Lunedì 8 maggio alle ore 17 – Facoltà di Lettere de La Sapienza – assemblea pubblica per la preparazione del corteo a Roma. Organizziamoci insieme in vista della ricorrenza del 2 giungo per ribadire che non abbiamo nulla da spartire né tanto meno da festeggiare con una Repubblica fondata sulla guerra.
Categoria: Lotte
SECONDA USCITA DELLE EDIZIONI ANARCOQUEER: GUERRIGLIA FROCIA
Riceviamo e diffondiamo:
È disponibile la seconda uscita delle edizioni Anarcoqueer, Guerriglia Frocia.
Testi di Ed Mead e Rita “Bo” Brown sulla George Jackson Brigade e il collettivo gay anticarcerario Men Against Sexism (1975-1978) (allegata copertina).
Dal retrocopertina:
Racconti di vita e di lotta di Ed Mead e Rita “Bo” Brown, due membri della George Jackson Brigade (GJB), fuori e dentro dall’inferno carcerario. Una lesbica e un gay di estrazione proletaria che impugnano le armi e decidono di lanciarsi in una lotta rivoluzionaria, senza respiro, contro il sistema capitalista, le istituzioni carcerarie, il sessismo, il razzismo e l’omofobia. Dopo una serie di azioni spettacolari (undici attentati, altrettante rapine in banca e la
liberazione di un prigioniero) si apre per loro una nuova fase, che non significa affatto una resa ma semplicemente un nuovo scenario di battaglia: quello della lotta dall’interno delle mura.
112 pagine, 10 euro a singola copia, 7 euro da cinque copie in su
Parte del ricavato del libro sarà benefit per prigionierx e progetti queer/transfemministi
INDICE
Introduzione
Una breve storia della George Jackson Brigade
Una breve autobiografia di Bo Brown
Dichiarazione alla corte di Rita Bo Brown
Dichiarazione in tribunale alla sentenza di condanna di Bo Brown
Una breve autobiografia di Ed Mead
Imprigionato e segregato di Ed Mead
Men Against Sexism di Ed Mead
Queerizzando l’underground. Un’intervista con Bo Brown & Ed Mead
Cronologia delle azioni della GJB raccontate dal gruppo stesso
Fonti e bibliografia
Per info e ordini: anarcoqueer@riseup.net
http://anarcoqueer.noblogs.org
BOLOGNA: VIA AGUCCHI SOTTO SGOMBERO!
STANNO SGOMBERANDO LO SPAZIO DI VIA AGUCCHI 126!
RAGGIUNGETE LE COMPAGNE IN VIA ZANARDI 247, DAVANTI ALLA GELATERIA WHYNOT!
Per altre info https://mastodon.bida.im/@murodiviaagucchi
MONTESOLE: DALLE MONTAGNE ALLE CITTÀ, LIBERAZIONE! DAL 41BIS, DALLE FRONTIERE, DALLE GALERE
Riceviamo e diffondiamo:
Ieri, 25 aprile, siamo stat a Monte Sole, nelle zone dell’eccidio di Marzabotto avvenuto nel 1944 per mano nazifascista. In una data che ogni anno si ripete uguale a sé stessa, e che troppo spesso diventa celebrazione e ricordo di una resistenza partigiana museificata, siamo salit sul palco con uno striscione con scritto “dalle montagne alle città liberazione dal 41 bis, dalle frontiere, dalle galere” e abbiamo letto un testo che abbiamo distribuito alle persone presenti, creando dibattito attorno al tema del 41 bis e di cosa significa resistenza oggi. Di seguito il testo del volantino:
Perché parlare di 41 bis il 25 aprile, nella festa della liberazione dal fascismo?
Il 41 BIS nasce e si sviluppa tra gli anni 70 e 90, nel contesto della repressione della lotta di massa e della lotta armata di quegli anni, entrando in vigore nel 1992 con le stragi di mafia. Da misura emergenziale si trasforma in strumento repressivo adottato abitualmente dallo stato italiano. Comporta 21/22 ore di isolamento al giorno in celle di due metri e mezzo per tre metri, con finestre che impediscono alla luce di entrare. L’ora d’aria avviene con altre persone dello stesso regime carcerario a discrezione della direzione del carcere e i reclusi non hanno la possibilità di avere contatti visivi con elementi naturali. Possono avere 1 solo colloquio familiare di 60 minuti al mese rispetto i 6 dei detenuti comuni. L’obiettivo del carcere duro è quello di annichilire dal punto di vista psicofisico la persona detenuta, spingendola a collaborare o a “pentirsi”.
Le organizzazioni internazionali per i diritti umani lo definiscono un regime di tortura.
Il prigioniero anarchico Alfredo Cospito è al 41 bis da maggio 2022, e il 20 ottobre ha iniziato uno sciopero della fame per opporsi a questo regime detentivo e all’ergastolo ostativo. In questi mesi altri prigionieri e prigioniere anarchiche Anna, Juan e Ivan hanno solidarizzato con la sua lotta. Moltissime sono state le dimostrazioni in suo sostegno anche fuori dalle carceri, in Italia, ma anche all’estero. Il 18 Aprile, la Corte Costituzionale si è espressa ritenendo illegittima l’applicazione di questa pena al caso di Alfredo, riconoscendogli dunque la possibilità di attenuanti. A seguito della sentenza, dopo circa 180 giorni di sciopero della fame, dopo aver perso 50 kg e aver compromesso la funzionalità deambulatoria, Alfredo ha interrotto lo sciopero. Ha ritenuto infatti di aver raggiunto diversi obiettivi della sua lotta, non ultimo l’avvio di un grande dibattito pubblico sul carcere punitivo e sulla necessità della sua abolizione. Ogni giorno persone recluse nelle carceri e nei cpr (centri di permanenza e rimpatrio) di questo paese rifiutano il cibo o l’ora d’aria, fanno battiture, danno fuoco a materassi, si cuciono la bocca e compiono ogni genere di azione per protestare contro un sistema che degrada la loro sopravvivenza e punta ad annullare la loro dignità. A marzo 2023 dopo giorni di rivolte alcuni detenuti sono riusciti a far chiudere il CPR di Torino, noto per i maltrattamenti riservati ai reclusi dalle forze dell’ordine e per i suicidi. Alcuni dei rivoltosi sono stati puniti con decreto immediato di espulsione e rimpatriati nei rispettivi paesi d’origine o trasferiti in altri cpr, come quello di Macomer in Sardegna, dove hanno iniziato a loro volta uno sciopero della fame. La resistenza contro il fascismo è stata portata avanti da persone che hanno scelto di lottare con i propri corpi anche a costo della propria vita. Ciò nonostante, lo stesso stato che si narra nato dall’antifascismo e trova in questo la sua legittimazione, oggi reprime pesantemente ogni forma di lotta e dissenso che disturbi l’ordine costituito. Il 41 bis è una delle forme più esplicite e violente della mentalità fascista e punitiva su cui si basa l’intero sistema carcerario. Per noi le celebrazioni dell’antifascismo e della Liberazione rimangono spesso momenti di vuota retorica, in cui non trova spazio la voce di chi subisce, oggi come ieri, la violenza fascista e razzista dello stato italiano.Si elogiano le gesta delle bande partigiane di un tempo, e le odierne lotte di liberazione portate avanti contro regimi lontani, per esaltare la nostra società occidentale fintamente democratica e libera: ma nei fatti, e sempre più pesantemente, si alzano le condanne contro ogni forma di dissenso. Oggi siamo qui per sostenere la lotta di chi ogni giorno si ribella con ogni mezzo necessario a un sistema-stato che reprime, tortura e uccide.
Ci opponiamo ai trattamenti degradanti a cui vengono sottoposte tutte le persone rinchiuse nelle carceri, le persone senza documenti, le persone psichiatrizzate e gli animali negli allevamenti intensivi o nei canili lager. Al fianco di Alfredo, Al fianco di chi lotta.
BOLOGNA: NON C’È LIBERAZIONE FINCHÉ C’È TORTURA
Bologna, 25 aprile 2023
Striscione su via Indipendenza e scritta davanti al Provveditorato Regionale dell’amministrazione Penitenziaria dell’Emilia Romagna.
BOLOGNA: NUOVA OCCUPAZIONE “NO PASSANTE” IN VIA AGUCCHI
Nuova occupazione a Bologna in Via Agucchi 126, sul terreno di un cantiere per l’allargamento dell’autostrada Passante di Mezzo. L’occupazione NO PASSANTE è la seconda in una settimana a Bologna, dopo quella della Vivaia Transfemminista Queer (Via della Certosa 135)
BOLOGNA: ASSEMBLEA PUBBLICA PER UNA MOBILITAZIONE STUDENTESCA CONTRO IL 41 BIS
Mercoledì 12/04 ore 18.30 alla Vivaia Tfq (Via della Certosa 35)
BOLOGNA: NUOVA OCCUPAZIONE “LA VIVAIA TFQ”
Rilanciamo e diamo il benvenuto alla nuova occupazione a Bologna, in via Della Certosa 35 “VIVAIA TFQ”! Accorriamo a supportare
A questo link il loro comunicato: https://viadellacertosa.vado.li/
A questo link il programma: https://programmavivaiatfq.vado.li/
BOLOGNA: SMASH REPRESSION! STREET RAVE PARADE VOL.2
https://fb.me/e/2VRbbyPH2

Torniamo in strada dopo l’appuntamento di dicembre scorso, quando migliaia di persone, in Italia come in Francia, si sono riversate nei centri di diverse città ballando insieme a colpi di bpm. Vogliamo tornare a ballare per affermare che non siamo dispostx alla mercificazione e alla repressione dei nostri corpi e dei nostri desideri. Abbiamo scelto la street per ribadire che non accettiamo , né il decreto legge anti-rave, né l’annichilimento che colpisce le forme di vita non omologate. Sfileremo per le vie di Bologna contro la criminalizzazione del dissenso e della libera espressione, al fianco di chi lotta contro uno Stato che cerca di estinguere ogni forma di opposizione e resistenza, proprio nei giorni in cui si commemora la liberazione delle città emiliane dall’invasione nazifascista. Il nostro è un urlo contro la società del controllo ed il sistema carcerario, portiamo la nostra solidarietà ad Alfredo, Anna, Juan… e a chiunque , singolx e collettivx, non smetta di lottare nonostante le pesanti condanne detentive ricevute. Attraverso l’autogestione costruiamo spazi sempre più safe per tuttx condividendo pratiche transfemministe ed antiproibizioniste e lottiamo contro l’oppressione patriarcale che punisce chi non si rende docile. Rivendichiamo la legittimità dell’aprire spazi di libertà ed iniziativa ed espressione, le quali passano dall’avere cura delle rispettive soggettività. Per questo ci rivediamo nelle vie e nelle piazze al grido di ‘SMASH REPRESSiON’. Facciamogli la festa!
IL 22 APRILE A BOLOGNA
NB: per adesioni è necessario scrivere alla mail, i messaggi sui social non verranno presi in considerazione, entro il 13/04.
smashrepression.bologna@canaglie.net
MILANO: PRESIDIO AL CARCERE DI OPERA
Sabato 15 aprile 2023 ore 15 ritrovo davanti all’ingresso del carcere, via Camporgnago, 40, 20141 Milano
DURANTE TUTTA LA GIORNATA INTERVENTI E MICROFONO APERTO
AL FIANCO DI ALFREDO, AL FIANCO DI CHI LOTTA