CATANIA: ORIZZONTI DI GUERRA

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CONTRO GUERRA E GENOCIDIO COMPLICI CON I DISERTORI DI TUTTO IL MONDO

Cosa fare contro la progressiva militarizzazione delle nostre città?
Cosa fare contro un genocidio avvenuto in diretta social con l’aiuto di tutto l’Occidente?
Come supportare la diserzione ed entrare in complicità con i disertori di ogni Paese?

Le forme di governo “democratico” e le basi del diritto internazionale che le hanno supportate, dal secondo dopoguerra in occidente, stanno collassando sotto i colpi delle eccezioni e delle emergenze. La trasformazione sistemica in atto non sarà silenziosa e indolore, ma si sta già esprimendo attraverso il crescente bellicismo. Ne parliamo alla L.U.P.O. insieme a realtà e soggettività che hanno approfondito sulle tematiche di guerra, diserzione e militarizzazione dei territori. Dal ponte sullo Stretto alla Striscia di Gaza, dalla nuova finanziaria al disegno di legge sicurezza, impossibile ignorare che: LA GUERRA È QUI, IMPARIAMO A SABOTARLA!


PROSSIMI APPUNTAMENTI

Venerdì 31 gennaio:
presentazione dell’opuscolo “Primi passi attraverso il ddl sicurezza verso uno Stato di guerra” a cura di Materiale Piroclastico e con la presenza della Rete No DDL Catania

Sabato 8 febbraio:
presentazione dell’opuscolo “Contro la guerra, contro la pace. Note sulla diserzione dell’esercito ucraino” a cura di Torino Diserta – discussione con alcune autrici ed Antonio Mazzeo

Sabato 15 febbraio:
Presentazione dell’opuscolo “Non è forse questa guerra?” a cura di alcunx compagnx sicilianx e presentazione del Carnevale No Ponte

Venerdì 21 febbraio:
presentazione della rivista “Pensiero Critico n.3” a cura di Terre In Moto: discussione con gli autori

NUOVA PUBBLICAZIONE TREMENDE EDIZIONI, COLLANA LA VITA NON ATTENDE: LE NICHILISTE RUSSE

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“Il principio fondamentale del nichilismo propriamente detto, fu l’individualismo assoluto. Era la negazione, in nome della libertà individuale, di tutti gli obblighi imposti all’individuo dalla società, dalla famiglia, dalla religione. Il nichilismo fu una reazione appassionata e potente, non contro il dispotismo politico, ma contro il dispotismo morale, che pesa sopra la vita privata ed intima dell’individuo.” da La Russia sotteranea, Syepniak S. (1882)

“Potete perseguitarci fin quando avrete la forza materiale, ma noi abbiamo la forza morale, la forza del progresso storico, la forza delle idee, e le idee non possono essere fermate dalle baionette. […] Se quella società ideale che noi sogniamo si potesse realizzare senza alcun rivolgimento violento, ne saremmo felici con tutta l’anima. Penso unicamente che in determinate circostanze la rivoluzione violenta è un male inevitabile…” Dichiarazione di Sof’ja Bardina al Processo dei Cinquanta (1877)

Nelle nostre intenzioni questo libro vuole essere il primo contributo di una ricerca più ampia, che ci ha appassionate, sulle vicende delle rivoluzionarie russe tra la seconda metà dell’Ottocento e i primi del Novecento.
Affinché la memoria dei loro gesti non rimanga una mera opera celebrativa ma possa fornire validi spunti di riflessione per chi ancora oggi sceglie di agire, animata da una sincera idea di libertà. Sono storie di donne, centinaia, che hanno scelto tanto di non piegarsi al modello che la società aveva stabilito per loro – prima di signorine esemplari poi di mogli devote ed infine di madri diligenti – quanto di rifiutare il privilegio derivante dalla loro classe di appartenenza in nome di un’idea pagata in alcuni casi anche con la vita. Non vogliamo dipingerle come eroine né martirizzarle ma solo restituire il posto che spetta loro.

COLLANA LA VITA NON ATTENDE:LE NICHILISTE RUSSE.
Pagine 192.
Prezzo di copertina 8 euro, 6 euro dalle 5 copie.
Spese di spedizione 1,50 euro piego libri non tracciabile, 5 euro tracciabile.
Per richieste e info tremendedizioni@canaglie.org

NUOVA EDIZIONE ANARCOQUEER: STREGONERIA E CONTROCULTURA GAY, DI ARTHUR EVANS

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Questo libro-cult degli anni ‘70, per la prima volta reso disponibile a
un pubblico di lingua italiana, parla di riti pagani, sesso gay, orge
sacre e stregoneria. Parla di come il cristianesimo abbia cercato di
annientare quelle forme di spiritualità legate alla venerazione della
natura e alla celebrazione gioiosa del sesso, in cui il travestitismo e
i rapporti omosessuali erano ampiamente praticati e rivestivano una
funzione magica, sacra. Parla del culto della Dea Madre e del Dio
Cornuto, sopravvissuti a secoli, anzi millenni, di persecuzioni
camuffandosi e mostrandosi sotto vari nomi e sembianze, fino ad essere
identificati con entità demoniache.
Dopo l’opera distruttiva del cristianesimo contro ogni forma di eresia,
di sessualità libera e di saggezza naturale, un ulteriore colpo alle
concezioni pagane è arrivato dall’industrialismo, che con le sue
tecnologie e il suo materialismo ha seppellito ogni concezione poetica e
magica della vita sotto i suoi miasmi nefasti.
Arthur Evans in questo libro ci dona un’incisiva critica della
traiettoria storica della civiltà occidentale, esortando a una lotta
senza esclusione di colpi contro il sistema tecno-industriale, che
coniughi una prospettiva queer con una visione profondamente ecologista.

240 pagine, 12 euro a singola copia,
8 euro da cinque copie in su
Collana Le Affinità Elettive
Per ordini e info: anarcoqueer@riseup.net

SPAGNA: PAROLE DEL PRIGIONIERO ANARCHICO ABEL IN OCCASIONE DELLA MARCIA A BRIANS

Traduciamo e diffondiamo

A 8 mesi di reclusione

Parole del prigioniero anarchico Abel in occasione della marcia a Brians[1]

 Mi sto avvicinando agli otto mesi di reclusione in questo penitenziario. Quasi otto mesi di odio e rabbia, ma anche di amore e solidarietà. Pensavo di uscire con un permesso a maggio di quest’anno, che è quando sconto un quarto della pena, e secondo il regolamento penitenziario è il momento di accedere ai permessi, a patto che il consiglio formato dall’equipe di trattamento (psicologa, educatrice, giurista e direzione) sia d’accordo. In questo modo, con il ricatto dei permessi, ti costringono a fare il programma di trattamento quando, secondo lo stesso regolamento, è volontario, e rifiutarlo non può comportare alcuna punizione.

Non gli è sufficiente rinchiuderti, vogliono anche rieducarti. Dato che devo fare tre corsi del programma individuale di trattamento, mi stanno ritardando i permessi di maggio fino al terzo trimestre 2025. E tutto questo senza avere nessun procedimento disciplinare, che allungherebbe ulteriormente il processo.

Si dice che i corsi siano sovvenzionati e per questo c’è tanto interesse affinché tutti li facciano, è un business. Penso che sia anche un modo per giustificare il lavoro dei burocrati della repressione, dall’equipe di trattamento al Tribunale di Sorveglianza Penitenziaria, che dovrà dare la sua approvazione per i permessi superiori alle 48 ore.

Non è da molto tempo che sono rinchiuso, però in questo periodo già ho saputo di due morti: una nella sezione 12 di questo penitenziario e un’altra nella sezione femminile di Brians 1. In entrambi i casi, secondo la direzione la causa di morte è stata il suicidio. Nel caso di Maria, il suo compagno si trova nella mia stessa sezione, e mi ha detto che non l’ha mai vista con l’intenzione di togliersi la vita, si vedevano faccia a faccia, si scambiavano lettere e si chiamavano abitualmente. Non gli hanno lasciato vedere il cadavere, gli hanno dato delle pillole e hanno attivato nei suoi confronti il protocollo anti-suicidio, obbligandolo ad essere sempre accompagnato. Immaginatevi di trovarvi in una situazione del genere ed essere costretti a condividere la cella con qualcuno con cui non avete nulla in comune.

È difficile mantenere un buono stato d’animo qui dentro, tra la reclusione, la vita in regime disciplinare, lo sfruttamento lavorativo… un giorno dopo l’altro, sapendo che il tuo futuro è completamente sottomesso a questa rete di guardie carcerarie e altri funzionari. Nonostante ciò, cerco di rimanere forte e allegro, e in questo gioca un ruolo fondamentale la solidarietà che sto ricevendo. Il carcere ti trasforma in un automa medicalizzato senza personalità.

Spero che per la marcia dell’anno prossimo, io possa essere dall’altra parte e, in caso contrario, vi incoraggio a fare un rumore così forte che vada oltre le mura.

Un forte abbraccio, vi voglio bene, salute e libertà

Abel Mora Campos
Gennaio 2025, C.P. Brians 2

Più info sul caso di Abel : https://brughiere.noblogs.org/post/2024/11/29/spagna-a-6-mesi-di-reclusione-del-compagno-anarchico-abel/


[1] Carcere a Barcelona. Il 18 gennaio alcunx compagnx hanno organizzato una camminata verso il carcere per portare solidarietà ad Abel e a tutte le persone recluse.

UN LIBRO SOSPESO CONTRO LA REPRESSIONE

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Un libro contro la repressione è un’iniziativa che si rivolge a donne, persone queer e trans che vivono una situazione di repressione. L’iniziativa nasce dalla necessità espressa da alcune persone detenute di ricevere materiale di lettura che racconti storie in cui ritrovarsi, dalla narrativa alla saggistica alle fanzine. Materiale transfemminista e queer che faccia sentire meno solx le persone detenute e per sentirci tutt3 parte di una collettività che resiste. Perché siamo donne e persone trans e queer per cui la comunità è vita e salvezza in un mondo che vorrebbe vederci estint3 o sottomess3. Perché viviamo sulla nostra pelle la violenza del patriarcato e del mondo cis-etero-normato, di cui il carcere rappresenta una delle materializzazioni più brutali.

Vogliamo quindi esprimere la nostra vicinanza e presenza a quell3 di noi che si trovano a vivere la repressione sulla propria pelle, facendo sentire loro che una comunità esiste e non si dimentica di quello che accade oltre quelle mura.

Il carcere è un luogo di repressione, privazione ed esclusione sociale. Il totale isolamento e invisibilità a cui lo stato condanna le persone recluse nelle prigioni e quelle colpite dai dispositivi repressivi sempre più capillari si configurano come una pena nella pena, un tentativo di togliere la voce a chi vive la repressione sulla propria pelle. Allo stesso tempo anche la solidarietà è nel bersaglio del controllo statale, in un crescendo di provvedimenti che puntano a fiaccarla, disincentivarla e reprimerla, da ultimo il nuovo DDL 1660 in materia di sicurezza che si appresta a essere approvato in via definitiva dal parlamento.

In questo scenario crediamo sia fondamentale mantenere viva e alimentare la solidarietà con chi è colpitx dalla repressione, a partire dalla nostra comunità.

Se vuoi partecipare all’iniziativa “Un libro sospeso contro la repressione” puoi comprare un libro o lasciare un buono regalo dell’importo che preferisci presso le seguenti librerie:

Antigone Roma: Via dei Piceni 1, Roma

Antigone Milano: Via A. Kramer 20, Milano

Provvederemo noi a inviare i libri raccolti a donne, persone queer e trans recluse in carcere o colpite dalla repressione: grazie alla collaborazione con compagn3 e realtà associative sparse per l’Italia stiamo, infatti, raccogliendo una serie di contatti a cui inviare i libri.

Se sei in contatto con una o più persone a cui vorresti che inviassimo uno dei libri dell’iniziativa (o anche un libro specifico), faccelo sapere o passa in libreria!

Per maggiori info e per contattarci:

roma@libreriantigone.com


Libreria Antigone Roma

Ragione sociale: Libreria Antigone MFM S.A.S. di Sposato Federica & C.
sede operativa: via dei Piceni 1, 00185 Roma
sede legale: Via Palmiro Togliatti 595 -00172 Roma
telefono: 06270481
Codice Fiscale: 16334601008
P.IVA: 16334601008
pec: libreria.antigoneroma@legalmail.it
codice univoco: T9K4ZHO

Libreria Antigone Milano – Roma
info@libreriantigone.com
roma@libreriantigone.com
eventi@libreriantigone.com

BARI: ATTACCO AL MUNICIPIO

Riceviamo e diffondiamo

UN COMUNE SENSIBILE

Dal 2006 un pezzo del territorio del comune di Bari è occupato da una struttura detentiva per migranti, ieri CIE oggi CPR.
Secondo la “legge” (infame) i responsabili della presenza di questi lager sono: Ministero dell’Interno, Presidenza del Consiglio dei Ministri e Prefettura di Bari.
– Col ministero e il Ministro Piantedosi ce la prenderemo al momento giusto, ora ci concentriamo su altro –
Abbiamo la certezza di chi sono i soggetti giuridici responsabili grazie ad una sentenza del Tribunale di Bari e dopo della Suprema Corte. La sentenza condanna il Ministero dell’Interno e la Presidenza del Consiglio dei Ministri a risarcire al Comune di Bari e alla Provincia (oggi città metropolitana) di Bari il relativo danno, liquidato in € 32.766,00, oltre accessori. DI CHE DANNO SI PARLA? Danno all’immagine di comunità capaci di accoglienza, consacrata nella secolare storia di dominazioni straniere e di intrecci di culture religiose e laiche, di rapporto con l’Est Europa ed il Mediterraneo, simboleggiati dal culto di S.Nicola, in comune con la Russia e il mondo ortodosso.

DaL 2006 lx cittadinx di Bari, il comune e qualsiasi altra istituzione coinvolta con l’esistenza e il funzionamento del CPR di Bari Palese sono responsabili delle torture subite nei centri, per le torture e morti subite subite nei paesi di rimpatrio e per tutto lo schifo subito nei lager del XXI secolo.

Il comune e il prefetto sono enti separati ma complici. – Non ci dilungheremo a lungo sui dettagli, ci saranno altre occasioni –

__Vogliamo rivendicare l’azione a danno del comune e d’intimidazione alla Prefettura e al Prefetto Russo__

A Novembre un’operazione “straordinaria di controllo del territorio” effettuata dall’arma dei carabinieri e della polizia di stato, con una “specifica interlocuzione con la prefettura”, ha portato all’espulsione di 17 irregolari. Anche la Polizia Locale ha partecipato all’operazione.

Il 18 novembre un fratello di 42 anni proveniente dal Senegal, di cui i media non hanno rilasciato il nome poiché è solo un “migrante senzatetto” è morto in strada, da solo, probabilmente al freddo, diventato da un essere vivente a un pretesto per i consiglieri di Fratelli d’Italia per fare propaganda contro il degrado.

Il 22 novembre, alla vigilia dei funerali del 33enne Bangaly Soumaoro, avviene un’operazione della Polizia volta a individuare e ad espellere cittadini irregolari che “vivono” “abusivamente” nel CARA di Bari. Probabilmente una ritorsione per la protesta che aveva attraversato la città nei giorni precedenti.

Il 30 novembre, in seguito a un aumento dei controlli della Polizia Locale nella zona dei portici di Via Capruzzi, un cittadino irregolare è stato identificato e portato nel Cpr di Brindisi in attesa di espulsione.

Il 3 dicembre due cittadini irregolari sono stati colpiti da un decreto d’espulsione, uno dei due, un ragazzo di 19 anni è stato portato al Cpr di Bari Palese.

Il 9 dicembre alcunx compagnx riferiscono di un rastrellamento contro poveri e migranti sempre in Via Capruzzi, nessun media riferirà notizia.

Questi sono alcuni dei vostri crimini, questa lista è per rendervi consapevoli che c’è chi vi guarda e non resta indifferente.

Inizieremo a colpire, a volte colpiremo forte, altre neanche ve ne accorgerete, siete tuttx obbiettivi, dal vigile al generale, dal comune alla prefettura.  – Sopravvivere e sabotare, individuare e colpire – Il fuoco necessario a chiudere I CPR può essere acceso solo dalla rabbia dex reclusx, noi saremo il fuoco della vendetta.

Nemiche di ogni gabbia – Nemiche di ogni stato e istituzione – Solidarietà a tuttx lx anarchicx colpite dalla repressione dell’operazione “Scintillla” – Solidarietà a tuttx lx anarchicx colpite dalla repressione dell’operazione “NotteTempo” – In memoria di Kyriakos e tuttx lx anarchicx rivoluzioinarix – FUOCO AI CPR – Per Ramy e contro tutta la polizia – Che la paura cambi campo.

 

FORLÌ: PRESIDIO ITINERANTE CONTRO IL DDL 1660 (E PROSSIMI APPUNTAMENTI)

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Sabato 8 febbraio 2025
Presidio itinerante contro il DDL 1660
ore 16.00, Piazza Saffi, angolo C.so Diaz (Forlì)


UN VERO E PROPRIO CAPPIO INTORNO AL COLLO!

Partiamo da una convinzione: l’Italia è già uno stato di polizia! La quantità e pervasività di corpi armati, controlli, telecamere e soprattutto la gestione poliziesca di qualsiasi aspetto della vita sociale (dai “rave party” alle manifestazioni politiche trattate come questione di ordine pubblico), fanno di questo Stato un esempio securitario invidiato dai governi di tutto il nord globale.

Non è soltanto il fatto che poliziotti, carabinieri e militari siano sempre più intoccabili dal punto di vista legale (e se ammazzano un 17enne speronandogli lo scooter diventano loro le vittime!) ma è la mentalità stessa che si è ormai imposta che proibisce ogni slancio vitale, ogni insubordinazione, ogni creatività.

Questa è la repressione: imporre la tristezza della sopravvivenza col ricatto della legge e del manganello.

Siamo anarchicx e crediamo che ci si possa benissimo accordare tra simili, senza capi e senza Stati, perciò ogni legge imposta dall’alto è un sopruso per noi, ma il DDL1660 – così come la proposta dello “scudo penale” per le forze dell’ordine accusate di reati (in pratica l’impunita, ora dichiarata) – vuole sancire effettivamente lo stato di polizia (che sia quello di mussoliniana memoria o se preferite dei colonnelli in Grecia, dei generali in Sud America o della Russia di Stalin).

CRIMINALIZZAZIONE della protesta pacifica (perfino lo sciopero della fame in carcere), aumento delle pene per blocco stradale (per esempio un picchetto di lavoratori in sciopero), carcere per chi possiede scritti che trattino di tecniche di sabotaggio (per esempio TUTTA la letteratura sulla guerra partigiana), detenzione per le madri incinte o con figli piccoli, estensione del DASPO Urbano (inaugurata nel capodanno 2024/2025 con le zone rosse in varie città italiane), possibilità di detenere armi da fuoco fuori
servizio per le forze dell’ordine, impunibilità per gli appartenenti ai servizi segreti che compiono o dirigono atti di terrorismo e stragi …sono solo alcuni degli aspetti che rendono questa legge cosi pericolosa.

SCENDERE IN STRADA NON PER CHIEDERE AI NOSTRI OPPRESSORI DI RIVEDERE LA LORO LEGGE: NON ABBIAMO NULLA DA CHIEDERE A CHI CI COMANDA, MA PER RISCOPRIRE LA FORZA DELL’UNIONE NELLA LOTTA E LA BELLEZZA DELLO STARE ASSIEME PER UN IDEALE: LA LIBERTÁ.

SCENDERE IN STRADA PERCHÉ LE STRADE NON SIANO SOLO DI CHI SORVEGLIA, PUNISCE O DI CHI COMPRA E PUBBLICIZZA, MA ANCHE DI CHI HA SOGNI E RIVENDICAZIONI, PRIMA TRA TUTTE UNA VITA PIÚ DEGNA DI ESSERE VISSUTA!


PROSSIMI APPUNTAMENTI:

Sabato 22 Febbraio 2025
al Circolo arci Asyoli
c.so Garibaldi n. 280 – Forli
Ore 17:30 – Presentazione dell’opuscolo
“IL RUOLO DELLA PSICHIATRIA
NELL’OCCUPAZIONE DELLA PALESTINA.
con i/le curatorx del Collettivo Antonin Artaud di Pisa.
Seguirà buffet Vegan.

Giovedì 13 Marzo 2025
al Circolo arci Asyoli
c.so Garibaldi n. 280 – Forlì
Ore 19:30 – Aperitivo Vegan
Ore 20:30 – Presentazione del libro “Pane e Rivoluzione. L’anarchia migrante (1870-1950)
Ed. Eleuthera
con l’autore Antonio Senta.

Giovedi 27 Marzo 2025
al Circolo arci Asyoli
c.so Garibaldi 280 – Forli
Ore 19:30 – Aperitivo Vegan
Ore 20:30 – Presentazione del libro
“Iris Versari. Una biografia partigiana”Ed. Il Ponte Vecchio
con l’autrice Sandra Bellini.

samara@inventati.org

PIACENZA: PRESIDIO AL CARCERE [26 GENNAIO]

Riceviamo e diffondiamo

Domenica 26 gennaio torniamo sotto le mura del carcere di Piacenza per portare un saluto a tutte le persone recluse.
Complici e solidali con Dayvid, compagno che sta scontando in questo carcere una condanna per devastazione e saccheggio di oltre 6 anni per gli scontri avvenuti a Roma il 15 ottobre 2011.

Libertà per tutt
Fuoco alle galere