Riceviamo e diffondiamo:
Assemblea pubblica per una mobilitazione studentesca contro il 41 bis, in solidarietà con Alfredo Cospito.
Martedì 21/02 ore 18
Cortile del 32 di Via Zamboni

Cresciamo nei terreni incolti, nelle zone asciutte e sassose, ai bordi dei viottoli
Riceviamo e diffondiamo:
Assemblea pubblica per una mobilitazione studentesca contro il 41 bis, in solidarietà con Alfredo Cospito.
Martedì 21/02 ore 18
Cortile del 32 di Via Zamboni


Da Infestazioni:

Ieri mattina è stata sgomberata l’Acerchiata in via Zampieri 14/a, spazio che avevamo occupato e riaperto al quartiere il 4 febbraio. Dopo che la polizia ha militarizzato la zona, lo stabile è stato murato.
Nove anni di abbandono, dieci giorni di vita. In poco più di una settimana lo spazio è stato attraversato da centinaia di persone, ed è stato la sede di pranzi popolari, proiezioni, assemblee, laboratori, iniziative e discussioni. Nonostante lo sciacallaggio mediatico che stampa e giornali hanno fatto sulle pelle delle anarchicə e di chi lotta, in questi giorni sono state moltissime le abitanti del quartiere che hanno portato all’Acerchiata il loro sostegno e la loro solidarietà. Evidentemente la strategia di mostrificare chi si oppone a questo modello di sviluppo insensato non ha avuto l’effetto sperato. Dieci giorni sembrano pochi, ma il tempo è relativo e la libertà non ha prezzo: la solidarietà arrivata è ossigeno.
Un prezzo invece è stato messo alla città: i fondi del Pnrr saranno usati come volàno per trasformare definitivamente i quartieri e le prime periferie, con l’obbiettivo di fare di Bologna un polo di attrazione turistica e commerciale.
Mentre sfrattano violentemente intere famiglie, come successo questa mattina in via Bacchi della lega, e lasciano le persone d’inverno per strada, i padroni della città stanno investendo 1.620.000 euro per fare un Museo delle case popolari in Bolognina, scelta tutt’altro che simbolica, che sancisce definitivamente la fine, non delle disuguaglianze e della povertà, ma della volontà politica di occuparsi delle fasce popolari, sempre più escluse e marginalizzate. In via Zampieri sono decine gli appartamenti vacanti o lasciati cadere a pezzi nella più totale indifferenza dell’amministrazione locale; la stessa Acerchiata, trovata con il riscaldamento acceso, era in abbandono da oltre nove anni.
Sbandierano il progetto del “Polo della Memoria Democratica di Bologna”: 30.000.000 di euro di ipocrisia, mentre, nei fatti, aprono la strada alle destre xenofobe, militarizzando e rastrellando i quartieri. “Senza memoria non c’è futuro”, dicono. È vero, e per fortuna noi una memoria l’abbiamo. E no, non dimentichiamo. Non rimarremo passive davanti al deserto sociale. Possono murare gli spazi ma non possono fermare le nostre idee, non siamo le 4 mura che ci ospitano: esistiamo e continueremo ad infestare e lottare per una vita che valga la pena di essere vissuta!

Sfratto con violenze di polizia in via Bacchi della lega a Bologna. Una famiglia con due bambine stamattina è stata buttata fuori di casa da due reparti celere che hanno sfondato la porta di ingresso per eseguire uno sfratto per finita locazione. Vista impossibilità di trovare un nuovo alloggio nella costosissima Bologna, si sono rivolti. al Comune che come unica soluzione aveva proposto la divisione del nucleo famigliare con alloggio in albergo. Proposta ritenuta inaccettabile dalla famiglia.

Oggi siamo stati in presidio in piazza VIII agosto contro il carcere e il mondo che ne ha bisogno, solidali con Alfredo in sciopero della fame contro il 41-bis e l’ergastolo ostativo. Abbiamo dialogato con le persone che attraversavano il mercato, raccontato la lotta di Alfredo e quanto avviene tutti i giorni dentro le galere. Abbiamo attraversato in bicicletta la Bolognina, ultimamente iper-militarizzata, per portare la nostra solidarietà alle persone recluse nel carcere della Dozza.
Continueremo a lottare contro l’isolamento, per un mondo senza barriere, gabbie e confini.
Ricongiunzioni, trasmissione dedicata alla salute di, da, con e tra tutti e tutte, ogni martedì del mese dalle 18.30 alle 19.30 sulle libere frequenze di Radio Blackout 105.250. https://t.me/ricongiuzioni
Puntata del 7 febbraio
Oggi ci faremo qualche domanda su quelle che sono le condizioni di salute nelle carceri italiane, rileggendo alcuni dati dai report di Antigone. Seguirà un collegamento con il collettivo antipsichiatrico Strappi che ci parlerà delle Articolazioni Tutela Salute Mentale nel carcere della Dozza (Bologna). Infine cercheremo di darvi qualche aggiornamento sui possibili sviluppi del caso di Alfredo, in sciopero della fame da 110 giorni.
https://radioblackout.org/podcast/salute-nelle-carceri-del-07-02-2023/


VENERDÌ 10 FEBBRAIO 2023
Ore 15:00 Ritrovo alla scalinata di Piazza VIII Agosto
Ore 17:30 Arrivo e presidio davanti al carcere della Dozza
Da più di 100 giorni Alfredo Cospito è in sciopero della fame. La sua è una battaglia contro la tortura del 41bis e dell’ ergastolo ostativo, ma ancor più è la battaglia di chiunque non vuole rimanere inerme di fronte alla violenza che le galere, i tribunali, l’ingiusta “giustizia” di questo sistema quotidianamente riversa su migliaia di persone.
Comunque andrà a finire Alfredo non lotterà da solo. Liberx tuttx

MERCOLEDì 8 FEBBRAIO ORE 18- PIAZZA VERDI
PER LA FINE IMMEDIATA DELLE MISURE CAUTELARI E PER IL DISSEQUESTRO DEGLI SPAZI SOCIALI IN UNIVERSITA’!

Stamattina alcunx compagnx del CUA sono stati raggiunti da 12 misure cautelari (10 obblighi di firma e 2 divieti di dimora) per un corteo e un’occupazione di qualche mese fa. Le accuse sono molteplici e pesanti. Durante l’operazione sono state perquisite le case di compagnx ed inoltre sono stati posti sotto sequestro due spazi universitari occupati e autogestiti dal CUA: l’auletta al 38 di Via Zamboni e SPLIT – Spazio per liberare il tempo. Ancora una volta lo Stato attacca con l’obbiettivo di scoraggiare, dividere e isolare chiunque intenda sfidare l’attendismo dilagante e lottare. Ad essere sotto attacco infatti non è solo qualche compagnx, ma tuttx noi. In un momento in cui è sempre più chiaro a molte la necessità di mobilitarsi e agire sul presente, le maglie della legge e della repressione si stringono con l’obiettivo di tenerci isolate: a questa ennesima ed infame operazione repressiva rispondiamo esprimendo la nostra piena complicità e solidarietà.