Categoria: Carcere
BOLOGNA: LETTURE CONTRO IL 41-BIS. ALFREDO LIBERO! LIBERX TUTTX!
LETTURE CONTRO IL 41-BIS
Attraverso le voci di chi questo regime di tortura se lo è vissuto e se lo vive sulla propria pelle.
ALFREDO LIBERO! TUTTX LIBERX!
Mercoledì 30 novembre alle 18:30 al nuovo spazio occupato in via Stalingrado 31 a Bologna.
BOLOGNA: HACKERIAMO LA GABBIA! SOCIALITÀ ANTIPSI
Da Collettivo Antipsichiatrico Strappi
Questo lunedì 21 dalle 17:30 ci uniremo all’iniziativa prevista in Piazza Verdi contro il 41-bis e in solidarietà ad Alfredo Cospito in sciopero della fame.
Dalle 20:00 saremo al nuovo spazio occupato (Via Stalingrado 31) con un piccolo rinfresco e un po’ di musica, a cospirare per un mondo senza psichiatria, senza carcere e senza frontiere!
BOLOGNA: LETTURE CONTRO IL 41-bis
Letture contro il 41-bis attraverso le voci di chi
questo regime di tortura se lo è vissuto e se lo vive sulla propria pelle.
Lunedì 21 novembre ore 17:30 in Piazza Verdi
In solidarietà ad Alfredo e con Anna, Juan e Ivan in sciopero della fame, finché di ogni galera non rimangano solo macerie!
LIBEX TUTTX!!
MESSINA: SOLIDARIETÀ SOTTO ATTACCO, SPEZZIAMO LE CATENE DELL’ISOLAMENTO E DELLA REPRESSIONE!
In questi giorni alcuni compagni siciliani sono stati raggiunti da 5 decreti penali di condanna dall’ammontare di 4.450 euro a testa per aver portato la loro solidarietà alle persone recluse nel carcere di Messina.
Questa estate, a seguito del campeggio antimilitarista svoltosi nella città dello Stretto – una tre giorni partita dalla necessità di mettere in relazione le lotte antimilitariste per un momento di intersezione e scambio sul territorio – un nutrito gruppo di compagni e compagne ha raggiunto il carcere di Gazzi per portare un saluto alle persone detenute, improvvisando un corteo intorno alle mura del carcere. Il gruppo di solidali ha poi appeso uno striscione e lasciato delle scritte sui muri.
Qualche scritta solidale è diventata immediatamente materiale per la costruzione del “disegno criminoso” del pubblico ministero, mentre il corteo solidale e i cori contro il carcere si sono aggiudicati “vilipendio all’ordine giudiziario e all’assemblea legislativa autrice dell’istituzione dell’articolo 41 bis”. Questo non ci stupisce se pensiamo che per i solerti tutori della legge un manifesto affisso sui muri della città si è tradotto in “istigazione a delinquere” e un’intervista rilasciata in radio da un compagno per raccontare del percorso assembleare siciliano “Per chi sente il ticchettio” è diventata indizio di “pericolosità sociale”, così come l’aver occupato un parco durante un’iniziativa antimilitarista.
E’ evidente quanto l’operazione che si sta muovendo su Messina si riferisca al fermo proposito della Procura di spezzare qualsiasi intersezione e vivacità antagonista sul territorio. Lo Stato teme la solidarietà e perciò l’attacca con l’obbiettivo di scoraggiare, dividere e isolare chiunque intenda sfidare l’attendismo dilagante e lottare. Ad essere sotto attacco infatti non è solo qualche compagno, ma tuttx noi. In un momento in cui è sempre più chiaro a molte la necessità di mobilitarsi e agire sul presente, le maglie della legge e della repressione si stringono con l’obiettivo di tenerci isolate e ancorate ad un’esistenza rassegnata, fatta di miseria e oppressione.
Noi ci rivendichiamo la nostra ostilità ad una realtà regolata dalla guerra e fatta di sfruttamento, ci rivendichiamo la solidarietà nei confronti delle persone recluse, nei confronti di Anna, Alfredo, Juan e tuttx x prigionierx, contro il 41-bis, il carcere e la società che lo produce: finchè dell’ultima galera non rimarrà neanche una pietra.
AGGIORNAMENTO SULLA SITUAZIONE DI ALFREDO IN SCIOPERO DELLA FAME
Diffondiamo un aggiornamento sulla situazione di Alfredo Cospito in sciopero della fame dallo scorso 20 ottobre contro il 41bis e l’ergastolo ostativo.
Alfredo ad oggi ha perso 16 chili, sta complessivamente in buona salute. Non sta ancora prendendo integratori. Informiamo inoltre che è stato fissato per il primo dicembre il riesame della disposizione di 41bis nei suoi confronti. L’udienza è molto importante in quanto dovrà pronunciarsi sulla legittimità della decisione del precedente ministro della giustizia Marta Cartabia di applicazione del regime carcerario del 41 bis contro il nostro compagno.
IL 41-bis È TORTURA, FUORI ALFREDO DAL 41-bis, LIBERX TUTTX!
REGNO UNITO: AGGIORNAMENTI SUL PRIGIONIERO ANARCHICO TOBY SHONE
“Questa tattica di “psichiatria punitiva” è stata utilizzata da altri Stati autoritari, in particolare dalla Russia sovietica, dalla Cina e dagli Stati Uniti.”
L’anarchico prigioniero Toby Shone sta combattendo una nuova battaglia mentre conta le settimane che lo separano dal suo rilascio, previsto per il 28 dicembre 2022.
Mentre il Regno Unito sta sprofondando in un qualcosa che assomiglia sempre di più ad una mediocre dittatura e a un ospizio vittoriano, Toby continua a essere preso di mira dal Servizio per la Libertà Vigilata, dall’Antiterrorismo e del MAPPA (Multi-Agency Public Protection Arrangements)(1) per i suoi “reati ideologici”, il suo “anarchismo” e il suo “stile di vita alternativo”.
A settembre, Toby è stato informato che l’ufficiale incaricato della sua sorveglianza, il Sig. Paul Smith, con sede a Cardiff, aveva prenotato per lui una serie di colloqui (senza darne comunicazione ai suoi avvocati come da procedura) con la psicologa forense dott.ssa Harriet Chapman del Centro di psicologia forense e criminologica dell’Università di Birmingham. L’intenzione della dottoressa Chapman era quella di interrogare Toby sulla base dello strumento di formulazione delle Linee Guida sul rischio di Estremismo, ERG22+. Questa valutazione, “destinata a persone che sono state condannate per reati di estremismo o correlati all’estremismo” (e lui non lo è stato), considera almeno 22 fattori in base ai quali un individuo può essere considerato un estremista e quindi essere soggetto a misure di de-radicalizzazione. Non siamo riusciti a trovare alcun documento pubblico che descriva in dettaglio questi 22 fattori o il modo in cui si svolgeranno questi colloqui.
Queste misure di de-radicalizzazione, in gran parte sperimentali e profondamente autoritarie, che sembrano essere attuate su base individuale, comprendono l’Intervento per una Sana Identità, il Programma di Desistenza e Disimpegno, l’Intervento Motivazionale e di Coinvolgimento e i Dialoghi di Sviluppo. Tutti questi programmi sono altamente invasivi e intensivi, progettati per indagare e smantellare la narrativa personale, l’infanzia e le influenze di un individuo preso di mira, per tentare di minare la sua critica dell’esistente, per isolarlo dalle sue relazioni e affinità e per rimodellarlo nel cittadino perfetto in condizioni di costrizione. Si pensi ai campi di rieducazione e all’indottrinamento politico. A tutti gli effetti si cerca di “patologizzare” il possesso di convinzioni anarchiche: l’anarchismo come malattia psicologica. Questa tattica di “psichiatria punitiva” è stata utilizzata da altri Stati autoritari, in particolare dalla Russia sovietica, dalla Cina e dagli Stati Uniti.
Naturalmente Toby si è rifiutato di collaborare, a quel punto ha ricevuto una lettera dai toni minacciosi da parte del suo responsabile per la libertà vigilata: “Sebbene lei abbia tutto il diritto di non impegnarsi in questo lavoro, la valutazione verrà effettuata indipendentemente dal fatto che lei prenda o meno parte attiva ad esso. Per il suo bene, tuttavia, sarebbe preferibile che la valutazione includesse la sua voce piuttosto che essere una semplice valutazione cartacea”.
Nonostante sia stato dichiarato non colpevole di reati di terrorismo nell’ottobre 2021, e il successivo rifiuto da parte di un giudice dell’Alta Corte della richiesta dell’accusa di una Sorveglianza Totale contro Toby sulla base della “Non Necessità”, i poliziotti hanno trovato alleati disponibili nel Servizio per la Libertà Vigilata. Anche se a questo punto non sembra esserci alcuna base legale per le loro richieste, i poliziotti e il servizio per la libertà vigilata stanno continuando a portare avanti le stesse accuse e le stesse prove, che non sono riuscite nemmeno a portare al processo dell’ottobre 2021, ma questa volta davanti a un giudice diverso.
Le restrizioni imposte, prese in considerazione dal Servizio per la Libertà Vigilata, dall’Antiterrorismo e del MAPPA sono ancora più estreme ed estese di quelle richieste nell’ambito della Sorveglianza Totale che Toby ha sconfitto nel maggio 2022. Toby è stato ricategorizzato dall’ufficiale incaricato della sua sorveglianza, incontrato una sola volta per circa 15 minuti, come un soggetto ad alto rischio in un nuovo rapporto OASIS (il precedente agente per la libertà vigilata aveva dichiarato che Toby era a basso rischio) ed è stato inserito nella MAPPA 4, livello 3, la categoria di rischio più alta secondo questa agenzia. Il tutto senza un processo o una condanna.
È chiaro che lo Stato di polizia britannico sta cercando di porre le basi per il LASIT (Terrorismo di sinistra, anarchico e monotematico). E Toby è il banco di prova.
Le condizioni previste includono:
– Nessun contatto con estremisti o persone arrestate per estremismo;
– Nessuna discussione (la condivisione di opinioni sarà considerata come “adescamento”, “radicalizzazione” e “predicazione”);
– Divieto di partecipare a riunioni o incontri se non per motivi di culto;
– Un solo telefono, che deve essere consegnato alla polizia ogni qualvolta venga richiesto, e da cui non può essere cancellato nulla senza previa autorizzazione;
– Toby inoltre deve soggiornare in un Approved Hostel (o Probation Hostels, strutture per la libertà vigilata) (2) per un anno.
Le prime due condizioni (contatti e discussioni) non stanno in piedi, se non si definisce bene chi e cosa è un estremista, e viene da chiedersi se per arrivare a un piano attuabile non si sottoporranno all’ERG22+ anche tutti gli amici e i compagni di Toby. Allo stesso tempo, sarà interessante e illuminante scoprire esattamente quali argomenti di conversazione e quali opinioni sono proibiti nella Gran Bretagna di oggi: nelle ultime settimane, abbiamo già visto che tenere silenziosamente e pacificamente un cartello anti-monarchia è un reato che prevede l’arresto.
Inoltre, un anno in una struttura per la libertà vigilata è una decisione senza precedenti e assolutamente non necessaria. Queste strutture sono destinate a coloro che hanno difficoltà ad “integrarsi di nuovo nella società”: persone prive di sostegno sociale, molestatori sessuali, tossicodipendenti e autori di reati violenti.
Nel Regno Unito ci sono più prigionieri politici che a memoria d’uomo. Il caso di Toby Shone – più di ogni altro – è di fondamentale importanza, poiché si tratta di un tentativo quasi extra-legale di criminalizzare e distruggere non solo un avversario che viene percepito come tale, ma anche l’insieme degli ideali e delle idee anarchiche e libertarie, in un momento in cui gli attacchi schiaccianti e senza scrupoli ai poveri danno a queste idee più forza e potenzialità che mai.
È tempo di smantellare qualsiasi linea di demarcazione che le persone possono ancora tracciare tra di loro nella speranza di apparire legittime agli occhi dello Stato. In particolare, in questi tempi, in cui la civiltà come la conoscevamo è al collasso, e si stanno creando le infrastrutture per la quarta e la quinta rivoluzione industriale, chiunque di noi abbia un briciolo di pensiero libero è una minaccia e un bersaglio. Questo attacco a Toby Shone non è un episodio isolato. In tutto il mondo, gli anarchici e gli attivisti vengono arrestati e imprigionati. Siamo responsabili di mantenere in vita queste idee e dobbiamo prestare attenzione, stare uniti, sostenere coloro che sono intrappolati nel sistema giudiziario e attaccare dove possiamo.
Nota: Dal 20 ottobre Toby è in isolamento come punizione, a causa di una protesta tenutasi fuori dal carcere di Parc, dove è detenuto, in cui i manifestanti hanno dimostrato la loro solidarietà a Toby e letto le richieste degli altri detenuti.
(1) Accordo istituito in Gran Bretagna nel 2001, rivolto alle “autorità responsabili” incaricate di gestire gli autori di reati sessuali, reati violenti e gli autori di reati che rappresentano un grave pericolo per la comunità.
(2) Le strutture per la libertà vigilata, sono destinate ai soggetti più a rischio quando escono dal carcere. Esse fungono da abitazione temporanea prima che la persona possa far ritorno al suo luogo di residenza abituale, e hanno due funzioni principali: contribuire alla riabilitazione e al reinserimento di queste persone e garantire la protezione dei cittadini nei primi mesi di permanenza nella comunità.
Fonte: abc-brighton
Traduzione: Inferno Urbano
INTERVISTA SU MEZZ’ORA D’ARIA ALL’AVVOCATESSA CATERINA CALIA
Intervista su Mezz’ora d’aria all’avvocatessa Caterina Calia sugli aspetti giuridici che vedono il prigioniero anarchico Alfredo Cospito rinchiuso in regime di 41 bis. Dal 20 ottobre Alfredo è in sciopero della fame ad oltranza.
Puntata del 29 ottobre
COMUNICATO DI JUAN IN SCIOPERO DELLA FAME
Diffondiamo il comunicato di Juan in sciopero della fame
JUAN SORROCHE FERNANDEZ DAL CARCERE DI TERNI, SEZIONE AS2 IN SCIOPERO DELLA FAME DAL 25/10/2022 PER UN PERIODO INDEFINITO IN SOLIDARIETÀ
1° – CHIEDO: IL DECLASSAMENTO DELL’ANARCHICO ALFREDO COSPITO DAL 41BIS.
Lo scorso 5 maggio Alfredo Cospito è stato sottoposto al regime di 41bis e in seguito trasferito nel carcere di Bancali (Sassari). È stato fatto per impedirgli fisicamente di comunicare e contribuire al dibattito tra anarchici, dopo che per 10 anni è stato in carcere in AS2 più volte sottoposto alla censura della corrispondenza, a indagini e processi inerenti i suoi scritti. Lo Stato vuole zittirlo e annichilirlo con il regime 41bis, un carcere nel carcere, carcere di annientamento, è una tecnica di tortura studiata scientificamente e basta, sulla deprivazione per indurli a rinnegare le proprie convinzioni. Il 41bis non è stato solo pensato per gli accusati di associazione mafiosa, questo regime di reclusione è stato ed è ancora utilizzato ai fini della repressione dei rivoluzionari e sovversivi. Da 17 anni ci sono alcuni rivoluzionari comunisti sottoposti a questo regime.
2° -PER UNA SOLIDARIETÀ ATTIVA:
Siccome non mi percepisco isolato voglio dare continuità di solidarietà e di lotta internazionalista perché i nostri esempi non sono casi a sé di vendetta-statale contro noi specificamente come prigionierx sociali.
Non concordo con il ritorno del concetto del prigioniero politico, che credevo ampiamente superato nelle esperienze delle lotte passate, credo che generi separazione, isolamento e rimarca una separazione tra prigionierx politicx e prigionierx comuni, questa separazione nasconde dietro di sé un sentimento di superiorità e di disprezzo del resto delle persone prigioniere. Ribadisco il “vecchio” concetto che siamo prigionierx sociali, tuttx.
Ma è un dato di fatto che in tante parti del mondo i prigionierx sociali che lottano, i sovversivi, i rivoluzionari sono soggetti a particolari condizioni di prigionia perché lottano all’interno delle carceri. In Cile, Grecia, Spagna, Turchia, nello Stato sionista di Israele, ecc. Il fatto di rimanere impenitenti anche all’interno delle mura, continuando le nostre lotte, seppur limitate, e mantenendo le nostre posizioni di rottura con lo Stato all’interno delle carceri, ci mette nel mirino dei meccanismi repressivi dello Stato, contro il quale abbiamo lottato e continuiamo a lottare. Com’è successo con Alfredo Cospito trasferito al 41bis, un compagno anarchico generoso e impenitente che tanto ha dato al dibattito e allo sviluppo rivoluzionario negli anni dell’anarchismo.
Perciò mi voglio includere come prigionierx nella lotta e dare nello stesso momento la mia solidarietà rivoluzionaria e internazionalista indirizzandola a quelli che caparbiamente, nonostante le condizioni sfavorevoli di lotta, continuano a lottare. Come ad esempio i prigionieri che qui in Italia sono processati per devastazione e saccheggio per avere lottato nelle rivolte del marzo 2020 nelle carceri. O come i prigionieri che si sono ribellati qui nel carcere di Terni. Come quei prigionierx sovversivx, rivoluzionarx che dopo tanti anni di carcere, e che non sono pochi, pur soddisfacendo le condizioni per il rilascio continuano ad essere prigionierx preventivamente, attraverso una serie di leggi speciali, interpretazioni legalistiche e decisioni politiche, in tutto il mondo.
Come ad esempio: in Germania Tomas Mayer, negli Stati Uniti Mumia Abu-Jamal, in Francia Claudio Lavazza, in Spagna Gabriel Pombo Da Silva, in Cile Marcelo Villarroel, in Grecia Dimitris Koufontinas, Pola Rupa, Giannis Michailidis, in Israele lo Stato sionista con i prigionierx palestinesi in conflitto permanente che hanno avviato da poco misure di protesta e scioperi della fame, come tanti altri prigionierx sociali che lottano, rivoluzionarx, sovversivx, non citati, per tuttx libertà!
Solidarietà con Boris, in Francia forza e coraggio, con Ivan, Toby. SOLIDARIETÀ CON I PRIGIONIERI CHE SI SONO RIBELLATI NELLA PRIGIONE DI TERNI!
SOLIDARIETÀ AI PIÙ FRAGILI, ALLE NONNE E AI NONNI NELLE RSA IGNORATI, ISOLATI DAI LORO CARI CON VETRI DIVISORI COME NEL 41BIS E SEMPRE PIÙ RINCHIUSI IN GABBIE FISICHE-SANITARIE-TECNOLOGICHE-REPRESSIVE TRATTATI COME SCARTI DA BUTTARE!
SOLIDARIETÀ INTERNAZIONALE CON I PRIGIONIERX DELLA LOTTA SOCIALE NEL MONDO INTERO!
SOLIDARIETÀ E LIBERTÀ PER TUTTX I PRIGIONIERX SOVVERSIVI, RIVOLUZIONARI, ANARCHICI, LIBERTARI E PRIGIONIERX SOCIALI CHE LOTTANO, LIBERTÀ PER TUTTX!
DECLASSIFICAZIONE PER ALFREDO Cospito DAL 41BIS
CONTRO IL 41BIS CHE ANNICHILISCE I PRIGIONIERX RINCHIUSI
PER LA DISTRUZIONE DI TUTTE LE STRUTTURE CARCERARIE DEGLI STATI E DEL CAPITALISMO!
PER LA PROPAGAZIONE DELLE PRATICHE DI SOLIDARIETÀ RIVOLUZIONARIE!
PER L’ANARCHIA!
ROMA: FUORI ALFREDO DAL 41-bis! CHIUDERE IL 41-bis! LIBERX TUTTX!
APPELLO ALLA SOLIDARIETÀ ATTIVA
A partire da fine maggio il compagno anarchico Alfredo Cospito, in carcere dal 2012, è stato sottoposto al regime di 41 bis e deportato nel carcere insulare di Bancali, in provincia di Sassari.
L’esistenza di tale regime di carcere duro è stata dapprima sdoganata grazie alla retorica dell’antimafia; il 41 bis è stato poi applicato a detenuti e detenute appartenenti all’organizzazione comunista BR-PCC. Oggi viene imposto per la prima volta ad un compagno anarchico, rendendo concreto il monito che in anni di lotta avevamo più volte espresso: se esiste questo regime prima o poi lo estenderanno.
Il 20 ottobre Alfredo ha dato inizio ad uno sciopero della fame a oltranza, fino alla morte, per l’abolizione del regime speciale detentivo del 41 bis e il “fine pena mai” dell’ergastolo ostativo, in quanto, entrambi, espressione della vendetta dello Stato attraverso la tortura istituita per legge.
Condizioni di detenzione inenarrabili, unica possibilità di modificarle, fare i nomi di qualcun altro. Mettere qualcun altro al proprio posto.
La sua è una lotta di denuncia, attraverso la quale ci sbatte in faccia che per lui è meglio rischiare la morte mettendosi ancora una volta in gioco, che vivere interminabili anni in condizioni di stillicidio tese all’annientamento psico-fisico. È l’attacco all’ipocrisia dello Stato democratico. È lo smascheramento della manovra che lo Stato stesso sta operando attraverso il suo caso, perché esso costituisca un precedente nella storia, spalancando le porte del carcere duro per tutti quelli che verranno fatti rientrare nella categoria di “nemico”. È guerra.
Crediamo sia importante non far passare sotto silenzio questa manovra.
È necessario mobilitarsi, per noi e per quelli/e che verranno dopo di noi. Per Alfredo, in sciopero della fame a oltranza. E gli altri.
In solidarietà alla lotta di Alfredo, altri due anarchici prigionieri, Juan Sorroche e Ivan Alocco, hanno iniziato uno sciopero della fame rispettivamente dal 25 e dal 27 ottobre.
Dal 7 novembre anche la compagna anarchica Anna Beniamino, detenuta nel carcere romano di Rebibbia, si è unita a questa lotta, dichiarando anche lei lo sciopero della fame.
Alfredo non ha mai smesso, in nessuna condizione si trovasse, di mettere lo Stato ed il capitalismo di fronte alle loro responsabilità. Per questo lo vogliono tombare vivo. Noi non possiamo permetterlo.
Diciamo chiaramente che riteniamo responsabili della vita e della salute del nostro compagno in primo luogo soggetti e organi dello Stato quali Ministero della Giustizia, Tribunale di Sorveglianza di Roma, Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo, direttore e personale del carcere di Bancali.
Alfredo ha già superato le prime due settimane di sciopero della fame, e andiamo incontro alla conclusione della terza. Le iniziative di solidarietà si susseguono qui, e ovunque nel mondo. La situazione è di allerta.
Sabato 12 novembre scendiamo in piazza a Roma, dove si trovano i responsabili politici di quanto sta avvenendo.
Concentramento a piazza Gioacchino Belli. Ore 15:00
Partecipiamo numerosi/e!
ALFREDO COSPITO FUORI DAL 41-bis! CHIUDERE IL 41-bis! LIBERX TUTTX!