BOLOGNA: SENZA CHIEDERE PERMESSO

Giovedì 7 dicembre abbiamo partecipato con la nostra distro alla seconda edizione della rassegna SENZA CHIEDERE PERMESSO – Mercatino autogestito delle autoproduzioni, ogni primo giovedì del mese in Bolognina.

È con piacere che diffondiamo qualche foto della serata, un momento di riappropriazione nella cornice di un quartiere di cui si vorrebbe cancellare finanche la storia, una boccata d’aria per ridarsi spazio e contestare una sedicente “piazza pubblica” privatizzata, parlare di antirazzismo con un fumetto incredibile e rompere l’isolamento contro la repressione e la violenza di Stato. 💜

Rap con i Senza Palle
Mostra sul DL Caivano

Mostra: Un deserto chiamato sicurezza
Digiuno

Non poteva mancare un pensiero ai caduti durante il violento sgombero dell’occupazione abitativa Social Housing in via di Corticella 115, mentre contemporaneamente veniva sgomberato anche lo Student Hostel occupato in Viale Filopanti 5/A.

In serata il corteo che dalla prefettura ha attraversato la città contro l’attacco sferrato alle lotte per la casa e l’abitare ha raggiunto la tettoia, unendo le voci del corteo a quelle del mercatino, contro la violenza di Stato.

GENOVA: SGOMBERO DEL CSOA TERRA DI NESSUNO

La mattina del 3 novembre 2023 è stato sgomberato il CSOA Terra di nessuno di Genova, realtà attiva dal ’96 al quartiere Lagaccio. Lo spazio era già stato sgomberato ad ottobre del 2021 per poi essere rioccupato sei mesi dopo, nel giugno del 2022, col tentativo delle occupanti di chiederne l’assegnazione da parte del Comune, interlocuzione presto fallita.

Come da copione lo Stato non esita a colpire quartieri e intere comunità cancellando dalla geografia urbana delle città luoghi con decenni di storia di resistenza, solidarietà e autogestione.

Ciò rende evidente non solo quanto sia inutile qualsiasi tipo di interlocuzione quando il tavolo è truccato, ma quanto non sia possibile alcuna trattativa con chi sgombera e reprime, questa ricerca di “riconoscimento” depotenzia e toglie linfa alla lotta e alla possibilità che altri spazi occupati autogestiti possano esistere e autodeterminarsi, liberi da vincoli e ricatti.

L’attacco che in ogni città autogestione e spazi sociali stanno subendo deve porci nell’ottica di riconquistare campo, non di cederlo o cedere ad un “si salvi chi può”.

In questa direzione secondo noi si inserisce la mobilitazione contro la nuova legge anti-rave: nel procedimento contro ignoti citato nel decreto di sequestro preventivo dell’area occupata dal CSOA Terra di nessuno compare infatti proprio il famigerato art. 633 bis, “Invasione di terreni o edifici con pericolo per la salute pubblica o l’incolumita’ pubblica”*, in vigore dal 31/12/2022, regalino di questa nuova legge.

Viene indicato un “evento musicale” – una serata punk programmata a settembre allo spazio – all’interno di un’area che viene definita “senza i requisiti per svolgere qualsiasi tipo di evento”. Nel testo viene citata la formula con cui è stata pubblicizzata l’iniziativa “musica selvaggia ed estrema dal vivo”, facendo riferimento a materiale fotografico e locandine.

Un articolo, il 633 bis, che nasce per colpire i rave e le feste ma che ha invece il chiaro intento di reprimere qualsiasi forma di aggregazione e socialità non rientri nella disciplina imposta dallo Stato, col pretesto della “sicurezza”.

Tutta la nostra solidarietà e complicità a chi nonostante sgomberi e repressione resiste e non smette di lottare!

Dai canali del CSOA Terra di nessuno

  • Art. 633 bis Invasione di terreni o edifici con pericolo per la salute pubblica o l’incolumita’ pubblica.

Chiunque organizza o promuove l’invasione arbitraria di terreni o edifici altrui, pubblici o privati, al fine di realizzare un raduno musicale o avente altro scopo di intrattenimento, e’ punito con la reclusione da tre a sei anni e con la multa da euro 1.000 a euro 10.000, quando dall’invasione deriva un concreto pericolo per la salute pubblica o per l’incolumita’ pubblica a causa dell’inosservanza delle norme in materia di sostanze stupefacenti ovvero in materia di sicurezza o di igiene degli spettacoli e delle manifestazioni pubbliche di intrattenimento, anche in ragione del numero dei partecipanti ovvero dello stato dei luoghi.

E’ sempre ordinata la confisca delle cose che servirono o furono destinate a commettere il reato di cui al primo comma, nonche’ di quelle utilizzate per realizzare le finalita’ dell’occupazione o di quelle che ne sono il prodotto o il profitto.

FIRENZE: NUOVA OCCUPAZIONE!

Sabato 28 ottobre è nata una nuova occupazione a Firenze, in via Incontri 2!

In un periodo storico in cui l’affitto pesa la metà del salario, occupare non è solo giusto, ma anche doveroso. Negli ultimi anni la governance cittadina non è stata mai capace di fornire risposte all’emergenza abitativa e alla carenza endemica di spazi sociali. Noi, dal canto nostro, sprovvisti dei grandi capitali che soli permettono di intraprendere iniziative in questa città, ci arrangiamo con l’unica pratica che ci risulta percorribile: l’apertura e la cura degli spazi abbandonati, per restituirli all’uso sociale e alla collettività. Passate a trovarci per proporre iniziative o informarvi sui progetti!

 

FIRENZE: SGOMBERO VIA GRAMSCI 41

Dai canali dell’occupazione Corsica:

Stanno sgomberando viale Gramsci 41! Un compagno è riuscito a prendere il tetto e sta resistendo. Chiunque può raggiunga il posto, un’altra settimana di resistenza sta per iniziare.

Viene segnalato inoltre un fatto grave: la polizia questa mattina ha raggiunto il tetto tramite scale esterne con le torce spente e le pistole in mano.

IL PROBLEMA NON È IL FUOCO / CENERE E MACERIE – APPUNTI LIBERTARI SUGLI INCENDI IN SICILIA E SARDEGNA

Diffondiamo, da Scirocco Madonie, un opuscolo sugli incendi che hanno colpito e devastato i territori di Sicilia e Sardegna. L’opuscolo contiene due testi: il primo, “Il problema non è il fuoco”, è stato scritto e diffuso nell’estate 2023 da compagnx sicilianx; il secondo, “Cenere e macerie”, è il testo di un compagno sardo uscito sulle pagine di Nurkuntra qualche anno fa.

«Se c’è qualcosa che lega la “colonizzazione di ieri” agli incendi di oggi, è questo accartocciarsi impaurito della coscienza dei colonizzati, è questo rinnovarsi di paura e ubbidienza. Le assemblee possono essere allora dei polmoni collettivi in cui respirare l’aria pulita della rivolta, del riscatto e della festa (per curarsi dalla compressione delle molte paure e dei fumi neri), inceppando i meccanismi nemici. Il rifiuto della delega, il ricordare le responsabilità del Sistema per le nostre sciagure, la disponibilità ad affrontare solo questioni alla portata dell’azione diretta o del controllo diretto dei singoli e delle assemblee abitanti, una pratica interna in cui tutti siano sia pensatori che agenti del percorso (rompendo il circuito chiuso e scisso della militanza), incrinare il rapporto di forza tra decisori e condannati (all’evacuazione, all’emigrazione, all’umiliazione) – tutte queste attività insieme potrebbero rappresentare un farmaco collettivo. Anzi, di nuovo con i greci, un pharmakon: medicina per gli oppressi e veleno per gli oppressori».

Qui l’opuscolo completo in PDF: OpuscoloIncendiWEB

FIRENZE: CI VOLEVATE FUORI DA RIFREDI? ECCOCI!

Nuova occupazione in via Gramsci 35 mentre continua la resistenza sul tetto del circolo Romito.

Diffondiamo dai canali dell’occupazione Corsica:

Oggi abbiamo aperto questo luogo, lo abbiamo aperto perché in questa città non esistono luoghi di aggregazione, non esistono luoghi di socialità, non esistono case per le persone.
Domenica abbiamo occupato un circolo, un circolo abbandonato nel nostro quartiere, un quartiere che tanto soffre della mancanza di spazi. Un quartiere che sta venendo smembrato dai processi gentrificatori, che dopo aver rovinato il centro dilagano nelle periferie vicine. Ora Nardella, dopo aver reso invivibile il centro parla di vietarci gli air BnB, e non solo questo è troppo poco e troppo tardi ma è proprio sintomo di una precisa volontà di espandere la bolla degli affitti brevi a nuove aree, turistificandole e allontanando ulteriormente i residenti.
Il nostro quartiere lo abbiamo sempre amato ed abitato ma ora non ci vogliono lasciare nessuno spazio. Circolini, parchi, piazze, luoghi occupati e posti di socialità, sempre meno rimane di quello che era il nostro quartiere.

Ma noi non ci arrendiamo. Non siamo disposti a vivere in una città invivibile, in cui si lavora solo per pagare l’affitto (a Firenze la media degli abitanti spendono il 50% del proprio stipendio in affitto) e non c’è spazio per andare a farsi una birra senza spendere dieci euro in un luogo per turisti.
Per questo siamo qui oggi, perché vogliamo dimostrare che questa città di spazi ne ha bisogno e in un modo o nell’altro questi spazi li prenderemo, e se non ci volete nel nostro quartiere ci avrete ovunque, soprattutto dove non ci volete.

UNITI SI VINCE

FIRENZE: SGOMBERO DEL CIRCOLO ROMITO IN CORSO

Sgombero del circolo Romito in corso. Celere e digos hanno chiuso la strada. Compagnx sul tetto. Chi può raggiunga la zona.

 [AGGIORNAMENTO]

Le iniziative previste per oggi sono  confermate e saranno spostate in piazza Tanucci. Sul tetto del circolo ancora si resiste. Chi può raggiunga il presidio in via Circondaria.

Ricordiamo il programma:

Ore 13: pranzo sociale
Ore 16: workshop contro il carovita, condividiamo pratiche e saperi per abbattere il costo dell’esistenza
Ore 19: iniziativa con la “città invisibile” sui processi di gentrificazione a Firenze
Ore 21: slam poetry

 

FIRENZE: È NATA LA T.A.Z. LA PIENA

Diffondiamo:

È nata la T.A.Z LA PIENA in via Scipio sighele 64.

Abbiamo deciso di occupare  temporaneamente questo luogo, di aprirlo e sebbene per una sola settimana restituirlo alla città. Questo luogo infatti, il circolo del Romito, è un luogo di aggregazione storico in città, un circolo amico, un luogo per tutti. Quest’estate è stato chiuso, il comune ha preferito lasciare questo luogo di socialità vuoto per poterlo svendere al migliore offerente.
Nella nostra città in cui ogni luogo occupato vuol essere distrutto, ogni piazza svuotata, ogni luogo di socialità mercificato e turistificato, pensiamo che anche una settimana di iniziative, workshop e teatro, una settimana in cui incontrarsi e parlare, una settimana in cui vivere gli spazi che ci mancano possa essere utile affinché si riesca ad immaginarsene di nuovi.

RAGGIUNGETECI