PARMA: FUORI LA POLIZIA DALLE SCUOLE

Il comunicato che il CSA (Collettivo Studentesco Autorganizzato) di Parma ha scritto in merito a un abuso di potere da parte delle forze dell’ordine avvenuto all’interno di un istituto tecnico economico.

Link: https://www.osservatoriorepressione.info/parma-abuso-polizia-allistituto-tecnico-economico/

Mercoledì 12 ottobre presso l’istituto tecnico Bodoni di Parma, hanno fatto irruzione due agenti di polizia che hanno atterrato e immobilizzato con la forza uno studente di 14 anni per motivazioni ancora da chiarire. Riteniamo quest’atto un vero e proprio abuso di potere da parte delle forze dell’ordine, che all’interno degli edifici scolastici non dovrebbero avere nessun accesso.

Inoltre, la preside ha minacciato gli studenti che hanno ripreso la scena, di denuncia. Gli studenti che hanno quindi filmato l’accaduto rischiano una denuncia per un’iniziativa divulgativa assolutamente legittima. Questa è una chiara dimostrazione da parte della scuola di voler insabbiare e sminuire l’accaduto, limitandone la circolazione.

Noi studenti del CSA siamo certi che nessuna motivazione possa giustificare un così spropositato abuso di potere e di forza fisica su un ragazzino, appena quattordicenne, da parte di un uomo adulto.

Questi avvenimenti alimentano la narrazione dei ragazz3, additat3 come delinquenti, senza nemmeno tentare di analizzare l’enorme problema sociale che due anni e mezzo di pandemia si trascinano dietro.

Soprattutto è da tenere in considerazione che la presenza delle forze del ordine a scuola va a frantumare l’immagine, ormai sbiadita, di luogo sicuro e libero, nel quale i ragazzi dovrebbero imparare dal contesto scolastico  a gestire la propria vita attraverso il dialogo e la cultura, e non con violenza e obbedienza come invece avviene nelle forze dell’ordine. Inoltre la situazione si prospetta ad aggravarsi, per i continui tagli al istruzione, che rendono l’ambiente scolastico sempre più disagevole, e il conseguente aumento delle spese per la difesa e dunque della repressione, che il nuovo governo di destra, promette.

Questo episodio dunque è la conferma di quanto sia urgente lavorare per aprire un dialogo che coinvolga student3, insegnanti – educator3 – psicolog3  e genitori sulla questione della repressione e sul continuo degrado presente nelle scuole pubbliche.

Bisogna tornare a riflettere sulla necessità di educare anziché punire.

https://www.youtube.com/watch?v=s9J61uTpIRA

 

41BIS: ALFREDO COSPITO IN SCIOPERO DELLA FAME

Oggi, 20 ottobre 2022, presso il tribunale di sorveglianza di Sassari, nel corso di una udienza riguardante il sequestro della corrispondenza, il compagno anarchico Alfredo Cospito ha dichiarato l’inizio di uno sciopero della fame contro il regime detentivo di 41 bis in cui è stato trasferito il 5 maggio. Il compagno, che ha fatto una dichiarazione, non era presente in aula ma collegato in videoconferenza dal carcere di Bancali. Seguiranno aggiornamenti. Morte allo Stato, viva l’anarchia.

VINCENZO LIBERO

Da fb: Galipettes Occupato

Sabato 8 ottobre un corteo di circa trecento persone ha percorso le strade fra Porta Genova e il carcere di San Vittore a Milano in solidarietà a Vincenzo, compagno condannato per devastazione e saccheggio per le giornate di protesta e scontri contro il G8 di Genova 2001 e che ora rischia di venire estradato in Italia dalla Francia per scontare una pena di oltre dieci anni di carcere.

Durante il percorso gli interventi hanno ricordato quelle giornate di ventun’anni fa e le ragioni che spinsero in piazza centinaia di migliaia di persone, ragioni che oggi rimangono purtroppo valide in questo presente fatto di guerre, disastri ambientali, emergenze e crisi.
E’ stata inoltre urlata forte la solidarietà a Dayvid, Anna, Alfredo, Juan e a tutti i compagni e le compagne che lo Stato vuole seppellire con anni di galera per aver lottato, aver partecipato alle rivolte di piazza e aver attaccato i responsabili della miseria quotidiana in cui viviamo, compagni e compagne che oggi si trovano in galera, spesso nei circuiti differenziali di AS2 o in 41bis, regime di tortura e annichilimento dell’individuo.
Sono apparse numerose scritte in città: dai muri dei locali della movida milanese fino a quelli di San Vittore dove il corteo si è concluso fra fuochi d’artificio e saluti ai prigionieri che hanno risposto con cori e agitando braccia e bandiere improvvisate.

Da segnalare il dispiegamento di reparti della celere e Digos che hanno accompagnato tutto il corteo, posizionandosi anche sui lati per difendere le sacre vetrine di banche e negozi, e che hanno creato alcuni momenti di tensione tentando di tirar giù cappucci o proteggendo qualche bottegaio amante del decoro.
Forse le forze dell’ordine ricordavano ancora l’ultimo corteo in solidarietà a Vincenzo (nel settembre 2019, poco dopo il suo arresto in Francia) durante il quale centinaia di persone erano scese per le strade di Milano e alcune vetrine avevano deciso di ricordare la rabbia di Genova frantumandosi, oppure la solidarietà verso i prigionieri e le prigioniere e il fatto che si scriva e si parli del 41bis -regime in cui è detenuto anche Alfredo, condannato per la gambizzazione di Adinolfi nel 2012 e per l’op. Scripta Manent- danno fastidio. Appare comunque chiaro che non è tollerato nessun corteo che non sia una passeggiata.

Tornare nelle strade non deve essere solo uno slogan, ma un impegno.
Consapevoli delle difficoltà, sappiamo anche che tutto lo spazio che non ci prendiamo è spazio che lo Stato ci toglierà.
La vicenda di Vincenzo non è ancora finita: ieri la Corte di Cassazione francese ha rimandato la decisione sulla sua estradizione al 29 novembre prossimo.
Non è finita neppure la nostra rabbia e non si è spento il desiderio di portare solidarietà a lui e a tutti i compagni e le compagne che lo Stato ci vuole strappare.

Facciamo in modo che questo fuoco non si spenga.
Libertà per tutti e tutte!

LA DECISIONE PER L’ESTRADIZIONE DI VINCENZO VECCHI RINVIATA AL 29 NOVEMBRE

Da: Osservatorio repressione

La decisione per l’estradizione di Vincenzo Vecchi è stata rinviata al 29 novembre.

Lo ha deciso oggi il Consiglio costituzionale francese a cui Vincenzo Vecchi, il compagno condannato insieme ad altri 9 ad oltre 100 anni di carcere per le giornate di Genova del 2001 e che da anni viveva in Francia si era rivolto per sospendere la richiesta di estradizione.

Nel suo caso la condanna è di 12 anni e mezzo, e l’accusa quella di devastazione e saccheggio. Oggi l’udienza a Parigi che doveva decidere per una sua estradizione nel nostro paese, fino ad oggi negata per il reato di devastazione e saccheggio, non previsto dal sistema giudiziario transalpino e più volte criticato anche in Italia, visto che consente di considerare colpevole un imputato per la sua semplice presenza sui luoghi del reato se si crede ci sia la sua adesione alle azioni compiute da altri.

Nei mesi scorsi però la corte di giustizia Europea era intervenuta intimando alla Francia di consegnare definitivamente Vincenzo all’Italia. Oggi quindi davanti alla Corte di Cassazione il legale del compagno italiano ha aperto la “questione di costituzionalità” chiedendo l’intervento dei “Saggi” del Consiglio Costituzionale, che annuncerà la sua decisione su Vincenzo Vecchi il prossimo 29 novembre.

COLLETTIVO AUTONOMO LAVORATORI PORTUALI DI GENOVA: ANCORA PERQUISIZIONI

Dalla pagina facebook del Collettivo autonomo lavoratori portuali
6 agosto 2022

Un’altra perquisizione sempre nel solco dell’indagine per associazione a delinquere in casa di nostri compagni del Calp. Sempre alla ricerca di bengala o materiale vario che si ipotizza venga utilizzato per contrastare le navi che trasportano armi.. Non dovreste preoccuparvi di fumogeni o razzi di segnalazione, preoccupatevi piuttosto delle armi che viaggiano su quelle navi, armi che mantengono e alimentano uno dei conflitti più sanguinosi al mondo quello yemenita. Armi ed equipaggiamento che finiranno all’esercito turco e poi passeranno alle formazioni jihadiste, mezzi che serviranno all invasione della Siria e alla distruzione del progetto di autonomia del Rojava, armi che serviranno a combattere chi ha affrontato sul terreno l’Isis…ci siamo già dimenticati di tutto quello che il popolo curdo ha dovuto affrontare?
Comunque mentre le perquisizioni nelle case hanno dato esito negativo la Bahri sta viaggiando carica di armi verso Iskendurun..

Taser in arrivo

A Torino dal primo febbraio la polizia sarà dotata del “taser”, la pistola elettrica che paralizza e stordisce chi viene colpito. Fa parte della dotazione di armi “non letali” di cui sono equipaggiate le polizie di mezzo mondo. In realtà, i dati dei paesi come gli Stati Uniti, dove questi aggeggi sono utilizzati da molti anni smentiscono la non pericolosità di queste armi, perché il numero dei morti ha ormai superato il migliaio. Persone colpite ripetutamente, cardiopatici, persone fragili rischiano di morire se colpite da queste armi di “deterrenza”.
Non solo. I poliziotti verranno dotati di telecamere sistemate sui caschi e le divise: un ulteriore sistema di controllo che le forze del disordine statale potranno accendere e spegnere a piacimento per meglio reprimere le lotte.

Qui l’approfondimento su RADIO BLACKOUT


Non solo Torino:

Dopo la sperimentazione avviata a settembre 2018, anche la polizia bolognese, a partire da metà febbraio, avrà in dotazione la pistola elettrica. Idem le volanti della questura di Forlì-Cesena e del commissariato di Cesena e presto anche la polizia della provincia di Modena.

Ad aggiudicarsi la gara per la fornitura di 4482 pistole elettriche su tutto il territorio nazionale l’azienda Axon.


La pistola elettrica si andrà ad aggiungere alla dotazione già in uso consegnando nelle mani delle forze dell’ordine un ulteriore dispositivo potenzialmente mortale, e quindi aumentando, non diminuendo, la potenzialità offensiva e letale di guardie e polizia.

Non tutti sanno che il nome T.A.S.E.R. non si riferisce propriamente all’arma ma al nome dell’azienda che l’ha prodotta e messa in commercio (diventata poi AXON), si tratta dell’acronimo di Thomas A. Swift’s Electronic Rifle, romanzo pubblicato nel 1911, l’azienda si sarebbe ispirata a quest’avventura per il nome della sua ‘impresa’.

Ma vediamo, questa impresa,  dove affonda le sue radici:

Tom Swift e il suo fucile elettrico; oppure Daring Adventures in Elephant Land

Un’ avventura imperialista sullo sfondo di un continente africano rappresentato come selvaggio e oscuro, dove il protagonista, Tom Swift, sviluppa un fucile elettrico per la caccia all’avorio.

L’Africa nel contesto del libro esiste solo come territorio di conquista, le comunità nere locali,  rappresentate come a malapena umane, possono essere saccheggiate, depredate, controllate, guidate o uccise, a completa disposizione dei conquistatori bianchi e “civili”.


Altri riferimenti sul taser:

QUANDO LO STATO SPARA SULLA FOLLA
Le armi non letali come ingrediente della repressione (Qui)

TASER: ARMA A IMPULSI ELETTRICI
Storia, introduzione in Italia, autodifesa (Qui)

TASER
Repressione da shock
Aperiodico del Collettivo Antipsichiatrico Senzanumero (Qui)


Perquisizioni sull’appennino bolognese

29 Luglio 2021

Questa mattina ci siamo svegliate presto, alle 7 quattro digossini hanno bussato alla porta con una mandato di perquisizione per reati commessi nei mesi di marzo e aprile 2020 e che riguardano istigazione a delinquere per alcuni presidi sotto il carcere della Dozza di Bologna e per delle striscionate, compiuti nei giorni della rivolta che in marzo è avvenuta nel carcere bolognese, imbrattamento e offese alla religione per delle scritte. Se non fosse per il fastidio e l’incazzatura per la violenza dell’atto in se, con i soliti modi di merda e misgenderate varie la perquisizione si è rivelata un pretesto. si è svolta in poco più di un’ora comprese le perquisizioni alla macchina e alla cantina/legnaia, con pochissima attenzione a cosa effettivamente ci fosse scritto nel materiale cartaceo che, a quanto scritto dal PM GUSTAPANE, era l’oggetto della ricerca. alcuni manifesti sono stati messi da parte e studiati un poco, salvo poi lasciarli nell’abitazione, concludendo che la perquisizione ha avuto esito negativo. L’impressione è che dei 4 digotti presenti, 3, due uomini e una donna, fossero delle nuove reclute cui insegnare come si fanno queste porcate. Ci sono state scene grottesche di imbarazzo e impreparazione da parte degli sbirri che, francamente, superano quelle a cui normalmente siamo abituate.
Questo non fa che aumentare l’odio e la rabbia per essere trattate come figuranti della loro merdosa scuola di polizia nelle due ore che nostro malgrado abbiamo passato in loro compagnia, non abbiamo perso occasione di ricordargli il nostro disprezzo e il nostro odio, facendoli sentire dei perfetti imbecilli ogni volta che aprivano bocca.

Nel frattempo, con lo stesso mandato, un’altra perquisizione veniva intentata verso un altro compagno che, fortunatamente, era irreperibile e senza un domicilio. Gli sbirri hanno bussato in un paio dei suoi vecchi domicili, non trovandolo ma approfittandone per entrare in una delle case da una finestra aperta, dando un buongiorno di merda ad un inquilino, per poi andarsene.

Ci teniamo a informare che gli atti per cui sono state decretate le perquisizioni sono compiuti in concorso con altre persone finora non identificate, e che quindi la cosa potrebbe ripetersi.

che brucino le gabbie!

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