BOLOGNA: QUALCHE CONSIDERAZIONE SULLA MARCIA NEOFASCISTA CHIAMATA A BOLOGNA PER IL 15 FEBBRAIO (E POI ANNULLATA)

Riceviamo e diffondiamo queste note sulla marcia neofascista indetta a Bologna per il 15 febbraio (e poi annullata) e sulle mobilitazioni chiamate per contrastarla.

Dopo le recenti manifestazioni e ronde delle organizzazioni neofasciste Movimento nazionale rete dei patrioti e Casa Pound, in queste settimane Bologna si stava preparando a rispondere all’ennesima chiamata fascista in città. Il 15 febbraio alle 15, tale Patrick D’Amato, questo il suo nome online, aveva indetto via social una marcia per la sicurezza e contro il degrado, in stazione centrale, sotto la sigla, tutta virtuale, “Rivoluzione Nazionale”. Piu che un gruppo organizzato tale sigla, ad un’analisi più attenta dei profili social, è risultata riferirsi ad un giovane romagnolo esaltato che cerca di raccattare consenso via social per creare il suo movimento, scontento delle sigle piu organizzate. Sproloqui scritti in prima persona si possono trovare su telegram, tik tok, instagram. L’attivitá fino a ora sembra limitarsi a qualche attacchinaggio, a qualche adesivo in giro, e alla propaganda portata avanti online. La mancanza di una vera organizzazione si evidenziava dai diversi sondaggi lanciati su telegram dal giovane mitomane, che in queste settimane stava cercando di capire quanti iscritti ai suoi canali si sarebbero presentati davvero alla chiamata, segno dell’assenza di una vera rete di supporto. Negli ultimi giorni abbiamo assistito addirittura a battibecchi online tra la rete dei patrioti e questa neonata sigla, in cui i primi hanno preso le distanze dalla seconda, denigrandone l’iniziativa.

Il primo canale telegram nasce a marzo, 183 iscritti, si chiama “Rivoluzione neofascio” ma si sa, comunicativamente, suona meglio “Rivoluzione Nazionale”. Cosi da ottobre, canale nuovo.  Sul canale si incontrano diversi tentativi di organizzare ronde e pessaggiate. La modalità è la stessa, un soliloquio fatto di sproloqui, e sondaggi con un  “pubblico” pressochè inesistente. A prendere in considerazione un sondaggio per una ronda a Bologna a novembre sono in sei.

Il fatto che non sia un gruppo organizzato non deve per forza rassicurare, e anzi, potrebbe comportare un aspetto di imprevedibilitá maggiore, di fatto però è stato chiaro fin da subito che si trattava di una chiamata tutta virtuale e senza struttura, e infatti è bastato uno scappellotto dai fasci organizzati, e uno dalla questura, per far si che l’eroe annullasse la marcia e chiedesse ai “camerati” di non presentarsi il 15. Patrick però rassicura, la manifestazione verrà riproposta in altre forme, rispettando tutte le norme imposte dalla questura, ha imparato la lezione, farà le cose a modo. Alle 14:20 video e proclami sul fatto che la marcia non si sarebbe fermata, alle 18:20 tutto annullato. Una storia che ha del ridicolo.

Ai diversi sondaggi lanciati e rilanciati dal canale a sigla RN per capire in quanti iscritti al gruppo telegram si sarebbero presentati alla chiamata, avevano risposto positivamente meno di quaranta persone su uno, una ventina su un altro. Questi sondaggi e questi numeri però vogliono dire poco e niente e non possono essere considerati un elemento di valutazione attendibile, trattandosi di persone di cui è ignoto il reale coinvolgimento.

A Bologna per il 15 febbraio sono state chiamate due piazze dai movimenti per contrastare questo tentativo di adunata di feccia, una in Piazza Medaglie D’oro, nel luogo di indizione dove doveva partire questa marcia, una in Piazza dell’Unitá.

Va notato che nel movimento le informazioni circa questa “marcia” e la sigla che l’ha promossa sono girate in modo grossolano, sull’onda di un allarmismo un po’ prematuro. L’antifascismo così rischia di diventare soltanto la vetrina della realtà di turno per autorappresentarsi.

Il neo-fascismo risorgente non va assolutamente sottovalutato, ma occorre collocarlo nel contesto corretto per poterlo contrastare e combattere con metodi efficaci ed adeguati. Analizzare la natura e la geografia di queste nuove formazioni neo-nazifasciste non può essere fatto in modo superficiale, e serve a poco se questa attività non viene accompagnata da una costante vigilanza, da coerenti pratiche di mobilitazione, e dall’antifascismo militante.

Chissà, forse se si fosse evitato di ingigantire questa marcia avremmo potuto incontrare il prode Patrick alla stazione, spiegargli davvero cos’è l’antifascismo, e di non riprovarci più?

Alcune antifasciste⁩⁩⁩

 

ROMA: FIERA DELL’EDITORIA E DELLA PROPAGANDA ANARCHICA [4-5-6 APRILE 2025]

Diffondiamo:

Fiera dell’editoria e della propaganda anarchica 4/5/6 aprile 2025
C/O STRIKE, via Umberto Partini 21, Roma.

E’ nel contesto di un tessuto sociale che fatichiamo a riconoscere come interlocutore, “neutralizzato” da quegli apparati del capitale impegnati a distorcere la propria immagine al fine di giustificare la corsa agli armamenti ed il raggiungimento della sovranità tecnologica, che tentiamo di riconoscerci come elementi di sovversione anarchica.

Tentiamo di comprendere e dissipare quelle massicce gettate di fumo negli occhi di chi, attorno a noi, conformatosi ai canoni narrativi della società politica, si avvicina sempre più prepotentemente ad una visione della propria identità basata su retoriche reazionarie e sovraniste. Imperversa quel sentimento emergenziale su cui si fondano le mosse di governi che, strumentalizzando fenomeni diffusi o avvenimenti circostanziali, persistono in un processo volto ad instaurare lo spettro dell’insicurezza generalizzata, di una “deriva criminale” della marginalita’ sociale, creando così le basi che assicurino una tacita accettazione di continue riforme repressive. Esili, invece, ci appaiono le voci di dissenso che fanno perno su un’inconciliabilità strutturale e totale nei confronti di quegli stati che, se silenziosamente rispolverano le vesti di un imperialismo colonial-estrattivista, si esibiscono intanto in amplessi corali ammantati da “volontà” direzionate ad un illusorio benessere collettivo.

Ad orecchie ben allenate giunge la disturbante dissonanza di un’esibizione che annaspa, di un fronte atlantista che continua nella sua opera d’assopimento con le favolette della non-violenza mentre arma di tutto punto il conflitto ucraino e supporta il genocidio del popolo palestinese; di una fortezza europea che si cimenta in un’alternanza di volti umani e caritatevoli (baluardo di un modello democratico ormai desueto) e di posture muscolari e compatte, pronta ad ogni evenienza di fronte al ritrovato nemico esterno. L’implemento della macchina repressiva che ha gettato a pioggia reati associativi negli ultimi anni e che si riscopre adesso concentrata sui “reati d’inchiostro”, è proporzionale al livello di credibilità che l’apparato statale può permettersi di perdere in un momento storico di tale stampo.
Ci imbattiamo, ad esempio, in uno stato italiano che mira, come nel caso del trasferimento di Alfredo al 41BIS, alla soppressione di una propaganda che dia luce al proprio agire, mettendo a tacere e rendendo innocux x “facinorosx della penna”: deviatx e devianti “istigatorx delle masse” provenienti dal movimento anarchico… movimento che, si concorderà, trova attualmente difficile istigare perfino se stesso, inducendoci a riflettere sulle motivazioni della nostra odierna inefficacia e sulle nostre enormi contraddizioni.

L’ingrossamento delle fila di un esercito da parte di presuntx anarchicx, il divario instauratosi a partire dalle risposte date a quell’esperimento di controllo totalitario chiamato pandemia e l’intramontabile oscurantismo reazionario della corrente anti-femminista (riscopertasi queer-transfobica ove accompagnata dalla -più che mai necessaria- critica antitecnologica) sono solo alcune di quelle antinomie che si stagliano a monito nel ricordarci che in questo stagno intorbidito non c’è ossigeno per tuttx. Non c’è e non ci potrà essere alcuna imposta comunanza a priori che non ci trovi succubi di un tensione repressa, smantellata della sua estasi distruttiva o mutilata della gioia della complicità. I perché della nostra inefficacia in questo presente, dove il mondo assume le sembianze tanto più reali (e quanto meno colte) del malanno tecno-militar-capitalista, sono da ricercare anche in questo, anche e soprattutto rivolgendo lo sguardo al nostro interno, alle nostre contraddizioni, al nostro sentire come movimento rivoluzionario e al nostro chiederci per chi, oggi, ascoltare il richiamo all’azione. Per noi stessx in prima istanza? Per chi sentiamo vicino come compagnx? Per chi riconosciamo come oppressx? Per il solo amore del nostro mondo di rabbia che ci trova affini nel convergere all’attacco di questa società?

E’ per condividere le risposte a queste domande, per consolidare, creare e riscoprire i sentieri dell’affinità che ci fanno percepire come consapevolmente unitx (o volutamente divisx), che pensiamo importante una fiera dell’editoria. Senza discussioni e dibattiti su quelle che sono le nostre idee, la nostra storia e i nostri sogni rischiamo infatti di diventare solo un’altra porzione del mondo antagonista: settario, ideologico, identitario, definitivamente inoffensivo perché soggiogato al pensare politico e non inebriato dal sogno sovversivo. Un libro, un dibattito e un linguaggio che, tramite la nostra pubblicistica, si fa collettivo favorendo la cospirazione è mai più d’oggi necessità volta a distruggere l’avvenire che ci viene prospettato, per accelerare la schiusa dell’azione da quella crisalide che chiamiamo parola.
Quello a cui miriamo e’ un momento di incontro con compagnx di diversi contesti, che tenti di abbattere i confini, anche quelli culturali e linguistici e che tenda verso una crescita qualitativa nella condivisione di analisi ed esperienze che travalichino i nostri orizzonti territoriali apportando così nuovi stimoli al nostro desiderio di sovversione. Riprendiamo in mano lo strumento della solidarietà anarchica, per spezzare l’isolamento in cui x prigionierx sono costrettx e intrecciarci con proposte di lotta in corso altrove per moltiplicare le potenzialità del nostro intervento, nell’ottica d’una concreta progettualita’ che non conosca frontiere.

Tessiamo le reti della complicità per tornare a scorgere gli sfumati contorni della volontà liberatrice tra le fosche tinte dell’esistente.

Di seguito il blog di riferimento della fiera su cui verranno pubblicati il programma e altri materiali utili:

TESTO DI PRESENTAZIONE FIERA DELL’EDITORIA E DELLA PROPAGANDA ANARCHICA, ROMA 4-5-6 APRILE 2025

BOLOGNA: MEZZ’ORA D’ARIA [RADIO]

Diffondiamo:

Ricordiamo a tuttx la puntata di Mezz’ora d’aria in onda oggi sabato 18 gennaio 2025 alle 17:30 sulle frequenze di Radio città Fujiko, FM 103.1.

In questa puntata parleremo dell’uccisione di Ramy a Milano, dello scudo penale per le forze dell’ordine e dell’istituzione di “zone rosse” all’interno di molte cittá. Infine, la collettiva anarcoerbana interverrá con la seconda pillola di erbacce anticarcerarie.

Di seguito i riferimenti della radio, a cui potete far arrivare dediche, pensieri ed esperienze:
– contatto whatsapp e telegram per chi volesse mandare con un messaggio i propri saluti dentro: 3501550853.
– per chi volesse scriverci una mail: info@mezzoradaria.com
– Per chi invece volesse inviarci una lettera: Mezz’ora d’aria, presso Radio Città Fujiko, via Zanardi 369, 40131 Bologna.⁩

BOLOGNA: SENZA CHIEDERE PERMESSO FEBBRAIO 2025

Diffondiamo:

Giovedì 6 febbraio 2025 sedicesima edizione!

Dalle 17 si aprono le danze: allestimento del mercatino, birrette e microfono aperto.

Dalle 19:30 chiacchiere e riflessioni a partire dall’opuscolo “NON È FORSE QUESTA GUERRA?” con alcunx compagnx sicilianx. Dal progetto ponte, alle “smart cities” sino agli interessi che si cuciono sui corpi reclusi, migranti, arginati, carcerati. Un opuscolo per condividere saperi e percorsi di significazione verso una più fitta condivisione di pratiche, per un’azione sempre più di massa e sempre meno mediata da strutture di delega e rappresentanza.
L’occasione vuole anche essere un invito ad individualità, collettivi, affinità, lotte territoriali e libidiche alla prossima mobilitazione NoPonte che attraverserà le rive dello Stretto nel periodo carnevalesco. Un invito all’incontro di pratiche e pensieri perché tuttx lottiamo contro lo stesso “gelido mostro”.

Dalle 20:30 cena per sostenere il progetto di una casa aperta, complice e solidale nelle prealpi varesine. Difendiamo dal pignoramento e dalle more spazi amici dove esprimerci, ritrovarci e organizzarci, fuori delle pressioni e dalle logiche del sistema.

Con noi dal pomeriggio Equal Rights Forlì, distribuzione di materiale antispecista e non solo (libri, opuscoli, musica, magliette, etc.) dal 1996

A scaldarci come di consueto caldo vin brulè benefit prigionierx e inguaiatx!

Distro e banchetti come se non ci fosse un domani, musichette fino a mezzanotte.

https://mercatinoautogestito.noblogs.org/post/2025/01/14/senza-chiedere-permesso-febbraio-2025/

BOLOGNA: SENZA CHIEDERE PERMESSO GENNAIO 2025

Diffondiamo:

Quindicesima edizione

Ehi ehi ehi, arieccoci! Dopo quello che speriamo sia stato un bel capodanno per tuttx, giovedì al mercatino ce la chilliamo insieme!

Dalle 17 allestimento del mercatino, birrette e microfono aperto.

Dalle 19:30 cena veg a cura del mercatino, zuppa di ceci, zuppa di legumi misti e cereali, riso e focaccine.

A scaldarci caldo vin brulè benefit prigionierx, il migliore del territorio 🖤

Banchetti e distro a profusione

Musichette fino a mezzanotte 🏹

Con Ramy nel cuore, guardie assassine

SENZA CHIEDERE PERMESSO GENNAIO 2025

SOUND OF FREEDOM

Si parte e si torna insieme. La carovana che ha attraversato via Stalingrado.

Riceviamo e diffondiamo:

Non si può fermare il suono 🏴‍☠️

“Cercando l’impossibile, l’uomo ha sempre realizzato e conosciuto il possibile. Coloro che si sono saggiamente limitati a ciò che sembrava possibile non sono mai avanzati di un sol passo.”

A chi credeva che non fosse possibile, a chi pensava che bastasse una legge, a chi ha creduto di averci zittitx, questo capodanno speriamo rimanga impresso nella memoria: nessuna legge e nessuno Stato potrà mai impedirci di ballare, aggregarci, divertirci e organizzarci in autogestione.

Ad oltre due anni dalla legge anti-rave, in un’epoca di repressione, isolamento, contingentamenti, ticket e zone rosse, volevamo regalarci e regalare a tuttx una fine dell’anno come non se ne vedevano da un po’! Speriamo di esserci riuscitx. È stato incredibile il supporto ricevuto e la forza che insieme siamo riuscitx a creare.

Non cederemo di un passo, continueremo a lottare per darci ancora occasioni di festa libera, per tuttx, con tuttx, in barba al business dei locali, alla domesticazione delle nostre sottoculture, al ricatto della repressione.

Uscire tuttx insieme in corteo, mezzi, macchine, camper, umani e non, è stato impagabile. Ringraziamo tutte le persone che lo hanno reso possibile.

Ci sarebbe piaciuto ritornare per pulire meglio ma gli ingressi sono stati subito bloccati dalle solerti forze dell’ordine ed è difficile i giorni successivi rientrare sul luogo senza incappare nei puffi blu. Sappiamo che possiamo fare meglio tante cose, sappiamo che possiamo fare di piu, ma rimaniamo comunque convintx che la strada sia questa.

Tutta la nostra solidarietá va a chi ha subito il sequestro della sua attrezzatura musicale, ed ora è indagato perchè fermato in prossimità della festa, pensano di spegnere la nostra voglia di resistere colpendo nel mucchio, ricattando le nostre esistenze, ma se siamo unitx, sognare è ancora possibile.

Invitiamo tuttx a sostenere la solidarietá perche nessunx venga lasciato solx!

Per le strade e sotto cassa, ci ritroveremo.

Sound of freedom⁩

Una foto delle solerti forze dell’ordine che bloccano l’ingresso del capannone dopo che la carovana è uscita, accalcate in modo ridicolo intorno alla macchinetta che ha fatto giocare tutta la festa 🏴‍☠️ .

 

BOLOGNA: SOUND OF FREEDOM [30/31/1…]

Diffondiamo:

Non puoi fermare il suono.

Prontx a farla finita con divieti e imposizioni? Raggiungereteci a Bologna in via Stalingrado angolo via Calzoni, al vecchio Oz. Salutiamo l’anno vecchio e diamo il benvenuto al nuovo aprendo insieme una breccia su altri mondi possibili!

Contro la legge antirave, una legge volta a colpire la possibilità di aggregazione di individui e comunità con la scusa arbitraria e strumentale della salute e della sicurezza, contro il DDL sicurezza in fase di approvazione, che segnerebbe un ulteriore avvitamento repressivo in questo paese, una festa con tuttx, per tuttx! Per dirlo sfacciatamente e insieme: nessuna legge e autorità potrà mai impedirci di unirci, esprimerci, ballare e organizzarci in autogestione!

Per noi free party è sinonimo di libertà di espressione, libertà di azione, autodeterminazione, solidarietà. L’unico limite è l’immaginazione.

Chi mette a rischio la sicurezza e la  salute delle collettività è chi crea confini e frontiere, chi specula sulla vita degli individui, chi si arricchisce sulla pelle di territori e comunità, non chi crea occasioni di incontro, festa e socialità, oltre i ruoli, gli stereotipi e le barriere quotidianamente imposte.

A chi ci vorrebbe ridottx ad utenti, consumatori, paganti e obbedienti, rispondiamo con la cosa che sappiamo fare meglio, esistere e resistere!

L’unico muro che ci piace è il muro di casse!

NO 633 bis! NO DDL SICUREZZA

Il posto è raggiungibile anche con bus e a piedi

Bar, cucina, banchetti e autoproduzioni!
Stand RDR e zona chillout

Porta cibo e acqua in abbondanza, non trascurare vestiario, giacche e coperte!

No fascismo, no sessismo, no razzismo, no omolesbobitransfobia

Prenditi cura del posto, di te stessx e delle altrx!

SI PARTE E SI TORNA INSIEME!!⁩

BOLOGNA: MEZZ’ORA D’ARIA [RADIO]

Diffondiamo:

Ricordiamo a tuttx la puntata di Mezz’ora d’aria in onda sabato 21 dicembre alle 17:30 sulle frequenze di Radio città Fujiko, FM 103.1.
Ricordiamo inoltre i riferimenti a cui potete far arrivare le vostre dediche, i vostri saluti, le vostre esperienze.
Scriveteci una mail a info@mezzoradaria.com oppure una lettera a Mezz’ora d’aria, presso Radio Città Fujiko, via Zanardi 369, 40131 Bologna. Lasciamo anche i contatti whatsapp e telegram  per chi volesse mandare i propri saluti : 3501550853

Nella puntata di sabato interverrà una compagna che ci parlerà della situazione del CPR di Palazzo San Gervasio, focalizzandosi sulla morte di una persona avvenuta ad agosto all’interno del centro; successivamente, dalla Sicilia, una compagna e un compagno ci racconteranno della situazione del territorio concentrandosi sul CPR di Trapani. Infine l’anarchoherban kollektiv, una collettiva unita dalla passione per l’erboristeria, l’autocura e la lotta anticarceraria, ci racconterá dell’erbario Anticarcerario di Nicole Rose.

Cogliamo l’occasione anche per invitare tuttx le solidali al saluto di capodanno al carcere della Dozza sotto le sezioni maschili (strada sterrata, via del Gomito) alle 14:30.