Si delocalizzano i lager in Albania.
L’Italia ha siglato un protocollo d’intesa con l’Albania per realizzare a proprie spese su territorio albanese due centri di identificazione ed espulsione per migranti.
“Potrà accogliere fino a 3 mila persone che rimarranno il tempo necessario per espletare le procedure delle domande di asilo ed eventualmente rimpatrio. L’accordo non riguarda i minori, le donne in gravidanza e gli altri soggetti vulnerabili, non si applica agli immigrati che giungono sulle coste e sul territorio italiani ma a quelli salvati nel Mediterraneo da navi italiane, come quelle di Marina e Gdf, non quelle delle ong. Il flusso complessivo potrebbe arrivare fino a 36mila persone che si alternano. Al porto di Shengjin, l’Italia si occuperà delle procedure di sbarco e identificazione e realizzerà un centro di prima accoglienza e screening. A Gjader, nel nord ovest dell’Albania, realizzerà una struttura modello Cpr per le successive procedure.”
Una volta a regime, ci potrà essere un flusso annuale di 36-39 mila persone”, ha spiegato Meloni, chiarendo che la giurisdizione dei centri sarà italiana, mentre l’Albania collaborerà con le sue forze di polizia per sicurezza e sorveglianza.
“Se l’Italia chiama l’Albania c’è” ha affermato il primo ministro albanese, ricordando che il suo Paese è in attesa di entrare nell’Ue, ma “è uno Stato europeo: ci manca la U davanti ma ciò non ci impedisce di essere e vedere il mondo come europei”.
https://qds.it/meloni-incontra-rama-accordo-su-due-centri-per-migranti-in-albania/
https://www.open.online/2023/11/06/italia-albania-intesa-migranti-centri-rimpatrio-meloni-rama/