Lo Stato ha archiviato il procedimento sulle strage dell’8 marzo 2020 al Sant’Anna, carcere di Modena.
Otto persone uccise due volte da un silenzio assordante, casualmente tutte di origine straniera, e di cui tutto sommato non importerà nulla a nessuno.
Il fatto che quattro decessi siano avvenuti durante e dopo i trasferimenti punitivi in altre carceri non conta nulla.
Nessuna responsabilità di Stato, nessuna omertà da parte di medici e infermieri. Soccorsi ed assistenza sanitaria garantita. Nessuna omissione. Nessun pestaggio da parte di guardie e secondini. Le testimonianze di altri detenuti non valgono niente, il racconto degli spari ad altezza uomo, delle botte, degli abusi, delle omissioni di soccorso, nemmeno.
Sono morti per overdose, è stato detto dal primo minuto, quando ancora la conta dei morti era incerta.
Le istituzioni come sempre agiscono tutelando se stesse e il lustro delle proprie strutture di dominio, non bisogna dare segni di cedimento su Modena, la ferocia del sistema carcerario e quella dello Stato sono due facce della stessa medaglia.
Ad oggi relativamente alla strage di Modena resta aperta soltanto l’indagine per la morte di Sasà Piscitelli.
Ciò che è chiaro è che soltanto lottando possiamo rompere il filo spinato dell’omertà che avvolge quelle maledette mura affinché le rivolte, e il sacrificio di chi non c’è più non siano stati inutili.
Link:
https://www.ilfattoquotidiano.it/2021/06/17/sui-morti-in-carcere-a-modena-non-bisognava-chiudere-cosi-presto/6232916/
https://www.carmillaonline.com/2021/06/01/strage-di-modena-il-rischio-di-un-colpo-di-spugna/
https://www.osservatoriodiritti.it/2021/06/17/carcere-modena-rivolta-8-marzo-indagini-decessi-detenuti-santanna/