CONTRO IL PONTE, CONTRO QUESTO MONDO

Diamo diffusione ad un volantino distributo a Messina al corteo No ponte il 17 giugno 2023

CONTRO IL PONTE, CONTRO QUESTO MONDO

Il progetto del ponte prevede di sacrificare questi luoghi e la vita di chi li abita, ignora senza difficoltà tutte le ragioni tecniche e di buon senso contrarie alla sua realizzazione, si propone di schiacciare qualsiasi opposizione materiale ad esso. Tutto per la gloria dello Stato, i profitti del capitale, il ricatto del lavoro, il mito dello sviluppo, nonché il risparmio di tempo per arrivare prima alla morte.
Siamo contro il ponte perché è il prodotto e il simbolo del mondo in cui siamo costretti a vivere, con le sue gabbie di acciaio e cemento, con le sue reti di corpi e merci che devono muoversi senza tregua, sempre più veloci.
Chi è nato è cresciuto in questa terra dovrebbe percepire chiaramente la voracità coloniale di questa grande opera. Dovremmo sentirla sulla nostra pelle, nelle nostre ossa, dopo che ci hanno già imposto l’industrializzazione, i petrolchimici, le basi e i poligoni militari, le politiche agricole europee, con il loro portato di nocività e veleni, di distruzione di luoghi, comunità e forme di vita autonome, di emigrazione forzata, mentre quello che rimane viene trasformato in una vetrina artificiale per turisti annoiati.
Se il progresso tanto sbandierato è il progresso del petrolchimico e delle basi militari perché il ponte dovrebbe essere diverso? Perché dovremmo continuare ad affidarci agli esperti e ai tecnici che da sempre propagandano e legittimano i processi devastanti portati avanti da Stato e Capitale?
Non è possibile separare la lotta contro il ponte da quella contro il mondo che lo vuole, lo progetta e lo produce. L’opposizione al ponte e il suo sabotaggio possono e devono avvenire non solo qui dove intendono realizzarlo, ma ovunque ci sia un’infrastruttura destinata al dominio e alla distruzione del vivente, e che contribuisce a mantenere in piedi questo mondo a noi nemico. Ognuna e ognuno con le proprie pratiche e le proprie tensioni, per un’opposizione continua, diffusa e senza sosta. C’è solo l’imbarazzo della scelta!