CARCERE VALLETTE DI TORINO: LASCIATO MORIRE DI FAME

A.R., 28 anni, morto il 30 dicembre 2019 alle Vallette di Torino per un’infezione polmonare dopo aver perso 25 chili nell’indifferenza dei suoi aguzzini. Il 20 novembre il medico del carcere rispondeva all’ennesima lettera indicando che la perdita di peso fosse voluta: “Una modalità strumentale per ottenere benefici secondari”. Era entrato in carcere il 28 aprile 2019 con il peso di circa 80 kg: a novembre erano diventati 50. Ne avevamo parlato qui.

Dai media apprendiamo che la seconda consulenza medico-legale effettuata indica che «Risulta il difetto di approfondite verifiche che […] se messe in atto, avrebbero potuto arginare lo stato di malnutrizione». La procura ha chiesto di nuovo l’archiviazione, la famiglia Raddi si è opposta.

Sanitari complici delle torture in carcere! Soltanto lottando possiamo spezzare l’isolamento che avvolge quelle mura affinché il sacrificio di chi non c’è più non sia stato inutile!

FIRENZE: CI VOLEVATE FUORI DA RIFREDI? ECCOCI!

Nuova occupazione in via Gramsci 35 mentre continua la resistenza sul tetto del circolo Romito.

Diffondiamo dai canali dell’occupazione Corsica:

Oggi abbiamo aperto questo luogo, lo abbiamo aperto perché in questa città non esistono luoghi di aggregazione, non esistono luoghi di socialità, non esistono case per le persone.
Domenica abbiamo occupato un circolo, un circolo abbandonato nel nostro quartiere, un quartiere che tanto soffre della mancanza di spazi. Un quartiere che sta venendo smembrato dai processi gentrificatori, che dopo aver rovinato il centro dilagano nelle periferie vicine. Ora Nardella, dopo aver reso invivibile il centro parla di vietarci gli air BnB, e non solo questo è troppo poco e troppo tardi ma è proprio sintomo di una precisa volontà di espandere la bolla degli affitti brevi a nuove aree, turistificandole e allontanando ulteriormente i residenti.
Il nostro quartiere lo abbiamo sempre amato ed abitato ma ora non ci vogliono lasciare nessuno spazio. Circolini, parchi, piazze, luoghi occupati e posti di socialità, sempre meno rimane di quello che era il nostro quartiere.

Ma noi non ci arrendiamo. Non siamo disposti a vivere in una città invivibile, in cui si lavora solo per pagare l’affitto (a Firenze la media degli abitanti spendono il 50% del proprio stipendio in affitto) e non c’è spazio per andare a farsi una birra senza spendere dieci euro in un luogo per turisti.
Per questo siamo qui oggi, perché vogliamo dimostrare che questa città di spazi ne ha bisogno e in un modo o nell’altro questi spazi li prenderemo, e se non ci volete nel nostro quartiere ci avrete ovunque, soprattutto dove non ci volete.

UNITI SI VINCE

ROMA: APRIAMO LA STREET PARADE CON UN CARRO CONTRO LA VIOLENZA MASCHILE SULLE DONNE

Diffondiamo da L38Squat:

APRIAMO LA STREET PARADE “IL GRIDO DELLE PERIFERIE PRENDE FORZA IN STRADA” CON UN CARRO CONTRO LA VIOLENZA MASCHILE SULLE DONNE

Saremo in testa alla street parade e non vogliamo che siano altri a parlare al posto nostro.

Ogni giorno i quartieri popolari vengono dipinti come “terra di nessuno”, facile teatro di violenze contro le donne e la gente che li abita come complice silenziosa.
L’Italia femminicida utilizza i mezzi d’informazione per cristallizzare la violenza. Ogni giorno veniamo bombardatx dalle notizie mediatiche con i particolari scavati nella vita delle donne uccise da mariti, fidanzati, amici cugini e zii senza che venga mai rivolta un’accusa alle fondamenta di una società basata sulla sopraffazione.
La politica difende il potere patriarcale e strumentalizza gli episodi di violenza maschile sulle donne per campagne securitarie che hanno lo scopo di terrorizzarci, disciplinarci e spingerci a restare chiuse in casa. La risposta politica ai più eclatanti episodi di violenza sono blitz di polizia nei quartieri popolari, i militari nelle stazioni e un innalzamento delle pene e tutto ciò niente ha a che fare con il contrasto alla violenza sulle donne. Le tante politiche di populismo penale fatte sulla nostra pelle non hanno mai prodotto alcun risultato: i dati pubblicamente noti che riguardano la violenza maschile sulle donne sono invariati. Mai viene nominata l’importanza delle reti di solidarietà e sorellanza, mai ci si riferisce al lavoro dei centri antiviolenza, mai si parla della necessità di educare contro gli stereotipi di genere che collocano le donne sotto il controllo degli uomini.
Viviamo nelle occupazioni di case, sbarriamo i portoni per portare solidarietà a chi è sotto sfratto, ma sappiamo bene che spesso le mura domestiche sono tutt’altro che luoghi sicuri per noi perchè è proprio in famiglia che avviene il maggior numero di violenze.
Chi parla al posto nostro non sa che alcune volte è stato proprio il senso di appartenenza e la conoscenza reciproca in quartiere a permettere a molte di noi di cavarsela, impedendo che la violenza restasse un fatto privato.
Se il primo passo è riconoscere la violenza che su di noi viene agita, il secondo è avere la possibilità di fuggirne. Sappiamo quanto è complicato riuscirci quando non hai una indipendenza economica o una rete di relazioni su cui poter contare.
Questo è per noi un motivo in più per scendere in strada e darci forza insieme, perché nessuna venga lasciata sola coi propri guai. Lo facciamo con la musica che piace a noi, con lo spirito alto di chi non je la darà mai vinta.
Venerdì 27 ottobre – ore 18.30
Partenza dal primo ponte del quartiere Laurentino 38
(via Ignazio Silone altezza via Gian Pietro Lucini)

PALERMO: FERMARE LA GUERRA E LA MILITARIZZAZIONE DEI TERRITORI

Corteo nazionale
21 ottobre ore 17
Palermo

Contro il MUOS e le basi militari, contro la Leonardo Spa e tutte le fabbriche di morte.

Rilanciamo l’appuntamento previsto per il 21 ottobre a Palermo per un corteo nazionale contro ogni guerra e la sua industria, contro il Muos e le basi militari, contro la Leonardo Spa e la militarizzazione dei territori.
Ribadiamo la nostra solidarietà ad alcunx compagnx siciliani inquisiti per istigazione a delinquere e atto con finalità di terrorismo per aver pubblicato il video di un attacco alla sede palermitana di Leonardo Spa, leader dell’industria elettronica a fini bellici. (https://sciroccomadonie.noblogs.org/post/2023/07/29/guerra-e-repressione-solidarieta-ad-antudo-e-a-tutti-i-compagni-e-compagne-inquisite-i-negli-ultimi-mesi/)

CONTRO LA GUERRA, CONTRO LA PACE
DEL PATRIARCATO, DEI PRODUTTORI DI ARMI, DELLE STRAGI SUL LAVORO, NELLE CARCERI, ALLE FRONTIERE

AGGIORNAMENTO SULL’OPERAZIONE SCRIPTA SCELERA

Diffondiamo:

Aggiornamento sull’operazione Scripta Scelera: Gino trasferito in carcere a Massa, Veronica agli arresti domiciliari con tutte le restrizioni (4 ottobre 2023)

Informiamo che il 4 ottobre è stato notificato l’aggravamento delle misure cautelari nei confronti di due compagni anarchici indagati nell’operazione Scripta Scelera dell’8 agosto contro il quindicinale anarchico internazionalista “Bezmotivny”. A seguito di alcune segnalazioni da parte della DIGOS, inerenti delle presunte violazioni nelle restrizioni, il giudice per le indagini preliminari ha disposto il trasferimento in carcere per Gino Vatteroni (che si trovava agli arresti domiciliari con tutte le restrizioni) e l’aggravamento della misura cautelare per Veronica (originariamente posta all’obbligo di dimora con rientro notturno dalle ore 19:00 alle 07:00 e che adesso si trova agli arresti domiciliari con tutte le restrizioni).

Ricordiamo che in questo procedimento sono coinvolti dieci compagni e compagne anarchici indagati per associazione sovversiva con finalità di terrorismo o di eversione dell’ordine democratico (art. 270 bis c. p.) e per istigazione a delinquere (art. 414 c. p.) con la circostanza aggravante della finalità di terrorismo (art. 270 bis 1 c. p.). A seguito dell’esito dell’udienza di riesame, tenutasi il 28 agosto al tribunale di Genova, le misure cautelari per i nove compagni e compagne agli arresti e con le restrizioni sono state confermate solo in riferimento all’art. 414 c. p. aggravato dalla finalità di terrorismo (oltre che per un reato minore, l’accusa di offesa all’onore o al prestigio del presidente della repubblica, art. 278 c. p., per cui sono indagati quattro compagni).

Seguiranno maggiori aggiornamenti.

L’indirizzo del compagno in carcere:

Gino Vatteroni
Casa di Reclusione di Massa
via Pietro Pellegrini 17
54100 Massa

Solidarietà con i compagni agli arresti e inquisiti per l’operazione Scripta Scelera! Perseveriamo nell’agitazione e nella propaganda anarchica rivoluzionaria! Né Dio né Stato, né servi né padroni!

Riportiamo qui di seguito le coordinate del conto per la cassa di solidarietà con i compagni inquisiti:

Carta postepay numero: 5333 1711 9250 1035
IBAN: IT12R3608105138290233690253
Intestataria: Ilaria Ferrario

NUOVA PUBBLICAZIONE: “PAROLE ADDOMESTICATE DA UN CUORE SELVAGGIO” DI JEAN WEIR

Riceviamo e diffondiamo una nuova tremenda pubblicazione “Parole domate di un cuore selvaggio” di Jean Weir, la prima della collana “Le Furie”.

Dalla quarta di copertina:

“Pensare a un mondo ideale senza cercare di costruirlo è inutile. Non ha senso. Almeno ci deve essere il tentativo di fare qualcosa, di provare. Se sei un romantico, un avventuriero, e te ne stai a casa a cercare di non far succedere niente, a che serve?” Octavio Alberola
(Dall’introduzione di Monica Caballero alla versione in spagnolo)

Parole. Semplici parole. Le pagine che seguono sono in parte trascrizioni delle parole pronunciate – “il meraviglioso operaio che non c’è più”, come scriveva malinconicamente Emma Goldman più di cento anni fa riferendosi all’inadeguatezza della parola parlata nel risvegliare il pensiero e a scuotere le persone dal loro letargo. Non siamo ancora arrivati all’eclissi totale del pensiero, dell’analisi e della sperimentazione metodologica. Quello che abbiamo abbandonato da tempo è l’ideologia (postulati fissi staccati dall’azione) e le organizzazioni di sintesi, a favore di una progettualità anarchica insurrezionalista informale.

Dall’introduzione :

Cuori ardenti. A chi interessano più i cuori, ormai? Si chiedeva il poeta nel lontano 1943. Cuori che non sanno più parlare, che hanno perso il senso delle parole in un mondo sovrasocializzato in cui la comunicazione sterile è in surplus. E come i cuori ardenti anche le parole non interessano più. Sono state private di significato e riempite di quel nulla derealizzante che serve a trasformare la realtà. È infatti il procedere freddo e calcolatore della tecnica che impoverisce il pensiero umano, rendendolo incapace di vedere al di là, di riflettere, ossia di comprendere il senso profondo di quello che facciamo e produciamo, a prendere il sopravvento. Questa dittatura tecnica produce un “analfabetismo emotivo”. Il linguaggio si sta già riducendo e continuerà a modificarsi seguendo la vita quotidiana. Alcuni modi di pensare, alcune parole e nozioni si atrofizzeranno e progressivamente scompariranno. Così le future generazioni non potranno sentire la mancanza di qualcosa che non hanno mai avuto.
Così anche noi ci siamo fatti addomesticare e abbiamo iniziato a parlare per slogan. Le nostre discussioni, importanti, sono diventate chiacchiere, senza alcun valore. Il senso delle parole lo abbiamo stravolto noi stessi trasformando la Signora libertà in aristocratico libertinaggio, confondendo il nichilismo anarchico di Kropotkin, che nella sua genesi storica dichiara guerra a fondo contro tutte le ‘menzogne convenzionali della civiltà’, con un nichilismo post-moderno in cui tutto perde senso, persino le parole e si svaluta ogni orizzonte di significato. Così possiamo dire tutto e il contrario di tutto in questo vuoto nascondendoci dietro le nostre contraddizioni.
Possiamo continuare a consumare ogni cosa, persino i nostri simili sostituendo individui unici con tipi rimpiazzabili in un’economia dei corpi che non ha nulla da invidiare all’economia capitalista, riuscendo persino a stravolgere l’egoismo di Stirner e trasformandolo in regola del mondo in cui gli altri esistono solo per soddisfare i nostri bisogni più che i nostri desideri, rimuovendone l’etica individualista.
Nell’epoca del dominio del sapere tecnico-scientifico, si tende ad attribuire, per di più, valore di conoscenza solo al sapere di tipo strumentale, cioè al sapere utile, finalizzato all’efficienza e all’efficacia. Non c’è bisogno di comprendere o di rifarsi a dei principi. La libertà diventa non l’anelito egoistico ma il capriccio in quanto sconnesso dalla responsabilità. Ed è quest’ultima, a nostro parere, ad essere la più grande sfida della libertà: la responsabilità delle proprie azioni.

Già dal Preambolo le parole di Jean ci sono apparse così vere da fare male. Da stordirci a tal punto da convincerci che fosse importante tradurre Tame Words from a Wild Heart come prima pubblicazione della collana “Le Furie”. Se si è alla ricerca disperata di risposte o soluzioni non le si troverà in questa raccolta. Qui ci sono proposte possibili, critiche taglienti e riflessioni feroci che colpiscono come un pugno nello stomaco. Perché stiamo perdendo il senso della nostra storia, stiamo perdendo la capacità di analisi e lo studio di ciò che sta avvenendo intorno a noi. L’approfondimento non come puro esercizio intellettuale ma per affinare l’attacco, per costruire una progettualità anarchica. Perché queste parole, così piene di significato, possano spingere ancora a scavalcare una rete, a fare una camminata sotto la luna … a fare quel salto nel buio che ci illuminerà con tutti i suoi colori. Quel giorno il poeta li avrà i suoi cuori ardenti, su cui il dubbio non avrà alcun potere, e che affronteranno la sconfitta con lo stesso invulnerabile sorriso della vittoria finale.

Agosto 2023

Prezzo 6 euro (+ spese di spedizione)
4,50 per ordini uguali o superiori a 4 copie (+ spese di spedizione)

tremendedizioni(at)canaglie.org

FIRENZE: SGOMBERO DEL CIRCOLO ROMITO IN CORSO

Sgombero del circolo Romito in corso. Celere e digos hanno chiuso la strada. Compagnx sul tetto. Chi può raggiunga la zona.

 [AGGIORNAMENTO]

Le iniziative previste per oggi sono  confermate e saranno spostate in piazza Tanucci. Sul tetto del circolo ancora si resiste. Chi può raggiunga il presidio in via Circondaria.

Ricordiamo il programma:

Ore 13: pranzo sociale
Ore 16: workshop contro il carovita, condividiamo pratiche e saperi per abbattere il costo dell’esistenza
Ore 19: iniziativa con la “città invisibile” sui processi di gentrificazione a Firenze
Ore 21: slam poetry