Deliberatamente ucciso per la produzione e i profitti del padrone, travolto senza pietà ed esitazione da un camion che ha forzato un picchetto: Adil Belakdim, coordinatore dei SiCobas di Novara è morto ammazzato trascinato per una decina di metri davanti ai cancelli della Lidl di Biandrate (Novara) durante un picchetto di lavoratori della logistica nella giornata di sciopero nazionale dell’intero comparto promosso dallo stesso sindacato di base con Adl Cobas, Usb, Cub Trasporti e Slai Cobas.
Categoria: Sfruttamento
Chiedere o prendere?
Una carota troppo corta, un bastone sulle teste di tuttx.
Mezzo chilometro di fila a Milano per ricevere sostegno alimentare.
https://ilmanifesto.it/senza-reddito-la-lunga-fila-in-italia-per-il-pasto-di-pasqua/
Esproprio proletario a Livorno.
Ferrara: rider in coma. L’azienda: “caso risolto, la pratica è stata gestita”
Complici e solidali con chi lotta
L’escalation repressiva “di strategica valenza preventiva” iniziata a marzo scorso con la proclamazione dello stato d’emergenza sta mostrando tutto il suo volto e colpendo tutti i piani del movimento.
Ora il pugno sempre più duro sulle lotte operaie, perché stanno alzando troppo la testa e tenendo aperti diversi fronti di lotta con resistenza e determinazione. Misure cautelari per aver scelto di non rimanere chini a subire. 21 perquisizioni, 5 divieti di dimora per resistenza aggravata, lesioni e violenza privata.
La macchina della repressione ha sempre pronto come ribaltare il senso della violenza per criminalizzare chi sceglie di difendersi.
Si entra a casa della gente sempre più facilmente, si sequestrano computer, cellulari, si incarcera.
Nell’ambito di una profonda crisi economica e sociale destinata ad ampliarsi in maniera esponenziale lo Stato mostra il suo volto affrontando in termini di repressione chiunque si opponga apertamente alle condizioni di sfruttamento cui è sottoposto. Colpire forte perché sia d’esempio e da monito per tutte e tutti.
Quest’ennesima operazione repressiva dimostra come il carcere, strumento di gestione delle diseguaglianze e del conflitto sociale, stia diventando ogni giorno sempre di più un orizzonte concreto per gli oppressi e le oppresse e per chi ha scelto di lottare.
Chi saranno le prossime e i prossimi?
Ciò che sta succedendo è lo specchio di ciò che avverrà esponenzialmente sempre più. Tutte le menzogne democratiche di un sistema patriarcale basato sul dominio si stanno svelando. Si sta giocando una partita epocale tra chi è disposto a lottare per la riappropriazione della propria vita e contro ogni forma di oppressione, e chi porta avanti un sistema predatorio che annienta la vita di persone, territori e comunità , ed è pronto a reprimere duramente chiunque sia disposto a metterlo in discussione.