Giovedì 𝟭 𝙜𝙞𝙪𝙜𝙣𝙤 dalle ore 19.30 in 𝙋𝙞𝙖𝙯𝙯𝙖 𝙙𝙚𝙡𝙡’𝙐𝙣𝙞𝙩𝙖́ a Bologna presidio musicale, birrette e cibo a sostegno dei detenuti, a fianco di Alfredo, Anna, Juan!
Categoria: Bologna
BOLOGNA: “PATRIOTI” IN CENTRO
Oggi il “Movimento nazionale rete dei patrioti” – sigla nata nel 2020 da una scissione del ben più noto partito fascista Forza Nuova e sotto cui si celano diverse formazioni neofasciste – chiama una manifestazione razzista e xenofoba a Bologna, con l’intento di “riprendersi le strade”. Il concentramento che i loro siti spazzatura indicano al momento è alle 17 in Piazza Galvani.
NESSUNO SPAZIO AI “PATRIOTI”!
VIA FIORAVANTI E LA BOLOGNINA TORNANO A BRILLARE
“Via Fioravanti e la bolognina tornano a brillare”.
Dopo le retate dei mesi scorsi inaugurate con la visita in città del ministro Piantedosi (1), arriviamo ai detenuti sfruttati come raccoglitori di rifiuti in via Fioravanti (2).
Il lancio del clamoroso progetto di ipocrisia sociale è avvenuto ieri, sette maggio, nella così detta “Piazza” – che piazza non è – Lucio Dalla, fiore all’occhiello e luogo simbolo del processo di gentrificazione della Bolognina, perno per il maquillage dell’amministrazione PD.
Una camionetta, un manipolo di guardie della penitenziaria e la passerella dei vari avvoltoi al seguito (3).
Si scrive “riscatto”, si legge “ricatto”, si scrive “inclusione”, si legge sfruttamento.
Il Carlino arriva a chiamarla addirittura “bonifica di via Fioravanti”, evidentemente lusingato nel vedere usati gli stessi reclusi nella raccolta dei rifiuti con lavoro non retribuito (4). Una “bonifica” che è una vera e propria guerra ai poveri e alle dissidenze, volta ad annientare qualsiasi possibilità di autodeterminazione, relazione e solidarietà dal basso, oltre che qualsivoglia forma di tensione, conflitto e messa in discussione del presente. “Bonifica” che si è tradotta nei mesi scorsi in blitz nei bar e in rastrellamenti per le strade, con decine e decine di guardie in giro per la Bolognina.
“Gli attori principali dell’evento faranno qualcosa di unico, perché la possibilità di uscire tra la gente non l’hanno tutti i giorni.”
Qualcosa di unico, si, raccogliere rifiuti e spazzatura con lavoro “volontario”, magari i resti dei giacigli di chi è stato appena rastrellato dalla polizia, per coadiuvare il processo di militarizzazione, espulsione, riscrittura, decoro, speculazione e sfruttamento, che chiamano r i q u a l i f i c a z i o n e. Con i reclusi a raccogliere i rifiuti il cerchio può dirsi compiuto.
“I direttori di diversi altri istituti hanno espresso il desiderio di inviare anch’essi i detenuti migliori alle prossime domeniche di pulizia ambientale.”
“Lavoro” – che lavoro per altro non è – naturalmente solo per i “migliori”, i piu “bravi”, come capitalismo vuole, rinforzando contemporaneamente divisioni e premialità all’interno del carcere, e permettendo ai filantropi di turno uno sfacciato green-washing sulla pelle dei più ricattabili.
Con il progetto seconda chance si apre potenzialmente ad un mercato di nuovi schiavi (5). “Aiutare risparmiando”. Terzo settore, carceri e aziende unite per sfruttare le opportunità di reinserimento dei detenuti, perché “Alla “Rocco D’Amato” c’è grande sensibilità” per i “valori”, soprattutto quelli in linea con gli interessi dei padroni.
Anche altrove non è differente (6).
E’ interessante notare la strategia di ribrendizzazione che istituzioni e carcere stanno tentando di mettere in campo in un momento in cui la questione delle galere e della loro reale funzione ha raggiunto più strati sociali.
Bisognerà pur trovare un modo affinché le persone si dimentichino dei 14 morti e delle mattanze seguite alle rivolte del 2020 (7)!
Bisognerà farla finita una volta per tutte con questa storia dei suicidi in carcere, 84 nel 2022 e 45 dall’inizio del 2023!
Qualcuno dovrà pur trovare un escamotage per alleggerire agli occhi dell’opinione pubblica la situazione estremamente critica all’interno del carcere della Dozza, dove “trattamenti inumani e degradanti” sono strutturali e all’ordine del giorno. Si dovrà pur individuare una strategia perché proteste e scioperi della fame non arrivino fuori e non si estendano dentro!
Basta parlare di carcere come strumento di governo delle diseguaglianze e del conflitto sociale!
E’ vero, in moltissimi provano “a fare la corda” (impiccarsi) o mettono in atto gesti autolesivi, ma basta parlare solo di questo! Siete ripetitivi ideologici e noiosi! Se ne occuperà la psichiatria (8).
E i reclusi gravemente malati lasciati senza cure e assistenza? L’impossibilità ad accedere al lavoro, allo studio e alle più elementari esigenze? La cronica scarsità/assenza di acqua e il cibo insalubre? Lagnanze!
Non ha importanza se tanti reclusi potrebbero uscire ma scontano pene oltre la detenzione perché i magistrati di sorveglianza sono in ferie, non ci sono, non scarcerano e non rispondono a nessuna richiesta, si tratta pur sempre di umanità di serie B! Sono altre le priorità! Che fretta c’è?
Va bene, moltissimi reclusi non vedono mai nessuno e non hanno mai colloqui con nessuno, che pensassero a fare i bravi allora, magari chissà, un giorno potranno essere tra quei “fortunati” che avranno accesso a questi magnifici progetti di inclusione.
NOTE:
(1) https://brughiere.noblogs.org/post/2023/02/01/bologna-retata-in-bolognina/, https://brughiere.noblogs.org/post/2023/01/23/repressione-e-civilta/
(2) https://ristretti.org/bologna-domenica-appuntamento-ecologico-con-seconda-chance-e-plastic-free
(3) https://www.bolognaindiretta.it/dal-carcere-occuparsi-pulizia-ambientale-video/
(5) https://secondachance.net/
(6) https://headtopics.com/it/la-gran-bretagna-salvata-dai-galeotti-mancano-i-lavoratori-per-effetto-di-brexit-e-covid-il-govern-38857635 , https://espresso.repubblica.it/attualita/2022/09/05/news/stati_uniti_schiavi_carceri-364269514/
(7) https://brughiere.noblogs.org/post/2023/03/13/a-tre-anni-dalle-rivolte/
BOLOGNA: VIA AGUCCHI SOTTO SGOMBERO!
STANNO SGOMBERANDO LO SPAZIO DI VIA AGUCCHI 126!
RAGGIUNGETE LE COMPAGNE IN VIA ZANARDI 247, DAVANTI ALLA GELATERIA WHYNOT!
Per altre info https://mastodon.bida.im/@murodiviaagucchi
ASSEMBLEA BOLOGNESE CONTRO CARCERE, 41BIS ED ERGASTOLO OSTATIVO
Diffondiamo:
Dopo 6 mesi di mobilitazione in solidarietà allo sciopero della fame di Alfredo contro 41bis ed ergastolo ostativo, sentiamo l’esigenza di fare delle valutazioni collettive su questi mesi a livello locale e ragionare insieme sui passi futuri.
In questi mesi l’assemblea aperta di Bologna in solidarietà con Alfredo è stata un momento fertile di scambi e proposte, ci piacerebbe quindi darci un momento di sintesi tuttx insieme.
Martedì 2 maggio ore 20, al Tribolo!
(via D.Creti 29/2 Bologna)
In strada al fianco di Alfredo, contro carcere e 41 bis
Un intervento letto durante la Street Rave Parade di Bologna del 22.04.2023
Oggi attraversiamo le strade di Bologna partecipando alla Street Rave Parade, ma oggi vogliamo parlare anche di quello che succede dentro le carceri:
3 giorni fa il compagno anarchico Alfredo Cospito ha interrotto lo sciopero della fame che aveva iniziato il 20 ottobre 2022 per protestare contro il regime detentivo del 41 bis e contro l’ergastolo ostativo.
Uno sciopero della fame durato 181 giorni, durante i quali Alfredo ha perso 50 kg e la sensibilità ad un piede a causa di danni irreversibili al sistema nervoso periferico.
Ma che cos’è il 41 bis?
Si tratta di un regime di annientamento e tortura studiato per provocare danni fisici e mentali tramite la tecnica della deprivazione sensoriale e per indurre sofferenza, allo scopo di estorcere confessioni e dichiarazioni. Censura della posta. Colloqui di massimo un’ora con i familiari dietro un vetro divisorio, una volta al mese. Incontri video-registrati. La socialità, nelle due ore d’aria al giorno concesse, è limitata ad un gruppo di 4 persone. Un ambiente in cui si è costantemente osservati ed ascoltati da telecamere e microfoni, sotto il vigile occhio dei GOM, reparto speciale polizia penitenziaria noto per la sua brutalità.
Nato con il pretesto di combattere la mafia, il 41 bis punta a recidere i legami e i contatti dei reclusi con il mondo esterno. L’unico modo per uscirne è quello di pentirsi e collaborare con la giustizia: un mezzo di pressione, di tortura, per estorcere il pentimento. L’isolamento totale, l’annichilimento della personalità del recluso, si accompagna ad una realtà quotidiana fatta di abusi, torture, umiliazioni e sofferenze.
Ad oggi sono 728 le persone recluse nel regime di tortura del 41 bis: fra di loro, 3 detenuti politici, militanti delle nuove brigate rosse, vi sono rinchiusi da oltre 17 anni.
Alfredo si trova in 41 bis perché ritenuto il fondatore di un’organizzazione che non esiste (la FAI – federazione anarchica informale, che per sua stessa definizione, se è informale non può essere un’organizzazione!). Secondo politici e media, Alfredo sarebbe il “leader degli anarchici”, una sorta di boss che dall’interno del carcere impartisce ordini ai suoi seguaci tramite i suoi scritti e le sue parole.
Ci strappa un’amara risata il fatto che per lo Stato sia inconcepibile agire senza una gerarchia, un’organizzazione, un’autorità, un partito.
Noi non lottiamo né per l’egemonia né per il potere: lottiamo contro il potere, contro chi opprime, sfrutta e devasta. Contro galere e CPR, strumenti che Stato e padroni usano per mantenere l’ordine attuale fatto di oppressione e sfruttamento. Non vogliamo conquistare il potere, vogliamo distruggerlo. Non vogliamo prendere i palazzi, vogliamo demolirli. Non vogliamo la trasformazione di questa società ma la sua abolizione. Non vogliamo né obbedire né comandare.
Rispediamo al mittente l’accusa di strage per cui vorrebbero tombare Alfredo nelle patrie galere.
Oggi siamo qui per dire stragista è lo Stato non chi lo combatte! Stragista è lo stato che lascia morire le persone in mezzo al mare, nelle carceri, alle frontiere. Nonostante le sentenze che possono emettere i tribunali, nonostante gli anni di galera con cui provate a seppellire vivi i nostri compagni e le nostre compagne, noi siamo e saremo sempre
Al fianco di Alfredo
Al fianco di Anna, Juan, Ivan
Al fianco di chi lotta dentro e fuori le galere
CONTRO 41 BIS ED ERGASTOLO OSTATIVO
LIBERX TUTTX
BOLOGNA: PRESENTAZIONE OPUSCOLO “TSO – GUIDA MOLTO PRATICA ALL’AUTODIFESA”
Riceviamo e diffondiamo:
Giovedì 27 aprile in via Agucchi 126 con il collettivo antipsichiatrico Strappi:
Socialità antipsi dalle 19.00
Porta la tua esperienza e lascia a casa la performatività.
Presentazione dell’opuscolo
“TSO – Guida molto pratica all’autodifesa. Cosa può fare chi è dentro, cosa può fare chi è fuori”
Cenetta sociale, o anche non.
Ci si fa da mangiare per autofinanziare la biblioteca di informazione e controinformazione antipsichiatrica, che sarà presto spulciabile.
antipsi.noblogs.org
BOLOGNA: NON C’È LIBERAZIONE FINCHÉ C’È TORTURA
Bologna, 25 aprile 2023
Striscione su via Indipendenza e scritta davanti al Provveditorato Regionale dell’amministrazione Penitenziaria dell’Emilia Romagna.
BOLOGNA: NUOVA OCCUPAZIONE “NO PASSANTE” IN VIA AGUCCHI
Nuova occupazione a Bologna in Via Agucchi 126, sul terreno di un cantiere per l’allargamento dell’autostrada Passante di Mezzo. L’occupazione NO PASSANTE è la seconda in una settimana a Bologna, dopo quella della Vivaia Transfemminista Queer (Via della Certosa 135)
MONTASICO (MARZABOTTO): PROIEZIONE “FINO ALL’ULTIMO RESPIRO” E CENA BENEFIT
Venerdì 14 aprile alle 18:30 proiezione del documentario”Fino all’ultimo respiro”, a seguire chiacchiere sul carcere duro in sostegno alla lotta di Alfredo Cospito. Alle 20:30 cena benefit (per la cena è richiesta la prenotazione).
Alla Bisaboga – Montasico