Diffondiamo:
Da oltre due settimane il nostro compagno Bachu si trova in un prolungato stato di fermo. La stampa non ha aspettato un attimo nel riportare notizie confuse e mirabolanti sui motivi che lo hanno portato a Regina Coeli. Ma oramai lo sappiamo bene che – soprattutto su alcuni temi – i giornalisti si precipitano nel copiare ed incollare le notizie che vengono dalle questure, contribuendo nella creazione del mostro: “da paladino ad aguzzino” titolava senza vergogna il giorno dopo uno dei quotidiani più razzisti e guerrafondai del bel paese.
Conosciamo Bachu da tanti anni, con lui, i suoi compagni e più in generale la comunità bengalese abbiamo costruito e attraversato insieme numerosi percorsi di lotta e memoria, soprattutto a livello territoriale, vivendo lo stesso quadrante di città, quello Sud-Est, tra Torpignattara, il Pigneto e Centocelle. Insieme ci siamo opposti al costante processo di trasformazione che attraversa questi quartieri, soprattutto tra Torpignattara e Marranella. Qui infatti sono continui gli attacchi da parte del municipio e le forze dell’ordine per eliminare tutte quelle forme di socialità e incontro autorganizzate e dal basso, per fare spazio a ristoranti e luoghi di consumo. Bachu, insieme alla sua associazione, sono sempre stati vigili e pronti ad intervenire con chiamate in strada, cortei, feste e momenti di confronto, con la grande capacità di unire le diverse comunità immigrate presenti nel territorio (non solo quella bengalese) e gli italiani, procedendo fianco a fianco nell’immaginare e praticare un altro modo di stare nei quartieri.
Inoltre come compagni, con Bachu e parte della comunità, ci siamo trovati insieme in tanti altri contesti di lotta, da quella contro le frontiere e per la libertà di movimento, contro le numerose aggressioni razziste che avvengono intorno a noi e non solo, a quella contro i luoghi e forme di detenzione, carceri, cpr e 41bis.
Per tutte queste ragioni, e per le molte altre ancora, portiamo tutta la nostra solidarietà a Bachu, la famiglia, l’associazione, tutta la comunità e gli amici. Siamo consapevoli che, soprattutto in questi momenti, la vicinanza è uno strumento fondamentale contro l’attacco che si sta ricevendo. Sappiamo bene che la controparte, a vari livelli, con la stampa in prima fila, stanno cercando di mettere in dubbio e colpire trent’anni di battaglie e presenza nel territorio di Bachu e non solo. Ma restiamo saldi grazie alle relazioni che abbiamo costruito nel tempo, che ci hanno permesso di conoscerci e organizzarci insieme.
BACHU LIBERO!
Compagni e Compagne di Torpignattara