FRANCIA: UN RAGAZZO UCCISO DA UN PROIETTILE DEL TIPO “FLASH-BALL”, UN ALTRO IN COMA

La polizia ha ucciso a Marsiglia un ragazzo di 27 anni a seguito di un colpo al petto nella notte tra sabato e domenica. Aperta un’inchiesta giudiziaria per “colpi mortali con uso o minaccia di arma”. Secondo l’accusa, i primi elementi dell’indagine “consentono di ritenere probabile una morte causata da una violenta scossa al petto da parte dello sparo di un proiettile del tipo flash-ball”.

Il giorno prima, venerdì 30 giugno a Mont-Saint-Martin, nella periferia est di Longwy, il RAID aveva sparato alla testa a un giovane di 25 anni. Aimène è in terapia intensiva in Belgio, in coma. Gli abitanti della città raccontano di una notte “terrificante” durante la quale il RAID “ha sparato a tutti i costi” nascosto tra i cespugli.

Murales comparso a Roma

Fonte: https://contre-attaque.net/2023/07/04/un-mort-a-marseille-un-homme-dans-le-coma-dans-lest/

COME UNA FORESTA IN CITTÀ

Bologna – Ieri sera dopo la proiezione di “Come una foresta in città”, documentario sulla storia di Xm24, un corteo spontaneo ha attraversato la Bolognina fino a raggiungere il cantiere dell’Ex Mercato. Una parte della recinzione in legno è stata abbattuta. L’amministrazione ha già provveduto a chiudere il varco.

SOLIDARIETÀ AI COMPAGNI E ALLE COMPAGNE DI TRIESTE

Dall’Assemblea permanente contro il carcere e la repressione del Friuli e di Trieste.

Nella prima mattina del 22 giugno, alcuni compagni e compagne di Trieste sono stati oggetto di una perquisizione da parte della Digos, per fatti relativi alla solidarietà nei confronti del prigioniero anarchico Alfredo Cospito, durante lo sciopero della fame da egli condotto per 180 giorni tra la fine del 2022 e l’inizio di quest’anno, contro il regime del 41 bis e l’ergastolo ostativo. La solidarietà che Cospito ha saputo raccogliere, all’esterno e all’interno delle galere, il valore politico della sua e nostra battaglia, contro la tortura “democratica” e il carcere a vita, hanno naturalmente portato lo Stato ad una rappresaglia verso tutti e tutte coloro che, in quei giorni, con le pratiche più diverse, hanno rotto la cappa delle infamie più pesanti del sistema penitenziario italiano. L’inchiesta contro i compagni e le compagne di Trieste rientra in questa rappresaglia, che sta colpendo con altre inchieste in diverse città e pure con misure cautelari (per il corteo dell’11 febbraio a Milano).
Lor signori si illudono che, con questo terrorismo, piegheranno la volontà di lottare contro il carcere e il sistema che lo produce e lo pone a estremo deterrente difensivo. Si sbagliano di grosso. La lotta al fianco dei rivoluzionari prigionieri e di tutti i proletari detenuti (in questo momento, in particolare, a Bancali, Domenico Porcelli è in condizioni preoccupanti in seguito a uno sciopero della fame intrapreso il 28 febbraio contro la detenzione in 41 bis a cui è assegnato), la lotta andrà avanti, con ancora più rabbia, amore e determinazione.

Solidarietà a tutti e tutte i perseguitati dallo Stato per la lotta contro il 41 bis! Solidarietà ad Alfredo Cospito, Anna Beniamino e a tutti i compagni prigionieri! 10 100 1000 azioni contro la tortura di Stato!

Udine-Trieste, 29 giugno 2023

ASSEMBLEA PERMANENTE CONTRO IL CARCERE E LA REPRESSIONE DEL FRIULI E DI TRIESTE

liberetutti@autistiche.org


https://brughiere.noblogs.org/post/2023/06/27/perquisizioni-a-trieste/

OPUSCOLI, LIBRI E LIBRETTI PER L’AUTODIFESA/IGIENE DIGITALE

Criptolibretto

Dal Criptolibretto:

Usiamo il termine: igiene digitale, non perché si voglia sterilizzare l’approccio all’autodifesa digitale, ma per rendere visibile un problema. Ci sembra che esistano elementi di base nell’uso delle reti e dei dispositivi che sono semplici azioni quotidiane, l’equivalente del lavarsi i denti. È fatica. Ma quando viene presentato un problema e al suggerimento di una eventuale soluzione viene risposto: “questa è sbatta”, lo consideriamo il segnale che il problema era un altro. Ok, niente camici bianchi e no RTFM: (Read The Fine Manual), ma almeno la parte di come non prendere la scossa è meglio leggerla. Il problema non è tecnico, ma sociale. La tecnica non è un mezzo né una soluzione ai problemi portati dal capitalismo, oggi apparato tecnico e capitalismo sono una cosa sola. Se il problema è la repressione algoritmica, crittografare da soli non basta a liberarsi, perché si è liber@ solo quando le altre persone attorno a te sono libere. Crediamo nell’alfabetizzazione informatica e che si debba studiare la grammatica della questione tecnica, non perché tutti debbano essere programmatori, ma perché nessun@ sia schiav@.

Il criptolibretto è in continuo divenire, sul git si trova il sorgente e anche il formato PDF: pieghevole croccante stampabile A5 e classico formato A4.

PDF criptolibretto A4


Guida all’autodifesa digitale

Da: Guida all’autodifesa digitale

Scrivere una guida d’autodifesa digitale è un progetto ambizioso. Ci sono un mare di cose da dire, dettagli a cui prestare attenzione, responsabilità a cui non devi sottrarti. A volte corri il rischio di generare troppe paranoie, a volte troppo poche. Hai bisogno di precisione, di un certo grado di intransigenza, eppure anche di molta duttilità e capacità di immedesimazione. Scrivere una guida d’autodifesa è un progetto ambizioso, perché spesso chi ti legge alla fin fine vorrebbe solo faticare il meno possibile. E non esiste ricetta, non esiste guida, non esiste manuale, per chi ha troppa fretta e poca attenzione. La Guide d’Autodefénse Numerique può darsi non sia perfetta, ma sicuramente ha un pregio che ce l’ha fatta stare a cuore: insegna un approccio lento e non pigro alla tecnologia. Il che, forse, è il primo vero buon consiglio. E il più importante.

Questa guida è quindi una lunga lettura, che nella sua traduzione italiana abbiamo deciso di pubblicare un po’ alla volta, per avere noi il tempo di tradurla e per chi la legge quello di digerirla. E’ in un piccolo formato, stampabile a costo zero o quasi, perché si possa moltiplicare e diffondere il più facilmente possibile.

PDF- Guida autodifesa digitale_1_offline

PDF- Guida autodifesa digitale_2_online

Altre pubblicazioni e opuscoli per argomento: https://numerique.noblogs.org/post/category/pubblicazioni/


Facciamo CISTI

Queste slide intendono essere una panoramica concisa di autodifesa digitale. Rappresentano un’insieme di conoscenze e buone pratiche tratte da varie fonti ed esperienze.https://facciamo.cisti.org/

CONTRO LA TORTURA DEL 41 BIS, DALLA PARTE DI CHI LOTTA

Da: Smash Repression Emilia Romagna

Nei giorni scorsi alcune compagnx bolognesx e trentinx hanno ricevuto un avviso di apertura indagini per fatti inerenti alla mobilitazione in solidarietà ad Alfredo Cospito contro l’ergastolo ostativo e la tortura del regime di 41 bis. L’accusa si riferisce all’articolo 270bis, associazione sovversiva con finalità di terrorismo, un dispositivo giudiziario volto a spezzare la solidarietà e a colpire chi lotta per un mondo senza galere.

Alle due Street Parade che hanno attraversato Bologna al grido di “Smash Repression!” siamo scese nelle strade per rivendicare il corpo come strumento di lotta, in queste occasioni non è mancata la solidarietà a chi, in sciopero della fame da mesi e non avendo altri mezzi, stava usando il suo per rompere il muro di silenzio e omertà intorno al carcere duro. Sui carri e per le strade, striscioni, comunicati, scritte sui muri, in tantissimi si sono espressi contro la società carceraria al fianco di Alfredo.

In questo contesto di recente alcunx compagnx hanno ricevuto denunce per imbrattamento e resistenza a pubblico ufficiale relative alla street che ha attraversato Bologna a dicembre 2022.

In tutta Italia in questi giorni molte compagne e compagni stanno subendo indagini, perquisizioni, oltre che misure cautelari.

Sembra che lo Stato voglia punire duramente, e con ogni mezzo, chiunque abbia osato o intenda supportare questa mobilitazione.

Esprimiamo la nostra solidarietà alle compagne e ai compagni colpitə.

Chi lotta non è mai solo!

UN BEL TACER NON FU MAI SCRITTO. Manuale di autodifesa politico-legale

A cura del Comitato Promotore della “Campagna contro l’art. 270 del C.p. e contro tutti i reati associativi” – settembre 2005.

“Ora, c’è forse ancora chi pensa che la “Legge” abbia valore di per sé, che sia in qualche modo una “scienza neutra”. Noi crediamo il contrario: pensiamo che le leggi siano null’altro che la cristallizzazione dei rapporti di classe in un dato periodo, rappresentino cioè il reale rapporto di forze nello scontro tra chi sfrutta e chi è sfruttato, tra chi il potere lo detiene e chi il potere lo subisce. Per queste ragioni abbiamo ritenuto importante realizzare questo “manuale” e, più in generale, impegnarci sulle problematiche della repressione. Non solo ci sembra utile fornire degli strumenti concreti da mettere a disposizione di chi prende parte attiva allo scontro sociale, per una maggiore conoscenza dei congegni creati al fine di reprimere la variegate forme di dissenso. Deve essere anche un’occasione di riflessione più generale per rimettere al centro dell’azione politica collettiva di tutti e di tutte noi il valore della solidarietà di classe, un “valore” non inteso in senso morale, ma come elemento concreto attorno a cui sviluppare oggi, in questo contesto sociale, identità e ricomposizione politica.”

Testo pdf: Un bel tacer non fu mai scritto