SOLIDARIETÀ AI COMPAGNI E ALLE COMPAGNE DI TRIESTE

Dall’Assemblea permanente contro il carcere e la repressione del Friuli e di Trieste.

Nella prima mattina del 22 giugno, alcuni compagni e compagne di Trieste sono stati oggetto di una perquisizione da parte della Digos, per fatti relativi alla solidarietà nei confronti del prigioniero anarchico Alfredo Cospito, durante lo sciopero della fame da egli condotto per 180 giorni tra la fine del 2022 e l’inizio di quest’anno, contro il regime del 41 bis e l’ergastolo ostativo. La solidarietà che Cospito ha saputo raccogliere, all’esterno e all’interno delle galere, il valore politico della sua e nostra battaglia, contro la tortura “democratica” e il carcere a vita, hanno naturalmente portato lo Stato ad una rappresaglia verso tutti e tutte coloro che, in quei giorni, con le pratiche più diverse, hanno rotto la cappa delle infamie più pesanti del sistema penitenziario italiano. L’inchiesta contro i compagni e le compagne di Trieste rientra in questa rappresaglia, che sta colpendo con altre inchieste in diverse città e pure con misure cautelari (per il corteo dell’11 febbraio a Milano).
Lor signori si illudono che, con questo terrorismo, piegheranno la volontà di lottare contro il carcere e il sistema che lo produce e lo pone a estremo deterrente difensivo. Si sbagliano di grosso. La lotta al fianco dei rivoluzionari prigionieri e di tutti i proletari detenuti (in questo momento, in particolare, a Bancali, Domenico Porcelli è in condizioni preoccupanti in seguito a uno sciopero della fame intrapreso il 28 febbraio contro la detenzione in 41 bis a cui è assegnato), la lotta andrà avanti, con ancora più rabbia, amore e determinazione.

Solidarietà a tutti e tutte i perseguitati dallo Stato per la lotta contro il 41 bis! Solidarietà ad Alfredo Cospito, Anna Beniamino e a tutti i compagni prigionieri! 10 100 1000 azioni contro la tortura di Stato!

Udine-Trieste, 29 giugno 2023

ASSEMBLEA PERMANENTE CONTRO IL CARCERE E LA REPRESSIONE DEL FRIULI E DI TRIESTE

liberetutti@autistiche.org


PERQUISIZIONI A TRIESTE

CONTRO LA TORTURA DEL 41 BIS, DALLA PARTE DI CHI LOTTA

Da: Smash Repression Emilia Romagna

Nei giorni scorsi alcune compagnx bolognesx e trentinx hanno ricevuto un avviso di apertura indagini per fatti inerenti alla mobilitazione in solidarietà ad Alfredo Cospito contro l’ergastolo ostativo e la tortura del regime di 41 bis. L’accusa si riferisce all’articolo 270bis, associazione sovversiva con finalità di terrorismo, un dispositivo giudiziario volto a spezzare la solidarietà e a colpire chi lotta per un mondo senza galere.

Alle due Street Parade che hanno attraversato Bologna al grido di “Smash Repression!” siamo scese nelle strade per rivendicare il corpo come strumento di lotta, in queste occasioni non è mancata la solidarietà a chi, in sciopero della fame da mesi e non avendo altri mezzi, stava usando il suo per rompere il muro di silenzio e omertà intorno al carcere duro. Sui carri e per le strade, striscioni, comunicati, scritte sui muri, in tantissimi si sono espressi contro la società carceraria al fianco di Alfredo.

In questo contesto di recente alcunx compagnx hanno ricevuto denunce per imbrattamento e resistenza a pubblico ufficiale relative alla street che ha attraversato Bologna a dicembre 2022.

In tutta Italia in questi giorni molte compagne e compagni stanno subendo indagini, perquisizioni, oltre che misure cautelari.

Sembra che lo Stato voglia punire duramente, e con ogni mezzo, chiunque abbia osato o intenda supportare questa mobilitazione.

Esprimiamo la nostra solidarietà alle compagne e ai compagni colpitə.

Chi lotta non è mai solo!

TORINO: PROCESSO SCRIPTA MANENT

La corte di assise d’appello di Torino ha ricalcolato la pena: 23 anni per Alfredo – la procura generale aveva chiesto l’ergastolo – 17 anni e 9 mesi per Anna.

Alfredo continua ad essere recluso in regime di 41bis.

In questo scenario continua ad essere necessario mobilitarsi e lottare con ancora più determinazione.

Le motivazioni delle condanne saranno depositate il 24 settembre.


Su Radio Blackout Gianluca Vitale, difensore di Anna Beniamino: https://radioblackout.org/2023/06/scripta-manent-23-anni-a-cospito-17-anni-e-nove-mesi-a-beniamino/

PERQUISIZIONI IN BASILICATA

Diffondiamo:

Alle 5 della mattina del 26 giugno dodici persone in varie città d’Italia (e le famiglie nelle città d’origine) hanno ricevuto la visita dei ros dei carabinieri con relativa perquisizione delle abitazioni. Alcuni di loro sono stati portati in caserma e trattenuti per molte ore mentre venivano copiati i dati di tutti i loro dispositivi elettronici. Si tratta di indagini per 270bis per condotte di consolidamento, propaganda, intimidazione e violenza di matrice anarchica nel contesto della città di Potenza a partire dal 2020

TORINO: CORTEO E ASSEMBLEA NAZIONALE CONTRO LA RIAPERTURA DEL CPR DI TORINO E LA GESTIONE DEI FLUSSI MIGRATORI

Diffondiamo:

Sabato 1º luglio alle 17 a Torino – Piazza Castello – corteo nazionale per mobilitarci tuttə insieme contro CPR, detenzione e contro tutte le frontiere!

Il 2 luglio invece a Porta Palazzo, dalle 11, assemblea nazionale.

Piu info qui:

CORTEO E ASSEMBLEA NAZIONALE CONTRO LA RIAPERTURA DEL CPR DI TORINO E LA GESTIONE DEI FLUSSI MIGRATORI

BOLOGNA: AGGREDITO PICCHETTO DI LAVORATORI DAVANTI AI CANCELLI DI MONDO CONVENIENZA

Aggredito presidio davanti ai cancelli di Mondo Convenienza. Due lavoratori sono stati portati in ospedale con molteplici traumi.

Ieri, davanti ai magazzini di Mondo Convenienza di Bologna, il picchetto di lavoratori del Si Cobas è stato aggredito a più riprese da una decina di preposti e caporali della società RL2, venuti anche da altre città. Si trattava di un’azione organizzata: minacce di morte, calci e pugni.

“Oggi abbiamo visto anche a Bologna il vero volto di Mondo Convenienza: sfruttamento selvaggio e violenza”

https://www.osservatoriorepressione.info/bologna-aggredito-picchetto-lavoratori-davanti-ai-cancelli-mondo-convenienza/

FRANCIA: REPRESSIONE, ARRESTI E SCIOGLIMENTO DI SOULÈVAMENTS DE LA TERRE

Questo 21 giugno il governo francese ha votato per lo scioglimento di Soulèvaments de la Terre, mentre  ieri, con una maxi operazione su larga scala, almeno 18 persone sono state arrestate in una dozzina di luoghi diversi in Francia.

Il testo del decreto:

 

Il comunicato di Les Soulèvements de la Terre di ieri 20 giugno 2023:

PIÙ DI 15 PERSONE ARRESTATE QUESTA MATTINA: NUOVA OPERAZIONE PER TENTARE DI FAR TACERE UN MOVIMENTO POPOLARE

Questa mattina presto, almeno 18 persone sono state arrestate e messe in custodia in una dozzina di luoghi diversi in Francia, tra cui Notre-Dame-des-Landes. Questa operazione poliziesca su larga scala – alla vigilia dell’annunciato scioglimento dei Soulèvements de la terre – è soprattutto un’operazione di comunicazione e intimidazione contro il movimento sociale nel suo complesso.
I motivi non sono ancora del tutto noti, ma in particolare sono stati citati dalla polizia durante i suoi interventi l’azione contro la fabbrica Lafarge a Bouc-bel-air dello scorso dicembre e l’azione a Ste Soline. In questa fase, non è chiaro su quali prove materiali si basi il procedimento.
Questi arresti arrivano in un momento in cui Olivier Veran ha annunciato il previsto scioglimento di Soulèvements de la terre attraverso il decreto nel Consiglio dei Ministri di mercoledì 21 giugno: uno scioglimento prettamente politico e particolarmente preoccupante, richiesto direttamente al Capo dello Stato dall’agroindustria e dalla FNSEA (Fédération nationale des syndicats d’exploitants agricoles). In questo modo, il governo si è piegato alle pressioni del sindacato, che ha minacciato di intraprendere azioni violente contro i membri della Confédération Paysanne e dei Soulèvements de la terre se il gruppo non fosse stato sciolto.
Questi arresti si iscrivono all’interno di una repressione continua, soprattutto dopo l’ondata di arresti del 5 giugno, alcuni dei quali sono durati fino a 82 ore.
Ma il fatto di aver preso di mira poche persone non serve a nascondere la realtà: più di 108.000 persone hanno firmato l’appello “Nous sommes les Soulèvements de la Terre” all’inizio di aprile, ne fanno parte e sostengono il movimento popolare per la difesa della terra e dell’acqua.
Questi arresti confermano l’inquietudine del governo e la sua paura nei confronti di un movimento sempre più popolare e legittimo. In un momento in cui il riscaldamento globale sta accelerando e l’acqua e la terra sono oggetto di appropriazione da parte dell’agrobusiness e delle lobby, c’è un urgente bisogno di una riappropriazione collettiva dei beni comuni e di una condivisione delle risorse in esaurimento.
Nulla fermerà tuttx quellx che si ribelleranno a questa palese ingiustizia. Sappiamo che la vera cospirazione criminale è quella tra il governo, la lobby agroindustriale e l’industria edilizia, che sta distruggendo la Terra in modo irreversibile.
Cercare di mettere a tacere les Soulèvements è un vano tentativo di rompere il termometro piuttosto che preoccuparsi della temperatura.
Ribadiamo il nostro sostegno alle azioni passate e future per la condivisione dell’acqua e della terra, che sono destinate a crescere finché i responsabili continueranno a distruggere e a monopolizzare.
Ribadiamo il nostro sostegno alle azioni passate e future per la condivisione dell’acqua e della terra, che inevitabilmente aumenteranno finché i responsabili continueranno a distruggere e ad accaparrarsi le terre.
Noi rimaniamo saldi e sereni e prepariamo la nostra difesa contro lo scioglimento, lontano dagli spauracchi creati dalla comunicazione del governo. Ribadiamo inoltre la presunzione di innocenza degli arrestati. Andremo in tribunale, fiduciosi nella possibilità di una vittoria legale per ribaltare questa iniqua decisione, come è avvenuto per altri scioglimenti a sfondo politico negli ultimi anni.
In particolare, denunciamo l’arresto di uno dei portavoce di Soulèvements de la terre, che è stato invitato a comparire contemporaneamente su diversi media. Questo arresto mira direttamente a impedirgli di parlare pubblicamente dello scioglimento: un tentativo inaccettabile di imbavagliare la libertà di espressione.
Chiediamo che le manifestazioni previste per domani sera, 21 giugno, alle 19, davanti alle prefetture di tutta la Francia siano mantenute e ampliate.
Ma anche la sera del 28 giugno in tutta la Francia.

 

COMUNICATO DI “S”, IL FERITO PIÙ GRAVE DI SAINTE SOLINE

Diamo diffusione al comunicato di Serge, ferito gravemente a Sainte Soline

Ciao a tutti,
Mi chiamo Serge e sono stato gravemente ferito, come molti altri, durante la manifestazione contro il megabacino di Sainte Soline del 25 marzo 2023. Sono stato colpito alla testa da una granata, probabilmente lanciata da un gendarme equipaggiato di un lanciagranate cougar. Ho subito un grave trauma cranico che mi ha messo in una situazione di estrema urgenza, situazione aggravata dal blocco dei soccorsi durante la manifestazione. Dopo un mese di coma farmacologico e sei settimane in rianimazione, sono stato trasferito in un reparto di neurochirurgia, in seguito in un centro di riabilitazione. Al momento, avverto dei grandi progressi nella mia capacità muovermi, mangiare e semplicemente a interagire e pensare. Il percorso sarà molto lungo ma sono determinato a dare tutto a battermi per recuperare ciò che ero sia fisicamente che mentalmente. Chiaramente lo faccio per me stesso, ma anche perché credo che rifiutare di abdicare, rifiutare di essere schiacciato dalla macchina repressiva sia una necessità politica nel momento in cui gli stati scommettono sul terrore e la nostra passività.
Innanzitutto ci tengo a ringraziare coloro che, in quel campo minato, mi hanno preso, tenuto la mano, protetto, dato le prime cure (rallentamento dell’emorragia, massaggio cardiaco, intubazione…) e semplicemente mi hanno permesso di restare in vita. All stesso modo, ci tengo a ringraziare il personale medico che, in ogni fase, si è preso cura di me e mi aiutano ancora oggi a riconquistare il mio corpo e la mia mente.
Non posso che condividere con voi il bene folle che ho provato all’uscita dal coma davanti alla forte solidarietà che si è espressa: assemblee, testi, scritte, regali, musica, azioni e messaggi da compagni di tutto il mondo. L’eco delle vostre voci e dei ruggiti della strada hanno aiutato, me e miei cari, a non mollare. Per tutto questo, ringrazio tantissimo tutte e tutti. Siete stati dei grandi.
Tutto questo ci ricorda che è necessario che nessun pestaggio, che nessuna carcerazione, nessuna mutilazione, nessun omicidio compiuto dalle forze dell’ordine sociale capitalista passi sotto silenzio.
Loro mutilano e uccidono così spesso che non c’è nulla di accidentale, fa parte della loro funzionalità. Troppe storie nel mondo ricordano che non c’è niente di più vero della formula “ACAB”. Tutti gli sbirri sono dei bastardi. Sono e resteranno i tirapiedi della borghesia di cui proteggono gli interessi e ne assicurano, fino ad ora, l’esistenza.
La classe capitalista ha come unica prospettiva la degradazione delle nostre condizioni di vita su larga scala e ogni proletario del mondo ne fa oggi l’amara esperienza. Di fronte alle lotte che portiamo avanti per contrapporci a questo destino funesto, loro hanno chiaramente scelto di aumentare drasticamente la repressione, con nuove leggi repressive e con il fatto di lasciare carta bianca alle forze dell’ordine, come a Sainte Soline. Dobbiamo prenderne atto e avere collettivamente l’idea che è fuori questione partecipare a una lotta senza protezioni efficaci per delle capacità di resistenza. Non siamo dei martiri. Nondimeno, la nostra forza non ha molto a che vedere con una storia di campo di battaglia. La nostra forza sta nel numero, nel nostro posto nella società e nel mondo migliore al quale aspiriamo. Contro le organizzazioni di dirigenti e burocrati che ci vorrebbero rimettere al nostro posto una volta raggiunto il loro posto al sole conquistato sulle nostre spalle, ci vogliono mille modi di organizzarci alla base attraverso e per delle solidarietà concrete, destinate ai compagni del movimento ma anche, e probabilmente soprattutto, a coloro che si uniranno agli slanci rivoluzionari futuri.

Forza ai compagni attualmente colpiti dallo stato!
Viva la rivoluzione!
A presto nelle lotte.
S

CONTRO IL PONTE, CONTRO QUESTO MONDO

Diamo diffusione ad un volantino distributo a Messina al corteo No ponte il 17 giugno 2023

CONTRO IL PONTE, CONTRO QUESTO MONDO

Il progetto del ponte prevede di sacrificare questi luoghi e la vita di chi li abita, ignora senza difficoltà tutte le ragioni tecniche e di buon senso contrarie alla sua realizzazione, si propone di schiacciare qualsiasi opposizione materiale ad esso. Tutto per la gloria dello Stato, i profitti del capitale, il ricatto del lavoro, il mito dello sviluppo, nonché il risparmio di tempo per arrivare prima alla morte.
Siamo contro il ponte perché è il prodotto e il simbolo del mondo in cui siamo costretti a vivere, con le sue gabbie di acciaio e cemento, con le sue reti di corpi e merci che devono muoversi senza tregua, sempre più veloci.
Chi è nato è cresciuto in questa terra dovrebbe percepire chiaramente la voracità coloniale di questa grande opera. Dovremmo sentirla sulla nostra pelle, nelle nostre ossa, dopo che ci hanno già imposto l’industrializzazione, i petrolchimici, le basi e i poligoni militari, le politiche agricole europee, con il loro portato di nocività e veleni, di distruzione di luoghi, comunità e forme di vita autonome, di emigrazione forzata, mentre quello che rimane viene trasformato in una vetrina artificiale per turisti annoiati.
Se il progresso tanto sbandierato è il progresso del petrolchimico e delle basi militari perché il ponte dovrebbe essere diverso? Perché dovremmo continuare ad affidarci agli esperti e ai tecnici che da sempre propagandano e legittimano i processi devastanti portati avanti da Stato e Capitale?
Non è possibile separare la lotta contro il ponte da quella contro il mondo che lo vuole, lo progetta e lo produce. L’opposizione al ponte e il suo sabotaggio possono e devono avvenire non solo qui dove intendono realizzarlo, ma ovunque ci sia un’infrastruttura destinata al dominio e alla distruzione del vivente, e che contribuisce a mantenere in piedi questo mondo a noi nemico. Ognuna e ognuno con le proprie pratiche e le proprie tensioni, per un’opposizione continua, diffusa e senza sosta. C’è solo l’imbarazzo della scelta!