Una biblioteca per mettere in discussione i paradigmi del controllo patriarcale, capitalista e istituzionale, e rovesciare i modelli dominanti spersonalizzanti in cui siamo inseritx.
Alineat@ dentro e fuori da sovrastrutture sempre più strette e spersonalizzanti che ci legano e determinano, questa raccolta vuole essere uno spunto di condivisione e riflessione, per una riappropriazione del sapere oltre lo spazio normativo dell’istituzione.
Oltre all’elenco che si trova in questa pagina, altri materiali si possono trovare qui.
Elenco
DIVIETO DI INFANZIA. Psichiatria, controllo, profitto. Di Chiara Gazzola e Sabastiano Ortu
DISCOLA, Descolarizzare ancora la società. Di Bianca Bonavita
SALUTE/MALATTIA. Le parole della medicina. Di Franca Ongaro Basaglia
NEMESI MEDICA. L’espropriazione della salute. Di Ivan Illich
MEDICINA MALEDETTA E ASSASSINA. DI n’Dréa
UN CRIMINE CHIAMATO LIBERTÀ. Os Cangaceiros
TRILOGIA SCUM. Scritti di Valerie Solanas
41 bis. Il carcere di cui non si parla. Di M. Rita Prette
Carcere e globalizzazione. Il boom penitenziario negli Stati Uniti e in Europa. Lucia Re
Asylums. Le istituzioni totali: i meccanismi dell’esclusione e della violenza. Di Erving Goffman
DONNE AL ROGO. La caccia alle streghe i Europa, le enclosures e l’ascesa del capitalismo
INTERNET, MON AMOUR. Cronache prima del crollo di ieri. Di Agnese trocchi
EFFETTI COLLATERALI. Uso e abuso di psicofarmaci. A cura del TELEFONO VIOLA di MILANO
TECNOLOGIE DEL DOMINIO. Lessico minimo di autodifesa digitale
A cura del gruppo di ricerca Ippolita
LOUISE MICHEL
La «viro major». Breve storia (1830-1905)
DIVIETO DI INFANZIA
Psichiatria, controllo, profitto
Di Chiara Gazzola e Sabastiano Ortu
2018
La tendenza della cultura occidentale a medicalizzare ogni fase della vita si estende all’infanzia e all’adolescenza codificando nuove diagnosi psichiatriche, colpevolizzando espressività e comportamenti, sancendo nuovi limiti di definizione delle presunte anomalie e offrendo all’industria farmaceutica proficui sempre più copiosi. La scuola pubblica è il luogo privilegiato per avviare, attraverso strumenti approssimativi, l’iter diagnostico. L’aumento esponenziale di certificazioni, sancite per catalogare ogni difficoltà dell’età evolutiva, induce alla prevaricazione dell’approccio clinico danneggiando la relazione educativa. Quali le possibilità di opposizione alla diffusione degli screening e a obiettivi formativi che limitano la libertà professionale degli insegnanti? Quali le alternative per i genitori? Affinché la fantasia, il senso critico e la libertà di scelta continuino a caratterizzare l’infanzia, tutta la comunità adulta dovrà difendere le nuove generazioni e la propria responsabilità tornando a riflettere sull’importanza dell’ambito sociale e relazionale.
DISCOLA
Descolarizzare ancora la società
Di Bianca Bonavita
2019
In che modo la scuola ha formato e condizionato il nostro modo di essere e il mondo in cui viviamo? Quanto, nel bene e nel male, ha pesato nella vita di ciascuno di noi? Cosa ci ha dato? Cosa ci ha tolto? Riusciamo ancora a pensare un’educazione distinta dalla scuola o che, addirittura, ne possa fare a meno? Cinquant’anni dopo le riflessioni di Ivan Illich sulla descolarizzazione, Discola continua a pensarla possibile.
ELETTROSHOCK
La storia delle terapie elettroconvulsive e i racconti di chi le ha vissute
A cura del Collettivo Antipsichiatrico Antonin Artaud
2014
Questo libro propone un viaggio nella storia delle shock terapie, che precedono e accompagnano l’applicazione della corrente elettrica al cervello degli esseri umani, per provocare uno shock, ritenuto appunto “terapeutico”. Il collettivo antipsichiatrico Antonin Artaud documenta come l’elettroshock non sia un metodo desueto, ma come esso continui ad essere utilizzato anche in Italia, dove lo si pratica in più di novanta strutture pubbliche e private. Per sfatare il mito che le shock terapie, comprese quelle elettroconvulsive, siano barbarie di altri tempi, gli autori propongono le testimonianze di persone in carne ed ossa, vive e vegete, che sono state sottoposte all’elettroshock. Inoltre ci informano che viviamo in un Paese nel quale vietare queste pratiche è stato dichiarato incostituzionale. Questo lavoro vuole essere uno strumento per ampliare la riflessione e il confronto sul delicato tema dei metodi terapeutici ai quali le persone, soprattutto quelle vittime di etichette psichiatriche, vengono costrette, il più delle volte senza esserne nemmeno informate.
LA VITA QUOTIDIANA COME STORIA
Senza paura e senza psichiatria
Antologia di scritti di Antonietta Bernardoni, a cura del collettivo Bernardoni
2018
Antonietta Bernardoni (1919 – 2008) critica del sistema economico e sociale vigente, fece costante riferimento al movimento operaio e alle sue organizzazioni, partecipò alla lotta partigiana, fu insegnate, medico condotto, terapeuta e ricercatrice. Avuti in mano i titoli accademici e il sapere ad essi legato non ci mise molto a constatare la miseria del paradigma medico/psichiatrico e a interrogarsi sul ruolo dello “specialista”. In questo testo la speciale esperienza di autogestione della salute dell’Attività Terapeutica Popolare a Modena.
La vita quotidiana come storia.
Senza paure e senza psichiatria – PDF
CRIMINI DI PACE
Ricerche sugli intellettuali e sui tecnici come addetti all’oppressione
A cura di Franco Basaglia e Franca Ongaro Basaglia
1975
F. Basaglia, F. Basaglia Ongaro, V. Dedijer, M. Foucault, R. Castel, R. Lourau, V.Accattatis, E. Wulff, N. Chomsky, R. Laing, E. Goffman, T. S. Szasz, S. Cohen, J. McKnight
Una riflessione a più voci sul ruolo dell’intellettuale e del ‘tecnico’ come funzionario del consenso e addetto all’oppressione.
CRIMINI DI PACE.
Ricerche sugli intellettuali e sui tecnici
come addetti all’oppressione – PDF
SALUTE/MALATTIA
Le parole della medicina
Di Franca Ongaro Basaglia
1982
“Salute” e “malattia” non possono più essere considerati fenomeni naturali, avverte l’autrice fin dalle primissime righe del suo libro, ma sono questioni che chiedono – entrambe – uno sguardo storico e critico.
[…] L’uomo, espropriato del corpo nel mondo del lavoro, nella vita sociale, determinato nell’individuazione stessa dei propri bisogni da una logica che non ha niente a che fare con la propria vita e a cui questa viene totalmente subordinata, è ora alla mercé di una medicina che produce più malattia di quanta ne riesca a curare e che copre con un intervento farmacologico – esteso e capillare, secondo le esigenze dell’industria farmaceutica – ciò che nell’organizzazione del lavoro e della vita sociale produce malattia.»
“Quando le conoscenze scientifiche cominciano a strutturarsi in un corpo organico, di pari passo con lo strutturarsi del nuovo corpo sociale, la malattia – individuata, indagata, denudata agli occhi della scienza – comincia ad assumere un altro significato e attorno ad esso si comincia ad organizzare la terapia: la cura viene cioè ad assumere un modo diverso di esprimersi, con i suoi tecnici e gli spazi ad essa specificamente deputati. […] La malattia, nel diventare di pertinenza esclusiva di una medicina organizzata come corpo separato, non è che l’espressione dell’organizzarsi del corpo sociale a partire dalla divisione del lavoro e dalla divisione in sfere separate di tutti i fenomeni umani.”
Per uno sguardo sul testo: Rileggere F. O. Basaglia
Di Ivan Illich
1976
Una serrata analisi critica che demitizza l’istituzione medica. L’estrema medicalizzazione della società e la gestione professionale del dolore e della morte appaiono a lllich come l’esempio paradigmatico di un fenomeno di dimensioni più ampie. La “nemesi medica”, cioè la “vendetta”, la minaccia per la salute quale conseguenza di una crescita eccessiva dell’organizzazione sanitaria, è infatti solo un aspetto della più generale “nemesi industriale”, cioè degli effetti paradossali e delle ricadute negative di uno sviluppo abnorme della tecnologia e dei servizi.
MEDICINA MALEDETTA E ASSASSINA
n’Dréa, 1992
La scrittura di Andréa si impone come strumento di riappropriazione dell’esprienza personale. Privato e politico si compenetrano per individuare le diverse forme di oppressione ed espropriazione che scienza e medicina, subordinate al Capitale, attuano su vite e corpi. Annichilita dall’alienazione della medicalizzazione del corpo ad Andréa non rimane altro che rimettere al centro del discorso politico, come sempre, la libertà, la scoperta di sé, oltre le gabbie istituzionali e i ruoli sociali imposti e previsti. Una presa di parola sul proprio corpo e sulla propria vita, sulla possibilità di un “discorso” del corpo e dell’esperienza fuori dal linguaggio e dallo sguardo scientifico e statale, ‘burocrazia del male’, che oggettiva ed espropria.
Medicina maledetta e assassina – PDF
UN CRIMINE CHIAMATO LIBERTÀ
Os Cangaceiros
Os Cangaceiros è un gruppo clandestino francese che si autodefinì come i Cangaceiros brasiliani, uno dei fenomeni di banditismo sociale più importanti della storia recente del Brasile. Nel rifiuto dello sfruttamento anche a livello individuale, il gruppo degli Os Cangaceiros in Francia attuava la pratica collettiva dell’esproprio, del furto e della rapina, senza rivendicarne una ‘trama politica’, ma considerando l’esproprio appropriativo e il riappropriamento individuale e collettivo, una pratica già politica, sociale e sovversiva in sè. La loro attività va dal 1984 ai primi anni ’90. Significative e numerose sono le azioni pubbliche a sostegno delle rivolte nelle prigioni e contro la repressione e, quelle ‘private’, per così dire, in sostegno ad evasioni o latitanze o comunque in forme di concreta solidarietà con i reclusi. Accanto a ciò, pubblicavano testi, sostanzialmente clandestini. Banditi sociali, alcuni dei quali pregiudicati per reati di tipo comune, tutti a perenne rischio di venire ospitati nelle patrie galere. “I nostri strumenti d’azione sono quelli che utilizza qualsiasi proletario: sabotaggio e vandalismo. Non facciamo azioni simboliche; creiamo disordine, come sanno fare correntemente gli operai in lotta, che bloccano strade e ferrovie, sabotano materiali, ripetitori della televisione, ecc..” Os cangaceiros sfugge le classificazioni rigide, numericamente piuttosto ridotto, ma forte di una solida identificazione reciproca, il gruppo era caratterizzato da un’importante amicalità tra i partecipanti. La loro pratica sovversiva ha il merito di non essersi limitata ad esprimere solo una critica teorica dell’esistente ma di aver alimentato e propagato anche una critica pratica conseguente.
Un crimine chiamato libertà – PDF
TRILOGIA SCUM
Scritti di Valerie Solanas
Non c’è gentilezza ma qualcosa d’indomabile nella scrittura di Solanas, che continua a emergere dalla “fogna” nella quale viene respinto: è il desiderio di rispondere all’oppressione costituendosi come soggetto politico e scardinando il presente ordine sociale. La sua è una visione utopica e apocalittica insieme, è una risata sprezzante, beffarda, sarcastica, che si leva dal luogo dell’abiezione nel quale la società l’ha relegata in quanto soggetto non normato e “fuori controllo”.
CRAVING FOR A REASON
Storia immaginaria di un annientamento reale
Un fumetto che attraverso la storia di Valerie Solanas mette in luce quali dispositivi di potere hanno attraversato e letteralmente smembrato i corpi delle donne. Il fumetto indaga sulle ragioni che hanno portato alla schedatura psichiatrica di una femminista radicale che ha premuto il grilletto, fino ad arrivare all’isterectomia forzata e al totale travisamento o misconoscimento della sua opera scritta: a parlarne c’è Eve, infermiera, un personaggio fittizio, una donna che si interroga sull’annientamento di un’altra donna.
IL CARCERE MANICOMIO
Le carceri in Italia tra violenza, pietà, affari e camicie di forza
Di Salvatore Verde
2011
Questo libro denuncia la proliferazione di nuovi luoghi dell’internamento, indotta dal precipitare verso la forma carcere/manicomio di quel vasto panorama di istituzioni sociali nate con l’affermarsi dello stato sociale, e che avevano il compito di governare il disagio, la sofferenza, la devianza, la diversità.
41 bis
Il carcere di cui non si parla
M. Rita Prette
2012
Gli anni nei quali è stato scritto il testo dell’art. 41 bis dell’Ordinamento penitenziario sono quelli di confine tra l'”emergenza terrorismo” e l'”emergenza mafia, criminalità organizzata”. Non si vuole qui dare giudizi sui fenomeni sociali e politici richiamati. Si vuole invece portare l’attenzione sugli interrogativi suscitati dalle misure “emergenziali” adottate in relazione ad essi, in un Paese che si definisce democratico e che disattende la propria legge fondamentale. In questo libro si percorrono la storia recente del carcere e dei suoi dispositivi punitivi, seguendo la traccia delle emergenze che di volta in volta ne hanno determinato – o pretestuosamente consentito – l’evoluzione. Prendendo l’esperienza armata degli anni settanta come analizzatore, si presenta la nascita del 41 bis e del corollario di articoli di legge che, dal 1986 ad oggi, sono in uso per privare di ogni diritto quei detenuti dei quali si vuole, con la forza, cancellare l’identità per sostituirla con un’altra.
41 bis. Il carcere di cui non si parla by M. Rita Prette (z-lib.org)
Carcere e globalizzazione
Il boom penitenziario negli Stati Uniti e in Europa
Lucia Re
2010
Negli Stati Uniti, dal 1980 a oggi, la popolazione penitenziaria si è più che triplicata, superando i due milioni di detenuti. È un record mondiale, legato a un modello di repressione della criminalità ispirato alla ‘Tolleranza zero’. Questo modello si sta affermando anche in Europa e in molti altri paesi del mondo. La sua diffusione è indice di una ‘globalizzazione penitenziaria’ che minaccia le libertà individuali e l’uguaglianza sociale.
Carcere e globalizzazione.
Il boom penitenziario negli Stati Uniti e in Europa – PDF
Asylums
Le istituzioni totali: i meccanismi dell’esclusione e della violenza.
Erving Goffman
1961
Erving Goffman – Asylums – PDF
DONNE AL ROGO
La caccia alle streghe i Europa, le enclosures e l’ascesa del capitalismo
Comprendere i processi alle streghe del sedicesimo e
diciassettesimo secolo è fondamentale per comprendere
l’ascesa del capitalismo, della famiglia e del potere della
medicina, l’origine della moderna divisione tra generi e
la nostra relazione con il corpo. L’enorme importanza
e l’impatto del fenomeno della caccia alle streghe
sono spesso trascurati non soltanto nella storiografia
ufficiale ma anche negli ambienti radicali. Questa breve
panoramica approfondisce le implicazioni economiche,
sociali e ideologiche e le conseguenze del massacro di
donne che ebbe luogo durante lo sviluppo
del capitalismo e della scienza moderna.
INTERNET, MON AMOUR
Cronache prima del crollo di ieri
Agnese trocchi
2019
«Le nuove tecnologie ci danno la possibilità di non dover scegliere.
Non è fantastico?»
Il futuro è stato ieri, quando eravamo inseparabili da computer e smartphone, nel bene e nel male. Anche quando avremmo preferito farne a meno, perché sapevamo che potevano rivelarsi i nostri peggiori nemici. Gli scandali sulla sorveglianza globale di Internet erano solo la punta di un iceberg, le manipolazioni di massa erano solo l’inizio: eravamo tutti vulnerabili! Curiosità fuori luogo, truffe, furti d’identità e di dati, pornovendette, odiatori… Questo libro parte sempre da situazioni reali, racconta e spiega quali erano i comportamenti a rischio, come si potevano evitare le trappole. Propone trucchi facili da mettere in atto.
Attraverso storie di vita comune impariamo a prestare attenzione ai dettagli, ai sottintesi, a ciò che «sta dietro» l’apparenza degli schermi. Per sottrarci alla nostra condizione di ingranaggi delle Megamacchine diventiamo curiose esploratrici, ampliamo il bagaglio del pensiero critico con storie del futuro che è stato ieri.
INTERROMPERE L’USO DEGLI PSICOFARMACI
Guida alla riduzione del danno
In una cultura polarizzata, da una parte, tra la propaganda delle case farmaceutiche a favore delle medicine e l’agenda contro le medicine di alcuni attivisti dall’altra, noi offriamo un approccio basato sulla riduzione del danno, per aiutare le persone a fare le proprie scelte. Presentiamo anche idee e informazioni per coloro che decidono di continuare a prendere i loro farmaci o a ridurne l’uso.
Molte persone trovano davvero utile assumere gli psicofarmaci e scelgono di continuare a prenderli: anche se con determinati rischi, questa potrebbe essere un’opzione migliore, data la loro situazione e le circostanze.Allo stesso tempo, gli psicofarmaci recano grossi pericoli e possono provocare, a volte, un danno terribile, possono persino diventare un problema più grande delle condizioni a causa delle quali vengono prescritti.
Troppo spesso, le persone che hanno bisogno di aiuto per abbandonare gli psicofarmaci sono lasciate senza guida e le decisioni in merito alle medicine possono venire considerate come la giusta via in un
labirinto. Abbiamo bisogno di informazioni oneste che possano ampliare la discussione, e noi speriamo che questa guida aiuti le persone ad avere più fiducia in sé stesse e a prendersi cura in modo migliore l’una dell’altra.
PDF Riduzione del danno: Interrompere l’uso degli psicofarmaci
EFFETTI COLLATERALI
Uso e abuso di psicofarmaci.
a cura del TELEFONO VIOLA di MILANO, 1998
Dall’esperienza di ascolto del Telefono Viola (associazione che opera da alcuni anni in diverse città italiane contro gli abusi e le violenze psichiatriche) emerge una sempre maggiore richiesta di informazioni e chiarimenti riguardanti l’uso e gli effetti degli psicofarmaci. Spesso, infatti, chi li assume è inconsapevole degli effetti della sostanza che sta assumendo mentre chi li prescrive ignora, o finge di ignorare, la pericolosità del farmaco stesso e trascura il diritto all’informazione del “paziente”. A fronte di tali esigenze, al di là del quotidiano impegno di ascolto telefonico, abbiamo pensato di realizzare un agile strumento di consultazione per chi sceglie, è indotto o è costretto a usare queste sostanze. A dispetto delle campagne di persuasione, dietro cui spesso stanno le stesse industrie farmaceutiche, riteniamo centrale il diritto alla scelta dell’individuo contro l’obbligatorietà della cura e l’illusorio assunto sintomo-farmaco-guarigione.
TECNOLOGIE DEL DOMINIO
Lessico minimo di autodifesa digitale
Le parole delle tecnologie del dominio sono molte, e riguardano tutti gli abitanti del pianeta Terra, anche non umani, anche le macchine. Alcune sono antiche, altre sono di nuovo conio; spesso sono termini inglesi: Algoritmo, Big Data, Blockchain, Digital labour, Gamificazione, Internet of Things, Pornografia emotiva, Privacy, Profiling, Trasparenza radicale e altre ancora. Sono collegate fra loro da una fitta trama di rimandi e sottintesi, una rete di significati colma di ambivalenze e incomprensioni. Insieme compongono il variegato mosaico della società presente e di quella a venire. In questo quadro emerge come ideologia prevalente l’anarco-capitalismo, una dottrina vaga eppure molto concreta nei suoi effetti devastanti sui legami sociali, la costruzione delle identità individuali e collettive, la politica. Sembrano parole d’ordine solide come acciaio temprato, senza crepe, senza debolezze. Ma a osservarle con le lenti dell’ironia, con gli occhiali dello humor e della consapevolezza storica, con il desiderio hacker di smontarle e capire come funzionano, si sciolgono come neve al sole.
Ippolita è un gruppo di ricerca e formazione indisciplinare attivo dal 2004. Conduce una riflessione ad ampio raggio sulle “tecnologie del dominio” e i loro effetti sociali. Pratica scritture conviviali in testi a circolazione trasversale, dal sottobosco delle comunità hacker alle aule universitarie.
Tra i saggi pubblicati: Anime Elettriche; La Rete è libera e democratica. FALSO!; Nell’acquario di Facebook; Luci e ombre di Google; Open non è free. http://ippolita.net
LA CITTÀ DELLE DONNE
Sicurezza, spazio pubblico e strumentalizzazione del corpo femminile nel contesto urbano: una prospettiva di genere
“La politica securitaria della paura altera le reti relazionali, determina un’involuzione della socialità, diminuisce la frequenza dei luoghi pubblici, alimenta lo stigma verso luoghi e persone; non fa altro che aumentare l’insicurezza femminile che, invece, è il prodotto di una violenza di genere pervasiva e diffusa”
LOUISE MICHEL
La «viro major». Breve storia (1830-1905)
Di Anne Sizaire
«Giove, dicevano gli antichi, acceca coloro che vuole perdere. Nessun uomo resiste al potere: bisogna che cada. Il potere fa la sua eterna opera. E così sarà finché la forza sosterrà il privilegio. Il potere è maledetto ed è per questo che sono anarchica».
PDF: Louise Michel. La “viro major”. Breve storia (1830-1905)