“Via Fioravanti e la bolognina tornano a brillare”.
Dopo le retate dei mesi scorsi inaugurate con la visita in città del ministro Piantedosi (1), arriviamo ai detenuti sfruttati come raccoglitori di rifiuti in via Fioravanti (2).
Il lancio del clamoroso progetto di ipocrisia sociale è avvenuto ieri, sette maggio, nella così detta “Piazza” – che piazza non è – Lucio Dalla, fiore all’occhiello e luogo simbolo del processo di gentrificazione della Bolognina, perno per il maquillage dell’amministrazione PD.
Una camionetta, un manipolo di guardie della penitenziaria e la passerella dei vari avvoltoi al seguito (3).
Si scrive “riscatto”, si legge “ricatto”, si scrive “inclusione”, si legge sfruttamento.
Il Carlino arriva a chiamarla addirittura “bonifica di via Fioravanti”, evidentemente lusingato nel vedere usati gli stessi reclusi nella raccolta dei rifiuti con lavoro non retribuito (4). Una “bonifica” che è una vera e propria guerra ai poveri e alle dissidenze, volta ad annientare qualsiasi possibilità di autodeterminazione, relazione e solidarietà dal basso, oltre che qualsivoglia forma di tensione, conflitto e messa in discussione del presente. “Bonifica” che si è tradotta nei mesi scorsi in blitz nei bar e in rastrellamenti per le strade, con decine e decine di guardie in giro per la Bolognina.
“Gli attori principali dell’evento faranno qualcosa di unico, perché la possibilità di uscire tra la gente non l’hanno tutti i giorni.”
Qualcosa di unico, si, raccogliere rifiuti e spazzatura con lavoro “volontario”, magari i resti dei giacigli di chi è stato appena rastrellato dalla polizia, per coadiuvare il processo di militarizzazione, espulsione, riscrittura, decoro, speculazione e sfruttamento, che chiamano r i q u a l i f i c a z i o n e. Con i reclusi a raccogliere i rifiuti il cerchio può dirsi compiuto.
“I direttori di diversi altri istituti hanno espresso il desiderio di inviare anch’essi i detenuti migliori alle prossime domeniche di pulizia ambientale.”
“Lavoro” – che lavoro per altro non è – naturalmente solo per i “migliori”, i piu “bravi”, come capitalismo vuole, rinforzando contemporaneamente divisioni e premialità all’interno del carcere, e permettendo ai filantropi di turno uno sfacciato green-washing sulla pelle dei più ricattabili.
Con il progetto seconda chance si apre potenzialmente ad un mercato di nuovi schiavi (5). “Aiutare risparmiando”. Terzo settore, carceri e aziende unite per sfruttare le opportunità di reinserimento dei detenuti, perché “Alla “Rocco D’Amato” c’è grande sensibilità” per i “valori”, soprattutto quelli in linea con gli interessi dei padroni.
Anche altrove non è differente (6).
E’ interessante notare la strategia di ribrendizzazione che istituzioni e carcere stanno tentando di mettere in campo in un momento in cui la questione delle galere e della loro reale funzione ha raggiunto più strati sociali.
Bisognerà pur trovare un modo affinché le persone si dimentichino dei 14 morti e delle mattanze seguite alle rivolte del 2020 (7)!
Bisognerà farla finita una volta per tutte con questa storia dei suicidi in carcere, 84 nel 2022 e 45 dall’inizio del 2023!
Qualcuno dovrà pur trovare un escamotage per alleggerire agli occhi dell’opinione pubblica la situazione estremamente critica all’interno del carcere della Dozza, dove “trattamenti inumani e degradanti” sono strutturali e all’ordine del giorno. Si dovrà pur individuare una strategia perché proteste e scioperi della fame non arrivino fuori e non si estendano dentro!
Basta parlare di carcere come strumento di governo delle diseguaglianze e del conflitto sociale!
E’ vero, in moltissimi provano “a fare la corda” (impiccarsi) o mettono in atto gesti autolesivi, ma basta parlare solo di questo! Siete ripetitivi ideologici e noiosi! Se ne occuperà la psichiatria (8).
E i reclusi gravemente malati lasciati senza cure e assistenza? L’impossibilità ad accedere al lavoro, allo studio e alle più elementari esigenze? La cronica scarsità/assenza di acqua e il cibo insalubre? Lagnanze!
Non ha importanza se tanti reclusi potrebbero uscire ma scontano pene oltre la detenzione perché i magistrati di sorveglianza sono in ferie, non ci sono, non scarcerano e non rispondono a nessuna richiesta, si tratta pur sempre di umanità di serie B! Sono altre le priorità! Che fretta c’è?
Va bene, moltissimi reclusi non vedono mai nessuno e non hanno mai colloqui con nessuno, che pensassero a fare i bravi allora, magari chissà, un giorno potranno essere tra quei “fortunati” che avranno accesso a questi magnifici progetti di inclusione.
NOTE:
(1) https://brughiere.noblogs.org/post/2023/02/01/bologna-retata-in-bolognina/, https://brughiere.noblogs.org/post/2023/01/23/repressione-e-civilta/
(2) https://ristretti.org/bologna-domenica-appuntamento-ecologico-con-seconda-chance-e-plastic-free
(3) https://www.bolognaindiretta.it/dal-carcere-occuparsi-pulizia-ambientale-video/
(4) https://www.ilrestodelcarlino.it/bologna/cronaca/bonifica-di-via-fioravanti-cinquanta-detenuti-al-lavoro-ca92cf9f
(5) https://secondachance.net/
(6) https://headtopics.com/it/la-gran-bretagna-salvata-dai-galeotti-mancano-i-lavoratori-per-effetto-di-brexit-e-covid-il-govern-38857635 , https://espresso.repubblica.it/attualita/2022/09/05/news/stati_uniti_schiavi_carceri-364269514/
(7) https://brughiere.noblogs.org/post/2023/03/13/a-tre-anni-dalle-rivolte/
(8) https://brughiere.noblogs.org/post/2023/01/15/bologna-giornata-antipsichiatrica-morto-un-opg-se-ne-fa-un-altro/