APPENNINO ROMAGNOLO: TREKKING SOLIDALE ANTIFASCISTA

Riceviamo e diffondiamo:

DOMENICA 16 MARZO TREKKING SOLIDALE INGUAIATX ANTIFA
ESCURSIONE NELL’APPENNINO ROMAGNOLO

– Partenza in mattinata
– Vino e pranzo al sacco li portiamo noi, tu portati l’acqua da bere, bicchiere o tazza, scarpe buone e k-way

*Sottoscrizione consigliata: dai 10 euro in su’
(tutto benefit inguaiatx antifa per le contestazioni all’apertura della sede di Cesena di Cagapund)

Per info sulla partenza e prenotazioni (se venite dovete prenotarvi):
3510934193 (messaggio whatsapp o telegram)
Oppure alla mail: spazio.solebaleno@bruttocarattere.org

BOLOGNA: QUALCHE CONSIDERAZIONE SULLA MARCIA NEOFASCISTA CHIAMATA A BOLOGNA PER IL 15 FEBBRAIO (E POI ANNULLATA)

Riceviamo e diffondiamo queste note sulla marcia neofascista indetta a Bologna per il 15 febbraio (e poi annullata) e sulle mobilitazioni chiamate per contrastarla.

Dopo le recenti manifestazioni e ronde delle organizzazioni neofasciste Movimento nazionale rete dei patrioti e Casa Pound, in queste settimane Bologna si stava preparando a rispondere all’ennesima chiamata fascista in città. Il 15 febbraio alle 15, tale Patrick D’Amato, questo il suo nome online, aveva indetto via social una marcia per la sicurezza e contro il degrado, in stazione centrale, sotto la sigla, tutta virtuale, “Rivoluzione Nazionale”. Piu che un gruppo organizzato tale sigla, ad un’analisi più attenta dei profili social, è risultata riferirsi ad un giovane romagnolo esaltato che cerca di raccattare consenso via social per creare il suo movimento, scontento delle sigle piu organizzate. Sproloqui scritti in prima persona si possono trovare su telegram, tik tok, instagram. L’attivitá fino a ora sembra limitarsi a qualche attacchinaggio, a qualche adesivo in giro, e alla propaganda portata avanti online. La mancanza di una vera organizzazione si evidenziava dai diversi sondaggi lanciati su telegram dal giovane mitomane, che in queste settimane stava cercando di capire quanti iscritti ai suoi canali si sarebbero presentati davvero alla chiamata, segno dell’assenza di una vera rete di supporto. Negli ultimi giorni abbiamo assistito addirittura a battibecchi online tra la rete dei patrioti e questa neonata sigla, in cui i primi hanno preso le distanze dalla seconda, denigrandone l’iniziativa.

Il primo canale telegram nasce a marzo, 183 iscritti, si chiama “Rivoluzione neofascio” ma si sa, comunicativamente, suona meglio “Rivoluzione Nazionale”. Cosi da ottobre, canale nuovo.  Sul canale si incontrano diversi tentativi di organizzare ronde e pessaggiate. La modalità è la stessa, un soliloquio fatto di sproloqui, e sondaggi con un  “pubblico” pressochè inesistente. A prendere in considerazione un sondaggio per una ronda a Bologna a novembre sono in sei.

Il fatto che non sia un gruppo organizzato non deve per forza rassicurare, e anzi, potrebbe comportare un aspetto di imprevedibilitá maggiore, di fatto però è stato chiaro fin da subito che si trattava di una chiamata tutta virtuale e senza struttura, e infatti è bastato uno scappellotto dai fasci organizzati, e uno dalla questura, per far si che l’eroe annullasse la marcia e chiedesse ai “camerati” di non presentarsi il 15. Patrick però rassicura, la manifestazione verrà riproposta in altre forme, rispettando tutte le norme imposte dalla questura, ha imparato la lezione, farà le cose a modo. Alle 14:20 video e proclami sul fatto che la marcia non si sarebbe fermata, alle 18:20 tutto annullato. Una storia che ha del ridicolo.

Ai diversi sondaggi lanciati e rilanciati dal canale a sigla RN per capire in quanti iscritti al gruppo telegram si sarebbero presentati alla chiamata, avevano risposto positivamente meno di quaranta persone su uno, una ventina su un altro. Questi sondaggi e questi numeri però vogliono dire poco e niente e non possono essere considerati un elemento di valutazione attendibile, trattandosi di persone di cui è ignoto il reale coinvolgimento.

A Bologna per il 15 febbraio sono state chiamate due piazze dai movimenti per contrastare questo tentativo di adunata di feccia, una in Piazza Medaglie D’oro, nel luogo di indizione dove doveva partire questa marcia, una in Piazza dell’Unitá.

Va notato che nel movimento le informazioni circa questa “marcia” e la sigla che l’ha promossa sono girate in modo grossolano, sull’onda di un allarmismo un po’ prematuro. L’antifascismo così rischia di diventare soltanto la vetrina della realtà di turno per autorappresentarsi.

Il neo-fascismo risorgente non va assolutamente sottovalutato, ma occorre collocarlo nel contesto corretto per poterlo contrastare e combattere con metodi efficaci ed adeguati. Analizzare la natura e la geografia di queste nuove formazioni neo-nazifasciste non può essere fatto in modo superficiale, e serve a poco se questa attività non viene accompagnata da una costante vigilanza, da coerenti pratiche di mobilitazione, e dall’antifascismo militante.

Chissà, forse se si fosse evitato di ingigantire questa marcia avremmo potuto incontrare il prode Patrick alla stazione, spiegargli davvero cos’è l’antifascismo, e di non riprovarci più?

Alcune antifasciste⁩⁩⁩

 

BOLOGNA: MEZZ’ORA D’ARIA [RADIO]

Diffondiamo:

Ricordiamo a tuttx la puntata di Mezz’ora d’aria in onda oggi sabato 18 gennaio 2025 alle 17:30 sulle frequenze di Radio città Fujiko, FM 103.1.

In questa puntata parleremo dell’uccisione di Ramy a Milano, dello scudo penale per le forze dell’ordine e dell’istituzione di “zone rosse” all’interno di molte cittá. Infine, la collettiva anarcoerbana interverrá con la seconda pillola di erbacce anticarcerarie.

Di seguito i riferimenti della radio, a cui potete far arrivare dediche, pensieri ed esperienze:
– contatto whatsapp e telegram per chi volesse mandare con un messaggio i propri saluti dentro: 3501550853.
– per chi volesse scriverci una mail: info@mezzoradaria.com
– Per chi invece volesse inviarci una lettera: Mezz’ora d’aria, presso Radio Città Fujiko, via Zanardi 369, 40131 Bologna.⁩

PORRETTA: CONTESTATO IL GENERALE VANNACCI

Riceviamo e diffondiamo:

Oggi, venerdì 8 novembre, il generale Vannacci era atteso a Porretta, principale centro abitato della valle del Reno, nell’appennino bolognese, per tenere la presentazione del suo libro in un cinema, insieme a consiglieri regionali e varie cariche del suo partito. Ma le cose sono andate diversamente da come avevano previsto. Alcune persone infatti hanno bloccato l’ingresso del cinema, esposto alcuni striscioni femministi, contro la guerra e il ddl 1660 e volantinato tra i passanti, intonando cori contro il fascismo,il razzismo e il sessismo. I simpatizzanti di questo losco figuro si sono trovati impossibilitati ad entrare nel cinema, e i carabinieri e la Digos hanno provato a forzare il blocco delle porte tirando, spingendo e provando a spostare di peso le antifasciste che le presidiavano. Dopo una mezz’ora di parapiglia, i fascisti sono dovuti entrare nel cinema da una porta secondaria, e il comizio è stato ritardato e disturbato dai cori delle compagne per strada. È stata espressa solidarietà ai migranti e alle migranti, ai popoli in rivolta, ed è stato urlato forte che i fascisti in appennino non avranno vita facile!

Fuori i fascisti dall’universo!
Antifascistx dell’appennino

BOLOGNA: FASCISTI E AVVOLTOI

Infomerdafascista:

A Bologna il 26 settembre in Piazza dell’Unitá fasci e avvoltoi sotto il nome di “Una Bologna che cambia” hanno chiamato a raccolta amici e camerati alle 17:30 al grido di STOP DEGRADO, mentre sotto il nome di “Movimento nazionale rete dei patrioti”, sezione Emilia, la stessa feccia ha indetto per il 12 ottobre, sempre a Bologna, una manifestazione “contro l’immigrazione incontrollata”.  Il “Movimento nazionale rete dei patrioti” è una sigla nata nel 2020 da una scissione del ben più noto partito fascista Forza Nuova e sotto cui si celano diverse formazioni neofasciste. “Una Bologna che cambia” è l’ennesima sigla con cui gli stessi personaggi tentano di mimetizzarsi e rivendersi in cittá come “movimento civico”, tra populismo di bassa lega e revisionismo storico.

NESSUNO SPAZIO A FASCI E AVVOLTOI

[…] la speculazione e la cementificazione chiamata “riqualificazione”, la strumentalizzazione “dell’emergenza droga” e “dell’allarme sicurezza”, la discriminazione della popolazione migrante, la militarizzazione della vita quotidiana, il progressivo restringimento della sanità e dei servizi. Una realtà in cui la sistematica distruzione di comunità e territori è l’esito di quella violenza istituzionale che si nutre di politiche razziste, proibizioniste e repressive, per sostenere e alimentare economie assassine e rendere più docili le classi sfruttate. Città in cui il continuo rinforzarsi delle retoriche della legalità e del decoro si traduce negli abusi sempre più legittimati delle forze dell’ordine e nella violenza del carcere. Un tempo che rende sempre più evidente la necessità di sovvertire l’esistente e lottare.

BOLOGNA: RONDE FASCISTE IN BOLOGNINA

⁨E’ di questi giorni la notizia della ronda di un gruppo di fascisti legati alla Rete dei Patrioti, costola di Forza Nuova nata ufficialmente nel 2020. La notizia viene rilanciata da Bulaggna Dsdadet, gruppo locale di ultras di estrema destra.
Una trentina di uomini si sono aggirati nelle zone della Bolognina e della Stazione mirando in particolare a “pusher magrebini e del centrafrica” per restituire la zona “agli italiani per bene”. Risulta chiara la commistione di fascismo, razzismo, proibizionismo e odio per chi sta al margine.
Se i fasci sono sempre più a loro agio nello sfilare nelle città, come il 29 aprile a Milano in ricordo di Sergio Ramelli, o come è accaduto gli scorsi anni durante la chiamata nazionale del primo maggio a Bologna, è anche grazie al clima di costante legittimazione politica da parte dei media e dell’informazione mainstream, in cui PD e destre non sono altro che due facce della stessa medaglia. Vediamo infatti la costante giustapposizione tra una notizia del poliziotto buono che fa la spesa alla signora in difficoltà, alternata a ronde, retate o a notizie che criminalizzano spacciatori e giovani migranti, o strumentalizzano episodi di cronaca . L’abbiamo visto con Caivano, con le retate in Bolognina, con le carceri sempre più piene: dove lo Stato nelle sue forme repressive istituzionali non arriva si lascia lo spazio alle ronde degli ex forzanovisti.
E mentre i picchiatori fascisti riprendono terreno nelle strade, i cattofascisti lanciano la loro campagna territoriale verso le europee con lo slogan “No al diritto all’aborto”.
Ma è proprio questa la prassi inaugurata negli ultimi anni da figure di spicco della destra fascista del territorio, come Massimiliano Mazzanti, sedicente giornalista, che fa da connettore tra la destra extraparlamentare e i fasci nelle istituzioni, anche attraverso mirate operazioni di revisionismo storico, come nel caso di interi seminari che Mazzanti tiene sulla Uno Bianca e sulla strage del due agosto del 1980.
“Movimento nazionale rete dei patrioti”, “Bologna gente libera”, “Una Bologna che cambia”, “Bulaggna Dsdadet”… tanti nomi, stesse facce, stessa feccia. Fasci 4.0 che hanno imparato ad usare i social e la comunicazione, a farsi camaleonti per cavalcare ansie, malcontento e paure: in pandemia li abbiamo trovati insieme a padroncini e ristoratori, accanto ai costruttori edili contro il blocco degli sfratti, di recente li abbiamo visti cavalcare le proteste contro Bologna città 30 e prossimamente forse li ritroveremo anche ecologisti contro il taglio degli alberi! Per quanto si ridipingano di cittadinismo, la loro puzza rimane inconfondibile.

Vogliamo sbirri e fasci fuori dai quartieri! Vogliamo strade solidali, antifasciste, antirazziste, tranfemminsite, antiproibizioniste!

FUORI I FASCI DAI QUARTIERI⁩

UN ALTRO ARRESTATO PER I FATTI DELL’11 FEBBRAIO A BUDAPEST

Diffondiamo:

Questa mattina i carabinieri di Milano si sono presentati a casa di un nostro compagno, Gabriele, e lo hanno arrestato per i fatti dell’undici febbraio a Budapest. Per lui era stato emesso un MAE (mandato di arresto europeo). Gabriele si trova al momento nel carcere di San Vittore in attesa dell’udienza per l’estradizione.

Come ormai ben sappiamo i prigionieri in Ungheria non possono ricevere la posta se non dai contatti autorizzati per i colloqui. Mandiamo tanti telegrammi a Gabriele (ci mettono meno di cartoline e lettere) cosicché possa sentire calore e solidarietà finché è recluso in Italia.

Seguiranno aggiornamenti.

GABRIELE MARCHESI
CC DI MILANO SAN VITTORE
PIAZZA GAETANO FILANGIERI 2
20123 MILANO

TUTTX LIBERX


In seguito all’udienza del 22 novembre a Gabriele sono stati concessi gli arrestati domiciliari con tutte le restrizioni! L’udienza in merito all’estradizione verrà fissata per i primi di dicembre.

GABRI LIBERO
TUTTI LIBERI
TUTTE LIBERE


GABRI LIBERO! NO ESTRADIZIONE!

Nella notte fra il 20 e il 21 novembre Gabriele, un compagno di Milano, è stato arrestato e trasferito nel carcere di San Vittore. In seguito alla prima udienza, mercoledì 22 novembre gli sono stati concessi gli arresti domiciliari con tutte le restrizioni, dove si trova ora. Su di lui pendeva un MAE (mandato d’arresto europeo) emanato dall’Ungheria per i fatti del febbraio 2023, quando alcuni neonazisti presenti a Budapest per commemorare il “giorno dell’onore” vennero attaccati.
Il prossimo appuntamento con la giustizia italiana per lui sarà l’udienza in corte d’appello, l’organo competente in materia di estradizioni, fissata per il 5 dicembre. In questa udienza si entrerà nel merito della decisione per l’estradizione. Esprimiamo la nostra totale solidarietà a Gabriele e rinnoviamo la nostra vicinanza a Ilaria e Tobias. Un pensiero di coraggio e buon augurio anche a tutte le compagne e i compagni tedeschi ricercati dalle autorità per questi MAE.
Mobilitiamoci ovunque affinché Gabriele non venga trasferito in una prigione ungherese dove, come se non bastasse, le condizioni detentive sono tra le peggiori in Europa.

BOLOGNA: “PATRIOTI” IN CENTRO

Oggi il “Movimento nazionale rete dei patrioti” – sigla nata nel 2020 da una scissione del ben più noto partito fascista Forza Nuova e sotto cui si celano diverse formazioni neofasciste – chiama una manifestazione razzista e xenofoba a Bologna, con l’intento di “riprendersi le strade”. Il concentramento che i loro siti spazzatura indicano al momento è alle 17 in Piazza Galvani.

NESSUNO SPAZIO AI “PATRIOTI”!

STATO D’EMERGENZA ANTI-MIGRANTI

Il governo Meloni ha dichiarato “lo stato di emergenza su tutto il territorio nazionale a seguito dell’eccezionale incremento dei flussi nel Mediterraneo”. Avrà una durata di sei mesi e sarà sostenuto da un primo finanziamento di cinque milioni di euro che presumibilmente verranno utilizzati per dar vita a un centro per il rimpatrio dei migranti (Cpr) in ogni regione.

Link: https://www.osservatoriorepressione.info/migranti-governo-dichiara-lo-demergenza/

PERQUISIZIONE A UDINE

Assemblea permanente contro il carcere e la repressione del Friuli e di Trieste:

Negli ultimi giorni dello scorso mese di luglio, giornalacci locali e testate online hanno fatto un po’ di gazzarra per qualche scritta e un attacchinaggio, oltre che per la distruzione di una lapide commemorativa. Si tratta della lapide, posta in mezzo alla campagna, a ricordo del centro di reclutamento di un lugubre corpo speciale del Regio Esercito, gli Arditi, in località Sdricca di Manzano (UD), nel 1917.

A questo link è presente, nei commenti, una rassegna stampa, la segnaliamo a puro titolo esemplificativo.

La mattina di mercoledì 19 ottobre scorso un nostro compagno è stato convocato dai carabinieri nella caserma di Udine Est, dove gli è stato notificato l’avviso di garanzia come indagato per la vicenda, e dentro alla quale caserma è stato perquisito personalmente con ordine di denudamento (al quale ha disobbedito). Il gesto ha un carattere puramente intimidatorio e può anche rappresentare l’anticamera di trattamenti di condizionamento psico-fisico più violenti. In seguito i carabinieri hanno perquisito l’abitazione e l’auto del compagno, sequestrando bombolette colla spray e vernice, un telefono Nokia privo di connessione alla rete, tutti i computer, un martello.

Al compagno va tutta la nostra solidarietà.

Inoltre non possiamo non concludere dicendo che riteniamo che la distruzione di quella lapide, le scritte e l’attacchinaggio siano stati un bene e, per una volta, abbiano fermato il dilagare annoso dei fasci su questa vicenda degli arditi: i comuni friulani di Capriva e Manzano hanno revocato il patrocinio al raduno della FNAI, la sala municipale della ex-capitale della sedia è stata dichiarata indisponibile a ospitare una mostra fotografica e la presentazione di un volume, e infine il concerto degli Ultima Frontiera si è ridimensionato a festa privata.

Un tanto anche per rompere il silenzio peloso imposto dai custodi ufficiali dell’antifascismo istituzionale e la conseguente ipocrita omertà di vasti settori del “movimento” friulano e triestino.

Assemblea permanente contro il carcere e la repressione del Friuli e di Trieste

liberetutti@autistiche.org

Associazione “Senza sbarre”

c.p.129, 34121 Trieste


Link: https://www.osservatoriorepressione.info/udine-perquisizione-casa-un-compagno/