Aggiornamento:
“Avevamo detto una settimana di T.A.Z., e una settimana è stata!”
I compagni sono scesi dal tetto! Quale miglior modo per festeggiare se non ballare dentro una banca occupata! 🖤🔥
Tuttx in via Gramsci 35 alla nuova occupazione.
Cresciamo nei terreni incolti, nelle zone asciutte e sassose, ai bordi dei viottoli
Aggiornamento:
“Avevamo detto una settimana di T.A.Z., e una settimana è stata!”
I compagni sono scesi dal tetto! Quale miglior modo per festeggiare se non ballare dentro una banca occupata! 🖤🔥
Tuttx in via Gramsci 35 alla nuova occupazione.
Nuova occupazione in via Gramsci 35 mentre continua la resistenza sul tetto del circolo Romito.
Diffondiamo dai canali dell’occupazione Corsica:
Oggi abbiamo aperto questo luogo, lo abbiamo aperto perché in questa città non esistono luoghi di aggregazione, non esistono luoghi di socialità, non esistono case per le persone.
Domenica abbiamo occupato un circolo, un circolo abbandonato nel nostro quartiere, un quartiere che tanto soffre della mancanza di spazi. Un quartiere che sta venendo smembrato dai processi gentrificatori, che dopo aver rovinato il centro dilagano nelle periferie vicine. Ora Nardella, dopo aver reso invivibile il centro parla di vietarci gli air BnB, e non solo questo è troppo poco e troppo tardi ma è proprio sintomo di una precisa volontà di espandere la bolla degli affitti brevi a nuove aree, turistificandole e allontanando ulteriormente i residenti.
Il nostro quartiere lo abbiamo sempre amato ed abitato ma ora non ci vogliono lasciare nessuno spazio. Circolini, parchi, piazze, luoghi occupati e posti di socialità, sempre meno rimane di quello che era il nostro quartiere.
Ma noi non ci arrendiamo. Non siamo disposti a vivere in una città invivibile, in cui si lavora solo per pagare l’affitto (a Firenze la media degli abitanti spendono il 50% del proprio stipendio in affitto) e non c’è spazio per andare a farsi una birra senza spendere dieci euro in un luogo per turisti.
Per questo siamo qui oggi, perché vogliamo dimostrare che questa città di spazi ne ha bisogno e in un modo o nell’altro questi spazi li prenderemo, e se non ci volete nel nostro quartiere ci avrete ovunque, soprattutto dove non ci volete.
UNITI SI VINCE
Sgombero del circolo Romito in corso. Celere e digos hanno chiuso la strada. Compagnx sul tetto. Chi può raggiunga la zona.
[AGGIORNAMENTO]
Le iniziative previste per oggi sono confermate e saranno spostate in piazza Tanucci. Sul tetto del circolo ancora si resiste. Chi può raggiunga il presidio in via Circondaria.
Ricordiamo il programma:
Ore 13: pranzo sociale
Ore 16: workshop contro il carovita, condividiamo pratiche e saperi per abbattere il costo dell’esistenza
Ore 19: iniziativa con la “città invisibile” sui processi di gentrificazione a Firenze
Ore 21: slam poetry
Diffondiamo:
È nata la T.A.Z LA PIENA in via Scipio sighele 64.
Abbiamo deciso di occupare temporaneamente questo luogo, di aprirlo e sebbene per una sola settimana restituirlo alla città. Questo luogo infatti, il circolo del Romito, è un luogo di aggregazione storico in città, un circolo amico, un luogo per tutti. Quest’estate è stato chiuso, il comune ha preferito lasciare questo luogo di socialità vuoto per poterlo svendere al migliore offerente.
Nella nostra città in cui ogni luogo occupato vuol essere distrutto, ogni piazza svuotata, ogni luogo di socialità mercificato e turistificato, pensiamo che anche una settimana di iniziative, workshop e teatro, una settimana in cui incontrarsi e parlare, una settimana in cui vivere gli spazi che ci mancano possa essere utile affinché si riesca ad immaginarsene di nuovi.
RAGGIUNGETECI
Diffondiamo dal Foa Boccaccio, felici di questa nuova occupazione 🖤🔥
Un’altra spina nel fianco.
Oggi ci siamo presə una nuova casa!
Dopo lo sgombero di Via Timavo 12, abbiamo scelto di non soccombere alla rassegnazione né di cedere alle logiche del profitto di una città sempre più simile a una vetrina a uso e consumo di turisti e ricchi, inaccessibile quindi a moltissime persone che la abitano e attraversano.
Pensiamo sia indispensabile, a Monza come ovunque, avere spazi in cui le relazioni non siano mediate dalla speculazione, dal consumo e dalla competizione e non solo luoghi in cui è netta la divisione tra chi vi può accedere “liberamente” e chi invece ne è esclusə.
È ormai squarciato il velo di ipocrisia di una giunta cosiddetta progressista che si dice attenta ai bisogni giovanili ma nella realtà continua a reprimere e controllaaree chi semplicemente passa il tempo nelle strade, nelle piazze o nei parchetti con chi desidera.
Ed è proprio il desiderio che ci anima, quello di lottare e allearci con altri corpi per costruire la città che vogliamo, quella di cui abbiamo bisogno. Per riuscire a respirare in una città soffocante.
Non scenderemo a patti con questa città e ancor di più con questo governo che non ci ritiene decorosə, che partorisce politiche securitarie e discriminatorie.
Ci prendiamo insieme i nostri spazi e tempi per autorganizzarci, condividendo necessità e sogni.
Come da vent’anni, saremo la loro fastidiosa spina nel fianco. Aspettiamo da subito in via Val D’Ossola 4 chi vuole supportarci e affondare con noi nuove radici in questa occupazione.
Prossimi appuntamenti:
– Venerdì 22 dalle 10:30 inizio giornata di lavori collettivi per prenderci cura dello spazio e scambiare due chiacchiere.
– Sabato 23 dalle 18: Aperitivo a sostegno di prigionierə politichə palestinesi. A seguire presentazione del progetto West Climbing Bank e di Tracciato Plaestina, racconto di viaggio in Cisgiordania con Elena Mistrello.
Foa Boccaccio 003
Per aggiornamenti qui il canale Telegram
Il punto di ritrovo per chi arriva in solidarietà agli abitanti è all’incrocio tra via Padova e via Esterle.
Biciclettata ostinata e ostile contro tutto l’insostenibile
Diffondiamo:
Gonfia la bici e sgomma sulla polis
9 settembre 2023 Bologna ore 13.12 Villa Angeletti…. TAZ TAZ TAZ !
IL PASSANTE SI PUÒ FERMARE
Qui il canale telegram
Diffondiamo dalla pagina fb Patrizia Corsica:
Nell’agosto fiorentino si sa, le sorprese non mancano. Il periodo perfetto per qualunque operazione antipopolare: tagliare gli alberi sani di un viale, vietare piazze storiche del centro a chi non paga 10 euro per un drink, sgomberare una casa o chiudere un intero stabilimento produttivo lasciando a casa centinaia di operai.
Così, anche il turno della “nuova Corsica”(v. Ponte di Mezzo 32) è arrivato, con centinaia di sbirri che ancora una volta invadono le strade di Rifredi con la solita arroganza e violenza.
Ripercorriamo I fatti: due compagn* riescono a salire sul tetto, dove resisteranno per tre giorni difendendosi dai furti(acqua, cibo e vestiti) e le vessazioni della Digos. Nel frattempo, i primi solidali che accorrono in strada per solidarizzare con chi resiste sul tetto, vengono fatti caricare con “punitiva” violenza e tentativi di strangolamento, una compagna viene tratta in arresto dopo essere stata immobilizzata a terra senza apparente motivo. Il giorno dopo verrà scarcerata dal tribunale, l’arresto è illegittimo, un video mostra chiaramente quanto il fermo fosse immotivato oltre che pericolosamente violento. Nel frattempo, in barba alla paura che la polizia voleva infondere, i solidali sono aumentati e ai giardini di via mariti prende vita un campeggio che sarà il fulcro di iniziative, volantinaggi e cortei per i giorni successivi. Il campeggio è una comune viva e attiva nelle strade del quartiere, si sta insieme, si parla, ci si aiuta e si portano calorosi saluti a chi resiste sul tetto. Dopo 3 giorni asserragliate in mezzo alle guardie le compa scendono dal tetto, il presidio solidale le riabbraccia. Corsica82 è stata sgomberata ma nessuno si abbatte di animo: la città per quanto sia in mano ad affaristi e turisti è ancora la nostra. Il corteo del giorno dopo attraverserà i quartieri di Rifredi e S.Jacopino con numerosi interventi contro carovita, sfruttamento, caro affitti, guerra e politiche securitarie, raggiungendo poi il centro cittadino e intonando cori contro il turismo, principale attore della vita misera che questa città vorrebbe propinarci. La manifestazione terminerà quindi in santo spirito, riconquistando così una delle piazze che il turismo ha sottratto agli abitanti della città.
Ancora una volta Firenze si è distinta come una città mostruosa, dove la polizia sfrutta l’occasione di una bambina rapita per tentare di annientare i pochi spazi di incompatibilità rimasta in città. Ma Firenze dimostra anche di essere una città ancora viva, piena di persone pronte a difendere ciò che è giusto e prezioso. Alle persone solidali che hanno difeso Corsica in questo agosto come nel marzo 2022 va tutto il nostro affetto ed il nostro ringraziamento. Vogliono annientare ogni forma di critica e opposizione reale, a Firenze come in tutta Italia. Episodi come l’arresto della nostra compagna molto spesso finiscono con pesanti condanne, sta volta un video fatto da un solidale e un giudice non asservito alle volontà della procura hanno permesso che così non fosse. Arresti, sgomberi e violenze sono frutto della loro paura, lo sappiamo bene, temono la rabbia di quelle persone che non arrivano più a fine mese, di quelle che hanno scoperto loro malgrado che la sanità è sempre meno accessibile, mentre i miliardi che estirpano dalle buste paga di chi ha ancora un contratto decente vanno in armi ad uso delle politiche NATO. Temono la rabbia dei ragazzini figli di migranti, razzializzati dallo stato ed abbandonati alla povertà e ai soprusi degli sbirri. Temono la rabbia dei tanti che sempre meno credono a giornalisti e politicanti. Temono chi si oppone e chi resiste, come gli operai di mondo convenienza a campi Bisenzio in lotta da mesi per avere condizioni e paghe degne.
Il loro futuro ha paura di noi, è questa la verità, per questo cercano di istillare quotidianamente il terrore, caricando picchetti e manifestazioni, denunciando ed arrestando. Lo sappiamo bene, per questo non abbiamo più paura, e non siamo certo soli.
Proprio la volontà di rompere l’isolamento ci sembra essere uno dei fili rossi che lega le lotte presenti: dalla val Susa alle lotte operaie fino alle occupazioni abitative e le lotte studentesche la forma del presidio permanente diventano i pochi momenti di scambio reale e diretto tra persone, nuovi luoghi per immaginare ed organizzare un mondo migliore.
Come avrete capito non siamo ancora pronti a rassegnarci alla città vetrina e le sue telecamere.
Stay tuned, Corsica 83 attende tutti coloro che vorranno scrivere nuove pagine colorate nella grigia storia della Firenze votata al turismo.
ASSEMBLEA PUBBLICA IN DIFESA DEGLI SPAZI OCCUPATI
Intanto rilanciamo l’assemblea fiorentina prevista per venerdì 25 agosto in difesa degli spazi occupati alle 18 in piazza Tasso.
Dopo l’occupazione Corsica della settimana scorsa un’altra esperienza di autogestione è stata sgomberata ieri mattina in via Ponte di Mezzo a Firenze: si tratta dello studentato autogestito dal 2016, PDM27.
Fin dalle prime ore del giorno un elicottero ha sorvolato la zona per impedire alle persone di salire sul tetto, mentre un ampio dispiegamento di uomini e mezzi ha nuovamente militarizzato il quartiere.
Dai media apprendiamo che, come per Corsica, anche in questo caso “il provvedimento di sgombero è stato emesso dal giudice per le indagini preliminari di Firenze su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia”, un’operazione che “si inquadra nella direttiva inviata dallo stesso ministro dell’Interno Matteo Piantedosi a tutti i prefetti d’Italia, in cui si sollecita a procedere con forza contro le situazioni di illegalità.”
Un intervento che evidenzia come l’antimafia sia sempre più interessata e coinvolta nella repressione politica di movimenti e dissidenze.
Dal Viminale applaudono all’operazione sottolineando come si tratti di “interventi fondamentali per il ripristino della legalità, necessari a garantire migliori condizioni di sicurezza ai cittadini”.
Il solito mantra della sicurezza, quella stessa sicurezza che continua a sacrificare la vita di persone e territori sull’altare della speculazione e del profitto, costruendo città sempre più invivibili ed esclusive.
Lo Stato non si sta facendo scrupoli a strumentalizzare quanto avvenuto all’ex Hotel Astor per far fuori quelle esperienze che si oppongono ad una realtà fatta di solitudine e sfruttamento, e alla turistificazione selvaggia di interi quartieri.
L’immobile secondo la stampa sarebbe destinato ad un progetto di “housing sociale” per persone con vulnerabilità psichica, senza vergogna lo Stato non esita a manipolare l’opinione pubblica sbandierando progetti di interesse sociale per coprire la violenza con cui intanto reprime, sgombera e rade al suolo esperienze di riappropriazione, mutualismo e autogestione.
Solidali con chi resiste!
Intanto rilanciamo da La Polveriera:
ASSEMBLEA PUBBLICA IN DIFESA DEGLI SPAZI OCCUPATI
Vogliono fare il deserto ma non glielo permetteremo.
“Chiamiamo a raccolta tutti coloro che avranno voglia di mettersi in gioco per costruire una resistenza collettiva e cittadina agli sgomberi.”
Venerdì 18 agosto alle 18 in piazza Tasso assemblea pubblica in difesa degli spazi occupati.
Mentre continua la resistenza sul tetto e per le strade, diffondiamo la chiamata al corteo previsto per domani venerdì 11 agosto alle 19, con partenza dal presidio permanente in via dei Martiri. Corsica ovunque! Altri aggiornamenti sulla pagina facebook occupazione.
L’occupazione di Corsica 81, sia nella sua prima, sia nell’ultima versione attualmente sotto sgombero, nasce con l’intenzione di rispondere a due bisogni primari. Da un lato è una risposta alla difficoltà che giovani studenti e precari riscontrano nel reperire una casa in affitto a prezzi accessibili; questa difficoltà a Firenze, dove l’immobiliare ha sempre rappresentato una delle forme di investimento privilegiate, è storica, ma si è in particolar modo accentuata negli ultimi anni con l’esplosione del fenomeno AirB&B. Firenze è una città nella quale per mantenere un tenore di vita decente, lavorare spesso non basta. Figuriamoci se il lavoro risulta essere precario o sottopagato, come spesso accade nella ristorazione o nei settori legati all’organizzazione di eventi, che rappresentano l’indotto maggiore. L’occupazione rappresenta per molti l’unica possibilità di avere un tetto sopra la testa, ma anche la liberazione dalla necessità di pagare l’affitto, e la possibilità dunque di poter liberare tempo di vita da dedicare maggiormente alla cura di sè e degli altri.
Dall’altro lato c’è la questione sociale, e in particolare la questione della socialità. Anche qua negli ultimi anni abbiamo vissuto un restringimento sempre maggiore degli spazi di agibilità. Pian piano tutto ciò che era libero, o comunque alla portata di tutti, ha finito con lo scivolare nei meccanismi della valorizzazione. A ciò contribuisce senz’altro il fenomeno generale dell’aumento dei prezzi che le classi più povere stanno pagando in prima persona. Ma su questo la governance cittadina ha sicuramente contribuito non poco. Non sono solo gli sgomberi dei centri sociali ad essersi susseguiti negli anni, ma anche gli sgomberi di varie piazze del centro storico dove si riusciva ancora a coltivare forme di socialità non mercificate. Su questo aspetto la repressione è stata forse meno spettacolare, ma non di certo meno dura. Corsica 81 è stata ed è tutto questo. E’ casa per alcuni, posto per organizzare la lotta per le proprie necessità e i propri diritti per molti, spazio aperto di cultura e ricreazione per tutti.
Il secondo sgombero in due anni è un attacco a tutto questo. E’ un tentativo netto di far cessare qualsiasi forma di organizzazione pratica a Firenze che tenti di costruire spazi di autonomia esterni ai meccanismi della speculazione e del mercato.
Nella capitale del Rinascimento, dove il turismo rappresenta una vera e propria industria pesante, la classe dirigente non può tollerare forze che si oppongono alla valorizzazione del più minuscolo metro quadro.
L’orgoglio e la forza di chi vive questa città però è molto più grande. Così da giorni ci troviamo a resistere in centinaia nelle vie che siamo abituati ad attraversare e in cui abitualmente lottiamo. Così venerdì vorremmo costruire un momento per trovarci ad attraversare queste strade collettivamente. Un corteo che parta dalle strade di Rifredi ed attraversi la città, per capire insieme cosa ci porta ancora oggi, nonostante tutto, ad essere felici di resistere per giorni sopra un tetto per la vita che vogliamo, per costruire insieme la nostra vita di domani, vita che parte imprescindibilmente dagli spazi che abitiamo e che si trovano ancora una volta sotto attacco.