Avremmo potuto essere un paio di ruvidi artigli
Che corrono sul fondo di mari silenziosi
. . . . . . . . . . . . .
E il pomeriggio, la sera, dorme così tranquillamente!
Ex mercato,
Lasciato solo,
Addormentato… dimenticato?… o gioca a fare il malato,
Sdraiato sul pavimento, qui fra te e me.
Potremmo, dopo le birrette , le punte, e i campari,
Aver la forza di forzare il momento alla sua crisi?
Ma sebbene abbiamo pianto e digiunato, pianto e pagato,
Sebbene abbiamo visto il nostro declino, la nostra fine
Portata su un vassoio,
Non siamo lucidi – e non ha molta importanza;
Abbiamo visto vacillare il momento della nostra grandezza,
E abbiamo visto l’eterno Lacchè reggere il nostro soprabito ghignando,
E a farla breve, ne abbiamo avuto paura.
E ne sarebbe valsa la pena, dopo tutto,
Dopo le birrette, i campari e gli spritz,
E fra un banchetto e qualche chiacchiera
Fra noi, ne sarebbe valsa la pena
D’affrontare il problema sorridendo,
Di comprimere tutto l’universo in una palla
E di farlo rotolare verso chi sgombera e opprime,
Di dire: « Sappiamo tutto, non abbiamo paura »
–
Se una, appoggiandole una mano sulla spalla,
Avesse detto: « Non abbiamo paura. »
E ne sarebbe valsa la pena, dopo tutto,
Ne sarebbe valsa la pena,
Dopo gli aperitivi, le presentazioni,
Dopo i romanzi, i film, dopo le birrette e i thè, dopo le ore al mercato
E questo, e tante altre cose?
– E’ impossibile dire ciò che intendo!
Ma come se un disegno si rivelasse un poco alla volta, unendo i puntini su uno schermo:
Ne sarebbe valsa la pena
Se uno, alzandosi dalla sedia,
E volgendosi verso tutti noi avesse detto:
« Non è per niente così,
Non è per niente così che doveva andare. »
. . . . . . . . . . .
No! Non siamo combattenti, ne rivoluzionari;
Siamo il prodotto della battaglie evitate,
Utili forse a ingrossare un corteo, a dar l’avvio a una scena o due,
Ad avvisare gli altri; uno strumento facile, di certo,
Deferente, felice di mostrarsi utile, creativo,
Prudente, cauto, meticoloso;
Pieno di nobili sentenze, ma un po’ ottuso;
Talvolta, in verità, quasi ridicolo –
E quasi, a volte, il Buffone.