PUNKAGGINE: UNA FANZINE DALL’UNIONE DI PUNK E PIANTAGGINE

Dalla passione per le erbe spontanee nasce l’Anarcho Herbane Kollektiv, una collettiva erborista anticapitalista, transfemminista e antispecista.

Un progetto di https://anarchoherbanekollektiv.noblogs.org/

“Le erbacce spontanee hanno un’attitudine punk: sono erbe vagabonde ed erranti: crescono dove gli pare, nei luoghi più inaspettati, non si curano di avere un aspetto ordinato, sono disprezzate, estirpate con fastidio, infestano ciò che gli pare e sono molto resistenti. Per questo a noi invece piacciono tanto le erbacce.
Dalla passione per le erbe spontanee nasce l’Anarcho Herbane Kollektiv, una collettiva erborista anticapitalista, transfemminista e antispecista.
L’anarco erboristeria incoraggia una relazione di comprensione e rispetto reciproco con l’ambiente naturale, vedendo noi stess* come parte di quest’ambiente piuttosto che tentare di controllarlo o dominarlo.
E’ la nostra lotta anti-specista e anti-capitalista, dalla conoscenza delle piante comincia l’emancipazione personale, alimentare, farmaceutica e della cosmesi. Sviluppare l’autoconoscenza e la saggezza erboristica comunitaria ci renderà molto più liber*.
Per noi, Anarcho Herbane, non ci sono gerarchie o sistemi piramidali che detengono il potere della conoscenza. L’erboristeria deve essere condivisa e accessibile a tutt*. Attraverso la condivisione delle nostre competenze mettiamo in comune le nostre informazioni e risorse per imparare, esplorare e migliorare la nostra salute insieme.
Proprio da qui nasce la fanzine Punkaggine, dall’unione di punk e piantaggine, una delle erbe spontanee officinali più punk e più diffuse.”

Il primo numero qui! Il resto puoi trovarlo su: https://anarchoherbanekollektiv.noblogs.org/

BOLOGNA: PROIEZIONE DI “ESSI VIVONO” di John Carpenter

“Il capolavoro di Carpenter rappresenta una strepitosa quanto spietata metafora distopica della società del consumo e del controllo sociale. Si rivela come un invito a guardare il mondo con lenti diverse, nonchè alla ribellione al sistema capitalista e a chi ce lo impone.”

Giovedì alle ore 19 al Giardino Gustavo Trombetti, Via Pietro Lianori, 10, Bologna. A cura del Collettivo Cannibale.

(https://www.facebook.com/collettivo.cannibale.acab)

ROMA: OPS! È successo: una nuova occupazione in città

Riceviamo e diffondiamo:

OPS! È successo: una nuova occupazione in città.

Però, OPS!, è proprio una di quelle Occupazioni Piantagrane Separatiste
Femministe che magari per qualcun sarà un po’ scomoda, forse sarà
troppo, forse sarà oltre.. Ma vabbè, pazienza. Quel che ci interessa è che questa sia un’Occupazione Per  Scappatedicasa*. Per lx Sottounponte, lx Senzatetto, lx Senzatitolo, lx Senzadocumenti, lx Senzasperanza, lx Senzanalira.. un’Occupazione

Per lx Sognatrici*, lx Streghe*, lx Strambe*, lx Solitarie*, lx Stralunate*, lx Sbagliatissime*, lx Spessone*, lx Spassose*… Per lx Sopravvissute*.  Per le Soggettività lesbiche trans e non binarie in lotta. Per chi si rende Solidale con le lotte di autodeterminazione. Per chi è Stufa* di questo mondo, per le Sorelle* di sangue e non…

Insomma, con un po’ di fortuna e tanta pazienza, vogliamo che questo spazio sia una fucina di pratiche e saperi femministi e transfemministi. Uno spazio in cui riconoscerci anche in base alle nostre cicatrici e ai nostri sogni, partendo dai quali costruire autodifesa, complicità e alleanze pericolose…
All’interno delle complesse geografie politico relazionali di questa città, e dentro un mondo in cui non era previsto che sopravvivessimo, da brave guastafeste continuiamo a lottare per la liberazione e l’autodeterminazione di corpi e desideri non conformi. Solo che, da
oggi, lo faremo anche da dentro questo spazio attraversato da donne, lesbiche persone trans e non binarie che vogliono organizzarsi insieme per lottare contro stato e patriarcato.

Tenetevi il mondo fatto a misura di uomo cis etero bianco, noi saremo le esplosioni rumorose e canaglie!

Lo spazio si trova in via Giannino Ancillotto a Roma!
https://opsfemminista.noblogs.org/

Genova: Sfascio occupato!

Diffondiamo:

Testa bassa. Paura. Non gridare e non parlare. Chiusi in casa. Chiusi in stanza. Davanti uno schermo che distolga dalla realtà circostante. Trovare oggetti, passatempi sempre nuovi, che distraggano dal vuoto di un’esistenza di plastica. Guardare un video buffo di noi mentre guardiamo un video. Dilursi in un caleidoscopio che non è più un viaggio di colori e scoperte, ma una gabbia in cui passare ore che ti lasciano più spento di prima. Ti risucchiano nella banalità di tutti i giorni. Ti offrono materiale di cui parlare da un palcoscenico in cui ci sono solo interessi da difendere e ruoli fissi da interpretare. Una rotella che salta, niente di nuovo. Una pratica antica. Un luogo vuoto da tempo. Un luogo come ce ne sono tanti in una città sempre più simile a tutte le altre nel mondo. Città governate sulla base del profitto. Città amministrate creando paure, divisioni e isolamento. Luoghi abbandonati e persone fantasma, nello sbrilluccichio delle luci di natale, che si ammassano nel centro città commerciale. I lustrini di un’opulenza arrogante. Accettare, obbedire, svendersi, svendere gli altri. Voltare lo sguardo da ciò che siamo e da ciò che contribuiamo a creare. Chiudere gli occhi per sempre anche se siamo ancora vivi. Aprire un luogo abbandonato senza concessioni o permessi. Un gesto semplice quasi come mangiare, dormire o respirare. Un gesto che solo una società in cancrena, produttrice e consumatrice di torrenti di disperazione e pillole per la felicità istantanea, può riuscire a far apparire senza senso, inopportuno e sconsigliabile. Per i consigli, grazie, sceglieremo comunque con il nostro cuore e la nostra testa. Per le opportunità ci pensiamo, ma stiamo male in questa civiltà proprio perchè non è il motivo del nostro agire né il metro del nostro giudizio. Per il senso, beh, crediamo sia nascosto e custodito nell’atto stesso, nel desiderio di libertà ed eversione. Anche fosse solo per poche ore, pochi giorni o qualche settimana. Anche se l’interesse di qualche fazione, il prurito di qualche funzionario o lo stato di emergenza di questo periodo vorranno chiudere di nuovo questa porta.Pazienza, ne apriremo un’altra.

Questa mattina abbiamo ripreso uno dei tanti angoli abbandonati in città. Lo spazio comincia a vivere, siamo in via Bartolomeo Bianco 40, nell’ex sfasciacarrozze di Granarolo:
– dalle 17.30 chiacchierata aperta sul nuovo spazio e su come organizzarci
– a seguire cena benefit prigionieri

porta ciò che vorresti trovare, attrezzi e materiali! porta piatto e gavetta! fai girare la voce!


Lugano: Molino rioccupato, aggiornamenti

A 7 mesi dallo sgombero del Molino e’stato riOccupato nella giornata di ieri da compa che si sono barricati all’interno mentre all’esterno alcune centinaia di solidali sosteneva l’occupazione.
In serata polizia in antisommossa ha attaccato il presidio esterno arrestando due compa che al momento sono stat* trasferit* nel carcere di Lugano.
In serata ci sono stati scontri con gli sbirri che hanno sparato lacrimogeni, spray al peperoncino, manganellate e proiettili di gomma. Alcune persone ferite. Il presidio si e’ protratto nella notte.
Alle 4.50 di mattina squadre speciali, polizia cantonale e comunale, pompieri insieme ai servizi di sicurezza privata hanno circondato e fatto irruzione nello stabile. Portando in centrale le persone che erano dentro. Due compa sono riusciti a raggiungere il tetto.

Al momento una compagna resiste ancora sul tetto e rimmarra’finche tutt vengano rilasciat.

Un presidio solidale rimane in sostegno di fronte al Molino e alla centrale di polizia dove si stanno svolgendo interrogatori e perquisizioni alle persone fermate.

Per ulteriori informazioni
Canale telegram @Controinforma-ti

La solidarieta’e’la nostra arma. Usiamola!!!

Aggiornamenti giovedì mattina

Problemi gerarchici nei gruppi antiautoritari

… E come affrontarli.

Anche nei gruppi che si dichiarano essere antiautoritari ci sono relazioni di potere, non è abbastanza abolire le gerarchie, le posizioni di potere nei gruppi non si sviluppano spontaneamente, ma sono il risultato di anni di condizionamento e costruzione sociale. La lotta contro il potere è una pratica quotidiana, di coscienza e di cura da parte di tutt*… in un collettivo auto-organizzato siamo tutt* responsabili per situazioni e relazioni di potere, di conseguenza possiamo agire per cambiarle, ma questo richiede lo sforzo di tutt* senza eccezione (and the conflicts will come). La motivazione per (il desiderio di) contrastare le relazioni di potere devono essere condivise da tutt*, ma ovviamente non siamo tutt* uguali di fronte al potere. Il potere ha genere, classe, razza, abilità.

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TORINO: CORTEO CONTRO SGOMBERI, FRONTIERE E CPR

In montagna come in città gli spazi di autogestione sono sotto attacco.
Solo sulla frontiera del Monginevro in sette mesi ci sono stati tre sgomberi.

Vorrebbero fermare chi si organizza per attraversare e contrastare questo dispositivo che controlla, seleziona e uccide. Il numero di persone che passa il confine rimane alto e la repressione in frontiera non fa che crescere, portando con sé il suo prezzo di feriti e morti, ancora più ora con l’inverno alle porte.
In città, anche e soprattutto in quest’ultimo periodo caratterizzato da Green Pass e continui “stati di emergenza”, il controllo sociale aumenta e la repressione incalza: controlli polizieschi diffusi, retate, sgomberi, sfratti.
Il cpr di corso Brunelleschi, ingranaggio del sistema di detenzione ed espulsione, è l’incarnazione della frontiera in centro a Torino.

Assistiamo al tentativo di distruggere ogni forma di pensiero e pratica non istituzionale e ogni esperienza di autogestione e di disinnescare ogni tensione di lotta; il tentativo di eliminare la pratica delle occupazioni, impedendone di nuove e piano piano sgomberando le vecchie.

Per tutto questo, scendiamo in piazza.
Appuntamento per un corteo a Torino, sabato 6 novembre ore 16:30!

Info: https://www.passamontagna.info/