BOLOGNA: OCCUPATA UNA GRU ACCANTO LE DUE TORRI IN SOLIDARIETÀ AD ALFREDO

Diffondiamo:

All’alba del sessantesimo giorno di sciopero della fame dell’anarchico Alfredo Cospito contro 41 bis ed ergastolo ostativo, due compagnx hanno occupato una gru nel centro di Bologna e calato uno striscione con la scritta “Il 41 bis uccide. Alfredo libero. Tuttx liberx. Morte allo stato”. Altrx compagnx sono in presidio sotto la gru.
Da sessanta giorni, in ogni parte del globo, si susseguono iniziative e azioni in solidarietà con Alfredo e con lx prigionierx che con lui hanno intrapreso questo sciopero della fame. Da diciotto giorni il tribunale di sorveglianza di Roma -chiamato ad esprimersi sulla reclusione di Alfredo in regime di 41 bis- si è barricato in un assordante silenzio. Ogni giorno che passa la vita del nostro compagno è sempre più in pericolo. Alfredo è determinato nel voler proseguire ad oltranza questa battaglia.
Sta a tuttx noi continuare a lottare al suo fianco e dar voce ai nemici dello stato che si vorrebbero mettere a tacere nelle patrie galere.
Stato stragista e assassino.
41 bis ed ergastolo ostativo sono tortura.

BOLOGNA: CONTRO LA SORVEGLIANZA SPECIALE

Esperienze a confronto

!! Attenzione !!
A causa dello sgombero dello spazio occupato in via Stalingrado 31, l’iniziativa si svolgerà allo spazio di documentazione anarchico “Il Tribolo” in via Donato Creti 69/2. La proiezione è invece annullata.

La misura della sorveglianza speciale (non legata a specifiche accuse di reato ma ad arbitrarie analisi della personalità dell’individuo e dei possibili reati futuri, e i cui provvedimenti sono altrettanto discrezionali) è stata usata sempre più di frequente negli ultimi anni per tentare di fiaccare persone, rapporti sociali e realtà di lotta. Come l’abbiamo sempre avversata continueremo a farlo e a essere solidali con chi viene colpito da questa misura di fascisti natali.

BOLOGNA: FAVOLOSE, INFESTANTI, INDISCIPLINATE. GIORNATA TRANSFEMMINISTA

Da infestazioni.noblogs

SABATO 10 DICEMBRE DALLE ORE 10
AL NUOVO SPAZIO OCCUPATO – VIA STALINGRADO 31

🔥Favolosə, infestanti, indisciplinatə 🔥
Come soggettività socializzate donne e fr0ce sentiamo la necessità di contaminare con germi TFQ ogni spazio della città. Ripartiamo dalla nuova occupazione in via Stalingrado 31 per condividere saperi, pratiche e per momenti di socialità fuori dalle logiche del consumo e dai paradigmi eteronormativi. Mentre vediamo un inasprimento della violenza, vogliamo provare a costruire spazi affermativi e safer per tutt*
Crediamo in un femminismo eccentrico, radicalmente fr0cio e intersezionale.
Ci troviamo Sabato 10 dicembre alla nuova occupazione di via Stalingrado 31
PROGRAMMA
H 10 Laboratorio di autoformazione transfemminista con Collettiva Matsutake
H 13 Pranzo
H 14 letture da King Kong Theory
H 15 Incontro sul sex work con Ombre Rosse
H 16 Intervento su carcere e detenzione dalle Brughiere.
H 17 Autoinchiesta con Laboratorio Smaschieramenti
H 19 Talk su autoproduzioni trans femministe
H 20 Socialità degenere! Musica e aperitivo
Odio il macho
Lotta mucho
Rispetta lo spazio, le persone e gli animali non umani attorno a te!

BOLOGNA: HACKERIAMO LA GABBIA! SOCIALITÀ ANTIPSI

Da Collettivo Antipsichiatrico Strappi

Questo lunedì 21 dalle 17:30 ci uniremo all’iniziativa prevista in Piazza Verdi contro il 41-bis e in solidarietà ad Alfredo Cospito in sciopero della fame.

Dalle 20:00 saremo al nuovo spazio occupato (Via Stalingrado 31) con un piccolo rinfresco e un po’ di musica, a cospirare per un mondo senza psichiatria, senza carcere e senza frontiere!

BOLOGNA: NUOVA OCCUPAZIONE IN VIA STALINGRADO 31

Da: Infestazioni

Ad ogni sgombero nuove infestazioni

Questa mattina abbiamo riaperto la palazzina di via Stalingrado 31. Abbiamo scelto di farlo in aperta sfida al clima di forte repressione del dissenso, di palese criminalizzazione di ogni forma di conflitto e di auto-organizzazione: dalla pesantissima sentenza del processo ai 9 occupanti del Giambellino a quelle con cui lo Stato mira a seppellire in carcere anarchicə come Alfredo e Juan (attualmente in sciopero della fame assieme ad Anna e Ivan), dallo sgombero dell’Edera Squat e del Brancaleone al processo alle e ai militanti di Askatasuna, fino ai continui attacchi agli esponenti piacentini del SiCobas. In questo contesto ci ritroviamo ad affrontare un ennesimo tentativo di addomesticamento e repressione che segue e peggiora la linea inaugurata dai precedenti governi: il cosiddetto “decreto anti-rave”, che mira a ridurre il campo di immaginazione e di possibilità, attaccando ogni minima forma di aggregazione, socialità e auto-determinazione. 

Attraverso la paternalistica narrazione del ripristino della legalità, il provvedimento ha già finito per criminalizzare situazioni come il concerto metal al Boccaccio della scorsa domenica e per colpire persino situazioni perfettamente legali, come le serate tekno di sabato scorso a Bari e Sassuolo. Risulta così palese il suo vero obiettivo: attaccare chi cerca di costruire modi alternativi di vivere e di essere.

Per noi l’occupazione è un mezzo e non il fine. Scegliamo di occupare per far cadere il velo di ipocrisia dell’amministrazione bolognese a trazione PD, l’ipocrisia di una giunta che si narra ecologista ma che promuove il passante, l’ipocrisia di un partito responsabile dell’interventismo bellico e degli accordi assassini col governo libico, ma che al contempo si indigna per la “violenza” puramente simbolica di un manichino. Quella giunta che, dopo gli sgomberi degli ultimi mesi, fingeva di aprirsi alle necessità della lotta per la casa, ma che pochi giorni fa ha ordinato lo sgombero di via Oberdan 16.

Occupiamo oggi per concretizzare l’esigenza di resistere a tutto questo, per praticare e diffondere autogestione, per realizzare altro rispetto a quello che viene imposto dal mercato e da chi vuole che ogni spazio di incontro venga recintato e mercificato.

La scelta di questo luogo non è casuale: su questo spazio, abbandonato da più di 10 anni, esiste dal 2015 un progetto di “riqualificazione” che prevede la destinazione del 69% dell’area ad affittacamere e Bnb. Se queste sono le opzioni (sovrapprezzate e inaccessibili) offerte a Bologna in piena emergenza abitativa, decidiamo di destinare parte dello stabile al bisogno di un gruppo di compagnə che si stanno trovando senza una casa.
Anche e non solo a partire dalla suddetta emergenza, abbiamo recentemente visto il diffondersi di nuove esperienze di occupazione e di rilancio delle lotte in città, come l’occupazione appena nata in zona universitaria. 

Con questa occupazione siamo felici di prendervi parte: vogliamo che questa possa essere una base per chiunque voglia portare avanti le necessarie forme di resistenza, di contrattacco a ciò che ci opprime e che mina la soddisfazione dei nostri bisogni e desideri. Vogliamo che sia un luogo per portare colore nel grigiore della quotidianità che ci impongono, per creare insieme qualcosa che valga la pena d’esser vissuto, qualcosa di nostro.

Vi aspettiamo tutte e tutti nel nuovo spazio in via Stalingrado 31, per costruire insieme nuovi modi di vivere questa città, per auto-determinarci, per una vita radicalmente diversa.

ROMA: FUORI ALFREDO DAL 41-bis! CHIUDERE IL 41-bis! LIBERX TUTTX!

APPELLO ALLA SOLIDARIETÀ ATTIVA

A partire da fine maggio il compagno anarchico Alfredo Cospito, in carcere dal 2012, è stato sottoposto al regime di 41 bis e deportato nel carcere insulare di Bancali, in provincia di Sassari.
L’esistenza di tale regime di carcere duro è stata dapprima sdoganata grazie alla retorica dell’antimafia; il 41 bis è stato poi applicato a detenuti e detenute appartenenti all’organizzazione comunista BR-PCC. Oggi viene imposto per la prima volta ad un compagno anarchico, rendendo concreto il monito che in anni di lotta avevamo più volte espresso: se esiste questo regime prima o poi lo estenderanno.
Il 20 ottobre Alfredo ha dato inizio ad uno sciopero della fame a oltranza, fino alla morte, per l’abolizione del regime speciale detentivo del 41 bis e il “fine pena mai” dell’ergastolo ostativo, in quanto, entrambi, espressione della vendetta dello Stato attraverso la tortura istituita per legge.
Condizioni di detenzione inenarrabili, unica possibilità di modificarle, fare i nomi di qualcun altro. Mettere qualcun altro al proprio posto.
La sua è una lotta di denuncia, attraverso la quale ci sbatte in faccia che per lui è meglio rischiare la morte mettendosi ancora una volta in gioco, che vivere interminabili anni in condizioni di stillicidio tese all’annientamento psico-fisico. È l’attacco all’ipocrisia dello Stato democratico.  È lo smascheramento della manovra che lo Stato stesso sta operando attraverso il suo caso, perché esso costituisca un precedente nella storia, spalancando le porte del carcere duro per tutti quelli che verranno fatti rientrare nella categoria di “nemico”. È guerra.
Crediamo sia importante non far passare sotto silenzio questa manovra.
È necessario mobilitarsi, per noi e per quelli/e che verranno dopo di noi. Per Alfredo, in sciopero della fame a oltranza. E gli altri.
In solidarietà alla lotta di Alfredo, altri due anarchici prigionieri, Juan Sorroche e Ivan Alocco, hanno iniziato uno sciopero della fame rispettivamente dal 25 e dal 27 ottobre.
Dal 7 novembre anche la compagna anarchica Anna Beniamino, detenuta nel carcere romano di Rebibbia, si è unita a questa lotta, dichiarando anche lei lo sciopero della fame.
Alfredo non ha mai smesso, in nessuna condizione si trovasse, di mettere lo Stato ed il capitalismo di fronte alle loro responsabilità. Per questo lo vogliono tombare vivo. Noi non possiamo permetterlo.
Diciamo chiaramente che riteniamo responsabili della vita e della salute del nostro compagno in primo luogo soggetti e organi dello Stato quali Ministero della Giustizia, Tribunale di Sorveglianza di Roma, Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo, direttore e personale del carcere di Bancali.
Alfredo ha già superato le prime due settimane di sciopero della fame, e andiamo incontro alla conclusione della terza. Le iniziative di solidarietà si susseguono qui, e ovunque nel mondo. La situazione è di allerta.

Sabato 12 novembre scendiamo in piazza a Roma, dove si trovano i responsabili politici di quanto sta avvenendo.

Concentramento a piazza Gioacchino Belli. Ore 15:00
Partecipiamo numerosi/e!

ALFREDO COSPITO FUORI DAL 41-bis! CHIUDERE IL 41-bis! LIBERX TUTTX!