Sull’attacco fascista alla sede della CGIL
Se la nostra solidarietà va alle lavoratrici e ai lavoratori, non certo va alla CGIL, burocrazia sindacale nemica degli sfruttatx. Fasci appesi sempre, ma coi servi dei padroni mai.
Non abbiamo mai sottovalutato la presenza fascista in campo anche in questa fase pandemica, per questo non abbiamo mai rinunciato alla lotta.
Questo attacco è segno dello spazio lasciato a chi è abile a strumentalizzare il malessere generato dall’emergenza.
E’ dall’inizio della pandemia che l’abdicare dei movimenti a qualsiasi confronto/conflitto circa le possibilità di autodeterminazione e critica dal basso rispetto la gestione securitaria ed emergenziale della pandemia ha lasciato campo libero ad iniziative reazionarie.
L’emergenza si sta rivelando un’occasione epocale di attacco alle condizioni di vita di milioni di sfruttatx ma la deriva dominante è un’ipocrita attendismo progressista, composto e democratico. Nonostante gli ultimi due anni abbiano messo in luce tutta la ferocia che sottende al mantenimento di questo sistema di sfruttamento le risposte sono state deboli o isolate.
Liquidare tutto il malcontento diffuso soltanto come interesse borghese o fascista è riduttivo e fa solo il gioco dei padroni: questa narrazione dominante rende ancora più invisibili alcune delle oppressioni, delle diseguaglianze e delle tante contraddizioni che attraversano le strade e quelle piazze.
E’ indicativo che quanto accaduto si inserisca così bene nella propaganda di Stato e padroni.
Assisteremo all’ennesimo siparietto di chi ha compiuto impunemente stragi, di chi ha messo le merci e i profitti prima delle persone, dell’antifascismo da salotto. Lo Stato, i padroni e i suoi servi si laveranno la coscienza sulla pelle dell’antifascismo ma il risultato sarà soltanto un ulteriore azzeramento e livellamento delle contraddizioni in campo, che ridarà lustro al potere, libero di tirare dritto nonostante tutto e tutti.
Ci terremo alla larga dall’ennesimo bagno di ipocrisia, l’antifascismo lo fa chi non ha mai smesso di vivere le strade e i quartieri, chi si batte quotidianamente per l’autodeterminazione, contro lo sfruttamento istituzionalizzato, contro il razzismo e la violenza di Stato.
Sappiamo che non vogliamo tornare alla normalità. Sappiamo che il vaccino non basta e non basterà, sappiamo che il green pass non tutelerà la salute di nessunx e si tradurrà soltanto in un’ulteriore strumento di controllo, sappiamo che finché si rinuncerà alla rabbia, alla critica e al conflitto, non ci sarà lotta e salute per nessunx.
Bologna, ottobre 2021