Diffondiamo:
Dal 21 marzo scorso, nell’ambito delle indagini per un’atto di protesta alla sede della Leonardo di Palermo, azienda italiana leader mondiale di mezzi e tecnologie militari, tre compagnx si trovano raggiunti da misura cautelare (uno in carcere, due con obbligo di firma). Un impianto accusatorio tutto basato sulla diffusione di un video tramite il portale di informazione antudo.info. Ci chiediamo, allora, quanto la libertà di informazione sia davvero tale. Fare luce sulle complicità di aziende come la Leonardo Spa con le guerre in corso, significa istigare a delinquere? O lo è rendere evidente chi sono i responsabili del genocidio in corso?
Lunedì mattina al tribunale di Palermo si discuterà della possibilità di confermare le misure o attenuarle. Un momento importante per ribadire che continueremo a esplicitare la nostra contrarietà alla complicità del governo nelle guerre che infiammano il Mediterraneo e dire basta ai profitti sporchi di sangue che lo Stato italiano continua a realizzare tramite la Leonardo SPA.
Invitiamo tutti e tutte coloro abbiano a cuore la libertà di stampa e di espressione, e che vogliano mostrare vicinanza a chi si trova in questo momento privato della propria libertà, a ritrovarci davanti al tribunale di Palermo alle 9.30 lunedì mattina per aspettare l’esito dell’udienza.