CAGLIARI: PER UN 25 APRILE CONTRO LE GALERE – PRESIDIO AL CARCERE DI UTA

Riceviamo e diffondiamo

PRESIDIO DI FRONTE AL CARCERE DI UTA
PER UN 25 APRILE CONTRO LE GALERE
CONTRO LO STATO E LE SUE ISTITUZIONI
CHIUDERE UTA, TUTTE LE GALERE E TUTTI I CPR

Noi il 25 aprile andremo a portare la nostra solidarietà a chi resiste, ai prigionier* dello Stato fascista, certi che lo Stato si abbatte e non si cambia e le galere si chiudono con il fuoco.

Per questo il 25 aprile lasciamo la piazza a coloro che decidono deliberatamente di condividerla con personaggi con cui non vogliamo avere niente a che fare.

Non possiamo vedere in una piazza antifascista il sindaco di Cagliari, Massimo Zedda, che, con la stessa logica securitaria della destra, prepara le zone rosse per allontanare dal centro città migranti e disagio, al fine di favorire lo sviluppo del turismo, lo sfruttamento della manodopera precaria e ostacolare l’accesso alla casa.
Non possono essere antifascisti né gli esponenti di organizzazioni a favore del riarmo, della guerra imperialista, della presenza delle industrie di morte (RWM, LEONARDO, TELIT, etc.) e delle basi militari in Sardegna né politici responsabili della devastazione della nostra terra da parte delle multinazionali dell’energia.
Non sono antifascisti i sindacati che voltano la faccia dall’altra parte quando i lavoratori muoiono a centinaia, che santificano il lavoro precario e lo sfruttamento, che scelgono di non vedere le migliaia di persone senza casa perché preferiscono esaltare il turismo che sviluppa un’economia di precariato e sfruttamento selvaggio.
Non possiamo stare né a fianco di coloro che pensano ipocritamente che basti una passeggiata al mese o un flash mob nel centro di Cagliari per fermare il genocidio in Palestina o la violenza fascista né di coloro che disponendo di spazi e/o fondi per l’accoglienza, esprimono il loro razzismo impedendo a migranti e senzatetto di accedere ad un alloggio.
Infine non possiamo considerare antifascista chiunque giustifichi il 41 bis con la storiella dell’emergenza mafia, chiunque finga di non accorgersi che a Macomer esiste un lager dove i migranti vengono torturati sino alla morte, pensato e creato quando al governo erano i partiti che organizzano la manifestazione ufficiale, chiunque giustifichi l’esistenza di strutture come il lager di Uta, in cui centinaia di donne e uomini vengono ammassati per essere umiliati e torturati nel tentativo di farli impazzire per annientarli definitivamente.

Tutti questi antifascisti da operetta non meritano nessuna contestazione perché ne trarrebbero un modo per utilizzare ancora una volta il proprio presunto antifascismo per difendere i loro interessi di classe e il sistema.

Gli Stati garantiscono l’ordinato sviluppo del sistema capitalistico attraverso istituzioni parlamentari, magistratura, esercito e forze dell’ordine. Quando il sistema, come in questo momento, attraversa una crisi, gli Stati, al fine di favorirne il rilancio, sostituiscono la maschera democratica con la maschera fascista più autoritaria e repressiva. Un cambiare tutto per non cambiare niente per i proletar*, per chi è e sarà, per scelta o per forza, fuori dai giochi. In questo senso la guerra diventa utilissima per promuovere lo spirito capitalista, per fare ripartire la produzione di massa, per riorganizzare il lavoro, per eliminare i “rifiuti” sociali e chi viene individuato come “nemico”: il sovversiv*, il migrant*, il pover*, chi soffre di qualunque disagio.

Gli Stati e le loro istituzioni sono per loro natura fascisti e non possono cambiare. Nelle carceri non si è mai smesso e mai si smetterà di torturare, nei tribunali non si è mai smesso e mai si smetterà di giudicare in favore dei potenti e le forze armate non hanno mai smesso di cercare l’annientamento del nemico interno. La pratica antifascista è pratica antiautoritaria, anticapitalista, antirazzista, antimilitarista, antimperialista, è pratica del rifiuto dello Stato e delle sue istituzioni.

LIBERTÀ PER ANNA, ALFREDO, JUAN, STECCO, GIULIO, GHESPE,
ANAAN, PAOLO, JOAN

ORE 19 presidio di fronte al carcere di Uta; appuntamento ORE 18 nei
parcheggi del mercato di via Quirra

Anarchicx contro carcere e repressione

 Testo PDF: 25aprileanticarcerario (2)