LE SOLITE. SULL’OPERAZIONE DEI ROS DI POTENZA DEL 26 GIUGNO

La mattina del ventisei giugno alle cinque di mattina scatta un’operazione dei ROS di Potenza in varie parti della penisola. Dodici persone vedono le proprie case o quelle delle proprie famiglie essere invase dai reparti del ROS, alla ricerca di materiale che potesse legare i diversi individui interessatx all’area anarchica. Mentre i/le compagnx venivano tenutx per diverse ore in caserma per perquisizioni, tra cui quella informatica (copia dei dati del cellulare), le loro famiglie (residenti nel territorio lucano) erano trattenute in ostaggio per altrettante ore dai reparti speciali con la scusa della perquisizione domiciliare.

L’operazione prende avvio dall’apertura di un’indagine per 270 bis nella quale non paiono risultare una contestazione di fatti materiali (salvo la citazione di un danneggiamento nei confronti dell’ENI), quanto più di appartenenza ad un’associazione anarchica e atti di apologia e propaganda (nella quale viene inserita anche la lotta in solidarietà ad Alfredo).

È evidente come tale ennesima operazione s’inscrive in un contesto
repressivo nazionale volto a spezzare qualunque solidarietà tra gli individui.

Un affettuoso saluto a tutte le persone private della loro libertà e col fiato della repressione sul collo.

Seguiranno aggiornamenti.

ACCORDO UE SUL PIANO PER LA PRODUZIONE DI MUNIZIONI

Previsto un fondo da 500 milioni, ratifica finale entro luglio.

“L’Unione europea ha raggiunto l’accordo politico sul piano per aumentare la produzione di munizioni a un milione di pezzi l’anno. L’Act in support of ammunition production (Asap), proposto a maggio dalla Commissione Ue, prevede un fondo da 500 milioni di euro dal bilancio comunitario per il co-finanziamento dei progetti industriali nazionali per le munizioni e apre la strada alla possibilità per i Paesi di usare parte dei fondi del Pnrr e di coesione per sostenere la produzione. Il piano contribuirà ad aumentare le consegne di armi da artiglieria all’Ucraina. La firma finale e l’entrata in vigore sono attese entro fine luglio.”

Fonte: https://www.ansa.it/amp/sito/notizie/mondo/europa/2023/07/07/accordo-ue-sul-piano-per-la-produzione-di-munizioni_87a9ccda-b11f-4aae-b3a2-a2299e431a78.html

 

IT-ALERT, NUOVO SISTEMA DI ALLARME PUBBLICO NAZIONALE

“IT-alert, il nuovo sistema di allarme pubblico nazionale, arriva nella nostra regione con un messaggio di test che, una volta a regime, potrà essere attivato per informare direttamente i cittadini in caso di gravi emergenze imminenti o in corso.” Fonte: sito della Regione Emilia Romagna

Lunedì 10 luglio tutti i cellulari collegati a celle di telefonia mobile dell’Emilia-Romagna squilleranno contemporaneamente ma con un suono diverso rispetto a quello delle normali notifiche. Si tratta del nuovo sistema di allerta di cui si sta dotando l’Italia, già sperimentato in Toscana, Sicilia, Sardegna, Calabria (già al quarto test).

IT-alert diventerà operativo nel 2024 e si attiverà in caso di gravi emergenze o eventi catastrofici imminenti o in corso, come incidenti nucleari o emergenze radiologiche, incidenti rilevanti in stabilimenti industriali, maremoti, collasso di grandi dighe, attività vulcanica.

Il procedere della crisi del sistema capitalista sta esasperando sia le politiche di guerra e di contenzione dell’immigrazione, sia le politiche di precarizzazione e di attacco alle classi sublaterne, determinando una corsa sempre più rapida alla conquista di risorse e mercati nel mondo. In questo contesto risulta evidente a tutte/i quanto emergenze ed eventi critici non possono più essere affrontati come “incidenti di percorso” da denunciare ogniqualvolta ci colpiscono, direttamente o indirettamente (diventando a tutti gli effetti strumenti di ricatto e vessazione in mano ai padroni) ma come elementi strutturali che pongono l’urgenza materiale di una critica radicale e di un’opposizione concreta a questo modello di sviluppo insensato, allo sfruttamento di persone e territori, allo stato di cose presenti.

FRANCIA: UN RAGAZZO UCCISO DA UN PROIETTILE DEL TIPO “FLASH-BALL”, UN ALTRO IN COMA

La polizia ha ucciso a Marsiglia un ragazzo di 27 anni a seguito di un colpo al petto nella notte tra sabato e domenica. Aperta un’inchiesta giudiziaria per “colpi mortali con uso o minaccia di arma”. Secondo l’accusa, i primi elementi dell’indagine “consentono di ritenere probabile una morte causata da una violenta scossa al petto da parte dello sparo di un proiettile del tipo flash-ball”.

Il giorno prima, venerdì 30 giugno a Mont-Saint-Martin, nella periferia est di Longwy, il RAID aveva sparato alla testa a un giovane di 25 anni. Aimène è in terapia intensiva in Belgio, in coma. Gli abitanti della città raccontano di una notte “terrificante” durante la quale il RAID “ha sparato a tutti i costi” nascosto tra i cespugli.

Murales comparso a Roma

Fonte: https://contre-attaque.net/2023/07/04/un-mort-a-marseille-un-homme-dans-le-coma-dans-lest/

COME UNA FORESTA IN CITTÀ

Bologna – Ieri sera dopo la proiezione di “Come una foresta in città”, documentario sulla storia di Xm24, un corteo spontaneo ha attraversato la Bolognina fino a raggiungere il cantiere dell’Ex Mercato. Una parte della recinzione in legno è stata abbattuta. L’amministrazione ha già provveduto a chiudere il varco.

PERQUISIZIONI A TRIESTE

Riceviamo e diffondiamo:

Giovedì 22 giugno tra le 7 e le 8 di mattina la Digos di Trieste ha svolto 3 perquisizioni in cerca di materiale inerente ad un danneggiamento ricollegabile alla campagna di iniziative per l’abolizione del 41 bis in sostegno alla lotta di Alfredo Cospito. La copiatura dei dati digitali è avvenuta direttamente, ad almeno una mail che aveva accesso diretto da un dispositivo è stata cambiata la password, i/le compagni/e sono stati fotosegnalati/e, hanno cercato di prenderne le impronte e sono rimasti/e in stato di fermo per molte ore.

Seguiranno aggiornamenti. (su https://t.me/sullabreccia o su https://laburjana.noblogs.org/)

Qui il comunicato: https://laburjana.noblogs.org/post/2023/06/26/e-vennero-a-bussare-alle-nostre-porte/


E VENNERO A BUSSARE ALLE NOSTRE PORTE

Lo sapevamo: ci sono battaglie che non ti risparmiano nulla. Quella contro il 41bis e l’ergastolo ostativo per Alfredo Cospito era una di queste.

La scorsa settimana la Digos si è presentata alle porte di tre compagnə, pescatə come al solito nel mucchio, con un ordine di perquisizione, ribaltando le loro case da cima a fondo per sequestrare oggetti come scarpe, manoscritti, computer, telefoni, martelli, volantini e libri. Il fatto che alcuni di questi ultimi fossero ascrivibili alla stampa anarchica è stato riportato nei verbali quasi a rappresentare una prova di criminosità, come se leggere e studiare alcune cose rispetto ad altre sia di per sé prova di reato. Hanno inoltre fotosegnalato i/le compagnə in questura, tentato di prelevarne le impronte digitali e le hanno mantenutə in stato di fermo per quasi 8 ore. Non aggiungiamo altri dettagli, se non che la foga da sequestro ha portato a requisire dispositivi anche di persone non coinvolte nell’inchiesta e che almeno un account google è risultato hackerato e sottratto al proprietario (con tanto di cambio di password e indirizzo di recupero).

Ci abbiamo messo la faccia in questa battaglia, promuovendo iniziative pubbliche, prendendo parola, scendendo in strada: convintx che fosse la cosa giusta, contro una vergogna, un regime di tortura, un macchinario infernale di isolamento, chiamato 41bis e fine pena mai.

I fatti contestati riguardano uno dei tanti episodi della campagna portata avanti in solidarietà al militante anarchico in sciopero della fame (concluso in fin di vita dopo 180 giorni). Poco importa, per quanto ci riguarda, che le iniziative di solidarietà fossero praticate di giorno o di notte: tutte le iniziative erano parte di un percorso più ampio, di quel lavoro infaticabile operato dall’eterogenea solidarietà internazionale per rompere la cappa di silenzio in cui il caso di Alfredo si trovava. Solo dopo un mese dall’inizio dello sciopero della fame, e l’iniziativa dei pochi che hanno preso posizione, il suo caso ha aperto una breccia nella discussione pubblica: da quella feritoia, che si è man mano aperta, si è sviluppata una critica radicale al sistema carcerario punitivo italiano, tra i peggiori a livello europeo, e ai metodi di vendetta nei confronti dei prigionieri rivoluzionari. Per la prima volta è stata messa in discussione la barbarie del 41bis, fin a quel momento invisibilizzata sotto il terrore della mafia.

Arriva ora una delle tante operazioni repressive dello stato: si isola un episodio, si pesca nel mucchio qualcunə per rimestare nelle sua vita privata e dare avvio alla vendetta. Staremo a vedere come finirà: nel frattempo, a testa alta, continueremo a sostenere le ragioni di chi si è battutə e si batte per il cambiamento di questo ordine sociale verso un mondo in sintonia con la natura in cui non ci siano sfruttatə. Il resto prima o poi andrà discusso: la sproporzione, spiccata nella digos di Trieste, tra modalità di investigazione, sorveglianza e arbitrio poliziesco di fronte ai reati contestati; la cappa oppressiva che cerca di togliere l’aria; l’urgenza di riorganizzare tutte le battaglie che questo mondo aspetta.

Approfittiamo intanto di questa visita per ribadire la nostra solidarietà alla lotta intrapresa da Alfredo Cospito (ancora rinchiuso al 41bis, in attesa delle ridefinizione della pena per il processo Scripta Manent) e far risuonare ancora le nostre parole contro la tortura di stato e la persecuzione dei e delle militanti rivoluzionarə .

Una volta di più FUORI ALFREDO DAL 41BIS! Dalla parte di chi lotta!

TORINO: PROCESSO SCRIPTA MANENT

La corte di assise d’appello di Torino ha ricalcolato la pena: 23 anni per Alfredo – la procura generale aveva chiesto l’ergastolo – 17 anni e 9 mesi per Anna.

Alfredo continua ad essere recluso in regime di 41bis.

In questo scenario continua ad essere necessario mobilitarsi e lottare con ancora più determinazione.

Le motivazioni delle condanne saranno depositate il 24 settembre.


Su Radio Blackout Gianluca Vitale, difensore di Anna Beniamino: https://radioblackout.org/2023/06/scripta-manent-23-anni-a-cospito-17-anni-e-nove-mesi-a-beniamino/