UDINE: PRESIDIO SOLIDALE AL CARCERE DI VIA SPALATO

Riceviamo e diffondiamo:

Solo nel periodo compreso tra maggio e agosto di quest’anno, nel carcere di via Spalato a Udine ci sono state 44 episodi di resistenza e una protesta collettiva con battitura. Sono le stesse autorità penitenziarie a dichiararlo. Queste proteste sono forme di autodifesa in un contesto di sovraffollamento, impossibilità di accedere a pene alternative e abusi da parte delle guardie. È un fenomeno diffuso in tutte le carceri italiane.

Di fronte a questo, il governo risponde con il decreto sicurezza, una legge che
colpisce ogni forma di conflitto o dissenso, sia dentro che fuori dalle carceri, premiando guardie e militari, trasformandoli in casta privilegiata, e con un piano di edilizia carceraria di alcune centinaia di milioni di euro.

Per questo saremo fuori dalle mura della.galera di via Spalato, in solidarietà con le proteste dei detenuti e per far conoscere il ddl sicurezza, mentre nel corteo in solidarietà con la Resistenza palestinese di lunedì 14 ottobre sarà nostro compito far conoscere quello che succede nelle carceri.

SABATO 19 OTTOBRE
DALLE h 14
UDINE

LIBERTÀ PER TUTTE E TUTTI
CONTRO OGNI GALERA

ASSEMBLEA PERMANENTE CONTRO IL CARCERE E LA REPRESSIONE – FRIULI E TRIESTE

Info: liberetutti@autistiche.org

BOLOGNA: RESOCONTO DEL PRESIDIO AL CARCERE DELLA DOZZA [13 OTTOBRE]

Riceviamo e diffondiamo:

A distanza di tre mesi ieri siamo ritornate sotto al carcere della Dozza, prima sotto le sezioni femminili, poi sotto quelle maschili, per portare la nostra solidarietá a tuttx le/i reclusx. Sul lato del femminile, poco esposto e poco accessibile alla comunicazione, rumori e fischi da dentro, anche se lontani, ci hanno testimoniato che, nonostante la distanza, la nostra presenza è riuscita a bucare quelle mura e a raggiungere chi vi resiste.
Sul lato delle sezioni maschili, piu esposte e dove la comunicazione è diretta, la risposta al nostro arrivo è stata invece accesa e immediata: saluti da dietro le sbarre, richieste d’aiuto, cori e grida: rivolta, libertá.
Ripreso come al solito a vista da guardie e digos, il presidio è stato particolarmente attenzionato, e le divise schierate più del solito: al concentramento una camionetta, oltre che una significativa presenza di agenti sul muro di cinta, nel tentativo di rompere, o quanto meno scoraggiare, la comunicazione dentro/fuori, e con questa la solidarietà.
Nonostante guardie e digos, la rabbia dei reclusi ci ha raggiunte, forte e chiara.
Abbiamo condiviso aggiornamenti sul DDL sicurezza, quindi cosa comporterebbe se fosse approvato, per chi lotta, dentro e fuori. Abbiamo raccontato quanto sta avvenendo nelle altre carceri in Italia, al carcere minorile del Pratello, quanto sta avvenendo in Palestina, in Libano.

Abbiamo lasciato i riferimenti per scriverci, e rilanciato la puntata di Mezz’ora d’aria che andrà in onda sabato 19 ottobre in FM su Radio Cittá Fujiko, uno spazio che ogni mese vuole essere a disposizione delle detenute e dei detenuti per rompere l’isolamento del carcere.

CONTRO IL DDL SICUREZZA, CONTRO IL RAZZISMO E LA VIOLENZA DI STATO, SOLIDARIETÁ A CHI È RECLUSX, LIBERX TUTTX!

BOLOGNA: PRESIDIO AL CARCERE DELLA DOZZA [13 OTTOBRE]

Diffondiamo

I mesi estivi sono stati scanditi da continue rivolte, proteste, scioperi e tentativi di evasione all’interno delle carceri e dei centri di espulsione. Atti di ribellione contro la violenza quotidiana dello stato e delle condizioni carcerarie sempre più insopportabii, tra sovraffollamento, pestaggi e un tribunale di sorveglianza che non concede misure alternative. Questa violenza sistematica verrà intensificata e legittimata ancora di più dal ddl 1660, che sarà verosimilmente approvato al senato nei prossimi giorni, un decreto che aumenta e affina la repressione contro le lotte sociali, contro chi si oppone alla costruzione di grandi opere pubbliche, contro chi mette in pratica la solidarietà supportando chi cerca di opporsi allo stato di cose presenti. Ora chi osa ribellarsi all’interno delle mura delle carceri e dei cpr rischierebbe fino a 20 anni.

Per questi motivi torniamo sotto il carcere della Dozza, davanti alla sezione femminile, con il desiderio di far sentire il nostro sostegno e la nostra vicinanza a tutte le persone recluse che vivono una costante violenza da parte dello Stato.

Facciamo sentire il nostro supporto e la nostra solidarità, libertà per tuttx, fuoco alle galere e cpr.

PRESIDIO SOLIDALE AL CARCERE FEMMINILE DI PONTEDECIMO

Diffondiamo:

Dopo mesi di dure proteste in molte carceri in cui le persone recluse hanno denunciato il sovraffollamento, l’impossibilità di accedere a misure alternative, gli abusi delle guardie e altro ancora, il governo si appresta a votare il DDL 1660. Una legge da stato di guerra che colpisce ogni forma di conflitto sociale, fuori e dentro le galere.
Nuovi reati e aumento drastico delle pene per chi manifesta contro le guerre e il genocidio in Palestina, per chi lotta contro una grande opera, per chi occupa una casa sfitta, per chi sciopera e blocca una strada. Nuove norme durissime per chi nelle carceri o nei CPR protesta o anche solo disobbedisce all’ordine di un agente. E ancora più poteri e impunità per le forze di polizia.

FUORI E DENTRO LE GALERE
CONTRO IL DDL 1660 E LA SUA APPLICAZIONE

5 OTTOBRE ORE 10.30

SALUTO ALLX DETENUTX TRANS DEL CARCERE DI IVREA

Riceviamo e diffondiamo:

Qualche settimana fa abbiamo portato solidarietà allx detenutx trans del carcere di Ivrea nel contesto di un saluto fuori dalle mura del cacrere.
Quello di Ivrea è uno dei carceri in cui è presente una sezione dove le donne trans vengono segregate, costrette ad aver a che fare con secondini uomini, con spesso poco accesso agli spazi comuni e alla salute. La detenzione è una merda per tuttx, la solidarietà l’abbiamo portata a tuttx, ma ci tenevamo a fare un saluto speciale a persone come noi, per cui le condizioni detentive risultano ancora più vessatorie.
Riteniamo, come persone trans*, urgente e necessario uscire dalle proprie bolle di privilegio anche con dei gesti semplici, che facciano luce su una realtà (quella della detenzione trans e le condizioni degradanti in cui relega le persone) che spesso rimane sommersa, e che speriamo porti del calore a qualcunx con cui condividiamo una fetta di oppressione, di bisogni, desideri e rivendicazioni. Oltre a Ivrea, le sezioni con donne trans e persone transfem si trovano nelle sezioni maschili dei carceri di Roma Rebibbia, Como, Reggio Emilia, Belluno e Napoli Secondigliano. Altre sono attualmente recluse in sezioni con sex-offender, uomini gay e detenuti uomini ritenuti sessualmente “inoffensivi”. Gli uomini trans e le persone transmasc non hanno neanche delle sezioni apposite e si trovano soggettx a condizioni ancor più aleatorie e discrezionali, nelle sezioni femminili.
Come se questo non bastasse, le persone trans detenute si trovano spesso in una doppia morsa di natura istituzionale-sanitaria dove da una parte c’è uno scarso accesso alla salute trans-specifica, e dall’altra parte il diffusissimo problema della “detenzione chimica” (i.e. L’impiego di larga manica di sedativi e modulatori dell’umore) che diventa ancor più gravoso quando va a colpire una popolazione già indebitamente patologizzata e psichiatrizzata.
Per portare della solidarietà da fuori non serve molto, non eravamo molte persone, né stavolta, né qualche mese fa quando abbiamo portato della solidarietà ad un detenuto trans recluso nella sezione femminile del carcere di Rebibbia di Roma, di cui ci era arrivata voce. Come persone che vivono sulla propria pelle dinamiche di esclusione e segregazione, ci auguriamo che sempre più persone intessano reti non solo tra chi è fuori, ma anche con chi è dentro, per portare sempre più solidarietà nei confronti di chi vive quelle dinamiche in modo ancor più gravoso, per eroderle, per immaginare un mondo senza trattamenti speciali e degradanti, senza galere per le persone come noi e per tuttx.

Un gruppo di frocie trans*

Per chi volesse entrare in contatto potete scriverci all’indirizzo tuttxliberx@riseup.net

CONTINUIAMO A SCRIVERE AD ALFREDO!

Ad un anno di distanza dalla mobilitazione che ha accompagnato lo
sciopero della fame, è importantissimo continuare a scrivere al compagno
Alfredo Cospito, tuttora in 41bis nel carcere di Bancali (Sassari).
Il lavoro certosino (e spesso francamente incomprensibile e
contraddittorio) dell’ufficio censura, insieme al pressapochismo tipico
delle patrie galere e all’inaffidabilità delle poste italiane (strumento
sempre più spesso appannaggio esclusivo delle comunicazioni galeotte),
rende fortemente consigliato l’invio della corrispondenza attraverso
sistemi tracciabili quali le raccomandate (anche senza ricevuta di
ritorno). Il tagliando e il codice di tracciabilità permettono di
conoscere lo stato della spedizione e intraprendere poi l’iter
burocratico per lo sblocco della corrispondenza, dato che gli agenti non
sempre rendono noti i trattenimenti e la posta spesse volte
semplicemente scompare.
Invitiamo quindi tutti i solidali a scrivere e ad inviare scansione o
foto dei tagliandi (o comunque dei codici di tracciabilità) alla Cassa
Antirep delle Alpi Occidentali, che si incaricherà di raccoglierli e
inviarli all’avvocato di Alfredo per fare i dovuti ricorsi e recuperare
quante più lettere possibile.

La solidarietà è un atto concreto, non lasceremo mai Alfredo da solo
nelle mani dei boia di Stato: sommergiamolo di affetto attraverso
lettere e cartoline!

L’indirizzo per scrivergli è:
Alfredo Cospito – C/O C.C. “G.Bacchiddu” – Strada Provinciale 56, n°4 –
Località Bancali – 07100 Sassari

mentre per inviare le vostre ricevute:
cassantirepalpi@autistici.org

PS: il compagno può acquistare libri attraverso la direzione del
carcere; si può dunque inviargli suggerimenti di lettura, accompagnando
il titolo e l’autore con i dati relativi alla casa editrice e, se
possibile, il codice ISBN.

Contro tutte le galere!
Cassa AntiRep delle Alpi occidentali

BOLOGNA: MEZZ’ORA D’ARIA [RADIO]

Diffondiamo:

Domani sabato 20 luglio alle 17:30 su Mezz’ora d’aria, sulle frequenze di Radio Citta Fujiko (FM 103.1), una nuova puntata per rompere l’isolamento del carcere, raccontare e ascoltare le lotte dei e delle prigioniere, e cercare di sostenerle da fuori.

Uno spazio a disposizione delle persone private della libertà, e di chi gli è accanto : potere scrivere per fare dediche, proporre canzoni, comunicare quello che succede dentro.

Per scrivere a Mezz’ora d’aria: Mezz’ora d’aria, presso radio città Fujiko,
Via Zanardi 369, 40131, Bologna
E-mail: mezzoradiliberta@autistici.org
https://www.autistici.org/mezzoradaria/

Dopo questa puntata, si riprenderà a fine settembre/inizio ottobre.