Diffondiamo
Pochx parlano del carcere di Trapani, la mancanza di lotte territoriali fanno si che in quel territorio lo stato lavori indisturbato.
Solidali che raggiungono la città lo fanno per presidiare il CPR nel quartiere Milo, ma il carcere della città versa in condizioni estreme.
Qualche mese fa dellx reclusx hanno messo a ferro e fuoco la struttura, mettendo alle strette i guardiani per sei ore di fila, rifiutandosi di entrare nelle celle.
Ribaltando per poche ore il gioco di forza che nelle carceri è regola.
Lx rivoltosx erano un centinaio, a conferma che qualcosa cambia, la volontà di isolare i corpi e di tumularli trova risposte dure e concrete, comunità nuove si creano, resistono, combattono, attaccano lo stato, i suoi sgherri.
La conta è di 5 agenti feriti.
Ieri, l’ennesima conferma arriva da fonti parlamentari (sigh!) che a sorpresa fanno visita alla struttura, trovandola fatiscente, celle forni e piene di topi, parlando, come al solito, di agenti stremati.
Diciamo con chiarezza, a queste forze parlamentari, che le condizioni degli agenti non ci interessano, anzi.
Ad oggi la struttura conta di 523 detenutx su una capienza di 400 posti, che lo stato dichiara estendibili a 500.
La situazione al suo interno rischia di collassare, e che le persone detenute possano avere aggravi alla loro salute.
Quindi? che fare?
Di certo queste visite non ci fanno piacere, perché hanno scopi riformisti che in combutta coi giornalai mirano a fare politica sui corpi tumulati e martoriati dallo stato.
Di recente, GIGI, compagno ai domiciliari ci racconta che non può andare a lavoro dalle sue api perché “pericoloso socialmente”. Smascherando una volta per tutte la volontà meramente punitiva del carcere. Altro che riempirsi la bocca con le riabilitazioni.
Giusto ieri si approvavano 15.000 posti in più nelle carceri, per sopperire il sovraffollamento.
Panzane, raccontate ai benpensanti, che non vedono il circolo capitale e del denaro che gira attorno alle detenzioni in Italia.
Delle carceri vogliamo solo macerie, che quelle sbarre dritte vengano piegate e mai più erette.
CHE DELLE GALERE E DEI I CPR LX RECLUSX TROVINO IN MODO DI ABBATTERE MURA E SBARRE.
Fanculo allo Stato ed ai suoi complici che in questi luoghi ci lucrano e/o ci fanno politica.
Concludiamo con due storie:
Nel carcere di Piazza Lanza a CATANIA viene impedito di far lavare i vestiti nelle proprie case dai cari. Così gli odori delle case spariscono, ma non solo. Allo stesso tempo un salumificio finanzia una lavanderia all’interno delle mura dove “lavoreranno” lx reclusx. Forse ne pagheranno anche il lavaggio. Chiaro no?
Da dentro invece, un recluso ci comunica che in seguito al caldo, buttano i materassi a terra, dai cuscini ne escono blatte, dai materassi altrettanto.
Nessuna riforma per questi luoghi, ne vogliamo la completa abolizione.
MORTE ALLE GALERE, MORTE ALLO STATO, MORTE AI SUOI SGHERRI