costruttori”, del gruppo Capizzi. L’imprenditore, fratello del sindaco  di Maletto appartenente a FdI, è tutt’ora coinvolto in diverse inchieste per corruzione e ha dichiarato di aver pagato tangenti per ottenere un cospicuo appalto pubblico a Messina. Nonostante il patteggiamento, resta chiara la lettura politica dei modi in cui queste imprese edili operano.

Così come è chiara la comprensione di cosa sia stato il progetto precedente del parcheggio, quello per cui Virlinzi e Ciancio avevano aperto la società “Parcheggio Lupo srl” con il quale l’amministrazione comunale, sempre della stessa destra fascista,si è ritrovata esposta in un ulteriore contenzioso per non avere portato avanti i lavori.

Sono decenni che esiste un apparato di governo a Catania che è colluso con famiglie imprenditoriali che usano metodi mafiosi e che drena risorse pubbliche per svendere pezzi di città e terreni naturali all’economia immobiliare e turistica. Lo si vede ovunque. A Ognina, alla Pescheria, alla Civita e anche nella contigua San Berillo, dove l’amministrazione comunale ha lasciato i proprietari liberi di speculare e interviene solo aggiungendo videocamere di sorveglianza e supportando i raid della questura.

Come nello sgombero in via di Prima di poche settimane fa quando più di una decina di forze di polizia sono state mandate a difendere una proprietà della famiglia Virlinzi per sgomberare donne e uomini che stavano pagando un affitto e nei confronti dellx quali non è stata proposta alcuna soluzione abitativa alternativa.

Nella delibera si sproloquia sulla “scarsa fruizione di Piazza Pietro Lupo” attuale e si dice che il progetto permetterebbe invece di “accogliere la collettività”. La collettività è accolta ogni giorno in uno spazio autogestito in cui si continuano a proporre laboratori, attività culturali e ricreative, libere e gratuite. E in cui trovano posto anche quelle persone razzializzate che il governo locale e nazionale, e la prefettura, vorrebbero solo rinchiuse in un CPR.

Ma che al comune di Catania di chi abita davvero nel territorio non importi nulla lo si è visto anche con lo sgombero della Consultoria autogestita, dove ci si organizzava per fornire accesso gratuito alla salute in una provincia in cui, per legge, dovrebbero esserci almeno altri 19 consultori. D’altronde, cosa aspettarci da un sindaco che scrive che Catania non è “puttana che si mette in mostra per essere violata”?

Nel progetto di piazza Pietro Lupo si chiama in causa direttamente anche il turismo. È la stessa scusa con cui hanno sgomberato anche lo storico centro sociale Auro, il cui edificio sarebbe dovuto diventare un hub turistico e invece continua ad essere abbandonato e murato. E intanto le navi da crociera continuano a susseguirsi al porto, con la loro scia di inquinamento e predazione dei luoghi. Sappiamo bene l’idea di città che ha in testa chi governa: turismo di massa sempre più invasivo, nessuna politica abitativa e criminalizzazione di chi non ha soldi, si organizza senza profitto e/o prova a difendersi da espropri e sgomberi.

Qua si tratta di difendere la LUPO, ovvero impedire che si tolga uno dei pochi spazi liberi rimasti in città dove poter sperimentare relazioni umane senza gerarchie e profitto e organizzarsi contro chi uccide, imprigiona e sfrutta la vita. Ma qua si tratta anche di difendere lx abitanti di Catania dai progetti di un’amministrazione collusa che ha in testa solo stato, dio, patria, famiglia, repressione e tanto profitto. In una città dove i sodalizi tra ex questurini, imprese immobiliari e turistiche ed eletti sono strutturali. Insomma, dove governa la mafia, intesa come “il modello di tutte le imprese commerciali avanzate”, parte e partner (non deviata) dello stato.

Dalla Lupo occupata e per la Palestina liberata.
Giù le mani dalla LUPO!

Assemblea cittadina mercoledì ore 19.00 in Piazza G. Falcone. 

 

CESENA: “CICLO Y PROCESO” – PROSPETTIVA E PROGETTO DEL MOVIMENTO ANARCHICO IN CILE

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Venerdì 14 Novembre 2025
allo Spazio Libertario Sole e Baleno, Via Sobborgo Valzania 27, Cesena

Ore 19:30 – Cena Vegan
Ore 21:00 –incontro, chiacchierata e spunti di riflessione collettiva: “CICLO Y PROCESO”, prospettiva e progetto del movimento anarchico in Cile.
Ne parleremo con un compagno cileno.

https://spazio-solebaleno.noblogs.org

TUTT3 PAZZ3! GIORNATA ANTIPSICHIATRICA

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SABATO 1 NOVEMBRE c7O AGRIPUNK spazio rifugio antispecista
Ambra, Arezzo, in località L’Isola.

TUTT3 PAZZ3!
Giornata antipsichiatrica

Dalle 15.00 ci racconteranno la loro storia e le loro attività il collettivo Antipsichiatricco Antonin Artaud e Brigata Basaglia Firenze

Al termine, cerchio di parola sulle nostre esperienze, neurodivergenze e follie.

Alle 20.00 cena di autofinanziamento per il rifugio antispecista
Dalle 22.00 serata danzante con Minoranza di Uno, L’Incubo, Discordia e Ill Rolz

Ingresso libero per tutto, tranne per la cena per la quale è chiesta la prenotazione via whatsapp al 3355309606 ed un’offerta libera ma consapevole.

Il collettivo Antipsichiatricco Antonin Artaud è a Pisa nato nel 2005 . Si propone come gruppo sociale che, costruendo occasioni di confronto e di dialogo, vuole sostenere le persone maggiormente colpite dal pregiudizio psichiatrico.

Brigata Basaglia Firenze è un progetto dedicato al supporto psicologico e sociale tramite sportelli di ascolto e supporto per la comunità.

LAZIO: HAIKU SENZA HAIKU – SERATE DI POESIA, MUSICA E LIBERTÀ

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Presentazione del progetto ispirato da Juan Sorroche, anarchico detenuto nel carcere di Terni.
“Apri gli occhi, dentro e fuori di te, sovverti tutto”
Versi scatenati da prigioni, strade e stelle.

ROMA
venerdì 24 ottobre dalle ore 17.30
Bencivenga Occupato (via Roberto Benciveng 15)
a seguire cena vegana e musichetta benefit Juan

VITERBO
sabato 25 ottobre dalle ore 17.30
Circolo Arci Il Cosmonauta (via dei Giardini 11)
a seguire cena su prenotazione al tel 0761220206

CASPERIA (RIETI)
domenica 26 ottobre dalle ore 12.00
con pranzo benefit condiviso
La Pancho Villa in Sabina (Via Roma 162)

CATANIA: ULTIMO ULULATO – ASSEMBLEA CITTADINA CONTRO LO SGOMBERO DELLA L.U.P.O.

Mercoledì 22 Ottobre h.19.00

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Ecco ci risiamo, lo sgombero della L.U.P.O. è alle porte, un’altra volta, ma questa volta sembra che, il progetto di trasformare Piazza Pietro Lupo in parcheggio,sia passato in esecutivo il 2 ottobre.
Passeranno all’azione i paladini della “riqualificazione urbana”, capeggiati dal sindaco fascista e sessista e dal suo assessore all’urbanistica.
Quasi 4 milioni di euro definitivamente stanziati per radere al suolo la palestra lupo e costruire il famoso parcheggio di cui Catania avrebbe così tanto bisogno.

In un articolo di qualche giorno fa non c’era scrupolo nel definire la L.u.p.o. come un posto di aggregazione e socialità e non c’è stato scrupolo neanche nel parlare dello sgombero e della successiva demolizione.
Siamo dunque giuntx al momento dello scontro finale. Il comune di Catania si immagina pronto a sgominare il degrado inferendogli una ferita mortale. Grazie ad i fondi PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) per i PUI (Piani Urbani Integrati), possono ripristinare l’agognato grigio decoro; cacciando via lx migrantx da San Berillo e demolendo i suoi edifici storici per trasformare le sue strette stradine in larghe vie a misura di turistx. Non secondario lo sgombero e la demolizione della L.U.P.O., rea di ospitare ogni settimana centinaia di ragazzx ad eventi socioculturali totalmente autogestiti e senza alcun scopo di lucro.

Non è una novità che lx giovani alla pari dellx migrantx e dellx marginalizzatx siano consideratx coloro che degradano.
Sono queste le priorità della città? No, ovviamente. Queste sono le priorità per i pochi speculatori che ne potranno beneficiare. D’altronde il comune di Catania ha un debito di circa 100 milioni con la Banca Sistema e stenta a portare avanti i minimi incomprimibili di bilancio: rifiuti, servizi sociali e manutenzione essenziale. Quindi l’erogazione di fondi europei sembra rimasto l’unico modo per drenare denaro pubblico e accontentare le imprese dei soliti noti bacini di consenso, che importa se l’ex abitanti non avranno alcun giovamento?
Così Catania è destinata a rimanere la città con meno verde d’Italia, rimarrano i suoi problemi infrastrutturali, rimarrano insufficienti gli ospedali, le scuole continueranno a non formare una delle popolazioni con più ostacoli all’alfabetizzazione d’Europa, la viabilità continuerà ad essere un problema, Librino rimarrà un quartiere dormitorio.

Catania continuerà ad essere una città con poca vista sulla costa e ancor meno accessi al mare, una città in cui le piazze crollano e i quartieri sono sommersi di rifiuti, ma la si vuole fare diventare la “Capitale della Cultura” 2028. Capitale della cultura del profitto derivante dal overtourism, della cultura dello sradicamento, della cultura del Trumpismo di guerra, della sopraffazione della povertà e della riverenza ai ricchi. Capitale dell’indifferenza e del cinismo, d’altronde come può importare delle persone che ci vivono, se gli affari non si fermano nemmeno di fronte ad un genocidio?

La L.U.P.O. è un piccolissimo tassello per i “Signori” della città, ma un grande esempio di cultura critica, di relazioni anticapitaliste, antirazziste e antisessiste per tuttx coloro che la hanno attraversata e si sono ritrovatx a comprendere in prima persona cosa significa autorganizzarsi senza gerarchie. Sono 10 anni che la L.U.P.O. promuove laboratori, workshop, esposizioni, iniziative politiche e solidali, attività sportive e tanta musica, organizzati da collettivi e individualità cittadine a costo zero. Questo è veramente troppo per una politica esclusivamente orientata al profitto che impernia le sue attività culturali e musicali appaltandole esclusivamente all’industria dell’intrattenimento, che recinta le proprie relazioni intorno al consumo patinato nei tavolini dei dehors mentre non ammette alcuna possibilità di espressione per lx proprx abitanti.

A tuttx coloro che hanno partecipato a qualsiasi titolo e in qualsiasi maniera e che qui conservano ricordi preziosi, a tuttx coloro che non hanno avuto la possibilità di attraversare questi spazi, a chiunque arde dalla voglia di sovvertire l’esistente: è adesso il momento di agire, è adesso il momento in cui necessitiamo realmente delle energie di tuttx.
Prima che sia troppo tardi e la memoria di questo posto svanisca insieme alle speranze di un futuro migliore. Prima di non aver lottato abbastanza per quello che ci spetta: la possibilità di autodeterminare i nostri desideri, raggiungerli, e di prendere in mano il nostro destino.

DALLA LUPO LIBERATA ALLA PALESTINA OCCUPATA,
NON SI PUÒ DEMOLIRE UN’IDEA.

MESSINA: CORTEO NO PONTE [29 NOVEMBRE]

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La grande macchina del ponte sullo Stretto continua a procedere spedita, nonostante il rinvio al mittente del progetto definitivo da parte della Corte dei Conti.
Sappiamo bene, infatti, che l’effettiva costruzione del ponte non è mai stata la vera priorità dei suoi promotori: il ponte è soprattutto un meccanismo attraverso cui si consumano risorse pubbliche e si ruba il nostro futuro. Con la minaccia incombente dell’apertura di quei cantieri che devasterebbero la nostra città e il nostro territorio – e lo possiamo già intuire da ciò che accade a Contesse, dove le discariche per il raddoppio ferroviario Messina-Catania mostrano, seppur in piccolo, ciò che ci aspetta.

Di fronte a tutto questo abbiamo la certezza che il ponte potrà essere fermato solo dalla mobilitazione delle abitanti e degli abitanti dello Stretto, insieme a tutte e tutti coloro che hanno a cuore questo territorio. È una battaglia che non possiamo permetterci di delegare. Per questo torniamo in piazza il 29 novembre, con una grande giornata di mobilitazione.
Dobbiamo fermarli, adesso.
Ora vogliamo essere di più. Tutte e tutti insieme!

Assemblea No Ponte