Pubblichiamo il testo dell’intervento “Transfobia e campagne
anti-gender: quale origine?” presentato alla Fiera dell’editoria e della
propaganda anarchica di Roma del 4-6 aprile 2025. Essendo pensato come
intervento a voce, si è deciso di mantenere nella trascrizione il tono
colloquiale dato dal contesto.
Stiamo assistendo negli ultimi anni a una situazione globale che scivola sempre più verso nuove forme di fascismo: in molti paesi sta prendendo potere l’estrema destra, il controllo dello Stato si fa sempre più stringente sulle nostre vite, vi è un ulteriore incremento della militarizzazione, della repressione, di legislazioni che restringono sempre più i nostri già risicati spazi di libertà, per cui ci troviamo a lottare costantemente per non perdere ulteriormente terreno, oltre a mantenere l’orizzonte sul sovvertimento di questo sistema di dominio nella sua totalità. E’ sempre più evidente il risorgere di forme di nazionalismo, con il loro corollario securitario, che cerchiamo di contrastare con i mezzi in nostro possesso, lottando per esempio contro l’apertura di nuovi carceri e CPR, sostenendo le lotte al loro interno, denunciando le politiche migratorie, i nuovi pacchetti sicurezza, le politiche che aumentano il divario economico e sociale tra la popolazione, e così via.
Quello che però mi stupisce, e che mi pare manchi spesso dall’analisi anarchica sullo stato di cose attuali è come quest’incremento della repressione e della morsa dello Stato vada anche a colpire in altri ambiti rispetto a quelli appena citati. Vada a colpire non solo le persone migranti,
ad esempio, o le persone che si ribellano a questo stato di cose, o le persone povere, aumentando il divario economico tra ricchi e poveri, ma anche, come nei fascismi del passato, tutte quelle persone considerate feccia della società: persone improduttive (tossicodipendenti, persone senza fissa dimora, psichiatrizzate, disoccupati cronici, andando a tagliare tutta una serie di fondi sociali per il sostegno alle persone in difficoltà) o persone il cui genere od orientamento sessuale non è funzionale all’ideale della famiglia bianca borghese che è alla base del nazionalismo (quindi persone frocie e trans, escluse quelle perfettamente integrate negli ideali bianchi borghesi, ma anche donne che reclamano un po’ troppa libertà). […]
Continua qui (PDF): Transfobia e campagne anti-gender