La mattina del 3 novembre 2023 è stato sgomberato il CSOA Terra di nessuno di Genova, realtà attiva dal ’96 al quartiere Lagaccio. Lo spazio era già stato sgomberato ad ottobre del 2021 per poi essere rioccupato sei mesi dopo, nel giugno del 2022, col tentativo delle occupanti di chiederne l’assegnazione da parte del Comune, interlocuzione presto fallita.
Come da copione lo Stato non esita a colpire quartieri e intere comunità cancellando dalla geografia urbana delle città luoghi con decenni di storia di resistenza, solidarietà e autogestione.
Ciò rende evidente non solo quanto sia inutile qualsiasi tipo di interlocuzione quando il tavolo è truccato, ma quanto non sia possibile alcuna trattativa con chi sgombera e reprime, questa ricerca di “riconoscimento” depotenzia e toglie linfa alla lotta e alla possibilità che altri spazi occupati autogestiti possano esistere e autodeterminarsi, liberi da vincoli e ricatti.
L’attacco che in ogni città autogestione e spazi sociali stanno subendo deve porci nell’ottica di riconquistare campo, non di cederlo o cedere ad un “si salvi chi può”.
In questa direzione secondo noi si inserisce la mobilitazione contro la nuova legge anti-rave: nel procedimento contro ignoti citato nel decreto di sequestro preventivo dell’area occupata dal CSOA Terra di nessuno compare infatti proprio il famigerato art. 633 bis, “Invasione di terreni o edifici con pericolo per la salute pubblica o l’incolumita’ pubblica”*, in vigore dal 31/12/2022, regalino di questa nuova legge.
Viene indicato un “evento musicale” – una serata punk programmata a settembre allo spazio – all’interno di un’area che viene definita “senza i requisiti per svolgere qualsiasi tipo di evento”. Nel testo viene citata la formula con cui è stata pubblicizzata l’iniziativa “musica selvaggia ed estrema dal vivo”, facendo riferimento a materiale fotografico e locandine.
Un articolo, il 633 bis, che nasce per colpire i rave e le feste ma che ha invece il chiaro intento di reprimere qualsiasi forma di aggregazione e socialità non rientri nella disciplina imposta dallo Stato, col pretesto della “sicurezza”.
Tutta la nostra solidarietà e complicità a chi nonostante sgomberi e repressione resiste e non smette di lottare!
- Art. 633 bis Invasione di terreni o edifici con pericolo per la salute pubblica o l’incolumita’ pubblica.
Chiunque organizza o promuove l’invasione arbitraria di terreni o edifici altrui, pubblici o privati, al fine di realizzare un raduno musicale o avente altro scopo di intrattenimento, e’ punito con la reclusione da tre a sei anni e con la multa da euro 1.000 a euro 10.000, quando dall’invasione deriva un concreto pericolo per la salute pubblica o per l’incolumita’ pubblica a causa dell’inosservanza delle norme in materia di sostanze stupefacenti ovvero in materia di sicurezza o di igiene degli spettacoli e delle manifestazioni pubbliche di intrattenimento, anche in ragione del numero dei partecipanti ovvero dello stato dei luoghi.
E’ sempre ordinata la confisca delle cose che servirono o furono destinate a commettere il reato di cui al primo comma, nonche’ di quelle utilizzate per realizzare le finalita’ dell’occupazione o di quelle che ne sono il prodotto o il profitto.