NUOVA OPERAZIONE A TORINO

Diffondiamo:

Nei giorni scorsi la polizia di stato ha notificato a due compagni l’obbligo di firma trisettimanale in merito a delle lesioni provocate durante una colluttazione nel corteo del 5 dicembre a Torino.

Il pm Scafi (che ha affiancato Saluzzo durante il processo scripta manent) aveva chiesto 13 misure cautelari: una custodia in carcere per istigazione a delinquere riguardo ai contenuti degli interventi pubblici espressi in svariate occasioni a Torino; 3 arresti domiciliari per i fatti del 5 dicembre di cui sopra; 9 obblighi di firma, di cui 4 per resistenza durante una azione di disturbo nella chiesa della Gran Madre a Torino e 5 per istigazione a delinquere in merito ai cori scanditi in aula durante l’udienza al tribunale di Torino del 5 dicembre.

Il gip ha rigettato in toto le richieste del pm salvo imporre l’obbligo di firma per i due compagni in quanto pregiudicati (il terzo infatti non ha avuto misure poiché non gravato da precedenti).

L’operazione si inserisce nel contesto generale repressivo riguardo alle mobilitazioni durante lo sciopero della fame di Alfredo Cospito, operazioni che hanno già colpito diverse realtà.

Ribadiamo la nostra solidarietà ai compagni e alle compagne in carcere, ad Alfredo ancora sequestrato in 41bis, ai compagni e compagne con le misure.

Che la lotta continui!
Per l’anarchia

Solidali e complici

OPERAZIONE PANICO: RIGETTATO IL RICORSO. MANDATO DI ARRESTO PER UN COMPAGNO

Ieri, 14 luglio 2023, si è concluso il processo per l’operazione Panico.
La Cassazione ha rigettato in toto il ricorso presentato dagli avvocati per 9 imputati/e, confermando quindi la sentenza della Corte d’Appello con pene che vanno dai 2  anni e 3 mesi agli 8 anni.

L’esito del ricorso è stato reso noto in serata ed è stato emesso subito il mandato di arresto per Paska che, intorno alla mezzanotte di ieri, è stato arrestato a Bologna e tradotto nel carcere della Dozza.

Per scrivergli:

Pierloreto Fallanca

Casa Circondariale di Bologna Rocco D’Amato (Dozza)

Via del gomito 2

40127

Bologna

Libertà per tutti e tutte

SGOMBERATA LA CASA DI UNA COMPAGNA SOTTOPOSTA A DIVIETO DI DIMORA DA MILANO

Da: Galipettes Milano

Questa mattina è avvenuto l’ennesimo sgombero nel quartiere di Corvetto, non è una novità, in queste poche vie infatti aler e polizia si presentano una volta a settimana a sgomberare da ormai tanto tempo. Oggi è stato il turno della casa di una compagna che in questo momento si trovava vuota perché è sottoposta a misura cautelare dal recente 26 giugno: un divieto di dimora dal comune di Milano per il corteo dell’ 11 febbraio in solidarietà allo sciopero della fame di Alfredo Cospito. La casa era occupata da diversi anni. Con quest’intervento Aler va a completare ció che la magistratura aveva iniziato ovvero cacciare una persona “scomoda” dalla città, spezzando ciò che la radicava qui: portandole via la casa, il lavoro, e cercando di l rendere piú difficili i legami sociali e politici. È l oramai evidente come le politiche nazionali l contro le occupazioni si stiano inasprendo, l questo va ad aggravare il processo, in corso da anni, di espulsione di persone considerate non utili al funzionamento della città. Abbiamo l diversi esempi recenti: la difficoltà che l’occupazione di via Esterle ha nel tenersi la propria casa, i diversi sgomberi subiti dalla rete “Ci siamo”, appena due settimane fa una grossa occupazione della stessa rete è stata sgomberata nel giro di poche ore, e sabato è stato fatto un corteo contro la speculazione edilizia; nei mesi scorsi altri due spazi milanesi, Baronata e Proprietà Pirata, sono stati chiusi.
È importante continuare organizzarsi per non farsi togliere spazi di vita e di lotta, soprattutto in una città dove il problema della casa riguarda sempre più persone.

L’immagine è di un graffito fatto in piazza Gabrio Rosa durante un’iniziativa in quartiere.

AGGIORNAMENTI SU DOMENICO E NATALE IN SCIOPERO DELLA FAME A BANCALI

Domenico Porcelli continua lo sciopero della fame iniziato 5 mesi fa. Ha gli esami del sangue sballati, dolori alle ossa e bassa saturazione del sangue. Non ha ancora ricevuto nessuna risposta dal ministro Nordio. La sua udienza sul 41bis risulta ancora fissata a fine ottobre!

Natale ha interrotto martedì 11 luglio a causa dei suoi valori glicemici. Iniziava ad essere in uno stato soporoso anche di giorno e senza forze, con gravi rischi.

AGGIORNAMENTI SULLA RECENTE INDAGINE PER 270BIS E SULL’OPERAZIONE “RITROVO” DEL 2020 A BOLOGNA

Diffondiamo un aggiornamento sulla recente indagine per 270 bis che sta coinvolgendo compagnx bolognesi e trentini, e un aggiornamento sull’operazione “Ritrovo” del 2020 a Bologna.

Bologna, 30 maggio 2020- corteo in solidarietà all* arrestat* nell’operazione “Ritrovo”.

Il 5 luglio i R.I.S. di Parma hanno iniziato ad analizzare, tramite accertamenti irripetibili, il materiale repertato in fase di indagine e inviato loro dai R.O.S. , nell’ambito dell’indagine per 270bis depositata il 13 giugno dal procuratore Gustapane per 4 compagni e compagne di Bologna e due a Rovereto. Curiostà: i reperti in questione sono arrivati all’attenzione dei R.I.S. tramite pacco Amazon, che a quanto pare per loro è il mezzo più sicuro per il trasporto di tali oggetti. Le fasi di analisi sono state seguite da un perito nominato dall* indagat* e si sono concentrate sulla ricerca, sul materiale repertato, di eventuale materiale biologico ed ematico nonché impronte digitali e indagini merceologiche. Il materiale analizzato il 5 luglio riguarda volantini, bottiglie di plastica e resti di materiale combusto. Precedenti analisi di questo tipo erano già state effettuate su altri reperti, di cui non siamo ancora a conoscenza, prima che gli indagati da ignoti passassero a noti, così come è stata già effettuata in precedenza l’analisi di liquidi repertati, per evitarne il degradamento in tempi lunghi.
Nel frattempo è stata fissata al 20 ottobre l’udienza preliminare dell’operazione Ritrovo. In fase di riesame era caduto il reato associativo, restano in piedi i reati specifici di concorso in istigazione a delinquere, danneggiamento, imbrattamento e danneggiamento mezzo incendio. L’operazione Ritrovo era scattata il 13 maggio 2020 e aveva portato in carcere 7 compagni e compagne a Bologna più altre 5 con firme e obblighi di dimora. Alla base dell’operazione c’era l’accusa di 270bis per tutti/ le indagate/i, dopo anni di indagini da parte dei R.O.S. relative a compagni e compagne anarchiche e allo spazio di documentazione Il Tribolo, apparse al G.I.P. meritevoli di custodie cautelari come “prevenzione sociale” nel clima di lockdown e soprattutto in conseguenza della solidarietà portata ai rivoltosi del marzo 2020 nelle carceri italiane. Dopo 18 giorni il riesame aveva portato alla caduta del reato associativo e all’uscita dal carcere dei/lle compagni/e, alcuni/e dei quali erano state sottoposte ad obbligo di dimora per sei mesi. Come strascico dell’operazione Ritrovo erano state chieste 6 sorveglianze speciali, di cui una sola è stata eseguita per un compagno nell’autunno 2022, dopo 1 anno e mezzo da quando gli era stata comminata, per la durata di due anni. Nel corso delle indagini, chiuse a gennaio 2021, altre tre persone sono state iscritte nel registro degli indagati per reati di danneggiamento e imbrattamento in episodi di piazza.
Seguiranno aggiornamenti.

COS’È SUCCESSO AL TOSCANA PRIDE DI FIRENZE

Diffondiamo il comunicato della Favoloska Ribellione di Firenze, ringraziando le compagnx che l’8 luglio si sono presx l’onere e la gioia di portare la loro scomoda presenza nell’ambito del Toscana Pride, aprendo una conflittualità che crediamo non solo necessaria, ma auspicabile e desiderabile. Speriamo sia un esempio per moltx, speriamo sia solo l’inizio!

Dopo essere stat3 circondate dalla digos che non voleva farci unire al pride, dopo che è stata “concessa” all3 froc3 la testa del corteo, lo stesso Toscana Pride che si rivendica le rivolte di Stonewall ci ha impedito di fare un intervento sul palco, davanti a una piazza mezza vuota, facendoci allontanare dalla celere a suon di manganellate. Toscana Pride si rivendica di difendere i nostri corpi, e allo stesso tempo ci schiera contro la polizia che, secondo loro, “non è un pericolo per le persone queer”.

Siamo fier3 delle manganellate che ci siamo pres3 sotto quel palco,
perché sono la dimostrazione dell’ipocrisia di Toscana Pride e di tutte le associazioni che ne fanno parte, che pretendono di parlare a nome di tutt3 13 froc3 e allo stesso tempo ci silenziano con l’uso della forza della polizia, dicendoci che “ce le siamo cercate” e che “non ce ne hanno date abbastanza”, e poi ci scherniscono da sopra un palco sul quale noi froc3 non conformi e non silenzios3, a quanto pare, non siamo 13 benvenut3.

Le istituzioni e i pride istituzionali e commercializzati, come si dimostrava quello di ieri con il suo carro di Student Hotel, sono la bugia continua che ci mantiene oppress3.

“Con un mattone è iniziato, con un manganello è finito” avevamo scritto in un altro comunicato, bene state sicur3 che i manganelli di ieri non pongono fine a niente, così come non hanno mai posto fine alla lotta frocia.

Secondo l’intenzione era quella di spaventarci, noi rispondiamo che i manganelli non ci hanno mai fatto paura. Ci subiamo violenza quotidiana da tutta la società e sempre, come adesso, rispondiamo con orgoglio, lotta e RESISTENZA FROCIA!

LE SOLITE. SULL’OPERAZIONE DEI ROS DI POTENZA DEL 26 GIUGNO

La mattina del ventisei giugno alle cinque di mattina scatta un’operazione dei ROS di Potenza in varie parti della penisola. Dodici persone vedono le proprie case o quelle delle proprie famiglie essere invase dai reparti del ROS, alla ricerca di materiale che potesse legare i diversi individui interessatx all’area anarchica. Mentre i/le compagnx venivano tenutx per diverse ore in caserma per perquisizioni, tra cui quella informatica (copia dei dati del cellulare), le loro famiglie (residenti nel territorio lucano) erano trattenute in ostaggio per altrettante ore dai reparti speciali con la scusa della perquisizione domiciliare.

L’operazione prende avvio dall’apertura di un’indagine per 270 bis nella quale non paiono risultare una contestazione di fatti materiali (salvo la citazione di un danneggiamento nei confronti dell’ENI), quanto più di appartenenza ad un’associazione anarchica e atti di apologia e propaganda (nella quale viene inserita anche la lotta in solidarietà ad Alfredo).

È evidente come tale ennesima operazione s’inscrive in un contesto
repressivo nazionale volto a spezzare qualunque solidarietà tra gli individui.

Un affettuoso saluto a tutte le persone private della loro libertà e col fiato della repressione sul collo.

Seguiranno aggiornamenti.

ACCORDO UE SUL PIANO PER LA PRODUZIONE DI MUNIZIONI

Previsto un fondo da 500 milioni, ratifica finale entro luglio.

“L’Unione europea ha raggiunto l’accordo politico sul piano per aumentare la produzione di munizioni a un milione di pezzi l’anno. L’Act in support of ammunition production (Asap), proposto a maggio dalla Commissione Ue, prevede un fondo da 500 milioni di euro dal bilancio comunitario per il co-finanziamento dei progetti industriali nazionali per le munizioni e apre la strada alla possibilità per i Paesi di usare parte dei fondi del Pnrr e di coesione per sostenere la produzione. Il piano contribuirà ad aumentare le consegne di armi da artiglieria all’Ucraina. La firma finale e l’entrata in vigore sono attese entro fine luglio.”

Fonte: https://www.ansa.it/amp/sito/notizie/mondo/europa/2023/07/07/accordo-ue-sul-piano-per-la-produzione-di-munizioni_87a9ccda-b11f-4aae-b3a2-a2299e431a78.html

 

IT-ALERT, NUOVO SISTEMA DI ALLARME PUBBLICO NAZIONALE

“IT-alert, il nuovo sistema di allarme pubblico nazionale, arriva nella nostra regione con un messaggio di test che, una volta a regime, potrà essere attivato per informare direttamente i cittadini in caso di gravi emergenze imminenti o in corso.” Fonte: sito della Regione Emilia Romagna

Lunedì 10 luglio tutti i cellulari collegati a celle di telefonia mobile dell’Emilia-Romagna squilleranno contemporaneamente ma con un suono diverso rispetto a quello delle normali notifiche. Si tratta del nuovo sistema di allerta di cui si sta dotando l’Italia, già sperimentato in Toscana, Sicilia, Sardegna, Calabria (già al quarto test).

IT-alert diventerà operativo nel 2024 e si attiverà in caso di gravi emergenze o eventi catastrofici imminenti o in corso, come incidenti nucleari o emergenze radiologiche, incidenti rilevanti in stabilimenti industriali, maremoti, collasso di grandi dighe, attività vulcanica.

Il procedere della crisi del sistema capitalista sta esasperando sia le politiche di guerra e di contenzione dell’immigrazione, sia le politiche di precarizzazione e di attacco alle classi sublaterne, determinando una corsa sempre più rapida alla conquista di risorse e mercati nel mondo. In questo contesto risulta evidente a tutte/i quanto emergenze ed eventi critici non possono più essere affrontati come “incidenti di percorso” da denunciare ogniqualvolta ci colpiscono, direttamente o indirettamente (diventando a tutti gli effetti strumenti di ricatto e vessazione in mano ai padroni) ma come elementi strutturali che pongono l’urgenza materiale di una critica radicale e di un’opposizione concreta a questo modello di sviluppo insensato, allo sfruttamento di persone e territori, allo stato di cose presenti.