CAGLIARI: I CPR SI CHIUDONO COL FUOCO. CONTRO TUTTE LE GALERE

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I CPR SI CHIUDONO COL FUOCO
CONTRO TUTTE LE GALERE
CAGLIARI – 29 MARZO ORE 18
Spazio Opposto (Via Martini 23)

La Sardegna, da sempre colonia dello stato italiano, ha visto gran parte del suo territorio sottratto almeno parzialmente ai suoi cittadini in forme differenti nei diversi periodi storici. Luogo di punizione per i pubblici ufficiali che avevano trasgredito alle regole sino alla fine degli anni ’60, luogo di deportazione per i rom durante il periodo fascista (un campo era stato allestito a Perdasdefogu); luogo di deportazione (il carcere dell’Asinara) per i prigionieri politici negli anni ’70-’90; luogo di addestramento interforze (in Sardegna si trova il 60% del territorio militare italiano) e dei servizi segreti (Gladio). Luogo di sviluppo di industrie inquinanti (per esempio la Saras, la più grande raffineria del Mediterraneo), industrie di armi (Leonardo e RWM), aziende del Mossad (Telit), o di devastazione a causa delle imprese green costruttrici di pale eoliche (Terna e c.); sino all’avvento del turismo di massa che, oltre a sottrarre case e portare sfruttamento,esclude i cittadini da zone particolari che restano dedicate solo ai turisti che se le possono permettere.

In un contesto di questo tipo è evidente che le carceri, quasi sempre distanti dai centri abitati, ma da sempre presenti, hanno la funzione, dati anche l’habitat relativamente disperso e i collegamenti non facili, di ribadire che la Sardegna è un luogo in cui si può essere deportati e in cui si può rimanere completamente isolati, esattamente come in una Cayenna. Non a caso nelle strutture detentive dell’isola sono concentrate un gran numero di persone detenute in regime di Alta sicurezza, nonché di coloro che sono detenuti in regime di 41 bis. Un regime di tortura e annientamento all’apice del sistema repressivo dello Stato italiano.

Il potere, in un contesto di preparazione di una guerra capitalista tesa ad evitare una possibile guerra sociale, certamente più dolorosa per il sistema, definisce nuovi nomi e nuove funzioni per i luoghi e introduce le zone rosse, sperimentate in qualche modo nel periodo COVID. Zone sterili, prive non solo fisicamente di nemici sociali e quindi assolutamente conformi alle leggi del potere.

Il CPR di Macomer riassume in sé stesso questa assai sommaria descrizione.

Macomer, situato nel centro della Sardegna, distante dai principali centri abitati, era sede di uno dei Centri Addestramenti Reclute dell’Esercito italiano, in cui talora si veniva destinati per motivi punitivi. Alla fine della leva obbligatoria, rimane una struttura militare (con anche dei settori interforze) ma il paese riacquista il suo ruolo originario nel 2014 con l’apertura di un carcere speciale per “terroristi islamici” nel periodo in cui il nemico era Al Qaeda. Il carcere venne fatto chiudere dalla CEDU per la mancanza dei requisiti minimi previsti dalla UE e, senza ristrutturazione alcuna venne riaperto da Minniti nel 2019 come CPR. La struttura affidata tramite bandi gestiti dalla prefettura ovviamente in maniera “superficiale” è passata tra diverse mani famigerate (ORS, Ekene e ora Officine Sociali) rimanendo sempre lo stesso lager, in cui sono frequenti le rivolte represse con la violenza da tutte le forze dell’ordine presenti (PS, CC e GDF) e dall’esercito. Se nel primo anno di esistenza del CPR chi tentava di avvicinarsi veniva denunciato, negli ultimi due anni il questore Polverino ha decretato la sua zona rossa, estesa a tutta la provincia di Nuoro) emettendo fogli di via per tre anni per tutti coloro che vanno a portare solidarietà ai prigionieri o a tentare di comunicare con gli abitanti del paese e denunciandoli quando partecipano a qualsiasi iniziativa anticarceraria in provincia. Sono almeno una quindicina i fogli di via + emessi negli ultimi due anni: un numero elevatissimo viste le dimensioni del movimento, che continua a lottare anche grazie a chi decide di accollarsi altre denunce per violarli.

In definitiva la lotta contro il CPR è parte integrante della lotta contro tutte le facce del sistema in Sardegna: quella che devasta l’ambiente, quella che si prepara agli stermini di popolazioni, quella che rende parte dell’isola un paradiso per chi ha denaro e un inferno per chi viene sfruttato all’interno del paradiso. Quella che prepara luoghi di annientamento di intensità e forme diverse per chi, in maniera diretta o indiretta, non può accettare lo stato di cose presenti e pertanto deve essere non visibile a nessuno per non turbare, per chi ha eletto il consumo a suo stile di vita, la vivibilità di un’isola considerata tra le più “belle” del mondo, perché si fa finta di non conoscere l’intensità dello sterminio che viene protratto nel suo interno.

TRIESTE: PRESENTAZIONE HAIKU SENZA HAIKU

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Il prigioniero anarchico Juan Sorroche si trova nella sezione di alta sorveglianza del carcere di Terni dal 2019 e nell’autunno 2023 ha lanciato un appello a inviare scritti di versi e immagini per creare un dialogo con le persone recluse, per non smettere di lottare, di sognare, di immaginare e realizzare infiniti mondi nuovi!
Un pomeriggio in strada con la poesia dal basso – per presentare il progetto Haiku Senza Haiku-Versi scatenati: creare in modo non meccanicistico le condizioni adatte per un incontro di poesia povera, perché “la poesia non è un lusso”, uno stare assieme per creare ponti non alienati con l’altro, fare due chiacchiere, mangiare e bere, sorridendo o piangendo per conoscersi e riconoscersi nella diversità.

Sabato 5 aprile 2025, Trieste, Campo San Giacomo dalle 16


Assemblea permanente
contro il carcere e la repressione
del Friuli e di Trieste

liberetutti@autistiche.org

CATANIA: TATTOO CIRCUS – SULLA PELLE DEL LUPO [11-12 APRILE]

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✴️TATTOO CIRCUS 2025✴️

2 giorni di tatuaggi, musica, autoproduzioni, presentazioni e dibattiti anticarcerari

🏴La Tattoo Circus è un iniziativa a sostegno di prigionierə e inguaiatə con la legge, all’interno di percorsi di lotta e ribellione all’esistente. Coscienti che le maglie della legalità si stringono sempre più attorno ai corpi di tuttə, intendiamo usare la solidarietà per far breccia in questa rete d’indifferenza e non lasciare nessunə, indietro. l’evento non è pretesto per guadagnare prestigio e denaro ma al contrario un occasione per diffondere orizzontalità ed autogestione unici anticorpi alla disastrosa gestione del capitale sulle nostre vite.

📍L.U.P.O piazza Pietro Lupo 25 (CT)


PROGRAMMA

Venerdì 11 aprile
h 15 – apertura
h 18 – presentazione “mutate or die” e chiacchiere con l’autrice
h 20 – cena benefit
h 21 – Live/dj set tekno
h 1 – chiusura

Sabato 12 aprile
h 15 – apertura
h 17 – progetto Haiku senza Haiku e presentazione rivista anarchica Lahar
h 20 – cena benefit
h 21 – concerto CTHC
h 2 – chiusura

IVREA/VALCHIUSELLA: SOLE E BALENO (1998 – 2025). LONTANI DALLE COMMEMORAZIONI, VICINI A CHI LOTTA OGGI

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Sabato 29 marzo
ore 14.30 : Presidio solidale sotto le mura del carcere di Ivrea
ore 18.00 : Presentazione dell’opuscolo “Democrazie reali. Israele come laboratorio modello della nuova modernità per un Occidente sempre più in crisi” presso lo ZAC (Movicentro Ivrea, dietro la stazione fs)
ore 21.00 : Concerto Ecowar european/australian anarchopunk band

Domenica 30 marzo
ore 10.00 : ritrovo in piazza Brosso, camminata verso la Cavallaria. Pranzo al sacco.

Cassa Anti Repressione delle Alpi Occidentali

CATANIA: ASSEMBLEA PUBBLICA CONTRO OGNI GALERA E FRONTIERA

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📍Catania 11 Marzo 2025 – Bastione degli Infetti h.17.00

🔴 Continuano le mobilitazioni contro il decreto sicurezza che si appresta ad essere approvato. A subirne maggiormente le conseguenze saranno lx detenutx e lx migranti.

⛓️‍💥 Per questo ci vediamo martedì al bastione degli Infetti h.17.00 per parlare del decreto e degli articoli che riguardano le detenzioni, resistenza passiva, reato di rivolta.

🗣️ Ne parliamo con compagnx della rete, presenteremo una mappa interattiva che ha come intento mappare i centri di detenzione, confinamento e basi militari in Sicilia e riapriremo un discorso sulla cassa anti-carceraria che è attiva a Palermo (vogliamo un mondo senza carceri)

🔴 Sarà occasione per riaprire anche un dibattito sul decreto Caivano che pende sul quartiere S.Cristoforo, luogo dell’assemblea, e delle zone rosse cercando di fare il punto sulla situazione

Sempre al fianco dellx ribelli
Con la Palestina nel cuore
No al decreto sicurezza
Tuttx liberx


Programma

-Aggiornamento dalla rete noddl sicurezza Catania su carcere e cpr

– Presentazione mappa centri di detenzione, confinamento e basi militari in Sicilia

– Cassa permanente per detenutx (Palermo)


Il ddl sicurezza che sta venendo discusso in senato mira a rendere ulteriormente invivibili le vite di chi si ritrova impoverit3, sfruttat3 e detenut3.

L’introduzione del reato di rivolta nelle carceri, oltre alla creazione di nuovi capi d’imputazione, renderà ancora più difficile rompere la parete del silenzio assordante che si sente aldilà delle mura. Proprio mentre dentro e attorno alle carceri stanno succedendo cose sempre più infami.
Quest’anno il DAP regionale ha emesso una nuova circolare che ha misure iper restrittive sui pacchi: quasi niente più cibo, niente più vestiti o coperte calde. Secondo loro, le persone detenute possono continuare a crepare di freddo e gli vengono tolti i cibi per cucinare dentro. Al Cavadonna di Siracusa, al Pagliarelli di Palermo, a Gazzi a Messina, in queste settimane ci sono state delle proteste e alcune hanno portato ad ottenere qualcosa. E ciò ci riempie il cuore.

Ma se il dal passa, anche le battiture e lo sciopero del carrello possono diventare occasione per prendersi altri anni di carcere: da 2 a 8 col nuovo reato di rivolta. Per chi governa, la risposta alla invivibilità dentro è quindi ulteriore detenzione. Oppure lavoro forzato.
Se vuoi provare a guadagnare qualche ora di distrazione dal
vuoto delle giornate e dal sovraffollamento, magari uscire, ti concedono, se ti sei dimostrato docile, di farti sfruttare. Non è cosa da poco quella in gioco, perché dentro ogni cosa può apparire buona quando si tratta di mantenersi in vita e non finire a sentire di doversi ammazzare. Le morti dentro le celle nel 2025 sono già 53, di cui 15 suicidi: non si fa fatica a dire che in Italia esiste la pena di morte. Il suicidio infatti è la principale causa dei decessi nelle carceri: “degli 810 decessi registrati nel quinquennio 2020-2024, 340 sono di persone che si sono tolte volontariamente la vita (il 42% del totale)”.

Il punto è che di fronte a questo stillicidio, quello che fa il Ministero della giustizia è ricattare i detenuti e ribadire che, ai più meritevoli, può essere caritatevolmente concessa la possibilità di una formazione professionale.
Si generano situazioni paradossali, come quella con WeBuild, la multinazionale che sta lavorando al raddoppio della linea ferroviaria a Messina, ovvero che sta sventrando la città e spargendo arsenico su chi ci abita. Situazione che per altro peggiorerà se i lavori del ponte, sempre ad opera di Webuild, inizieranno.

Lo stato italiano ha fatto una convenzione con Webuild che, mentre riceve decine di milioni di euro per avvelenare la nostra terra e le nostre vite, si è proposta di offrire le briciole di una formazione professionale a chi sta recluso. Lavoro non pagato, ancora più infame perché avviene sotto minaccia. Mentre i prezzi dei beni dentro aumentano, mentre i soldi per le attività più libere di formazione e socialità non ci sono. Poi c’è anche quanto sta per incombere su San Cristoforo. Assieme ad altri quartieri di grandi città italiane è diventato un obiettivo specifico del governo: secondo loro è un’area urbana piena di criminali che va bonificata. Il nuovo decreto Caivano sta dando quindi al comune di Catania milioni di euro. Chissà che intende farci oltre a portare altri poliziotti e rendere questo
quartiere militarizzato.

Alla luce di questo quadro disarmante crediamo sia necessario incontrarci per discutere tuttx assieme dei risvolti che avrà il ddl sui corpi delle reclus3 e l’approvazione del modello Caivano sul quartiere S.Cristoforo.
CI VEDIAMO MARTEDI’ 11 MARZO AL BASTIONE DEGLI INFETTI H.17.00

BOLOGNA: PRESIDIO AL CARCERE DELLA DOZZA [15/3/2025]

Diffondiamo aggiornamento:

Vista la situazione meteo il presidio sotto al carcere della Dozza previsto per sabato 15 marzo alle 15 è anticipato alle 10:30 del mattino.
Ci vediamo perciò sotto le sezioni maschili (Stradello sterrato – via del Gomito) alle 10:30!

Contro l’istituzione di un nuovo regime speciale per “giovani adulti problematici” (provenienti da istituti minorili) all’interno del carcere della Dozza.
Contro i trasferimenti annunciati per il 15 marzo.
Contro il 41 bis, l’alta sicurezza e tutti i regimi speciali.
Contro il DDL sicurezza e il razzismo di stato.

NE’ RECLUSI, NE’ TRASFERITI, TUTTX LIBERX


Di seguito un volantino diffuso sotto al carcere minorile del Pratello il 25 febbraio. Se in un primo momento i trasferimenti sembrava fossero previsti per quel giorno, nei giorni successivi sono stati annunciati per il 15 marzo -> IL CARCERE FA SCHIFO

GENOVA: PRESIDI SOLIDALI SOTTO LE CARCERI [8/9 MARZO]

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8 marzo ore 16
Presidio solidale al carcere femminile di Pontedecimo

9 marzo ore 12
Presidio solidale al carcere di Sanremo

Contro lo Stato e le sue torture
Contro il DDL 1660 e la stretta repressiva fuori e dentro le carceri
Portiamo la nostra solidarietà ai detenuti e alle detenute
E un saluto complice e affettuoso a Stecco, compagno anarchico detenuto nel carcere di Sanremo.

Per info, saluti e dediche musicali: prexon@anche.no

Contro ogni galera, libertà per tutte e tutti!

PESCARA: PRESIDIO AL CARCERE IN SOLIDARIETÀ ALLE PERSONE DETENUTE

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Domenica 9 marzo ore 10:30
Presidio al carcere di San Donato, Pescara
In solidarietà con le persone detenute

Lunedì 17 febbraio al carcere di San Donato un giovane detenuto si è tolto la vita. Ne è seguita una rivolta alla quale lo Stato ha risposto con la repressione di sempre, trasferendo decine di detenuti.

Questo succedeva negli stessi giorni in cui la garante dei detenuti in Abruzzo, seguita a ruota dai politicanti di turno, dichiarava che le carceri abruzzesi non presentano criticità.

Quello che il carcere fa è invisibilizzare la popolazione non allineata con le leggi che difendono la borghesia ed è sicuramente la linea di chi vuole sempre di più rimarcare la divisione tra buoni e cattivi e tra ricchi e poveri.

Le persone detenute, che a detta di chi dovrebbe “tutelare” ed “esserne garante” non stanno poi così male, per lorsignori, stanno bene dentro, dove l’importante è che non se ne parli nel mondo “di fuori”.

Che sia con garanti, “riforme” o “percorsi rieducativi”, tutto ciò non può cambiare il fatto che di una gabbia si tratta, dove rinchiudere e reprimere esistenze, per nascondere le contraddizioni dello Stato.
La detenzione è una condanna alla disumanizzazione e talvolta anche alla morte. Tutto ciò perché natə dalla parte sbagliata, perché non conformi alla società che impone dei modelli e non succubi delle leggi di chi è al potere.
Leggi liberticide, inoltre, non fanno altro che aggravare questa situazione.

Solidarizziamo con le persone detenute.
Perché il carcere non è un corpo estraneo della società, ma il luogo in cui il dominio esplica le sue contraddizione e compie le sue efferatezze.
Tuttə liberə!

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GALLICO (RC): PRESENTAZIONE DELL’OPUSCOLO “PRIMI PASSI… ATTRAVERSO IL DDL SICUREZZA VERSO UNO STATO DI GUERRA”

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Venerdì 7 Marzo al CSOA Cartella la presentazione dell’opuscolo:

𝐏𝐑𝐈𝐌𝐈 𝐏𝐀𝐒𝐒𝐈 – 𝘼𝙩𝙩𝙧𝙖𝙫𝙚𝙧𝙨𝙤 𝙞𝙡 𝘿𝘿𝙇 𝙨𝙞𝙘𝙪𝙧𝙚𝙯𝙯𝙖 𝙫𝙚𝙧𝙨𝙤 𝙪𝙣𝙤 𝙨𝙩𝙖𝙩𝙤 𝙙𝙞 𝙜𝙪𝙚𝙧𝙧𝙖
a cura di 𝐌𝐚𝐭𝐞𝐫𝐢𝐚𝐥𝐞 𝐏𝐢𝐫𝐨𝐜𝐥𝐚𝐬𝐭𝐢𝐜𝐨

“È la preparazione della guerra in altri ambiti – politici e sociali – che da lungo si preparano ad essere qui arrivati ad un punto di svolta. Dopo i passi che la legislazione emergenziale ha approntato in questi anni, con il ddl 1660-1236 è la volta di scoprire le carte, con un bel salto in avanti. Il terreno è finalmente fertile per l’accrescersi del sentimento patriottico, il pozzo è avvelenato, la costruzione del nemico è ultimata, le forche sono distribuite ai passanti.”

Quali sono le prospettive col nuovo DDL sicurezza? Sicurezza? Ma per chi?
Ne parliamo insieme 𝐕𝐞𝐧𝐞𝐫𝐝𝐢’ 𝟕 𝐌𝐚𝐫𝐳𝐨, 𝐨𝐫𝐞 𝟏𝟗 al 𝐂𝐒𝐎𝐀 𝐂𝐚𝐫𝐭𝐞𝐥𝐥𝐚 (via Quarnaro, I, Gallico, RC)