FIRENZE: CI VOLEVATE FUORI DA RIFREDI? ECCOCI!

Nuova occupazione in via Gramsci 35 mentre continua la resistenza sul tetto del circolo Romito.

Diffondiamo dai canali dell’occupazione Corsica:

Oggi abbiamo aperto questo luogo, lo abbiamo aperto perché in questa città non esistono luoghi di aggregazione, non esistono luoghi di socialità, non esistono case per le persone.
Domenica abbiamo occupato un circolo, un circolo abbandonato nel nostro quartiere, un quartiere che tanto soffre della mancanza di spazi. Un quartiere che sta venendo smembrato dai processi gentrificatori, che dopo aver rovinato il centro dilagano nelle periferie vicine. Ora Nardella, dopo aver reso invivibile il centro parla di vietarci gli air BnB, e non solo questo è troppo poco e troppo tardi ma è proprio sintomo di una precisa volontà di espandere la bolla degli affitti brevi a nuove aree, turistificandole e allontanando ulteriormente i residenti.
Il nostro quartiere lo abbiamo sempre amato ed abitato ma ora non ci vogliono lasciare nessuno spazio. Circolini, parchi, piazze, luoghi occupati e posti di socialità, sempre meno rimane di quello che era il nostro quartiere.

Ma noi non ci arrendiamo. Non siamo disposti a vivere in una città invivibile, in cui si lavora solo per pagare l’affitto (a Firenze la media degli abitanti spendono il 50% del proprio stipendio in affitto) e non c’è spazio per andare a farsi una birra senza spendere dieci euro in un luogo per turisti.
Per questo siamo qui oggi, perché vogliamo dimostrare che questa città di spazi ne ha bisogno e in un modo o nell’altro questi spazi li prenderemo, e se non ci volete nel nostro quartiere ci avrete ovunque, soprattutto dove non ci volete.

UNITI SI VINCE

AGGIORNAMENTO SULL’OPERAZIONE SCRIPTA SCELERA

Diffondiamo:

Aggiornamento sull’operazione Scripta Scelera: Gino trasferito in carcere a Massa, Veronica agli arresti domiciliari con tutte le restrizioni (4 ottobre 2023)

Informiamo che il 4 ottobre è stato notificato l’aggravamento delle misure cautelari nei confronti di due compagni anarchici indagati nell’operazione Scripta Scelera dell’8 agosto contro il quindicinale anarchico internazionalista “Bezmotivny”. A seguito di alcune segnalazioni da parte della DIGOS, inerenti delle presunte violazioni nelle restrizioni, il giudice per le indagini preliminari ha disposto il trasferimento in carcere per Gino Vatteroni (che si trovava agli arresti domiciliari con tutte le restrizioni) e l’aggravamento della misura cautelare per Veronica (originariamente posta all’obbligo di dimora con rientro notturno dalle ore 19:00 alle 07:00 e che adesso si trova agli arresti domiciliari con tutte le restrizioni).

Ricordiamo che in questo procedimento sono coinvolti dieci compagni e compagne anarchici indagati per associazione sovversiva con finalità di terrorismo o di eversione dell’ordine democratico (art. 270 bis c. p.) e per istigazione a delinquere (art. 414 c. p.) con la circostanza aggravante della finalità di terrorismo (art. 270 bis 1 c. p.). A seguito dell’esito dell’udienza di riesame, tenutasi il 28 agosto al tribunale di Genova, le misure cautelari per i nove compagni e compagne agli arresti e con le restrizioni sono state confermate solo in riferimento all’art. 414 c. p. aggravato dalla finalità di terrorismo (oltre che per un reato minore, l’accusa di offesa all’onore o al prestigio del presidente della repubblica, art. 278 c. p., per cui sono indagati quattro compagni).

Seguiranno maggiori aggiornamenti.

L’indirizzo del compagno in carcere:

Gino Vatteroni
Casa di Reclusione di Massa
via Pietro Pellegrini 17
54100 Massa

Solidarietà con i compagni agli arresti e inquisiti per l’operazione Scripta Scelera! Perseveriamo nell’agitazione e nella propaganda anarchica rivoluzionaria! Né Dio né Stato, né servi né padroni!

Riportiamo qui di seguito le coordinate del conto per la cassa di solidarietà con i compagni inquisiti:

Carta postepay numero: 5333 1711 9250 1035
IBAN: IT12R3608105138290233690253
Intestataria: Ilaria Ferrario

NUOVA PUBBLICAZIONE: “PAROLE ADDOMESTICATE DA UN CUORE SELVAGGIO” DI JEAN WEIR

Riceviamo e diffondiamo una nuova tremenda pubblicazione “Parole domate di un cuore selvaggio” di Jean Weir, la prima della collana “Le Furie”.

Dalla quarta di copertina:

“Pensare a un mondo ideale senza cercare di costruirlo è inutile. Non ha senso. Almeno ci deve essere il tentativo di fare qualcosa, di provare. Se sei un romantico, un avventuriero, e te ne stai a casa a cercare di non far succedere niente, a che serve?” Octavio Alberola
(Dall’introduzione di Monica Caballero alla versione in spagnolo)

Parole. Semplici parole. Le pagine che seguono sono in parte trascrizioni delle parole pronunciate – “il meraviglioso operaio che non c’è più”, come scriveva malinconicamente Emma Goldman più di cento anni fa riferendosi all’inadeguatezza della parola parlata nel risvegliare il pensiero e a scuotere le persone dal loro letargo. Non siamo ancora arrivati all’eclissi totale del pensiero, dell’analisi e della sperimentazione metodologica. Quello che abbiamo abbandonato da tempo è l’ideologia (postulati fissi staccati dall’azione) e le organizzazioni di sintesi, a favore di una progettualità anarchica insurrezionalista informale.

Dall’introduzione :

Cuori ardenti. A chi interessano più i cuori, ormai? Si chiedeva il poeta nel lontano 1943. Cuori che non sanno più parlare, che hanno perso il senso delle parole in un mondo sovrasocializzato in cui la comunicazione sterile è in surplus. E come i cuori ardenti anche le parole non interessano più. Sono state private di significato e riempite di quel nulla derealizzante che serve a trasformare la realtà. È infatti il procedere freddo e calcolatore della tecnica che impoverisce il pensiero umano, rendendolo incapace di vedere al di là, di riflettere, ossia di comprendere il senso profondo di quello che facciamo e produciamo, a prendere il sopravvento. Questa dittatura tecnica produce un “analfabetismo emotivo”. Il linguaggio si sta già riducendo e continuerà a modificarsi seguendo la vita quotidiana. Alcuni modi di pensare, alcune parole e nozioni si atrofizzeranno e progressivamente scompariranno. Così le future generazioni non potranno sentire la mancanza di qualcosa che non hanno mai avuto.
Così anche noi ci siamo fatti addomesticare e abbiamo iniziato a parlare per slogan. Le nostre discussioni, importanti, sono diventate chiacchiere, senza alcun valore. Il senso delle parole lo abbiamo stravolto noi stessi trasformando la Signora libertà in aristocratico libertinaggio, confondendo il nichilismo anarchico di Kropotkin, che nella sua genesi storica dichiara guerra a fondo contro tutte le ‘menzogne convenzionali della civiltà’, con un nichilismo post-moderno in cui tutto perde senso, persino le parole e si svaluta ogni orizzonte di significato. Così possiamo dire tutto e il contrario di tutto in questo vuoto nascondendoci dietro le nostre contraddizioni.
Possiamo continuare a consumare ogni cosa, persino i nostri simili sostituendo individui unici con tipi rimpiazzabili in un’economia dei corpi che non ha nulla da invidiare all’economia capitalista, riuscendo persino a stravolgere l’egoismo di Stirner e trasformandolo in regola del mondo in cui gli altri esistono solo per soddisfare i nostri bisogni più che i nostri desideri, rimuovendone l’etica individualista.
Nell’epoca del dominio del sapere tecnico-scientifico, si tende ad attribuire, per di più, valore di conoscenza solo al sapere di tipo strumentale, cioè al sapere utile, finalizzato all’efficienza e all’efficacia. Non c’è bisogno di comprendere o di rifarsi a dei principi. La libertà diventa non l’anelito egoistico ma il capriccio in quanto sconnesso dalla responsabilità. Ed è quest’ultima, a nostro parere, ad essere la più grande sfida della libertà: la responsabilità delle proprie azioni.

Già dal Preambolo le parole di Jean ci sono apparse così vere da fare male. Da stordirci a tal punto da convincerci che fosse importante tradurre Tame Words from a Wild Heart come prima pubblicazione della collana “Le Furie”. Se si è alla ricerca disperata di risposte o soluzioni non le si troverà in questa raccolta. Qui ci sono proposte possibili, critiche taglienti e riflessioni feroci che colpiscono come un pugno nello stomaco. Perché stiamo perdendo il senso della nostra storia, stiamo perdendo la capacità di analisi e lo studio di ciò che sta avvenendo intorno a noi. L’approfondimento non come puro esercizio intellettuale ma per affinare l’attacco, per costruire una progettualità anarchica. Perché queste parole, così piene di significato, possano spingere ancora a scavalcare una rete, a fare una camminata sotto la luna … a fare quel salto nel buio che ci illuminerà con tutti i suoi colori. Quel giorno il poeta li avrà i suoi cuori ardenti, su cui il dubbio non avrà alcun potere, e che affronteranno la sconfitta con lo stesso invulnerabile sorriso della vittoria finale.

Agosto 2023

Prezzo 6 euro (+ spese di spedizione)
4,50 per ordini uguali o superiori a 4 copie (+ spese di spedizione)

tremendedizioni(at)canaglie.org

FIRENZE: SGOMBERO DEL CIRCOLO ROMITO IN CORSO

Sgombero del circolo Romito in corso. Celere e digos hanno chiuso la strada. Compagnx sul tetto. Chi può raggiunga la zona.

 [AGGIORNAMENTO]

Le iniziative previste per oggi sono  confermate e saranno spostate in piazza Tanucci. Sul tetto del circolo ancora si resiste. Chi può raggiunga il presidio in via Circondaria.

Ricordiamo il programma:

Ore 13: pranzo sociale
Ore 16: workshop contro il carovita, condividiamo pratiche e saperi per abbattere il costo dell’esistenza
Ore 19: iniziativa con la “città invisibile” sui processi di gentrificazione a Firenze
Ore 21: slam poetry

 

RESIDENZE PSICHIATRICHE: ABUSI, MALTRATTAMENTI E UCCISIONI 

Diffondiamo questo documento prodotto dall’Assemblea della Rete Antipsichiatrica:

“Questo testo affronta la violenza strutturale che regola la vita all’interno di moltissimi centri residenziali per persone con disabilità o fragilità psichica. Si parte dai maltrattamenti avvenuti nella struttura di Montalto di Fauglia gestita dalla Stella Maris, passando per gli abusi all’interno delle strutture della Cooperativa Dolce di Bologna, per arrivare agli orrori della Comunità Shalom, nel bresciano. Una violenza capillare sostenuta quotidianamente dal silenzio di moltissimi “professionisti”, tecnici dei servizi, operatori, assistenti ed educatori.”

Qui il testo: https://assembleareteantipsichiatrica.noblogs.org/post/2023/10/02/residenze-psichiatriche-abusi-maltrattamenti-e-uccisioni/

SOSTENIAMO LA SOLIDARIETÀ PER I CONDANNATI/E DEL BRENNERO

Condividiamo da Oltre il ponte l’appello alla solidarietà per le/i condannati del Brennero:

Una cassa di solidarietà per i condannati/e del Brennero

La sentenza d’appello nel processo per la manifestazione al Brennero del 7 maggio 2016 ha distribuito più di 120 anni di carcere. Se le condanne fossero confermate in Cassazione, una trentina tra compagne e compagni potrebbero finire dietro le sbarre, vari altri avranno bisogno di una casa dove svolgere i domiciliari e in tutti i casi non mancheranno le spese da sostenere.

Collettiva è stata la manifestazione “Abbattere le frontiere” e più collettivo possibile vorremmo che fosse il modo di affrontare la repressione, affinché nessuno/a si ritrovi solo/a.

Per questo abbiamo deciso di creare un’apposita Cassa di solidarietà.

Non solo un numero di conto a cui far arrivare contributi economici, ma anche un contatto per avere materiale informativo, concordare eventuali interventi a concerti o altre iniziative di solidarietà, uno spazio in cui confrontarsi.

Mentre continuano le stragi di immigrati in mare, si allargano i recinti della detenzione amministrativa e aumenta il terrore poliziesco verso chi non ha in tasca i documenti giusti; mentre i lavoratori della logistica e delle campagne si organizzano e resistono contro il razzismo di Stato e lo sfruttamento padronale; mentre s’intensificano i piani di riarmo e di guerra, che sradicano milioni di umani dal loro mondo e colpiscono chi non si allinea; mentre il controllo tecnologico separa sempre di più gli inclusi dagli esclusi, le ragioni per cui siamo andati/e al Brennero quel 7 maggio non hanno fatto che moltiplicarsi. Se è soprattutto nella continuazione della lotta contro guerra e frontiere che si esprime la solidarietà ai condannati/e per quella giornata, una cassa di sostegno è un piccolo – ma necessario – pezzo.

I contributi economici possono essere versati sull’IBAN:

IT04H3608105138216260316268

intestato a Kamilla Bezerra (specificando “solidarietà Brennero”).

Per contatti: cassasolidarietabrennero@riseup.net


Qui alcuni link utili sui motivi, le modalità e le conseguenze della manifestazione del Brennero:

https://abbatterelefrontiere.blogspot.com/p/documenti.html

https://abbatterelefrontiere.blogspot.com/2016/05/7-maggio-una-giornata-di-lotta.html

https://ilrovescio.info/2021/05/16/manifestazione-al-brennero-condanne-per-166-anni/

https://ilrovescio.info/2023/02/03/dichiarazione-al-processo-dappello-per-la-manifestazione-del-brennero/

https://ilrovescio.info/2023/03/19/sentenza-dappello-del-processo-brennero

FIRENZE: È NATA LA T.A.Z. LA PIENA

Diffondiamo:

È nata la T.A.Z LA PIENA in via Scipio sighele 64.

Abbiamo deciso di occupare  temporaneamente questo luogo, di aprirlo e sebbene per una sola settimana restituirlo alla città. Questo luogo infatti, il circolo del Romito, è un luogo di aggregazione storico in città, un circolo amico, un luogo per tutti. Quest’estate è stato chiuso, il comune ha preferito lasciare questo luogo di socialità vuoto per poterlo svendere al migliore offerente.
Nella nostra città in cui ogni luogo occupato vuol essere distrutto, ogni piazza svuotata, ogni luogo di socialità mercificato e turistificato, pensiamo che anche una settimana di iniziative, workshop e teatro, una settimana in cui incontrarsi e parlare, una settimana in cui vivere gli spazi che ci mancano possa essere utile affinché si riesca ad immaginarsene di nuovi.

RAGGIUNGETECI