
Presidio in centro in sostegno alla lotta di Alfredo contro 41-bis e carcere tutto. LO STATO TRATTA CON LA MAFIA, GLI ANARCHICI NON TRATTANO CON LO STATO, LO COMBATTONO
Cresciamo nei terreni incolti, nelle zone asciutte e sassose, ai bordi dei viottoli

Presidio in centro in sostegno alla lotta di Alfredo contro 41-bis e carcere tutto. LO STATO TRATTA CON LA MAFIA, GLI ANARCHICI NON TRATTANO CON LO STATO, LO COMBATTONO

Nella mattinata di oggi, giorno in cui è attesa la sentenza della Cassazione che confermerà o meno il 41 bis ad Alfredo, un gruppo di studentx universitarx si è riunito in Piazza Verdi per portare la propria solidarietà ad Alfredo Cospito e a tutte le persone detenute. Al microfono si sono susseguiti vari interventi che hanno ribadito che il 41 bis è tortura e che il carcere va abolito, non riformato. Si sono poi ricordate le altre misure di privazione della libertà, come la sorveglianza speciale, che colpiscono in modo sistematico compagnx anarchicx e non solo. Dalla zona universitaria siamo complici e solidali con Alfredo e con chi lotta dentro e fuori le galere!
PER UN MONDO SENZA CARCERE E SENZA FRONTIERE
LIBERE TUTTE
Venerdì 24 febbraio la Cassazione è chiamata ad esprimersi circa la revoca del 41bis ad Alfredo Cospito, di seguito le iniziative previste a Bologna al fianco di Alfredo, per continuare a lottare contro il 41 bis e il carcere tutto.
Piazza Verdi: dalle 11:00 presidio studentesco a oltranza
( Porta il tuo banchetto)
Piazza Nettuno: dalle 18:00 presidio
Riceviamo e diffondiamo:
Assemblea pubblica per una mobilitazione studentesca contro il 41 bis, in solidarietà con Alfredo Cospito.
Martedì 21/02 ore 18
Cortile del 32 di Via Zamboni



Sfratto con violenze di polizia in via Bacchi della lega a Bologna. Una famiglia con due bambine stamattina è stata buttata fuori di casa da due reparti celere che hanno sfondato la porta di ingresso per eseguire uno sfratto per finita locazione. Vista impossibilità di trovare un nuovo alloggio nella costosissima Bologna, si sono rivolti. al Comune che come unica soluzione aveva proposto la divisione del nucleo famigliare con alloggio in albergo. Proposta ritenuta inaccettabile dalla famiglia.

Mentre Alfredo é stato trasferito dal carcere di Opera all’ospedale San Paolo dopo che Nordio ha confermato la sua condanna a morte, compagne e compagni a Milano hanno portato la loro rabbia e la loro determinazione in strada. Ci sono stati scontri e si parla di diversi fermi. Ai compagni colpiti va tutto il nostro calore e la nostra solidarietà! Alfredo libero! Liberi tuttx!

Oggi siamo stati in presidio in piazza VIII agosto contro il carcere e il mondo che ne ha bisogno, solidali con Alfredo in sciopero della fame contro il 41-bis e l’ergastolo ostativo. Abbiamo dialogato con le persone che attraversavano il mercato, raccontato la lotta di Alfredo e quanto avviene tutti i giorni dentro le galere. Abbiamo attraversato in bicicletta la Bolognina, ultimamente iper-militarizzata, per portare la nostra solidarietà alle persone recluse nel carcere della Dozza.
Continueremo a lottare contro l’isolamento, per un mondo senza barriere, gabbie e confini.

Da: No Cpr Torino
Dopo le forti rivolte che hanno infiammato il CPR di Torino Sabato 4 e Domenica 5 Febbraio ci è stato confermato, da chi è ancora recluso dentro, che la maggior parte delle aree sono inagibili. La capienza totale del centro è stata drasticamente ridotta dal fuoco.
Domenica 5 febbraio dopo la rivolta:
Troviamoci in strada in solidarietà ai reclusi al fianco dei rivoltosi
DOMENICA 12 FEBBRAIO CORTEO CONTRO CARCERE E CPR
Ritrovo in piazza CLN ore 14.30
SEMPRE AL FIANCO DI CHI LOTTA PER DISTRUGGERE LA PROPRIA GABBIA.
CONTRO OGNI FRONTIERA
FUOCO AI CPR
TUTTǝ LIBERǝ

Da Femministe Antimilitariste – Assemblea lotto3antimilitarista
Qualche settimana fa riinizia la giostra punitiva contro il movimento antimilitarista e contro l’occupazione militare: perquisizione a casa di una compagna con annesse denunce per una decina di persone, dove, accanto ad uno dei capi d’imputazione, trova spazio l’aggravante di finalità di terrorismo. Nel 2019 viene chiusa l’indagine dell’operazione Lince, operazione che vede 45 persone imputate, di cui 5 con l’accusa di 270bis (associazione con finalità di terrorismo o di eversione dell’ordine democratico). Non ci stupisce che le procure continuino a creare teoremi associativi, l’intento è chiaro: criminalizzare la lotta in quanto tale. Siamo qui per ribadire che terrorista è il patriarcato che ci vuole impaurite e terrorizzate, che ci fa camminare per strada con l’ansia, che ci uccide nelle nostre case, che ci vuole vittime.
Nel 2022 ammonta a 120 il numero di femminicidi lesbicidi trans*cidi nello stato italiano. Chi è che terrorizza?
Siamo qui per ribadire che terrorista è lo stato, che crea confini e frontiere, che ha bisogno della guerra, e per questo bombarda e devasta con le sue bombe la nostra terra e altrove le vite di migliaia di persone. Stato che ha tra le sue armi quella dello stupro, in tempo di pace e in tempo di guerra. Stato che si pone come detentore assoluto di violenza legittima, che riproduce gli schemi e il sistema patriarcale, impedendoci di abortire, criminalizzando l’autodifesa, mettendo poi alla sbarra le persone su cui viene perpetrata sistematicamente la violenza. Di fatto criminalizza l’autodeterminazione: sia quella di fare col proprio corpo quello che si vuole o di lottare per una vita migliore, di difendere i territori che abitiamo.
Siamo qui per rimandare le accuse al mittente, non facciamoci intimorire dalle procure: solidali e complici con l3 compagn3 colpit3 dalla repressione, SA LOTA SIGHIT