A Bologna in queste ore è stata occupata la fascia boscata in zona Arcoveggio per un campeggio contro la realizzazione del passante di mezzo.
Qui più info https://infestazioni.noblogs.org/post/2023/06/09/bicitendata-no-passante-lestate-e-arrivata/
Cresciamo nei terreni incolti, nelle zone asciutte e sassose, ai bordi dei viottoli
A Bologna in queste ore è stata occupata la fascia boscata in zona Arcoveggio per un campeggio contro la realizzazione del passante di mezzo.
Qui più info https://infestazioni.noblogs.org/post/2023/06/09/bicitendata-no-passante-lestate-e-arrivata/
Nuova occupazione a Bologna in Via Agucchi 126, sul terreno di un cantiere per l’allargamento dell’autostrada Passante di Mezzo. L’occupazione NO PASSANTE è la seconda in una settimana a Bologna, dopo quella della Vivaia Transfemminista Queer (Via della Certosa 135)
Rilanciamo e diamo il benvenuto alla nuova occupazione a Bologna, in via Della Certosa 35 “VIVAIA TFQ”! Accorriamo a supportare
A questo link il loro comunicato: https://viadellacertosa.vado.li/
A questo link il programma: https://programmavivaiatfq.vado.li/
Da Infestazioni:
Ieri mattina è stata sgomberata l’Acerchiata in via Zampieri 14/a, spazio che avevamo occupato e riaperto al quartiere il 4 febbraio. Dopo che la polizia ha militarizzato la zona, lo stabile è stato murato.
Nove anni di abbandono, dieci giorni di vita. In poco più di una settimana lo spazio è stato attraversato da centinaia di persone, ed è stato la sede di pranzi popolari, proiezioni, assemblee, laboratori, iniziative e discussioni. Nonostante lo sciacallaggio mediatico che stampa e giornali hanno fatto sulle pelle delle anarchicə e di chi lotta, in questi giorni sono state moltissime le abitanti del quartiere che hanno portato all’Acerchiata il loro sostegno e la loro solidarietà. Evidentemente la strategia di mostrificare chi si oppone a questo modello di sviluppo insensato non ha avuto l’effetto sperato. Dieci giorni sembrano pochi, ma il tempo è relativo e la libertà non ha prezzo: la solidarietà arrivata è ossigeno.
Un prezzo invece è stato messo alla città: i fondi del Pnrr saranno usati come volàno per trasformare definitivamente i quartieri e le prime periferie, con l’obbiettivo di fare di Bologna un polo di attrazione turistica e commerciale.
Mentre sfrattano violentemente intere famiglie, come successo questa mattina in via Bacchi della lega, e lasciano le persone d’inverno per strada, i padroni della città stanno investendo 1.620.000 euro per fare un Museo delle case popolari in Bolognina, scelta tutt’altro che simbolica, che sancisce definitivamente la fine, non delle disuguaglianze e della povertà, ma della volontà politica di occuparsi delle fasce popolari, sempre più escluse e marginalizzate. In via Zampieri sono decine gli appartamenti vacanti o lasciati cadere a pezzi nella più totale indifferenza dell’amministrazione locale; la stessa Acerchiata, trovata con il riscaldamento acceso, era in abbandono da oltre nove anni.
Sbandierano il progetto del “Polo della Memoria Democratica di Bologna”: 30.000.000 di euro di ipocrisia, mentre, nei fatti, aprono la strada alle destre xenofobe, militarizzando e rastrellando i quartieri. “Senza memoria non c’è futuro”, dicono. È vero, e per fortuna noi una memoria l’abbiamo. E no, non dimentichiamo. Non rimarremo passive davanti al deserto sociale. Possono murare gli spazi ma non possono fermare le nostre idee, non siamo le 4 mura che ci ospitano: esistiamo e continueremo ad infestare e lottare per una vita che valga la pena di essere vissuta!
Oggi riapriamo l’Acerchiata, il locale di via Zampieri 14/a.
Cambiano presidenze e giunte, ma le politiche restano le stesse: combatti e sgombera le comunità che quel quartiere lo abitano da decenni, e della loro storia fanne un museo. La memoria però è un ingranaggio collettivo, e la storia “sociale” di una città la fanno la comunità e gli spazi che quella storia l’hanno creata e vissuta. L’indirizzo politico che stanno cercando di imporci è rendere impossibili altre modalità di abitare e vivere il quartiere.
Dopo le innumerevoli retate, fermi e perquisizioni dei giorni scorsi, ieri circa duecento persone tra compagnx e abitanti solidali si sono riprese le strade per dire che la sicurezza la fa chi vive i quartieri, non la polizia.
Il presidio chiamato in Piazza dell’Unità a Bologna per rispondere alla maxi-operazione anti-degrado di questi giorni si è trasformato in un corteo contro l’arroganza delle forze dell’ordine sui quartieri, con cori, interventi e volantinaggi. Sono stati toccati i luoghi simbolo della gentrificazione in Bolognina come lo Student Hotel, la Tettoia Nervi, la stazione dell’alta velocità. Sono stati indicati i responsabili del deserto sociale che avanza e si è ribadito il fatto che queste retate fanno parte integrante del processo di “riqualificazione” della Bolognina e delle prime periferie, un processo che inesorabilmente, con la scusa della “lotta al degrado”, mira ad espellere dai quartieri tutti quei corpi scomodi e non utili al profitto, per far posto a studentati di lusso e negozi chic. La deriva autoritaria in corso non è percepita solo da qualche compagnx, l’iniziativa ha raccolto l’approvazione di molti passanti e abitanti del quartiere, che, anche dalle finestre, hanno fatto arrivare il loro sostegno.
Il corteo ha voluto esprimere la propria solidarietà ad Alfredo in sciopero della fame contro il 41 bis, e a chi lotta dentro e fuori le prigioni, con un pensiero complice e solidale a tutte le compagne colpite dalla repressione.
L’epifania non tutte le feste porta via… Il 14 e 15 gennaio al Giardino Liberato di Materdei (Napoli) si terrà una giorno e mezzo di D.I.Y. frociolellatransenonbinaria e spettacoli e concerti punk contro patriarcato, Stato, galere, frontiere e repressione. Ci saranno: serigrafie, stampe, fanzine, scarabocchi, intagli&tagli, esplosioni creative, fantasie appuntite, matite ben affilate… Per noi il punk è un modo di stare al mondo e il queer è lotta e liberazione, non marchi commerciali, estetica social o trend del momento. Queer per noi è resistenza quotidiana in un mondo etero-cis-patriarcale che ci soffoca, queer è crescere come erbe infestanti sull’asfalto ripulito delle città, creare reticolati di affetti diffusi e desideri contro-norma, queer è dare fastidio come il fischio di un microfono, come un urlo rauco che taglia i timpani. Spesso ci troviamo a dover sgomitare per riuscire a stare negli spazi che attraversiamo, così come sui palchi, nelle palestre, nei festival di autoproduzioni che in questi spazi si organizzano. È per questo che abbiamo deciso di organizzare un festival per noi e per chi condivide questo bisogno, un festivalino che sia queer e antisessista nei contenuti e nell’atmosfera. Alcuni eventi, come i laboratori e gli incontri, saranno separati (no maschi cis-et) perché abbiamo bisogno di uno spazio in cui conoscerci e riconoscerci lontano dallo sguardo patriarcale e riappropriarci dei saperi di cui la narrazione binaria dei ruoli di genere ci ha espropriatx. L’esposizione e i concerti, invece, saranno aperti a tuttx, tranne ovviamente machi, fasci e sbirri. il festival sarà benefit cassa antirep transfemminista, che va a supportare compagnx donne, lesbiche, trans* colpitx dalla repressione per essersi autodifesx dalla violenza di Stato e patriarcato.
E’ un privilegio morir d’Amor.
Ericailcane + Infinite sui muri dell’occupazione di via Stalingrado 31 a Bologna
“non esiste vera gioia se non sperimentando
mettendo al bando ogni velleità di comandare
sperimentare libertà per liberarsi
perché siamo fatti per marciare sulle teste dei potenti
non per marcire di miseria
per soffiare sulle braci dei tizzoni ardenti
per illuminare col fuoco questi tempi spenti”
Foto da: https://infestazioni.noblogs.org/le-idee-non-si-sgomberano-foto/