BREVE AGGIORNAMENTO DALLA GRECIA E RIFLESSIONI A MARGINE

Diffondiamo:

Nella data di venerdì 24 maggio, i giudici si sono espressi sulla detenzione di solo 3 dellx 9 solidali reclusx ad Amygdaleza, decretandone il rilascio. Per lx altrx 6 decideranno altri due giudici che però hanno pensato di rimandare la decisione a lunedì. Continua quindi la detenzione amministrativa di 6 solidali nel cpr greco.
Cos’è per loro d’altronde qualche giorno in più o in meno di reclusione deciso sulla pelle dei corpi altrui..!
Continua intanto lo sciopero della fame di 40 persone migranti principalmente di origine egiziana recluse all’interno dello stesso CPR in protesta contro le condizioni detentive.
Seguiranno aggiornamenti.

Solidali con la resistenza palestinese, al fianco di chi è reclusx, di chi è in sciopero della fame e di chi si rivolta nei CPR, condividiamo qualche brevissima riflessione a margine.

Ci preme ricordare che solo nelle ultime settimane, lo strumento della detenzione amministrativa sembra aver ampliato le sue maglie a fronte dell’ampliarsi della solidarietà con il popolo palestinese.
Così ricordiamo il caso di Seif, un educatore algerino che da anni vive a Roma con status di rifugiato, a cui, per un commento pro Palestina all’interno di chat private, è stato revocato lo status di rifugiato e portato nel cpr di ponte Galeria, dove è rimasto per qualche giorno e al momento è in attesa dell’esito del ricorso contro la revoca dello status di rifugiato e l’espulsione.
Non dimentichiamo che pur, con strumenti giuridici diversi, l’Italia sarebbe pronta a consegnare a Israele tramite estradizione i 3 palestinesi, Anan, Ali e Mansour, attualmente detenuti nelle carceri italiane.

In Francia, sono avvenuti dal 7 ottobre diversi casi di detenzione amministrativa di persone con documenti non europei – palestinesi ma anche di altri paesi – per aver espresso solidarietà alla resistenza palestinese contro il genocidio di Israele. D’altra parte la detenzione amministrativa è uno strumento repressivo ampiamente usato dallo stato francese già da diversi anni anche contro persone con documenti europei, considerate una minaccia per l’ordine pubblico. Una tendenza che si andrà generalizzando grazie a quanto previsto dall’ultima legge sull’immigrazione, perfettamente allineata con le politiche di morte richieste dal patto europeo su migrazione e asilo, diventato operativo da aprile 2024.

In Grecia, a seguito dell’arresto di 26 persone per l’occupazione dell’Università di Atene in solidarietà alla resistenza palestinese, lx 9 internazionali sono statx portatx al cpr, in applicazione di una legge greca che consente la detenzione amministrativa, anche di persone con cittadinanza europea, che siano segnalate come indesiderabili per ragioni politiche dallo stato greco e quindi espellibili. Evidente in questo caso è l’utilizzo di tale strumento per prendere di mira i moti di solidarietà per la Palestina.

La detenzione amministrativa rappresenta il fondamento del sistema frontiere nella civiltà Europea, dove migliaia di persone migranti vengono imprigionate per non avere i documenti. E rappresenta anche uno degli strumenti principali della civiltà israeliana nel condurre il genocidio palestinese. In entrambi i casi, si tratta di uno strumento volto all’annientamento psico-fisico dellx individux individuati come nemicx nell’attuale società.

La detenzione amministrativa sembra aver ampliato il suo campo di applicazione in questo momento di guerre, quale strumento di contenimento dei nemici interni individuati su basi politiche, nella forma più arbitraria che consente di oltrepassare le seppur minime garanzie previste dai sistemi penali.

Queste forme detentive, praticate anche dal fascismo, e da tutti i regimi, sono la normalità nei sistemi giuridici delle civiltà occidentali.
Uno dei motivi in più per augurarcene attivamente al più presto l’inesorabile tramonto.