Ieri mattina, 13 agenti di polizia penitenziaria (di cui 12 ancora in servizio presso il carcere minorile Beccaria di Milano) sono stati arrestati per torture e violenze nei confronti dei minori detenuti; altri 8 agenti sono invece stati sospesi dal servizio.
I reati contestati, tra i quali anche una tentata violenza sessuale ad opera di un agente nei confronti di un detenuto, risalgono almeno al 2022 con condotte reiterate nel tempo fino ad oggi.
“Gli agenti devono rispondere, a vario titolo, di maltrattamenti in danno di minori, anche mediante omissione, aggravati dalla minorata difesa e dall’abuso di potere; concorso nel reato di tortura, anche mediante omissione, aggravato dall’abuso di potere del pubblico ufficiale nonché dalla circostanza di aver commesso il fatto in danno di minori; concorso nel reato di lesioni in danno di minori, anche mediante omissione, aggravate dai motivi abietti e futili, dalla minorata difesa e dall’abuso di potere; concorso nel reato di falso ideologico ed infine una tentata violenza sessuale ad opera di un agente nei confronti di un detenuto”.
Aldilà delle solite dichiarazioni di PM e procuratori vari che parlano di “mele marce” e di una “brutta pagina per le istituzioni”, sappiamo bene che questi non sono episodi isolati, dovuti alla violenza individuale di qualche sbirro. Solo dall’inizio del 2024 sono 30 i suicidi nelle carceri italiane: sappiamo bene, infatti, che quella della reclusione è una realtà fatta di torture, violenze, umiliazioni e vessazioni quotidiane.
LIBERX TUTTX
FUOCO ALLE GALERE!