DA PALAZZO SAN GERVASIO A NAPOLI: AGGIORNAMENTI SULLE LOTTE CONTRO CPR ED ESPULSIONI IN BASILICATA E AL SUD

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DA PALAZZO SAN GERVASIO A NAPOLI
aggiornamenti sulle lotte contro CPR ed espulsioni in Basilicata e al Sud + cena benefit

Il CPR (centro di permanenza per il rimpatrio) di Palazzo San Gervasio è una prigione per chi non ha  documenti europei, un luogo di detenzione prima della deportazione. È a un paio d’ore da Napoli, in provincia di Potenza e sul confine con la provincia di Barletta-Andria-Trani in mezzo alla campagna, dove diverse persone migranti lavorano come braccianti stagionali. Tra i vari CPR che ci sono in Italia (e ora pure in Albania), quello di Palazzo è particolarmente isolato, si sa poco di quello che succede dentro. È anche per questo che viene usato dallo stato come CPR punitivo: una parte dei rivoltosi che hanno fatto chiudere una sezione del CPR di Torino il 22 maggio sono stati portati proprio a Palazzo.

Il CPR di Palazzo, come tutti i CPR, è un luogo di violenza e di morte. Le poche notizie che escono parlano di abusi quotidiani da parte delle guardie e di psicofarmaci a non finire per fare star calmi i reclusi. Qui il 5 agosto 2024 perde la vita Oussama Darkaoui, massacrato dalle guardie e lasciato morire. Dopo questo ennesimo assassinio di stato, i suoi compagni di prigionia hanno dato vita a una grossa rivolta, duramente repressa.
Ma chi è rinchiuso non ha mai smesso di battersi, salendo sui tetti, evadendo e ribellandosi.

Il CPR di Palazzo, come tutti i CPR, è anche un business per chi collabora al suo funzionamento, in un territorio in cui di lavoro e di soldi ce ne sono pochi. Questi soggetti a volte esagerano persino per i tribunali borghesi: vari medici, avvocatx e la società che gestiva il cpr sono attualmente sotto processo per maltrattamenti, violenze e truffe all’interno del centro. Quegli stessi tribunali però sono molto efficaci nel reprimere chi, da fuori, tenta di rompere l’isolamento dei reclusi. Questi ultimi anni, una serie di denunce e di processi hanno colpito compagne e compagni che lottano contro il CPR di Palazzo San Gervasio, per spezzare ogni forma di solidarietà.

A Napoli la normalizzazione delle “zone rosse” trasforma alcune zone della città, come Garibaldi, in anticamere delle deportazioni nei CPR più vicini, ed espone le persone più povere e vulnerabili a controlli arbitrari sulla base del colore della pelle. Complici con chi si ribella contro il razzismo di stato, dentro e fuori dalle mura dei CPR, pensiamo che da Napoli possiamo dare un contributo per rafforzare le lotte contro il CPR di Palazzo San Gervasio e contro la macchina delle deportazioni.

Ci vediamo martedì 10 giugno ore 18,30 al terzo piano autogestito (via monteoliveto 3, Napoli) : accoglieremo dellx compagnx dalla Basilicata e dalla Puglia per una discussione sulla situazione attuale, e a seguire cena benefit.

PRESIDIO AL CPR DI TRAPANI-MILO [28 GIUGNO]

Diffondiamo da Sicilia NoBorder:

Il CPR di Trapani è un luogo di detenzione amministrativa, dove lo Stato rinchiude in gabbia le persone che non hanno il giusto pezzo di carta, per poi tentare di deportarle.

Come tutti i CPR è un luogo dove il regime dello Stato e delle frontiere si perpetua tramite la violenza e la tortura. I CPR sono galere che restano in piedi grazie all’uso quotidiano di idranti, manganelli e psicofarmaci, e in cui lo stato fa di tutto per non fare uscire le voci dellx reclusx.

Perché provare a rompere l’isolamento sotto le mura del CPR di Trapani-Milo?

Le notizie che arrivano all’esterno sono di un luogo che tenta in ogni modo di sotterrare le voci che urlano rabbia e chiedono libertà.

Nel CPR di Milo i telefoni personali sono stati sequestrati anche quando ne erano state spaccate le fotocamere e spesso viene impedito anche di usare le cabine del centro. Lenzuola e biancheria sono fatte in modo che non possano esser usate per bruciare, e se lo fanno è per poco, o per impiccarsi – è anche così che lo stato prova ad affossare ogni forma di insubordinazione o determinazione.

Questo luogo è stato teatro di numerose rivolte. Nel marzo 2023 una ribellione aveva costretto, in seguito ad un rogo, alla riduzione dei posti a 40.

A Gennaio del 2024 invece lx reclusx hanno distrutto la struttura, rendendola inagibile per circa il 90% e determinandone la chiusura.

I CPR si chiudono col fuoco dellx reclusx, con la rabbia di chi da dentro urla vendetta e diventa scheggia che si scaglia contro il potere.

In seguito alla distruzione di maggior parte della struttura, e dopo gli ennesimi lavori di ristrutturazione e ammodernamento, il CPR di Milo è tornato ad essere agibile ad Ottobre del 2024, aumentando la capienza fino a 204 posti. Le persone recluse, che in un primo momento erano una 40ina, sono presto diventate più di cento. La vicinanza con l’aereoporto di Palermo, snodo a livello nazionale per le deportazioni in Tunisia ed in Egitto, ha così permesso di far riaccendere anche a Trapani i motori della macchina che uccide, tumula e deporta le persone migranti.

Sabato 28 Giugno ci ritroveremo sotto le mura di questa prigione, in solidarietà allx reclusx e contro lo Stato che rinchiude e tortura. Nella speranza che il CPR di Milo torni inagibile e mai più in funzione, nella speranza che sbarre massicce e muri altissimi per un giorno vengano abbattute dallx reclusx e dallx solidali.

Che questa solidarietà polverizzi anche per poco la distanza che vogliono frapporci, saremo lì, perché compagnx di chi si ribella.

Dove lo stato segna confini noi sogniamo orizzonti, complici e solidali con lx reclusx in lotta

Fuoco alle galere

Freedom, Hurryia, Libertà

CATANIA / PALERMO: PRESENTAZIONE DEL DEL LIBRO “CARTE FORBICI SASSI – SFIDE DA E CONTRO LE PRIGIONI E IL PATRIARCATO”

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PRESENTAZIONE DEL DEL LIBRO ‘CARTE FORBICI SASSI’

Sfide da e contro le prigioni e il patriarcato

Questo libro è una sfida. Sfida a noi stesse nel partire da sé attraverso il racconto autobiografico di prigioniere. Sfida all’immaginario comune sul carcere femminile. Sfida alle logiche carcerarie e patriarcali. Un insieme di voci di compagne che, ognuna partendo dai suoi interessi ed esperienze personali, contribuisce alla narrazione di cosa è, oggi, concretamente, il carcere femminile, e di cosa è nello specifico per le compagne anarchiche, al fine di creare uno strumento di conoscenza che rompa l’isolamento e ci possa rendere più forti e preparate.
L’immaginario carcerario a cui abbiamo avuto più facilmente accesso  attraverso preziosi racconti orali, autobiografie, analisi e forme artistiche riguarda la sua parte maschile, ma le nostre esperienze nelle istituzioni totali hanno delle specificità che è necessario nominare per non cadere nell’appiattimento attorno al soggetto maschile inteso come universale, in questa esperienza del carcere è possibile trovare la forza di affrontarlo dentro di noi con le nostre idee e il nostro amore per la libertà.

30 MAGGIO a CATANIA – L.U.P.O ORE 18
A seguire live rap by ANAFEM (queer riot rap) e PASSA

2 GIUGNO a PALERMO – Piazzetta Sant’Agata alla Guilla (Capo) ORE 16

PIEMONTE: INIZIATIVE PER LE STRADE E SOTTO LE CARCERI. CONTRO IL 41 BIS, L’ERGASTOLO E TUTTE LE FORME DI DETENZIONE

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In un clima di guerra sempre più dispiegata e di repressione che affina i suoi strumenti, il processo per la manifestazione del 4 marzo 2023 a Torino in solidarietà al compagno Alfredo Cospito e contro il 41 bis sta per iniziare.

Durante i mesi di mobilitazione in solidarietà ad Alfredo, il vero volto della democrazia si è mostrato e qualche crepa si è aperta, mostrando il 41 bis come uno strumento repressivo utilizzato per rimettere in riga i recalcitranti, una tortura a norma di legge.

Solidarietà e lotta sono gli strumenti che abbiamo per ribaltare l’esistente e per questo, alle porte dell’inizio del processo, vogliamo continuare a urlare la nostra solidarietà a chi lotta nelle galere e la nostra opposizione al 41 bis.

Contro il 41 bis, contro l’ergastolo e contro tutte le forme di detenzione.

Solidarietà ad Alfredo, Chiudere il 41 bis!

Tutti e tutte libere


24 MAGGIO
Corteo città – carcere – città
Partenza dalla stazione di Cuneo ore 15.00

1 GIUGNO
Presidio solidale al carcere di Quarto d’Asti ore 17.00

7 GIUGNO
Presidio al carcere delle Vallette
Ritrovo al capolinea del tram 3 – Torino
ore 17.00

CESENA: PRESENTAZIONE DEL LIBRO “IL RIMOSSO DELLA MINIERA. LA NUOVA FEBBRE DELL’ORO NELL’EUROPA IN GUERRA”

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GIOVEDI’ 29 MAGGIO 2025
Allo Spazio Libertario “Sole e Baleno”, via Sobborgo Valzania 27, Cesena

* Ore 19:30 – Cena Vegan.
* Ore 20:30 – Presentazione del libro “IL RIMOSSO DELLA MINIERA, La nuova febbre dell’oro nell’Europa in guerra”
[Edizioni OG Zero].
https://ogzero.org/studium/il-rimosso-della-miniera/

Non esistono miniere sostenibili.
Da questo assunto, e da un primo articolo che dava notizia di un nuovo progetto estrattivo in valle Viù, in Piemonte, ha preso spunto questo lavoro che si è sviluppato attraverso uno scambio dialettico tra alcune persone allarmate dalla rinnovata predisposizione istituzionale alla concessione di sondaggi. Questa corsa all’oro è nuova soltanto per l’Europa, le grosse industrie minerarie – in specie canadesi e australiane – da decenni continuano a saccheggiare, corrompere e intrigare attorno a bacini minerari, in particolare nel Sud del mondo, con concessioni mai troppo trasparenti.
Intraprendere percorsi di ricerca e analisi delle motivazioni, delle strategie e dei risultati; degli investimenti, dei profitti e della concorrenzialità tra i prodotti variamente e diffusamente estratti porta lontano e per mille filoni si finisce con scoperchiare intrighi e speculazioni che comportano devastazioni, differenti condizioni di vita per interi territori, consumo di risorse che impoveriscono e rendono sterili intere vallate.
Consapevoli che il nuovo “interesse” alla riapertura delle miniere sono i venti di guerra globale che soffiano sopra e sotto la superficie del pianeta.

Ne parleremo con il  Collettivo Escombrera.
In collaborazione con Equal Rights Forlì.

https://spazio-solebaleno.noblogs.org

CESENA: ASSALTO SONORO – STREET PARADE [24 MAGGIO]

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“ASSALTO SONORO” Street Parade – Sabato 24 maggio a Cesena.

PUNTA ALLE 15.30
PARCHEGGIO IPPODROMO.

Scendiamo in strada a ritmo di musica per riprenderci spazio
e contrastare le politiche belligeranti e le strategie repressive dei governi.

NO AL RIARMO IN EUROPA!
NO ALL’ECONOMIA DI GUERRA!
NO AL DECRETO SICUREZZA!
PER UNA PALESTINA LIBERA!

IL PONTE SULLO STRETTO E IL DECRETO SICUREZZA

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VIETATO LOTTARE CONTRO LE GRANDI OPERE

Il decreto legge in materia di sicurezza è stato definito da moltx il decreto anti-no ponte. Vengono difatti inasprite le pene per i “danni di imbrattamento e danneggiamento di edifici pubblici durante manifestazioni e inserite aggravanti per chi protesta contro opere pubbliche e strategiche come il Ponte sullo Stretto o il Tav”. Sembra chiaro che una parte del decreto legge abbia come focus reprimere il dissenso che la lotta alle grandi opere porta nelle piazze.

LA REPRESSIONE DEL DISSENSO

Opporsi alla costruzione di ecomostri come questo diventa centrale in un territorio come la Sicilia, devastata dalla siccità, dagli incendi – come è successo a Stromboli – e dalla costante turistificazione e militarizzazione che pervade gli spazi urbani e rurali. Magari nella speranza che il ponte lo costruiscano sfruttando il sovraffollamento nelle carceri?

WE BUILD – TRA GRANDI OPERE E DETENZIONE

A trarne vantaggio saranno i potenti. We Build ad esempio, azienda che ha costruito 14 edifici nella base di Sigonella, che si sta occupando del raddoppio ferroviario in Sicilia e che ha firmato un protocollo di intesa con il Ministero della Giustizia per la formazione professionale e il reinserimento lavorativo dei detenuti. L’azienda si impegna a formare professionalmente detenuti selezionati dal DAP, con particolare attenzione a quelli in possesso di specifiche attitudini e con fine pena breve. Successivamente, i detenuti potranno essere assunti nei cantieri delle società collegate a Webuild.

IL RUOLO MILITARE

Che il Ponte sullo Stretto serva solo per agevolare i trasporti ed il commercio è chiaro. Quello che non è chiaro è quale commercio e quali trasporti agevolerà. Oltre al turismo sfrenato che già rovina l’Isola e impoverisce lx abitantx a favore di pochx, si dice che il Ponte potrà essere utilizzato per trasportare materiale bellico, nonostante i rapporti negativi al riguardo: non risulta poi così strano che il Ponte possa essere attraversato per raggiungere l’aeroporto militare di Trapani Birgi o la base Usa di Sigonella (base operativa utilizzata anche per commettere il genocidio palestinese).

DEVASTAZIONE E SACCHEGGIO

La lotta No Ponte è una lotta che parla dei problemi più evidenti del sistema in cui viviamo: devastazione ambientale, militarizzazione della città (1082 telecamere nella sola città di Messina), crisi abitativa, estrattivismo, carcere. L’imposizione di questo dispositivo funzionale alla messa a profitto e al controllo del territorio necessita di un organico che ha familiarità con le tattiche repressive più violente. Per questo vediamo investire personaggi legati agli abusi polizieschi G8 di Genova nelle cariche di dirigenza delle forze dell’ordine proprio nell’area di Messina e dintorni.

TERRITORI CHE RESISTONO

Alla luce di queste considerazioni: chi devasta e saccheggia il territorio? Quelli che si oppongono alle grandi opere o quelli che le costruiscono?
Noi non abbiamo dubbi, siamo No Ponte, ed è per questo che invitiamo chi parteciperà al corteo del 17 maggio “Liberiamoci dal Decreto Sicurezza” a raggiungere a Messina lx compagnx il giorno successivo, il 18 maggio!

Dopo il corteo a Catania ci vediamo a Messina! Non mancare!


Per maggiori info segui:
– Stretto LibertariA
– Contro il nulla che avanza
– Materiale Piroclastico

MILANO: PRESIDIO AL CPR DI VIA CORELLI

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Domenica 25 maggio alle ore 16:00 torniamo sotto le mura del cpr di via Corelli a Milano per fare sentire le nostre voci e portare solidarietà ai reclusi.
Ci troviamo al parcheggio di via Cavriana di fronte al centro sportivo per raggiungere insieme il parco bosco di Tucidide (Milano).

Per Abel e tutti i morti di stato.
Solidarietà ai ribelli

FERRARA: PIC-NIC E CHIACCHIERA SUL DL SICUREZZA

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Domenica 18 maggio

Picnic e chiacchiera sul dl “Sicurezza”. Cos’è? Quali prospettive? Ne parliamo con i legali di “Mutuo Soccorso per il diritto di espressione” da Bologna.

Dalle 12.30 sotto i grattacieli della stazione di Ferrara, parco Marco Coletta.
Porta cibo veg da condividere!

PALERMO: ASSEMBLEA PUBBLICA CONTRO IL DECRETO SICUREZZA. VERSO IL CORTEO DEL 17 MAGGIO A CATANIA

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Contro uno Stato che tumula, affossa ed uccide le detenutx dentro le carceri e i CPR cosa possiamo fare?

Contro uno Stato che ha in mente di devastare il territorio costruendo il Ponte sullo Stretto sulle case delle persone cosa possiamo fare?

Contro uno Stato che si impegna per una costante militarizzazione dei quartieri cosa possiamo fare?

Cosa fare per opporci al Genocidio del popolo Palestinese?

Il governo ha le idee chiare: non possiamo fare niente.

Il 12 Aprile, dopo un colpo di mano, Mattarella firma il DL in materia di sicurezza.

Un decreto legge liberticida che aumenterà le pene per chi occupa case, per chi fa un picchetto fuori da lavoro, per chi si oppone alle grandi opere, per chi possiede materiale di controinformazione ed inserisce nuovi reati che permettono di incarcerare sempre più persone.

Un DL che fornisce nuovi strumenti, soldi e impunità a sbirri e guardiani vari per abusare, uccidere, e provare a imporre così la violenza sistemica che questo Stato di Polizia non ha mai sdegnato.

Il 17 Maggio a Catania è previsto un corteo che possa riportare in strada le grida dellx ultimx e la rabbia di chi non si piega al potere ed alla violenza del capitale.

Lo presenteremo a Palermo giorno 11 Maggio 2025 in Piazzetta S. Agata alla Giulia h. 16.30