Decameron Hacker: zine scaricabili

DECAMERON HACKER – ZINE

Zine scaricabili in formato pdf

# tecnoassoluzionismo

  • una tecnobuzzword non ci salverà
  • la premessa
  • tecno buzzword e covid-19
  • tecno-buzzword #1: DRONE
  • tecno-buzzword #1: App di tracciamento contatti
  • tecno-buzzword #1: Didattica a Distanza (DAD)

https://decameronhacker.noblogs.org/files/2021/01/tecnoassoluzionismo.pdf

# Snumbers

Numeri, dati, statistiche e poi ancora altri numeri, dati, statistiche. La
pandemia ci ha bombardati di informazioni numeriche, ma spesso dare un senso a queste informazioni non è facile…

https://decameronhacker.noblogs.org/files/2021/01/snumbers.pdf

# streaming

E’ il tempo dei contenitori online. Contenitori che producono contenuti e ti offrono il tubo, tu devi solo succhiare tutto quello che vuoi comodamente dal tuo divano...

https://decameronhacker.noblogs.org/files/2021/01/streaming.pdf

# smartworking

Le piattaforme vogliono addestrarti a essere sempre reattiva, tu addestra i tuoi boss e i tuoi colleghi al fatto che non sei sempre disponibile
né tantomeno sempre connessa...

https://decameronhacker.noblogs.org/files/2021/01/smartworking.pdf

 

CONTRO IL 41-BIS, CONTRO OGNI PRIGIONE

Il 27 giugno si terrà presso la corte di Cassazione l’ultima udienza del processo “Scripta Manent”. Lo scorso 5 maggio il compagno Alfredo Cospito, imputato in questo processo, è stato sottoposto al regime di 41 bis e trasferito al carcere di Bancali. Un regime di tortura e annientamento all’apice del sistema repressivo dello Stato italiano.

SABATO 27 GIUGNO ALLE 19
Iniziativa itinerante, Piazza Tola, Sassari

DOMENICA 26 GIUGNO ALLE 17
Presidio sotto al carcere di Bancali (SS)

NÉ STATO NÉ DIO, SUL MIO CORPO DECIDO IO

Riceviamo e diffondiamo:

Siamo le gattare sfascia famiglie che abitano gli incubi dei Pro Life e dei cattofascisti della nazione.

Nel giorno del 44esimo anniversario dall’approvazione della Legge 194 ci riprendiamo lo spazio pubblico e decidiamo di decorare i luoghi in cui si riproduce la violenza antiabortista sui nostri corpi: una delle sedi del Movimento per la Vita, l’ospedale Maggiore e una farmacia notoriamente antiabortista, per ribadire che vogliamo #moltopiùdi194!

La legge 194 non garantisce sempre e per tutt* l’accesso all’aborto; è in sé problematica, ipocrita e contraddittoria, predisposta per sua natura ad attacchi e boicottaggi interni. Per la legge l’aborto è una concessione ammessa solo per motivi di salute, economico-sociali e per rischio vita (art. 4): in nessun caso è ammessa una motivazione come “non voglio diventare madre”. Noi ci opponiamo a ogni tentativo di subordinare le donne al ruolo di cura all’interno della famiglia tradizionale – bianca, eterosessuale, ri-produttiva e maschilista – e alla maternità come destino biologico. Dobbiamo rispondere a medici che vagliano la nostra condizione e le nostre capacità decisionali. L’art. 5, infatti, introduce un limite – che veste il camice del medico – alla nostra autodeterminazione: i sette giorni di riflessione. Non rimane che chiedersi: prima di quei sette giorni non eravamo capaci di prendere decisioni? È potere del medico illuminarci d’un tratto?

L’art. 9 sull’obiezione di coscienza, cosa fa se non consegnare al personale medico-sanitario il potere di decidere per noi? Non ci sono parametri o soglie d’allarme: il risultato è che potremmo ritrovarci senza più personale non obiettore, superando anche il 90% in alcune province. Il piano dei neofondamentalisti risulta chiaro: non chiedono l’abrogazione della legge, ma si alleano con medici e istituzioni, tutelati dalla legge stessa. È del resto la stessa 194 con l’art. 2 che dà il lasciapassare al Movimento per la Vita per strutture sanitarie pubbliche, permettendo loro di finanziare e aprire i loro CAV in consultori e ospedali pubblici.

Gli attacchi all’aborto portati avanti in un’ottica familista sono legati all’organizzazione complessiva della società fatta di violenza e oppressione. Dietro la rivendicazione ideologica della nazione bianca si nasconde razzismo istituzionale e odio nei confronti delle soggettività LGBT*QIA+ : mentre alle donne viene negato l’aborto per riprodurre lo stato nazione nella sua bianchezza, le persone migranti vengono respinte e le persone LGBT*QIA+ diventano il bersaglio del cattofascismo di chiesa e stato.

La legge 194 implode nelle mani di cattolici e obiettori e i diritti sessuali e riproduttivi delle persone LGBTQIA+ non versano in condizioni migliori. Noi rigettiamo l’idea della mera difesa di una legge costruita con un compromesso storico sui nostri corpi e desideri.

Non lo volevamo in passato e non lo vogliamo oggi! Ci alleiamo all* compagn* argentin*, irlandes*, polacch*, rumen*: non siamo incubatrici della nazione, non ci limitiamo a difendere le poche e cattive leggi esistenti, abbiamo bisogno di #moltopiùdi194!

NOI FACCIAMO PARENTELE NON POPOLAZIONE SIAMO GATTARE ABORTISTE, ANTIFASCISTE TRANSFEMMINISTE E PER NOI VALE UNA SOLA LEGGE: L’AUTODETERMINAZIONE!

Compagne transfemministe

NO AL 41 BIS, LIBERX TUTTX

Il 25 maggio, la Corte di Cassazione deciderà in merito al processo relativo all’inchiesta Scripta Manent, processo nel quale una compagna, Anna, è stata condannata a 16 anni e 6 mesi, e tre compagni, Nicola, Marco e Alfredo rispettivamente a 13 mesi, 21 mesi e 20 anni.

Fra i reati per cui sono stati condannati, oltre all’associazione sovversiva e i reati fine ad essa collegati, per alcuni di loro vi è quello di strage. Come al solito lo Stato attua la politica dell’inversione delle responsabilità, quando nella realtà è lo stesso Stato che ogni giorno commette stragi impunite nelle guerre, nelle carceri, nei mari, sul lavoro, nelle strade, in una costante pratica affermata del monopolio della violenza.

Quando qualcuno prova a rompere questo monopolio, restituendo un’infinitesimale parte della violenza statale, viene duramente represso. Per questo, sotto processo ci sono le pratiche rivoluzionarie che gli anarchici e le anarchiche hanno sempre sostenuto e che da sempre fanno parte del loro percorso.

Dietro a questa, come ad altre vicende giudiziarie, c’è il tentativo degli inquirenti di voler rileggere sotto la loro lente di ingrandimento la storia del mondo anarchico, dividendolo tra buoni e cattivi.

Finalità del processo è la volontà di zittire i compagni distribuendo anni di galera. A conferma di tutto ciò, dallo scorso 5 maggio ad Alfredo è stata applicata la tortura legalizzata del 41-Bis, il più pesante regime di isolamento previsto dallo Stato italiano.

Opponiamoci a queste logiche repressive, rimandiamo al mittente la responsabilità delle stragi, difendiamo le pratiche rivoluzionarie.

No al 41-Bis, liber* tutt*!

Sabato 21 maggio saremo in strada a Torino, ore 10 P.zza Borgo Dora, zona Balon.

Cassa Antirepressione Alpi Occidentali

ROMA: OPS! È successo: una nuova occupazione in città

Riceviamo e diffondiamo:

OPS! È successo: una nuova occupazione in città.

Però, OPS!, è proprio una di quelle Occupazioni Piantagrane Separatiste
Femministe che magari per qualcun sarà un po’ scomoda, forse sarà
troppo, forse sarà oltre.. Ma vabbè, pazienza. Quel che ci interessa è che questa sia un’Occupazione Per  Scappatedicasa*. Per lx Sottounponte, lx Senzatetto, lx Senzatitolo, lx Senzadocumenti, lx Senzasperanza, lx Senzanalira.. un’Occupazione

Per lx Sognatrici*, lx Streghe*, lx Strambe*, lx Solitarie*, lx Stralunate*, lx Sbagliatissime*, lx Spessone*, lx Spassose*… Per lx Sopravvissute*.  Per le Soggettività lesbiche trans e non binarie in lotta. Per chi si rende Solidale con le lotte di autodeterminazione. Per chi è Stufa* di questo mondo, per le Sorelle* di sangue e non…

Insomma, con un po’ di fortuna e tanta pazienza, vogliamo che questo spazio sia una fucina di pratiche e saperi femministi e transfemministi. Uno spazio in cui riconoscerci anche in base alle nostre cicatrici e ai nostri sogni, partendo dai quali costruire autodifesa, complicità e alleanze pericolose…
All’interno delle complesse geografie politico relazionali di questa città, e dentro un mondo in cui non era previsto che sopravvivessimo, da brave guastafeste continuiamo a lottare per la liberazione e l’autodeterminazione di corpi e desideri non conformi. Solo che, da
oggi, lo faremo anche da dentro questo spazio attraversato da donne, lesbiche persone trans e non binarie che vogliono organizzarsi insieme per lottare contro stato e patriarcato.

Tenetevi il mondo fatto a misura di uomo cis etero bianco, noi saremo le esplosioni rumorose e canaglie!

Lo spazio si trova in via Giannino Ancillotto a Roma!
https://opsfemminista.noblogs.org/